“Strategia dell’addio” di Elena Mearini: a tutti coloro che s’innamorano della bellezza e si baciano sulla bocca
“Le parole di Elena Mearini sprigionano un’energia smagliante e guerriera. La sua non è mai contemplazione del mondo: è sempre combattimento.” – Raul Montanari
“Tu conosci gli inizi,/ il primo dei respiri e dei passi,/ l’indietro delle mani e degli occhi,/ sei la misura piccola/ che mi ha fatto grande,/ la mia tacca d’esordio/ sopra il metro del mondo./ Io parto da te/ per tenere il conto di me.” – Non di carne ma di cielo
Amore e Poesia.
Poesia e Amore.
Due immagini, due voci unite in uno.
L’emozione di sentire quell’emozione che strugge nel cuore di due innamorati, di due amanti che si cercano in ogni passo che compiono, in ogni parola detta e ascoltata.
Due amanti che si scontrano in vari giochi: giochi di sguardi, di parole, di incontri d’incanto, di litigi, di armadi pieni di vestiti e scarpe da indossare e no.
Sono incanti, incanti che si incontrano, che si scontrano, che danno ritmo a tante cose.
Storie che iniziano, vivono, si evolvono, crescono e si sviluppano con il tempo. E poi?
Storie raccontate con il flusso dei pensieri, pensieri in rima che portano il lettore a immaginare la storia, a lasciarsi catturare da questo andirivieni di tutto ciò che rappresenta questa storia.
Si inizia con l’incontro, con il raccontare i primi passi di questa coppia, poi pian piano assistiamo ai passi successivi. Catapultati nel mezzo della vita di coppia che vive i suoi momenti, le sue speranze, aspirazioni, sentimenti. Come leggiamo in questi versi “Nasconderò i miei germogli/ sotto il cappotto dell’inverno, che nessuno scopra questo stato d’impazienza/ per il quale io/ anzitempo nasco/ e prematuro vivo.”
Non di carne ma di cielo, versi che regalano metafore, giochi di parole che nascondono un tutt’uno. Già dal titolo possiamo immaginare cosa racchiudono le poesie di questa prima parte “Non di carne né di cielo”. Sono racchiusi gli inizi. Gli inizi della storia. Inizi che si scontrano – incontrano con i due intermezzi, “Affare d’amore” e “Il Danno”, prima di incontrare l’ultima parte, quel “Strategia dell’addio” che dà il titolo a questa opera poetica e che ci porta ad ascoltare a fondo questo amore nelle sue altalene.
Strategia dell’addio è il titolo, come detto dell’ultima opera letteraria di Elena Mearini, pubblicata quest’anno, per la casa editrice LiberAria di Bari, nella collana Penne. Un’opera che, come leggiamo nella quarta di copertina, racchiude “la storia poetica di un amore e di un abbandono raccontato in versi. La parabola di un amore infelice, dalla solitudine, all’incontro, alla crisi fino al superamento del dolore, è descritta sviscerata attraversi brevi didascalie del quotidiano, istanti fermati e scandagliati con occhio acuto e penna affilata, capaci di esercitare con precisione chirurgica la dolcezza e la crudeltà necessaria a sopravvivere.”
Una raccolta, come detto, suddivisa in quattro parti – Non di carne, ma di cielo, Affare d’Amore, il Danno e Strategia dell’addio – ognuna con un suo gruppo di poesie, ognuna con una sua apoteosi musicale, amorosa. Una raccolta che indaga su come il rapporto d’amore nasce, vive, cresce, causando varie emozioni nei due amanti, che si amano, soffrono per la lontananza tra di loro, per i loro silenzi, per ritrovarsi in ogni nuovo passo. Come un’altalena che viene spinta dal vento, quando i due amanti si cibano dei loro corpi, dei loro incanti.
“Il silenzio si spoglia/ butta a terra le vesti./ Il suo corpo mi seduce/ nel nudo/ di parole negate” – Affare d’Amore
“Scomponimi il viso,/ assemblami diversa./ Con gli occhi al posto della bocca,/ che il mio sguardo possa dire/ ciò che le labbra non fanno uscire.” – Affare d’Amore
Parole difficili da esprimere, parole ed emozioni che solo gli sguardi riescono a dire, a raccontare, spiegare. Occhi negli occhi. Occhi persi dentro altri occhi, come empatia, elettricità. Sguardi che dicono tutto, che si sfiorano in un gioco di incanti, emozioni. Due corpi uniti e divisi, vicini e distanti, ma sempre fermi nella stessa stanza, che si sfiorano, si guardano e si toccano seducendosi nel silenzio, nella distanza. Come anime solitarie in un gioco di alchimie, di movimenti da seguire con gli sguardi.
Sono corpi che si incontrano, sfiorandosi, e seducendosi. Si spogliano delle loro paure, dei loro stati d’animo. Stagione dopo stagione, anno dopo anno.
“Guardami,/ sono calma adesso.// Ho ritirato le inquietudini/ nell’armadio.// Avvolte nel cellophane/ appese alle grucce,/ messe tutte/ sotto chiave e canfora.// Guardami,/ sono nuda adesso,/ fuori c’è l’inverno.// Devo procurarmi un’ansia imbottita,/ una nevrosi di piuma d’oca,/ fuori c’è l’inverno,/ e tu m’inviti al gelo.” – Il Danno
Una raccolta particolare, come un canto intimo di una storia che vive le sue stagioni, i suoi colori. Pagine di poesia che si accompagnano con le illustrazioni di Clara Patella, che con un tratto semplice, netto e minimale, ma anche delicato e profondo, dona a questa raccolta piccoli momenti che si vivono in una relazione, attraverso, come detto, vari intermezzi di vita.
Una raccolta dedicata “a tutti coloro che s’innamorano della bellezza, e la baciano sulla bocca.”
“Non si può occupare/ educatamente il cielo/ per essere vento/ dobbiamo disturbare le foglie.” – Strategia dell’addio
Written by Daniela Schirru
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