Intervista di Rebecca Mais a Erica Ferraris e al suo emozionale e ironico “Grazie, ma no”

“Ecco cos’è quello che mi fa brillare così, pulsare velocemente contro la tastiera, raccontarvi tutto, da più incredibile fastidio mattutino alle quantità di lacrime versate per un momento di sconforto. È la storia. Il fatto di averne una, di poterne desiderare una migliore.”

Erica Ferraris

Grazie, ma no (Undici Edizioni, marzo 2018) non è un libro come gli altri, lo si potrebbe definire un manuale di sopravvivenza per cuori non troppo deboli.

Sì, perché qui si parla di sentimenti, di emozioni, ma lo si fa con parole leggere ed ironiche. Pagine giovani per lettori giovani, proprio come l’autrice, Erica Ferraris, classe ’92, segno di fuoco e studentessa in Biologia Biomedica all’Università del Piemonte Orientale di Alessandria.

Alcuni l’hanno definito un libro per ragazzine ma in realtà è una sorta di raccolta di temi e situazioni attuali nelle quali non si fatica ad immergersi. Non troverete gesti eclatanti o grandi tragedie ma qualche fazzoletto potrebbe certamente esservi utile e magari anche un bel peluche morbido da stritolare nel momento del bisogno.

Ma ora lasciamo parlare l’autrice, Erica Ferraris, che ringrazio per la disponibilità, e vediamo un po’ cosa ha da dirci di sé e del suo libro, la sua prima pubblicazione.

 

R.M.: Benvenuta su Oubliette Erica. Parlaci del tuo “Grazie ma no” e della sua genesi.

Erica Ferraris: Ciao! E grazie per avermi dato l’occasione di far conoscere il mio primo libro. “Grazie, ma no” è nato forse tanti anni fa, ma ancora non avevo idea di che cosa sarebbe stato. Ho iniziato ad estrapolare emozioni, riflessioni e quant’altro si possa vivere in una giovane vita e metterli nero su bianco esattamente come mi venivano. Senza pormi troppe domande su cosa ne avrebbe pensato la gente. Anzi, sono state proprio le persone a darmi l’opportunità di creare una mia personale visione delle cose. Io ci ho messo solo un po’ di coraggio in più nell’esporlo a tutti voi, perché non sempre si ha voglia di parlare di sé.

 

R.M.: Con quale aggettivo descriveresti “Grazie ma no”?

Erica Ferraris: Emotivo, fresco, inclassificabile.

 

R.M.: Come rispondi a chi lo considera un libro per ragazzine?

Grazie, ma no

Erica Ferraris: Beh, non ha tutti i torti. È anche un libro per ragazzine, questo però non vuol dire che sia solo indicato per una fascia giovanile e femminile. Rispondo semplicemente che, prima di giudicarlo, magari prima bisognerebbe sfogliarlo.

 

R.M.: Quanto c’è del genere femminile e dell’essere donne in “Grazie ma no”?

Erica Ferraris: Tantissimo, ma mai abbastanza. Si affacciano tanti punti di vista della stessa persona – femminile – all’interno di questo libro. Una ragazzina che sta diventando adulta, una giovane donna in fiore, quindi si evince un’intera trasformazione della personalità, a volte persino confusa e totalmente folle. E noi donne molto spesso lo siamo: confuse, folli, impulsive e spontanee. Non ci sono solo lati positivi però; spiccano l’insicurezza, l’incoerenza o la paura di portare avanti un progetto.

 

R.M.: Chi vorresti leggesse il tuo libro?

Erica Ferraris: Mi piacerebbe lo leggesse qualcuno di influente, qualcuno a me molto caro dal punto di vista “popolare”. J. K. Rowling, anche perché il libro è in parte riuscito grazie a lei e donne che sfruttano la popolarità per qualcosa di buono e di importante, come Emma Watson o Charlize Theron (entrambe ambasciatrici all’ONU).

 

R.M.: Quando e perché hai cominciato a leggere?

Erica Ferraris: Da piccola, con i vecchi “Topolino”. All’epoca mi piaceva moltissimo il fatto che ci fossero i dialoghi e quindi avessi la possibilità di impersonare ogni personaggio. Ricordo che cercavo di imitarli tutti e cambiare tonalità di voce, mi divertivo tantissimo. Poi ovviamente mi sono interessata alla narrativa, ai racconti, alla fantasia; il sapersi intrufolare in un mondo solo tuo e che plasmi solo con il potere dell’immaginazione è favoloso. Ancora oggi!

 

R.M.: Quali sono i tuoi generi e autori preferiti?

Erica Ferraris: Non mi definisco una lettrice di “genere”. Vado a sentimento, anche per questo ho tutti autori molto diversi tra loro. Mi piace la passione e l’intensità, in ogni frase che leggo devo vederci il pathos. Ti nomino la Mazzantini e Baricco, perché sono quelli più cari.

 

R.M.: Come è avvenuto l’incontro con Giuseppe Celestino e Maurizio Roccato della Undici Edizioni?

Erica Ferraris

Erica Ferraris: Con Celestino è avvenuto un pomeriggio di fine marzo, mi aveva contatto molto prima che si formasse Undici Edizioni, per un altro progetto. Siamo entrati subito in sintonia e sono stata felice della riuscita del suo sogno; formare Undici Edizioni è stato qualcosa di molto importante, anche per me che l’ho vissuta da esterna. Maurizio l’ho conosciuto durante quel periodo, un ottimo partner per Cele. Loro sono diversissimi e amici da molto tempo, mi piace proprio perché riescono a far andare bene tutto e farlo sembrare quasi semplice, quando in realtà dietro c’è un lavoro non indifferente.

 

R.M.: Progetti per il futuro? Sono previste nuove presentazioni?

Erica Ferraris: I progetti per il futuro sono tanti e ovviamente spero di riuscire a fare tutto nei tempi prefissati. Sì, sono previste sicuramente altre presentazioni in giro per il Piemonte e nelle regioni limitrofe. Tutto ripartirà da fine settembre/inizio ottobre, poiché oltre a scrivere per Undici, beh… sto anche elaborando la tesi magistrale, quindi diciamo che le mie mani ce la metteranno tutta per riuscire in tutto! Nel frattempo mi dedico al mio blog “Penelope e la Guerra” e alla vendita di “Grazie, ma no” che trovate anche online!

 

Written by Rebecca Mais

 

Info

Blog Penelope e la Guerra

 

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