Selfie & Told: le SesèMamà raccontano l’album omonimo
“è ‘na musica ca è asciuta/ ca ce ha scuncecato ‘a ciorte/ ce ha rigniuto ‘e vita vera/ ce ha purtato gioia e miseria/ l’amicizia e ‘a cumpagnia/ e ‘o burdello ‘nmiezo ‘a via” – “Siente siè”
Volete sapere chi sono le SesèMamà?
Sono 4 donnone, 3 cantantesse (Brunella Selo, Annalisa Madonna e Fabiana Martone) e una pianistessa (Elisabetta Serio).
Teniamo dei caratteri assurdi e la vita in generale non è semplice, perciò abbiamo deciso di renderla ancora più elettrizzante mettendoci assieme. Tra l’altro proveniamo da esperienze artistiche e ambiti musicali discretamente diversi, dal jazz alla world music al gospel e ognuna di noi ha un percorso professionale già consolidato e affermato però, non contente, ci siamo messe a fare musica insieme.
L’effetto deve essere particolarmente gradito perché dalla prima uscita in pubblico abbiamo avuto degli accaniti fans, e a dire la verità, dove andiamo “facciamo la folla”.
In maniera usuale abbiamo cominciato arrangiando insieme alcune cover come Roda viva di Chico Buarque de Hollanda e Mishaela di Noa.
Abbiamo messo insieme voci armonizzate e cellule ritmiche vocali e pianistiche sovrapposte. Abbiamo mischiato un sacco di stili, lingue e suoni differenti.
Dopo un po’ di tempo speso a “provare provare provare” abbiamo deciso di proseguire (imperterrite e cocciute) con nostre composizioni originali; e ad un certo punto dalla mano e dalla voce di tutte e quattro è nato il brano “Les entrailles” che è un brano che ci fa fare un sacco di risate in cui le tre voci e il pianoforte si intrecciano armonicamente, melodicamente, ritmicamente e in modo onomatopeico. Non facciamo mistero del fatto che siamo molto fiere di aver scritto sta “pazzaria”.
L’8 marzo è uscito il nostro primo disco, che in barba a tutte le difficoltà è germogliato forte e muscoloso.
Ed ora? Cosa succederà? Probabilmente nulla, oppure un sacco di cose, ma sicuramente continueremo ancora a cantare e suonare.
Ed ora beccatevi la nostra Selfie & Told!
S.: In un mondo sempre più incentrato sul web, cosa conta di più tra una pagina Facebook con tanti like o un buon disco?
SesèMamà: Ad una prima veloce riflessione verrebbe naturale rispondere che un buon disco è di fondamentale importanza ed è tutto ciò che vorremmo fare, ma una valutazione più attenta deve necessariamente tenere conto dell’attuale sistema di fruizione e promozione della musica, quindi anche Facebook, Instagram e le varie piattaforme social costituiscono un elemento indispensabile per chi vuole fare musica oggi, sarebbe impensabile farne a meno.
S.: Un aspetto positivo ed uno negativo del fare musica?
SesèMamà: Nel fare musica in sé non crediamo ci sia alcun aspetto negativo, è talmente appagante riuscire a dare libero flusso alla propria creatività e comunicare sensazioni, emozioni dando vita ad un personalissimo linguaggio, che possiamo sicuramente ritenerci fortunati per questo. Il discorso cambia se invece consideriamo il fare musica dal punto di vista lavorativo, in questo caso i lati negativi sono evidenti, la precarietà, la mancanza di strutture ma soprattutto di attenzione da parte dei governi che si sono avvicendati da decenni su tutto ciò che riguarda arte e spettacolo…bisogna avere coraggio per decidere di fare musica in questo paese.
S.: Credi che un artista debba schierarsi politicamente? Approvi la politica nella musica?
SesèMamà: La politica è un punto nodale molto complesso, se la pensiamo esclusivamente riferita all’arco parlamentare e al caos e alla corruzione che vi regna. Noi pensiamo però che politica non sia solo questo, il nostro modo di essere nel quotidiano, le scelte che ogni giorno facciamo, l’attenzione e la cura che poniamo su determinati argomenti, tutto questo è politica, e in questo senso pensiamo che sia naturale schierarsi, prendere posizioni chiare e nette, ed esprimerle anche nella musica, se c’è la necessità di farlo.
S.: Cosa ne pensi dell’attuale music business?
SesèMamà: Difficile pensar bene di qualunque cosa abbia a che fare con il business, a proposito del discorso sulla politica che facevamo prima… una volta l’artista aveva un ruolo forse poco concreto, un po’ lontano dalle faccende di marketing, oggi invece è d’obbligo saper fare anche quello, le competenze non sono solo musicali ma anche tecnologiche, economiche, aziendali, insomma, detto tra noi, molti si divertono… ma a noi piace molto di più fare musica!
S.: Credi che le nuove tecnologie aiutino il rapporto tra musicisti e pubblico o credi abbiano distanziato gli uni dagli altri?
SesèMamà: Sotto alcuni aspetti la tecnologia ha avvantaggiato moltissimo la fruizione della musica da parte del pubblico, pensiamo solo all’immensa discografia completamente gratuita di cui possiamo disporre su Youtube, ad esempio, e questo è un aspetto fortemente positivo. D’altro canto però la musica live forse ne sta pagando un po’ le conseguenze, la gente preferisce assistere ai concerti comodamente dal pc di casa o dallo Smartphone rinunciando in parte ad un elemento sostanziale della musica, la comunicazione immediata, lo scambio di energia che passa dal musicista all’ascoltatore e viceversa.
S.: Qual è a tuo giudizio il confine tra indie e mainstream?
SesèMamà: Nell’epoca di Spotify, Youtube ecc, ovvero della musica gratuita, crediamo che il confine tra indie e mainstream abbia vita breve, il mondo della musica alternativa può avere canali promozionali di diffusione altrettanto validi, se non qualitativamente migliori di quelli utilizzati dalle major.
“jesce e vire pure/ tutto chello ca io nun aggio visto/ e po’ m’ ‘o vviene a raccuntà/ jesce e po’ nun t’annasconnere/ ca nun ce sta paura/ ca te po’ ffa’ sta senza durmi’” – “Siente siè”
Written by SesèMamà
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