Intervista di Rebecca Mais a Cristina Vitagliano e al suo surreale e fiabesco “Il cuore quantistico”
“Erano complementari, William ed Eden, solo insieme potevano funzionare. Erano complementari come tutte le cose. Proprio come lo era il tempo con la morte, il pendolo con lo scappamento, il gatto vivo e il gatto morto, proprio come lo era la meccanica quantistica.”

William Levante, poeta alle prese con un cervello fiaccato dalla ricerca della perfezione, e sua moglie Eden, pasticcera dotata di un cuore molto speciale, “unico nel genere dei cuori”, vivono a Hedgehog, il piccolo borgo che fa da sfondo a questa fiaba nera e surreale.
Tra orologi, meccanica quantistica, poesia e atmosfere dolcemente macabre, questo romanzo breve trasporta verso un mondo senza tempo dipingendo una storia d’amore troppo insolita per essere reale.
Un libro davvero particolare, uno stile riconoscibile quello di Cristina Vitagliano, giovane scrittrice piemontese già autrice di altri testi di genere dark fantasy.
Alcuni hanno paragonano la trama e l’ambientazione de “Il cuore quantistico” (Undici Edizioni, marzo 2018) a quelli del regista americano Tim Burton. Le atmosfere dark si uniscono infatti ad altre più magiche e pregne di delicati amori.
Una scrittura semplice ma elegante, molto curata e, sotto alcuni punti di vista, folle.
Centocinquanta pagine circa per gli amanti delle letture inusuali ma al tempo stesso piacevoli e incisive.
Ma lascio ora la parola a Cristina Vitagliano che ha gentilmente dedicato un po’ del suo tempo a noi permettendoci così di conoscere meglio lei e il suo romanzo.
R.M.: Benvenuta su Oubliette Cristina. Come è nata la tua passione per la lettura e per la scrittura?
Cristina Vitagliano: Grazie mille Rebecca! La mia passione per la lettura è nata quando ero piccola e, durante gli anni delle elementari è arrivata anche quella per la scrittura, grazie ad un’insegnante che mi ha incoraggiata a scrivere e a raccontare la mia fantasia.
R.M.: Quali sono i tuoi generi e scrittori preferiti?

Cristina Vitagliano: Non posso dire di avere un vero e proprio genere preferito in quanto, durante gli anni, ho letto davvero di tutto e ho apprezzato molti generi diversi. Più che la categoria, mi piace affidarmi al talento dello scrittore, diciamo così, e per quanto riguarda proprio gli scrittori, ho una serie di modelli che ho amato da lettrice e a cui mi ispiro da scrittrice. Tra i tanti, potrei citare Virginia Woolf, Beatrix Potter, JK Rowling, Jack Kerouack, Mary Shelley, i poeti del romanticismo inglese e, soprattutto, Edgar Allan Poe.
R.M.: Come e quando nasce “Il cuore quantistico”?
Cristina Vitagliano: “Il cuore quantistico” nasce nella tarda primavera dello scorso anno. Il periodo precedente era stato piuttosto difficile per me, dal punto di vista letterario, perché mi ero lanciata nella scrittura di un romanzo che andava molto a rilento; ero da mesi nel bel mezzo di un terribile blocco dello scrittore e forse proprio da lì, dal mio personale blocco, è nata l’idea di scrivere la storia di un poeta che affronta la decadenza dopo il successo, che non riesce più a replicare ciò che ha fatto in precedenza e che cerca, a modo suo, di convivere con le sue difficoltà.
R.M.: Un aggettivo per definire il tuo libro?
Cristina Vitagliano: Mi piace l’idea di definirlo originale, in quanto essendo un romanzo gotico surreale, quasi definibile come una fiaba nera, appartiene a un genere fuori dagli schemi letterari classici.
R.M.: Quanto c’è di te ne “Il cuore quantistico”?
Cristina Vitagliano: Com’è normale che sia, c’è qualcosa di me un po’ ovunque tra le pagine del libro. Qualcosa in un personaggio, qualcosa nell’altro, qualcosa delle persone che conosco o che vedo, qualcosa dei miei hobby e delle mie passioni, ma ho anche lavorato moltissimo di fantasia.
R.M.: Chi vorresti ti leggesse?
Cristina Vitagliano: Sognare è gratis, no? Il mio sogno sarebbe che mi leggesse Tim Burton, mia icona artistica da sempre.
R.M.: Te lo auguro!! Come è avvenuto l’incontro con Giuseppe Celestino e Maurizio Roccato della Undici Edizioni?

Cristina Vitagliano: L’incontro vero è proprio è avvenuto in autunno ma loro avevano acquistato il mio primo libro durante il precedente salone del libro, quindi, idealmente, è partito tutto da lì.
R.M.: Progetti per il futuro? Sono previste nuove presentazioni durante questa estate?
Cristina Vitagliano: Per quanto riguarda le presentazioni, credo che riprenderanno a settembre. Per quanto riguarda, invece, i progetti letterari futuri, ho diverse cose in mente, forse troppe! Tra le priorità ci sono la scrittura di un nuovo romanzo che sta prendendo forma nella mia mente e l’idea, che ho da molto tempo a dire il vero, di riprendere la mia tesi di laurea su Edgar Allan Poe, ampliarla, tradurla e farne un saggio. Devo solo scegliere da cosa iniziare!
Written by Rebecca Mais
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