Selfie & Told: la band Zagreb racconta l’ultimo album “Palude”
“Senza un fine non ha senso/ senza una fine non hai senso/ tu!// Ignorare è sopravvivere/ ingoiare per raggiungere/ me!// Rivoglio il controllo senza far rumore/ nulla di noi è più essenziale ora// […]” ‒ “Acme”
Ciao amici, siamo gli Zagreb, rock band veneta, metà trevigiana e metà padovana.
Zagreb è composta da una voce/chitarra, Alessandro Novello, da un basso Ermanno De Luchi, da un’altra chitarra Alessandro Meneghello e da una batteria Stefano Bonaldo.
Zagreb esiste da circa 4 anni, siamo al secondo disco ufficiale e abbiamo ancora tanto dire!
Questa è un’autointervista e proviamo a raccontare un po’ questo progetto che sicuramente è tra i più importanti della nostra carriera musicale e al quale dedichiamo gran parte dei nostri pensieri.
Approfitteremo quindi di questo spazio per svelarvi qualcosa di noi che ancora non ci hanno chiesto, a raccontare un po’ le nostre vite dentro e fuori la musica e i nostri progetti futuri.
Ed ora beccatevi la nostra Selfie & Told!
Z.: Chi si nasconde realmente dietro a questa band?
Zagreb: Una band è fatta di persone che iniziano un percorso assieme, che decidono di condividere tutto e di mettersi in gioco nonostante gli impegni e le idee diverse. Zagreb è formata da quattro uomini che oltre alla musica vive una vita normale, fatta di tanto lavoro, famiglia, gioie e insoddisfazioni varie. Quattro uomini che si svegliano presto al mattino per recarsi nei rispettivi noiosi posti di lavoro tornando la sera sfatti per dedicarsi ai figli, alle pulizie di casa, alle bollette. Quattro uomini che pagano una sala prove per sfogarsi con i volumi e le parole che difficilmente si possono utizzare nelle normali conversazioni di ogni giorno. Nasce così un’alchimia potente che ci fa godere e star bene. Zagreb è un assistente sociale, un magazziniere, un venditore di latte, un bancario. Esistenze completamente diverse che combattono di giorno e che la notte si sciolgono i capelli e stracciano i vestiti per picchiare sulle corde, sui rulli, sulle corde vocali. Ho sempre pensato che senza la musica sarei un uomo finito, vuoto e perso tra i bar della mia piccola città. Certo con meno pensieri e obiettivi, ma probabilmente inutile.
Z.: Siete al secondo disco, cosa ve lo fa fare?
Zagreb: Eh… ci chiediamo spesso perché continuiamo a spendere soldi per dischi, strumenti, sala prove ecc… Perché ci consumiamo le dita a mandare mail a gestori di locali e festival, togliendo tempo ai nostri spazi personali, ricevendo più no che sì. Eh… perché ormai ne siamo dipendenti e nessun sert potrebbe salvarci da questa enorme passione che pian piano ci sta consumando ma che ci rende liberi e a tratti felici. “Palude” nasce ufficialmente il 26.01.2018, dopo due anni da “Fantasmi ubriachi”. Sono tre anni che non smettiamo di suonare e di farci conoscere; abbiamo collezionato circa un centinaio di concerti, condividento il palco anche con nomi noti, diversi videoclip e materiale vario nei nostri canali social. Una band che ci crede e che ha voglia di farsi sentire il più possibile, soprattutto live… dimensione in cui diamo il meglio di noi.
Z.: Come procede il tour del vostro nuovo disco?
Zagreb: Il nostro “L’inverno addosso tour” è iniziato a Gennaio 2018 e stiamo toccando gran parte del Paese. Stiamo raccogliendo buoni frutti ed è speciale l’accoglienza che ci riservano i locali e il nuovo pubblico che per la prima ascolta e vede Zagreb. Il tour è interamente autoprodotto, ci siamo fatti un mazzo tanto per organizzarlo e questo ci rende molto orgogliosi. Certo… avremmo voluto girare molto di più… pian piano ci arriviamo! Stiamo inoltre pianificando l’estate che verrà, abbiamo già belle proposte… a breve inizieremo a svelare qualche data.
Z.: Quando siete in tour scrivete nuove canzoni?
Zagreb: Zagreb è in continua produzione: stiamo già pensando al nuovo disco, alle nuove sonorità, a nuovi argomenti. Quando siamo in giro a suonare siamo molto ispirati e spesso capita che veniamo travolti da parecchie visioni o ascolti. Cerchiamo così di memorizzare il più possibile per quando rientriamo in sala prove. Abbiamo quindi già le idee abbastanza chiare per quanto riguarda il nostro prossimo disco, non vediamo l’ora di iniziare a lavorarci.
Z.: Abbiamo notato che ci tenete molto alla realizzazione dei vostri videoclip. Dopo “Nel buio”, vostro primo singolo, cosa ci aspetta?
Zagreb: Sì esatto, pensiamo che al giorno d’oggi l’immagine sia essenziale, per cui ci adeguiamo ai tempi e continuiamo a produrre videoclip, denaro permettendo. Spesso decidiamo di affidare i nostri pezzi a giovani videomaker, cercando di non scadere mai nel banale. A fine Aprile infatti uscirà il nostro secondo singolo/video, quest’estate un altro e ad inizio inverno un altro ancora, probabilmente l’ultimo.
Z.: Vogliamo sapere in anteprima quali saranno i brani!
Zagreb: Mmm…ok vi diamo l’esclusiva solo perché siete molto gentili e le domande che ci state facendo sono molto originali. Allora: Acme (in Aprile), Berlino (estate), Vile (prossimo inverno). Ora vi prego… non chiedetemi perché abbiamo scelto il nome Zagreb?!
Z.: Cosa pensate del mondo discografico attuale?
Zagreb: Vuoi la verità? Il nulla. Band costruite a tavolino fatte da personaggi ormai finiti; improbabili cantanti che si inventano un mestiere; autori di canzoni che usano il vocabolario per apparire più “indie” (che poi non abbiamo mai capito il significato di tale parola); musicisti che non sanno scrivere; etichette che pensano solo al business; agenzie di booking che sparano prezzi assurdi. Questo distrugge la musica e crea un’enorme ignoranza nelle nuove generazioni che si avvicinano alla musica.
Z.: E di Alka Record Label che ne pensate?
Zagreb: Non perché è la nostra etichetta e perché ci sta riempiendo di soldi, ma Max e Alka credono ancora nella purezza di un progetto musicale e si impegnano davvero. Il lavoro di far emergere una band non è per niente facile, ma stanno lavorando bene e i risultati si vedono. Lunga vita!
Z.: Grazie mille Alessandro!
Zagreb: Grazie mille a voi! Un grazie particolare a tutta la mia band (Herman, Bon, Mene), grazie Alka e grazie a tutti i lettori! Passate a trovarci live oppure in facebook, twitter, instagram. Rock on!
“Credimi non è invidia/ è puro disgusto e disprezzo per quello sei// e allora credimi/ non è sapienza/ è solo un attimo folle che esplode/ è solo un attimo folle che esplode// […]” ‒ “Nel Buio”
Written by Zagreb
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