“La casa delle sorelle” di Charlotte Link: un diario che rivela uno scomodo passato

“Dalla mia scrivania, davanti alla finestra, posso spaziare con lo sguardo sui campi spogli di Hochmoor, investiti dal vento glaciale di dicembre. Il cielo è fitto di nuvole grigie e gonfie, dall’aria minacciosa. Si dice che a Natale avremo la neve, ma chissà se è vero. Qui nello Yorkshire non si sa mai che cosa ci riserva la sorte…”

La casa delle sorelle

Quando Barbara trova il diario di Frances Grey, pungolata da un’accesa curiosità, non può trattenersi dal leggerlo. Anche se da quel momento in poi nulla sarà più come prima.

Pubblicato da Corbaccio editore nel 2004 per la collana dei Superpocket, e scritto dalla tedesca Charlotte Link, La casa delle sorelle è romanzo nel romanzo.

In piena crisi matrimoniale, i tedeschi Barbara e Ralph raggiungono lo Yorkshire per trascorrervi le vacanze natalizie e, al contempo, tentare di ricucire un rapporto che si è logorato con lo scorrere del tempo.

Sopraggiunti a Westhill Farm, una casa di campagna appartenuta un tempo ai Grey, Barbara entra in possesso di uno scritto che la porta in un tempo appartenuto ai proprietari dell’abitazione.

Redatto anni prima dall’ultima abitante dell’antica dimora, Barbara entra in comunione con l’autrice del diario e con il suo passato dove, attraverso la scrittura, ha sviscerato con acceso realismo le vicende che si sono consumate all’interno della casa.

“Avevano spalato la neve e spaccato la legna, e Barbara aveva medicato le vesciche sanguinanti che Ralph si era procurato alle mani, nonostante che per lavorare avesse messo i guanti. Erano entrambi stanchi e affamati, ma tentavano con tutte le loro forze di non pensare al cibo o a lussi sibaritici come un bagno caldo con tanta schiuma…”

In un’equazione d’affetti Frances ha messo in luce le dinamiche familiari, a volte anche complesse, della famiglia Grey, cristallizzando gli avvenimenti che ne hanno investito la quotidianità, non sempre scevra da conflitti e malumori, e raccontati in un’ampia dimensione temporale.

Riportati con grande pathos, i fatti strettamente privati dei Grey, dei genitori, della sorella, del fratello di Frances e non ultima della governante Laura, s’intrecciano con il presente che Barbara condivide con il marito in un contesto ostile, fatto di stenti e difficoltà, anche a causa di un’incombente bufera di neve, che ne limita ogni movimento esterno.

Ma, letteralmente rapita dal documento, Barbara continua imperterrita la sua lettura, intimorita, a un certo punto della narrazione, a causa dello scomodo passato di cui viene a conoscenza. Perché Frances, oltre a mettere su carta gli accadimenti di Westhill Farm, ha dato anche sfogo al suo disagio, causato da un’importante storia d’amore che l’ha resa sì felice, ma che l’ha lacerata, fino ad originare ombre che dal passato sembrano prender vita e farsi presente.

“Le due donne si squadrarono. Frances pensò che Victoria aveva ragione: Alice era davvero molto attraente. Aveva un viso dai lineamenti regolari e ben cesellati, gli occhi di un verde cupo e un bel nasino all’insù…”

Immersi in un freddo glaciale, come da tempi immemorabili non si ricordava, in quei giorni natalizi, in cui Barbara e Ralph progettavano un periodo di riconciliazione, i due si trovano a condividere le conseguenze di un mistero che non avrebbero voluto conoscere.

In quella zona suggestiva dell’Inghilterra che è lo Yorkshire, e soprattutto in quella casa, che come tutte le case è traboccante dei mille segreti della gente che l’ha abitata, con la neve fitta che ammanta il paesaggio, passato e presente si fondono per raccontare la storia di due donne: Barbara, avvocato di successo e Frances Grey, donna emancipata che è andata oltre le convenzioni dell’epoca in cui è vissuta. E che ha fatto della scrittura un suo tramite per riconciliarsi con il proprio sé, dopo aver affidato alle parole un segreto inconfessabile, di cui Barbara è diventata involontaria e lucida testimone.

Frances, a differenza di Victoria, sua sorella, inserita a pieno nel contesto temporale in cui è vissuta, è stata una ribelle, confezionandosi un’esistenza tormentata. Perché, nonostante la sua apparente freddezza di donna proiettata verso la modernità, si è dedicata alla cura dei propri familiari con affetto e passione, la stessa che ha sempre manifestato nelle cose in cui credeva.

I familiari di cui Frances fa memoria nel diario sono personaggi importanti nella scultura narrativa de La casa delle sorelle, e fanno da filo conduttore a una narrazione ricca e piena di colpi di scena, tali da formare un unicum in un racconto che si potrebbe definire anche un feuilleton.

Ma perché Frances Grey ha deciso di affidare a carta e penna la sua storia, colma degli eventi dolorosi che hanno attraversato la sua vita?

Charlotte Link

Si chiede Barbara sempre più affascinata e coinvolta nella lettura del manoscritto, un lungo flashback i cui i tempi narrativi si intrecciano in storie tutte al femminile.

E la risposta le arriva grazie al dipanarsi della trama, fluente e ricca.

Perché Frances, persona che ha vissuto oltre gli schemi tradizionali, ha avvertito l’urgenza di mettere ordine nei suoi ricordi, e tentare di far luce negli episodi che hanno segnato la sua lunga vita, onde eliminare le zone d’ombra che le hanno impedito di costruirsi la felicità.

Donna straordinaria, dotata di una forza d’animo notevole, Frances ha affrontato la sua quotidianità con l’unico supporto delle sue idee, andando contro le convenzioni della sua epoca che volevano le donne sottomesse al marito, e impegnate a occuparsi solo delle faccende domestiche.

Lei, invece, fidandosi solo delle sue convinzioni, si è fatta partecipe del movimento delle suffragette, divenendo una delle pioniere del femminismo nascente. E ne ha pagato le conseguenze con grande sofferenza, fisica e morale. Aspetto questo che offre una chiave di lettura del romanzo che riguarda anche la spinosa questione femminista.

“Nel febbraio del 1914 ci fu un altro scontro fra suffragette e polizia. Frances, che si trovava sul posto quando la casa del ministro degli Interni era stata assalita e i vetri delle finestre erano stati infranti, fu arrestata per la seconda volta e rimase in carcere otto settimane…”

Dopo aver affidato il suo travaglio interiore al memoriale, Frances lo ha quindi nascosto nella sua casa, nel timore che altri venissero a conoscenza del suo segreto, segreto che arriva a scompaginare la realtà di Barbara, e che sarà motivo per mettere a rischio la sua vita e quella del marito.

Seguendo il filo del racconto testimoniale che la donna ha affidato alla sua penna, Barbara viene a conoscenza dei misteri che si celano in Westhill Farm, ed è elemento questo che aggiunge al libro l’ulteriore caratteristica di romanzo thriller.

La casa delle sorelle si può ascrivere anche al genere del romanzo storico, perché l’autrice mette a parte il lettore di uno spaccato d’epoca difficile, in cui le vicende contestualizzate sono corrispondenti a fatti realmente accaduti. Pregio, che permette, attraverso le parole appartenenti a tempo addietro, di ripercorrere le vicende storiche che hanno investito l’Europa del Novecento; periodo in cui si sono consumate sia la prima guerra mondiale, gli anni bui dell’ascesa di Adolf Hitler e quindi il secondo conflitto, offrendo uno sfondo di notevole importanza testimoniale.

“Difenderemo la nostra isola, costi quel che costi”, dichiarò Winston Churchill, il nuovo primo ministro.

Romanzo gravido di emozioni La casa delle sorelle è inoltre racconto avvincente perché ricco di tensione narrativa che accompagna la trama. Un arco narrativo che evoca nel lettore uno stato d’animo il quale gli permette di introiettare i fatti riportati nel diario.

Attraverso le parole, che intrecciano le vicende riferite al passato a quelle del presente, scaturiscono ripercussioni inevitabili e drammatiche per la coppia.

Comunque, dopo le numerose vicissitudini a cui i due vengono sottoposti, troveranno un nuovo modo di intendersi.

“Aveva letto per ore, cercando di soffocare la paura, ma nell’ultima mezz’ora quel rimedio aveva funzionato sempre meno: non riusciva più a tenere a bada l’ansia che continuava ad affiorare, accelerando i battiti del cuore, e le inumidiva il palmo delle mani…”

I personaggi, il cui scandaglio psicologico è trattato con maestria, tale da offrire una raffigurazione plastica in una narrazione che è anche visiva, sono descritti con pennellate intense e decise.

Complice la suggestiva ambientazione dello Yorkshire, La casa delle sorelle è romanzo che fa calare il lettore nel passato dell’autrice del manoscritto, nonostante le vicende raccontate si svolgano su piani temporali diversi.

Scritto con penna sciolta e ricca, stilisticamente impeccabile, La casa delle sorelle è romanzo di sentimenti sviscerati con crudo realismo, quelli di Frances soprattutto, perché vissuti in maniera totalizzante.

“La scena che si trovò davanti lo lasciò sbalordito. Barbara, ferma sulla soglia, aveva un aspetto spaventoso, con il mento ancora livido e il labbro gonfio e spaccato…”

 

Written by Carolina Colombi

 

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