“Sporca chimera” di Carina Spurio: una poesia che è brama di vita, di parole, di pace

Carina Spurio è nata a Teramo, dove tuttora vive e lavora, dopo avere conseguito la maturità magistrale. Ha iniziato a scrivere fin da ragazza sia poesie che racconti.

Sporca chimera

Nel 2005 pubblica la prima raccolta poetica, Il sapore dell’estasi (Kimerik) che l’anno dopo viene ripubblicata in nuova edizione; nel 2007 esce Lacca di garanza (Il Filo), cui seguono Tra Morfeo e vecchi miti (Nicola Calabria Editore) nel 2008 e Narciso (Editrice Evoè) nel 2009. Giurata in concorsi letterari, lei stessa molte volte premiata per i suoi scritti, ha collaborato e collabora con varie testate giornalistiche e riviste cartacee e on line.

Quest’anno è stata pubblicata presso Tempo al libro, casa editrice di Faenza, la sua nuova silloge, Sporca chimera, il cui ricavato sarà devoluto in favore dei terremotati d’Abruzzo.

La raccolta si apre d’emblée coi suoi testi, brevi, nitidi, sferzanti e sinceri. Solo alla fine trovano spazio le note critiche di numerosi scrittori che hanno avuto modo di leggere e apprezzare il libro.

Nessun condizionamento al lettore, nessun porre le mani avanti, ma avanti tutta con il cuore, con un dono aperto di sé, di esperienze, vivide, reali e realistiche, tanto comuni da essere universali, da coinvolgere il lettore quasi senza che se n’avveda.

Si entra in un mondo fatto di nitore, dove le chimere non abbagliano e ingannano annebbiando i sensi e l’intelletto, ma da questi sono ben conosciute, amate-odiate perché parte integrante del gioco della vita, del gioco delle parti.

Non un tono lamentoso dell’autrice di fronte alle disfatte, alle attese rimaste deluse o agli inganni dell’amore, nemmeno di fronte al nulla che spesso avvolge le notti o il cuore privato dei cari affetti di un dì. L’animo di questo Io lirico è forte, caparbio, combattente e ha al suo fianco l’arma della parola che si fa poesia.

I versi sono semplici, lineari, aperti, ma con castoni di rara bellezza e indiscussa poesia, creati con la sapienza di chi ha vissuto intense esperienze, di chi ha frequentazione assidua con la poesia e la scrittura, con la letteratura tutta. La verità è così sorprendente e unica che da sola basta, a chi ha il dono di una bella e pura scrittura, per creare qualcosa che sia più di un verseggiare. Qui sta la Poesia.

Una sporca chimera è la vita e anche se tutto passa da sempre, a volte per poco ritorna in quelle due o tre malinconie che impegnano al ripensamento, nei giorni qualunque. Ci invitano a raccogliere / i pezzi del disastro dentro di noi. E allora ci vuole coraggio per raccontare / il passato…per riparare / l’amore che abbiamo rotto correndo.

Un vasto nulla aleggia d’intorno. C’è forse solo una notte matura da attendere e la poesia. La scrittura è salvifica mentre giorni e sere si susseguono tra un’attesa e l’altra.

Carina Spurio

Le parole fanno compagnia, interpretano, riempiono spazi. Piuttosto che di fronte a un possibile naufragio ci troviamo davanti, più forte di tutto, la velleità dell’anima di venire allo scoperto attraverso di parole, che ogni volta, finalmente esplodono.

Non per una vita solitaria e nascosta, ma per amore dell’amore, per un rapporto che è con l’altro che si nutre di un incontro fisico, comunque cercato e voluto, incontro forte, carnale, avvolto da ombre-chimere: un perfido bacio, un crudo inganno. Ma più forte è il desiderio, il bisogno senza nessun altro fine se non se stesso.

La lucida analisi delle geografie dell’anima umana si manifesta in disincanto, nella consapevolezza che comunque sempre dopo s’impara e procede nell’accettare, consapevolmente il gioco delle parti, il gioco della vita. Difficile, coraggiosa, ma al contempo ‘naturale’ la scelta di stare allo scoperto, scrivendone, perché ogni parola è una guerra, / ogni silenzio, pure.

I soliloqui si intrecciano continuamente, quasi a confondersi, con un intimo dialogo tra un Io e un Tu, a volte vicino, altre lontano e telematico, mentre nel frattempo la vita strappa. Tra ricordi, buio, attese, ritorni, la vita procede correndo il filo del tempo. Una scossa di terremoto, un’altra, un’altra ancora e stare a chiedersi se fosse meglio/ essere lesionati dentro o fuori.

Ancora vita che talora è tristezza./ Ciò che fa la tristezza,/ nessuno lo sa fare.

Con Carina Spurio crea nuove immagini che sono scritti donati al lettore senza filtri e senza difese.

Anche un pensiero che muore può diventare Poesia.

 

Written by Katia Debora Melis

 

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