Crescono le PMI italiane, la redditività torna ai livelli pre-crisi

Il rapporto PMI Nord e Centro Italia, stilato dagli analisti di Cerved Group con la collaborazione di Confindustria, mette in evidenza come le piccole e medie imprese del nostro paese siano ancora nel pieno di un periodo di ripresa che dura ormai da quattro anni.

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A migliorare sono i margini di guadagno, la puntualità con cui vengono effettuati i pagamenti, gli indici di solvibilità, segnali che hanno riportato la redditività delle aziende ai livelli pre-crisi.

Segnali incoraggianti provengono anche dai dati raccolti nel Mezzogiorno, che mostrano un tessuto imprenditoriale in fase d’irrobustimento e in cui troviamo ben 7 mila imprese che hanno un fatturato dai 2 ai 50 milioni di euro e che hanno un rischio di default davvero contenuto.

Entrando nel dettaglio dei dati emersi in questo rapporto, nel nord e centro Italia troviamo 3,4 milioni di imprese, di cui 817 mila di capitali e che hanno ridotte dimensioni, dai 2 ai 9 addetti.

Quelle che sono state oggetto del rapporto sono state le 118 mila PMI che hanno registrato un fatturato dai 2 ai 50 milioni e che hanno dai 10 ai 250 addetti, le quali rappresentano un peso economico significativo, in grado da solo di generare 740 milioni di euro di fatturato e che garantisce lavoro a 3,2 milioni di persone.

Al nord abbiamo una maggiore diffusione d’imprese a livello industriale, mentre al centro è presente una quota più alta relativa ai servizi.

Rispetto alla media nazionale, emerge il settore dell’elettromeccanica dell’EmiliaRomagna, la moda della Toscana, le lavorazioni del metallo della Lombardia e Piemonte, la logistica della Liguria e la filiera dell’informazione e intrattenimento del Lazio.

I ricercatori di Cerved evidenziano che la crisi economica ha prodotto una flessione del numero delle PMI dal 2007 al 2014, ma dal 2015 si è avuta l’inversione di tendenza positiva.

Questa ripresa delle piccole e medie aziende italiane è stata frutto di vari punti fondamentali, quali il miglioramento delle condizioni finanziarie generali e la capacità degli imprenditori italiani di innovare e rimanere al passo coi tempi.

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Questa continua spinta verso le nuove tendenze e l’innovazione è stata resa possibile anche grazie al calo dei tassi d’interesse e alle nuove soluzioni di prestiti aziendali sempre più veloci, efficienti e basati su piattaforme digitali.

Soluzioni come quelle di ING Direct che permettono alle aziende di avere tutti i vantaggi di un prestito ma con la flessibilità, trasparenza e sicurezza necessaria a garantire il loro sviluppo.

Rispetto alle imprese delle altre regioni, le PMI di capitali del mezzogiorno generano minore fatturato e minore valore aggiunto, anche se rispetto all’anno precedente aumenta in percentuale la quota di medie imprese rispetto a quelle piccole.

L’uscita dal mercato delle PMI maggiormente fragili, la maggiore capitalizzazione di quelle rimaste, il minor peso degli oneri finanziari e le abitudini di pagamento puntuali e virtuose, sono segnali inequivocabili di un lento ma progressivo irrobustimento del tessuto imprenditoriale anche nel meridione.

Considerazioni che portano gli analisti a indicare che nel 2018 e nel 2019, il fatturato e valore aggiunto delle PMI di capitali del sud crescerà a tassi simili a quelli del resto del paese.

 

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