“Il romanzo degli istanti perfetti” di Thomas Montasser: il mistero del manoscritto a cui manca il finale
“Ci sono giorni in cui tutto cambia. È successo a chiunque, almeno una volta nella vita, e c’è addirittura chi, quei giorni, li sa riconoscere. Per alcune persone sono momenti in cui d’un tratto ogni cosa, anche le inezie, appare inspiegabilmente carica di significato. A Marietta Piccini capitò di vivere una di queste giornate – o almeno così le parve – nel memorabile agosto di qualche anno fa. Ma procediamo con ordine…”
Il titolo originale del romanzo dello scrittore Thomas Montasser è Das Gluck der kleinen Augenblick; in italiano, invece, il libro è stato pubblicato con il più lezioso Il romanzo degli istanti perfetti.
Lezioso, perché lezioso il romanzo lo è per davvero.
Strutturato a capitoli alterni, intercalati da punti di vista diversi, i quali si spostano da uno all’altro di alcuni dei personaggi compresi nella narrazione, Il romanzo degli istanti perfetti, edito da DeaPlanet nel 2017, è racconto di emozioni. Quelle vissute principalmente dalla protagonista, Marietta Piccini, editor di una piccola casa editrice londinese, ma anche quelle vissute dal personaggio di cui si parla nello scritto in cui Marietta s’imbatte casualmente. Sì, perché la Piccini, residente a Londra per motivi di lavoro, fa un ritrovamento alquanto insolito: un manoscritto di un romanzo, a cui però manca il finale.
Incuriosita, e spinta da un impulso irrefrenabile, Marietta si immerge nella lettura, perché affascinata sia dalle parole che le scorrono davanti sia perché innamorata dei libri, verso cui ha un’attenzione simile a quella che si dedica a una propria creatura.
E, per completare il romanzo e dargli l’epilogo che merita, la Piccini si sente in dovere di scoprirne l’autore.
Per inseguire il suo scopo la giovane si dibatte fra vicende curiose e aneddoti singolari, con l’unico obiettivo di conoscere Paul Swift, personaggio di cui si racconta nel romanzo, frutto della singolare scoperta della giovane editor. Trentenne, Paul Swift è figura particolare, e le vicende in cui rimane coinvolto occupano per intero i pensieri della Piccini che, incalzata da un imperativo cui non può sottrarsi, deve scrivere la parola fine del romanzo. Da farsi ovviamente con il responsabile del manoscritto.
“C’era da aspettare alcuni giorni. Diversamente da quanto si era immaginata, furono giorni divertenti. Innanzitutto uno dei romanzi scoperti da Marietta scalò la classifica dei best-seller, per la prima volta! Non proprio in cima, certo, ma con una visibilità tale da instillare un senso di orgoglio, proprio come quello che i genitori provano per i figli quando segnano in una partita di calcio o prendono un bel voto a scuola.”
Marietta si mette quindi alla ricerca dell’autore misterioso, seguendo tracce e indizi contenuti nel manoscritto; attraversa la città londinese in ogni direzione, fino a conoscerne anche gli angoli più remoti.
Ed è a questo punto che Londra, insieme a Marietta e all’autore del romanzo, si fa personaggio della storia. Storia, arricchita da puntuali descrizioni della città, luoghi che accompagnano il lettore in una sorta di esplorazione della capitale.
A far da corollario alla trama de Il romanzo degli istanti perfetti altri personaggi ad affiancare la ragazza nella sua capillare ricerca. Il proprietario della casa editrice e sua moglie, Miss e Mister Thornton, che la incoraggiano affinché porti a termine il suo compito, e perciò la conclusione del romanzo in cui intravedono un capolavoro.
“Chi trova un ciglio caduto ha diritto a un desiderio. Tutti i bambini lo sanno. Bisogna soffiarlo via, e meglio ancora chiudere gli occhi ed esprimere un desiderio. Ovviamente non bisogna rivelare il desiderio a nessuno, altrimenti non s’avvera. Forse esistono anche desideri che non vanno espressi, troppo grandi per il potere di un ciglio…”
Ne Il romanzo degli istanti perfetti si può distinguere un filo conduttore che intreccia gli eventi accaduti al personaggio Paul Swift, tramite un simpatico parallelismo narrativo, alla trama principale.
Il romanzo è quasi una celebrazione alla casualità, addirittura un inno all’imprevedibilità del destino, pronto a intervenire negli eventi, mettendo in relazione fra loro persone che altrimenti non avrebbero occasione di conoscersi. Racconto nel racconto, Il romanzo degli istanti perfetti si conclude in maniera imprevista quanto inaspettata.
“Ovviamente la pioggia non durò. Paul Swift, perseguitato dalla sfortuna, era appena uscito da Westminster quando cominciò a grandinare. Chicchi – grossi come uova di piccione, duri come palle da golf – cominciarono a bersagliarlo, proprio quando si trovava all’altezza dello spartitraffico di un grosso incrocio, non solo davanti a un semaforo rosso, ma anche in mezzo a centinaia di veicoli…”
Raccontato con mano leggera e dal registro narrativo pulito e delicato Il romanzo degli istanti perfetti è intriso di una vena ironica che attraversa tutte le vicende narrate, regalando al lettore un ritratto lieve dei vari personaggi che affollano lo sviluppo narrativo. Un ritratto quasi familiare, che permette al lettore di conoscerli e apprezzarli in ogni loro diverso aspetto.
Narrazione gradevole Il romanzo degli istanti perfetti, anche se il lettore non riceve la soddisfazione che meriterebbe, perché il finale rimane incompiuto.
“La piccola borsa era piena, ma papà non aveva notato quanto fosse più gonfia che all’andata. Le aveva prese tutte. Ce le aveva infilate di nascosto. E adesso era lì, in piedi accanto a papà alla fermata dell’autobus, e si chiedeva che cosa avrebbe pensato quando, dopo aver ricevuto un’altra delle sue lettere, avrebbe fatto per riporla insieme alle altre – scoprendo che le altre lettere non c’erano più. Si sarebbe arrabbiato con lei? Sarebbe stato triste? Oppure sarebbe stato indifferente?”
Written by Carolina Colombi