Donne contro il Femminicidio #38: le parole che cambiano il mondo con Monica Lanfranco
Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.
Per dare loro il massimo della potenza espressiva e comunicativa, ho scelto di contattare, per una serie di interviste, varie Donne che si sono distinte nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.
Ho chiesto loro, semplicemente, di commentare poche parole, che qui seguono, nel modo in cui, liberamente, ritenevano opportuno farlo. Non sono intervenuta chiedendo ulteriori specificazioni né offrendo un canovaccio.
Alcune hanno scritto molto, raccontando e raccontandosi; altre sono state sintetiche e precise; altre hanno cavalcato la pagina con piglio narrativo, creando un discorso senza soluzione di continuità.
Non tutte hanno espresso opinioni univoche, contribuendo, così, in modo personale alla “ricerca sul campo”, ma tutti si sono dimostrati concordi nell’esigenza di un’educazione sentimentale e di una presa di coscienza in merito a un fenomeno orribile contro le donne, che necessita di un impegno collettivo.
Oggi è il turno per “Donne contro il Femminicidio” di Monica Lanfranco, giornalista, media activist, e formatrice. Ha fondato nel 1994 il trimestrale femminista Marea. Dal 2001 tiene seminari sul gender gap e le pari opportunità nelle scuole, per docenti e classi, con gruppi, sindacati e associazioni; ha un blog sul Fatto quotidiano e su Micromega. Dal 2008 cura e gestisce la formazione per gruppi ad Altradimora, una casa dove si può soggiornare e dove si fanno progetti culturali con ottica di genere. Dal 2013 ha scritto, una piece di teatro sociale dal titolo Manutenzioni-Uomini a nudo.
Nel 2017 esce Parole madri-ritratti di femministe: narrazioni e visioni sul materno.
Femmina
Come scrisse Simone de Beauvoir, Femmina si nasce, donne si diventa. La frase ci ricorda che il genere di nascita (e ciò accade in questa forma solo al genere femminile) deve evolvere in una dimensione sociale e politica per avere cittadinanza. Per le donne questo significa lottare corpo a corpo con il costante pericolo, spesso assunto come innocuo, di essere inglobate nel maschile. Quel “neutro” che sussume più della metà del pianeta nella parola uomo. Per indicare qualcosa di autentico, infatti, gli uomini non hanno bisogno di scrivere “al” davanti a maschile. Ciò accade perché abbiamo deciso che il maschile é l’esempio, il paradigma, il tutto. E infatti spesso si cade nelle trappola di mettere “al” davanti a femminile, ribadendo che stiamo parlando di una variazione (minore) del paradigma, dell’Uno (il maschile) che tutto ingloba. Ne ha parlato a lungo e molto efficacemente la filosofa Luce Irigaray.
Femminismo
Il primo movimento, (che é teoria e anche pratica politica, individuale e collettiva), che ha posto la questione del due. Rispetto agli altri pensieri rivoluzionari del ‘900, il marxismo e la psicoanalisi, il femminismo ha individuato nell’oppressione sessista l’origine di ogni ulteriore ingiustizia che genera ineguaglianza sulla terra. Una società sessista é, infatti, non solo ingiusta, pericolosa e infelice per le donne, ma anche per gli uomini, che a loro volta vivono costretti da stereotipi e gabbie culturali e sociali.
Neologismo resosi necessario per disvelare che nel mondo milioni di donne sono uccise dagli uomini perché hanno provato a liberarsi dalla prigione relazionale e dal senso proprietario maschile nel quale purtroppo erano incappate. Una delle parole più scomode e avversate in Italia (insieme a femminismo), che ha il compito di continuare a ricordare che non é nella follia dello sconosciuto, ma é nella relazione familiare il più grande pericolo per le donne sul pianeta.
Educazione sentimentale
L’ambito che può, se si interviene fin dall’età dell’asilo, essere cruciale per un radicale cambiamento nelle relazioni e per contrastare la violenza. Non solo rispetto e uguaglianza ma anche e soprattutto l’emozione va aiutata a emergere sin dalla più tenera età, negli uomini in particolare, che vanno aiutati a sviluppare empatia verso l’altro genere, a prescindere dal coinvolgimento erotico.
Written by Emma Fenu
Info
Sito Il Fatto Quotidiano Monica Lanfranco
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