“La più odiata dagli italiani” di Davide Bacchilega: il calcio ed il vizio di truccare i risultati delle partite

Se solo potessi aggiungere gli effetti sonori a questa recensione, aggiungerei una bella risata iniziale: io che leggo un romanzo che parla di calcio è una barzelletta come poche.

La più odiata dagli italiani

Ho letto tre libri di Davide Bacchilega su cinque, partendo da “I romagnoli ammazzano al mercoledì”; avendo adorato il primo, sono passata a “Più piccolo è il paese più grandi sono i peccati”. Bello anche quello. Quando è stato pubblicato il suo nuovo romanzo, La più odiata dagli italiani”, l’acquisto era garantito.

La storia è intrisa di calcio: per me, in qualunque altra circostanza, questo sarebbe stato un deterrente sufficiente, ma il nome di Davide è sinonimo di una lettura valida e adoro la casa editrice Las Vegas Edizioni che ha curato i tre romanzi che ho letto. Quindi ho cliccato su Acquista e ho iniziato a leggere l’eBook.

Vincenzo Sarti è l’allenatore del Bologna: un ribelle come pochi che va sempre in controcorrente, esattamente come ci si aspetta da lui. Prevedibile, ma anche imprevedibile, Vincenzo se ne frega della stampa, del politically correct, dei bomber di punta e delle scarpe di pelle nera.

Rambaldi, Salvigni e Martinelli sono tre giocatori avversari: un trio storico, adorato dal pubblico e gelosamente custodito dalla Fottuta Signora Football Club, che fa dei suoi bomber ottimi strumenti di guadagno.

Alex Rambaldi è il primo della lista per la vendite di magliette: il numero nove bianconero va a ruba, così come la figura di Alex negli spot pubblicitari.

Quando Vincenzo accetta di allenare la squadra della Fottuta Signora Football club, i tifosi del Bologna non la prendono bene. Non che i torinesi siano più felici: chi è che vuole l’ex allenatore del Bologna?

Vincenzo inizia da subito a imporre le sue regole: Cadeddu e Delfiore vengono acquistati, Rambaldi viene messo in panchina e le compravendite per due promesse olandesi vengono concluse di lì a poco. Con una nuova formazione, nuovi schemi tattici e moltissimi malumori, la squadra della Fottuta Signora scende in campo per la prima partita.

Ma lo scandalo del babà al ragù viene ripescato dalla stampa: partite vendute, studiate apposta perché i bookmaker e gli scommettitori possano guadagnare. E se la cosa si ripetesse?

Se Vincenzo cadesse di nuovo nei suoi vecchi vizi di truccare il risultato delle partite?

Maicol Cammarata, giornalista di OmniSport è l’unico a scagliare una pietra in favore di Vincenzo: lo scandalo del babà al ragù non è mai stato ufficialmente messo in relazione con Sarti. Ma cosa succede se i dietro le quinte del mondo del calcio vengono scoperti?

Non so niente, ma veramente niente di calcio: quando avevo otto anni ho chiesto a mia cugina, allora diciottenne, se il poster che aveva in camera ritraesse Leonardo Pieraccioni. Era di Alex Del Piero. Quindi, ecco, fidatevi se vi dico che non solo sono ignorante, ma non ho mai visto una partita, neppure quelle dei mondiali.

Davide Bacchilega

Però questo romanzo mi è piaciuto. Mi piace il modo in cui Davide fa attenzione ai particolari, rallenta il ritmo della storia e poi lo accelera, tira in ballo tanti personaggi e trova sempre il modo di ribaltare i fatti.

Ho colto le cose che coglierebbero tutti: somiglianze con alcune squadre realmente esistenti, una condanna più o meno esplicita al mondo delle partite truccate, la difficoltà di essere omosessuale se lavori nel mondo del calcio.

Perché in tutto questo Vincenzo è sposato e ha un figlio, ma è innamorato di Giorgio, suo ex compagno di squadra. Ecco, ho colto le cose che tutti potrebbero capire, quindi vi invito a leggere il romanzo, perché se ne sapete qualcosina di calcio è probabile che coglierete moltissime sottigliezze che a me non potevano che sfuggire.

E se invece siete come me, allergici allo sport e fermi sostenitori della Divanologia, leggete comunque “La più odiata dagli italiani” perché è divertente e, pur essendo un romanzo leggero, non è banale. Consiglio tutti i libri di Bacchilega.

 

Written by Giulia Mastrantoni

 

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