Selfie & Told: Andy K Leland racconta l’EP d’esordio “Happy Daze”
“Well the world has capsized/ Turned my guts inside out/ (They) got unplugged but FB/ Keeps alive their ID’s/ Save the day for sleeping/ And the night for choking/ In a bed of concrete/ Next to walls that haunt me// […]” ‒ “The Kingdom”

Ciao, sono Andrea Marcellini e sono morto. Solo ora posso vedere il nastro. Noto che in vita mi hanno associato a Andy K Leland, dicendo fosse il mio moniker. In realtà non è così. Andy K Leland è un’entità che è sempre stata dentro di me.
Agiva prendendo in prestito la mia figura umana e io non ne sapevo nulla. Solo ora posso sapere queste cose. Nel “Regno” tutto diventa chiaro, tutti sono tuoi amici e nessuno ti nasconde niente. Questione di redenzione.
La realtà di Andy K Leland è racchiusa in un disco, “Happy Daze”. Strana cosa, di solito queste entità uccidono le persone, tipo Chucky (La Bambola Assassina), Bob Il Killer in Twin Peaks e così via.
Ma Andy K Leland non è così, è diverso. Ha la capacità di riavvolgere il nastro, allungarlo, aggiungere/togliere celluloide, deformarlo, bruciarlo e farne uno nuovo.
Io sono Andrea Marcellini, e ora sono vivo e questa è la mia Selfie & Told!
A.K.L.: Quando è nato il progetto Andy K Leland?
Andy K Leland: Oggi.
Il 16 novembre 1982, giorno della mia nascita.
Oggi.
A.K.L.: Come descriveresti “Happy Daze”, il tuo EP d’esordio?
Andy K Leland: Non ne ho idea, l’ho scritto mentre dormivo. E quando si dorme, si fanno sogni. Molti non te li ricordi, ma la tua scatola nera sì. Lei se li ricorda tutti. Siamo come un aereo che è precipitato. Per vedere ciò che è successo, bisogna controllare quella scatolina. E forse neanche lì troveremo risposte. Ah, non per forza il precipitare corrisponde a uno schianto mortale. Ci sono piloti bravi. C’è il caso, la fortuna.
A.K.L.: Qual è la tua canzone preferita di “Happy Daze” e perché?
Andy K Leland: “Farewell”. Perché è di una schiettezza disarmante, caratteristica che non credevo di avere. E perché in qualche modo, credo che sancisca un punto di rottura.
A.K.L.: Un punto di rottura. Un punto di rottura… in che senso?

Andy K Leland: Che sei Carlo Verdone?! Comunque, non ne ho idea. Non lo posso ancora sapere. Ci vuole tempo.
A.K.L.: La frase chiave del disco?
Andy K Leland: “I’ll be dead or dazzled by our own black nature” (dal brano “The Kingdom”).
A.K.L.: Sembra rappresentare un qualcosa tipo… un bivio.
Andy K Leland: Sei sveglio!
A.K.L.: Hai scritto tu la frase che compare alla fine del video di “The Kingdom”?
Andy K Leland: No. È una citazione di Margaret Coulson, la Signora Ceppo.
A.K.L.: Come definiresti il tuo genere, il tuo stile, il tuo disco?
Andy K Leland: Non saprei. Ma mi piace molto il cinema surreale, visionario e Francis Bacon (mi sa che non ha senso questa risposta…).
A.K.L.: Qual è la cosa che detesti di più?
Andy K Leland: La storia, il classicismo e le persone che si occupano di queste cose. Il mondo è cambiato, troppo e in troppo poco tempo. Si è creata una frattura netta e ormai irrecuperabile tra il passato/il prima e ciò che è ora. Il vecchio detto “si deve studiare la storia per capire il presente” non funziona più. E chi lo fa, chi si occupa di queste cose, cerca un appiglio, un rifugio per sfuggire alla complessità del presente. Wow, che domanda impegnativa. Devo fare una pausa!
A.K.L.: Bene, rieccoci. Due cose importanti per te?
Andy K Leland: L’ironia e il saper godere dell’assurdo.
A.K.L.: Quali sono i tuoi artisti emergenti preferiti?
Andy K Leland: Donovan, Roy Orbison, Richard Hawley, The Beach Boys.
A.K.L.: Cosa ne pensi dell’It-Pop?
Andy K Leland: Dell’Hip-Hop?!
A.K.L.: No, dell’It-Pop!

Andy K Leland: Ah… non so cosa sia.
A.K.L.: Meglio così.
Andy K Leland: Se lo dici tu…
A.K.L.: La canzone che ascolti più spesso?
Andy K Leland: “In Dreams” di Roy Orbison. Mi fa ballare con le scope (tratto da una storia vera).
A.K.L.: Dove ti vedi tra 10 anni?
Andy K Leland: Eddai, questa domanda non andava di moda neanche quando andava di moda.
A.K.L.: Per chiudere: qual è il tuo motto?
Andy K Leland: Il mio motto… normale, come sempre (cit).
“There’s a truth I can’t avoid/ Nobody likes me I’m a boy/ In a world that’s spinning round/ Spins so fast, it holds me down// My friends pretend they have a job/ They all pretend they’re having fun/ Miss my dog, will miss my time/ With tomorrow’s morning light// […]” ‒ “Farewell”
Written by Andy K Leland
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