Selfie & Told: Il Solito Dandy racconta l’album “Buona Felicità”
“E io non so, se amarsi è cosa vera o forse no” ‒ “Vittorio Emanuele”
Ciao sono Il Solito Dandy, da bambino purtroppo non ho mai voluto fare né il calciatore né l’astronauta e così mi sono innamorato per caso una sera.
Scrivo canzoni d’amore tra l’ultimo cocktail della notte e l’istante prima di non prendere sonno, quando ti trovi a guardare programmi trash in seconda serata o ti svegli con i timbri del sabato sera e la nausea della domenica mattina.
Il 9 novembre è uscito per Vina Records “Buona Felicità” il mio album d’esordio. Il disco è una storia d’amore, come un album fotografico di ricordi sparsi, dal primo incontro sotto il citofono di casa ai litigi dopo una festa anni 90, dai balconi pieni di sabbia su isole del sud ai bicchieri abbandonati sulle scale sotto la statua di Vittorio Emanuele, dalle zanzare sulle canzoni degli XX agli addii tra i carrelli dei supermercati.
Buona Felicità è un augurio, tutta la mia insana nostalgia e questo stupido amore per la pop music e i sintetizzatori.
Ed ora beccatevi questa Selfie & Told!
I.S.D.: Non è facile farsi domande da soli, forse ancora meno rispondersi, ma Il Solito Dandy è più Dance o cantautorato?
Il Solito Dandy: Entrambi, o almeno credo. Ho cercato di unire due aspetti della musica che mi piacevano, le canzoni di Lucio Dalla, Raf o Baglioni con l’elettronica tra i Daft Punk, Justice e Kavinsky. Ne sono uscite fuori queste dieci canzoni che parlano della mia vita, di Torino e di tutto quello che mi capita di incrociare per strada, dal grattacielo in costruzione fuori dalla finestra di casa mia alle sigarette spente sui tavoli, dalle vetrine del centro ai regionali veloci di ritorno da Genova, dalle discoteche sovraffollate alle prostitute che cantano nel viale la notte. Sono tutti pezzi nati voce e chitarra nella mia camera che poi ho voluto vestire con un suono più sintetico. Canzoni tristi e d’amore disperato da poter comunque ballare a fine serata, un po’ come il protagonista del videoclip di “Bisturi”.
I.S.D.: Ecco, i videoclip, come mai questa cosa di girarli da solo, più che paranoie pa pa paranoie mi sembra che qualcuno abbia un po’ le manie di protagonismo, no?
Il Solito Dandy: Dai, non dire così che poi mi fai arrossire. Comunque mi occupo solo della regia, anche perché non so fare altro. Più che manie di protagonismo sono un maniaco del controllo, quando scrivo una canzone ho come una fotografia di un momento o una situazione nitida nella testa e cerco di renderla in musica come in video nella maniera più personale possibile. Insomma è un continuo spiattellare tutto quello che mi passa per la testa. Sono molto influenzato dal cinema e dalla pubblicità e per questo già con “Bisturi” ho provato, insieme a Dario Capello, a trasformare i miei pensieri e le mie esperienze in immagini. Così siamo finiti nel pieno della movida torinese a bere Bear Beer e filmare insegne e balletti tra le macchine che passano, canzoni degli anni 80 e indiani che vendono le rose, e non mi sembra sia andata poi così male.
I.S.D.: In effetti no, dai. Ma oltre questi amori disperati e malinconici, oltre questi video a rincorrere donne amate o perdute, cosa ti colpisce davvero in una ragazza?
Il Solito Dandy: Sai che non lo so. Probabilmente la spontaneità, mi piacciono le ragazze acqua e sapone, quelle che ballano con le canzoni italiane, quelle che guardano la tv spazzatura e leggono Henry Miller, quelle che non si fanno troppi problemi a lanciarsi nelle situazioni e credono ancora nei lenti e nei film in bianco e nero. Insomma, mi piacciono le ragazze semplici… Un po’ come Barbara D’Urso.
I.S.D.: Beh, ma come darti torto. Ma tutto questo rosa sulle foto di Instagram per quale motivo?
Il Solito Dandy: È nato per caso. La copertina di Buona Felicità doveva essere un abbraccio tra un ragazzo e una ragazza con un tramonto e delle palme sullo sfondo, facendo le prove per la fotografia, abbiamo scoperto che il fatto di trovarmi solo in copertina, rispetto all’abbraccio, ci piaceva di più e che più andavamo avanti più le palme scomparivano per lasciare posto al rosa del tramonto. Dall’idea di questo disco completamente rosa sono nate le cornici e i filtri su Instagram, poi forse la cosa ha preso un po’ il sopravvento.
I.S.D.: Ultima domanda, che ti vedo già in difficoltà. Quando uno pensa a Il Solito Dandy, s’immagina un’artista con gilet, doppio petto e il foullard, come mai invece si ritrova un ragazzo in scarpe da ginnastica e sciarpa con i serpenti rosa?
Il Solito Dandy: I tempi sono cambiati, e quindi il mio essere dandy è più legato ad un gusto per il kitsch che ad un’immagine tradizionale alla Oscar Wilde, ho un grande amore per il vintage e tutto quello che mi può riservare sia in musica quanto in abbigliamento. Finisco continuamente in qualche mercatino a comprare capi di dubbio gusto, giacchette con Mickey Mouse o camicie con le tigri e tutto questo mi fa stare bene. Il fatto di essere dandy è solo attitudine e marcia eleganza. Adesso però basta con le domande e Buona Felicità!
“Ovunque io sarò, ovunque tu sarai… Buona Felicità” – “Buona Felicità”
Written by Il Solito Dandy
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