“Al di là” poesia sul mare di Fernando Pessoa: nel suo mormorare
Di seguito si potrà leggere la poesia intitolata “Al di là” di Fernando Pessoa, l’originale in portoghese ed una breve biografia del poeta.
“Al di là”
Al di là del porto
c’è solo l’ampio mare…
Mare eterno assorto
nel suo mormorare…
Come è amaro stare
qui, amore mio…
Guardo il mare ondeggiare
e un leggero timore
prende in me il colore
di voler avere
una cosa migliore
di quanto sia vivere…
***
In lingua originale
“Para além”
Para além do porto
Ha só o ampio mar…
Mar eterno absorto
No seu murmurar…
Que amargo o estar
Aqui, meu amor…
Olho o mar a ondear
E um ligeiro pavor
Toma em mim a cor
De desejar ter
Qualquer cousa melhor
Que quanto è viver…
***
Accanto ad una esistenza solitaria composta da una routine monotona e modesta, senza viaggi ed avventure c’è una realtà che palpita: è la vita letteraria, creativa, esuberante, eccentrica.
Fernando Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) ha creato una miriade di figure immaginarie che pensano, operano, dialogano, polemizzano e comunicano. Sono figure vive: hanno un loro oroscopo, una scheda biografica, una occupazione, un domicilio, una propria sensibilità letteraria.
È considerato uno dei maggiori poeti in lingua portoghese: sicuramente il più creativo avendo, come sopra accennato, scomposto la sua vita in altre personalità denominate da diversi eteronimi (dal greco ἑτερωνυμία, composto di héteros = “diverso”/”altro” e onoma = “nome”).
“L’origine dei miei eteronimi è il tratto profondo di isteria che esiste in me. […] L’origine mentale dei miei eteronimi sta nella mia tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione. Questi fenomeni, fortunatamente, per me e per gli altri, in me si sono mentalizzati; voglio dire che non si manifestano nella mia vita pratica, esteriore e di contatto con gli altri; esplodono verso l’interno e io li vivo da solo con me stesso.” – lettera del 1935 ad Adolfo Casais Monteiro
Un poeta e prosatore enigmatico, che avendo vissuto in giovinezza in Sudafrica scriveva sia in inglese sia in portoghese. L’educazione britannica ricevuta lo caratterizza: ama leggere William Shakespeare, John Milton, John Keats, Percy Shelley, Lord Byron, Edgar Allan Poe (anche se quest’ultimo è americano). Ebbe legami con l’occultismo, l’alchimia, il misticismo e la filosofia neoplatonica, un interesse condiviso anche da William Butler Yeats, Rainer Maria Rilke.
Fernando Pessoa era in contatto con la massoneria e con i rosacroce (benché non si conosca alcuna affiliazione concreta in una loggia o fraternità di queste organizzazioni), e difese pubblicamente le organizzazioni iniziatiche sul quotidiano “Diario di Lisbona” del 4 febbraio 1935 contro gli attacchi della dittatura dell’Estado Novo di Salazar. Uno dei suoi poemi ermetici più noti e apprezzati nei circoli esoterici si intitola “No Túmulo de Christian Rosenkreutz“. Aveva l’abitudine di richiedere e produrre egli stesso consultazioni astrologiche, grazie anche alla certezza della sua data e ora di nascita.
“Una delle mie preoccupazioni costanti è capire com’è che esista altra gente, com’è che esistano anime che non sono la mia anima, coscienze estranee alla mia coscienza; la quale, proprio perché è coscienza, mi sembra essere l’unica possibile.” – “Il libro dell’inquietudine di Bernardo Soares”
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