“Belle sceme!” di Maria Masella: una trama ricca ed effervescente
“Laura Arnolfini entrò in ufficio mostrando il solito viso, ma dentro stava cantando di gioia. Era già in ferie, dieci giorni benedetti, ma la sera prima si era ricordata di avere ancora una pratica da controllare e così aveva deciso di fare la brava ragazza. Ancora uno strappo, due ore, non di più, poi il pomeriggio sarebbe andata dal parrucchiere e avrebbe provveduto agli ultimi acquisti…”

Pubblicato nel 2009 da Corbaccio editore, Belle sceme!, della scrittrice genovese Maria Masella, è romanzo, come si può ben intuire dal titolo, che parla di donne. Donne cui non si può dare l’appellativo di intelligenti se a fianco hanno un uomo sbagliato. Così, come nel caso di Laura, la protagonista del libro.
Lei è bella, capace e affermata nella professione.
C’è poi un suo lui, che però non la apprezza come meriterebbe, nonostante i due abbiano stabilito un rapporto d’amore che va avanti da ben cinque anni.
Ma di matrimonio, Umberto, il partner di Laura, non vuole neppure sentir parlare.
E per evitare l’argomento si rifugia in mille scuse, le più banali che si possa immaginare. D’altra parte è uomo banale, quindi, perché pretendere di più?
Si chiede Laura, accontentandosi delle briciole d’amore e del tempo che il suo uomo le regala, sebbene fra loro sia presente una inspiegabile alchimia.
A ruotare attorno alla trentenne, c’è un variegato mondo tutto al femminile: l’affezionata e caotica sorella, la madre, anche lei figura al di fuori delle righe, e poi qualche amica e collega. Donne che sembrano scombinate ma che, se lo sono, è perché demotivate dagli uomini che hanno incontrato.
“Umberto le aveva cambiato la vita. Ma come era successo? Lei così indipendente aveva permesso che lui le rovesciasse la vita come un guanto. No, l’aveva trattata come gli alberi dei giardini all’italiana, tutti potati in forme magari artistiche ma assurde. Aveva tagliuzzato qui, sfrondato là… e lei, la vera Laura, c’era ancora? Non voleva chiederselo per paura della risposta…”
Ed è fra vicende alterne, sempre nell’attesa di Umberto, che Laura porta avanti le sue confusionarie giornate. Fino a quando… fino a quando scopre che non tutto è come sembra, o almeno come il suo amato fidanzato le racconta. E la verità le si palesa in un’epifania talmente forte che le manca il fiato.
Da quel momento in poi, dopo aver visto naufragare miseramente il suo progetto d’amore, la sua vita prende una piega diversa, una svolta inaspettata di cui Laura non era consapevole.
E, seguita da un iniziale smarrimento Laura prende una decisione drastica, la più drastica che si possa immaginare: abbandona l’immagine di donna tradizionale, con tailleur e tacchi misurati, creata ad hoc per compiacere l’Umberto, e indossa i panni di un’altra. Si reinventa così una nuova vita, dove non c’è più spazio per sotterfugi e menzogne, oltre che per malinconiche e grigie giornate, in attesa di un cenno del suo mediocre lui. Recuperata l’autostima, la donna sarà finalmente se stessa e avrà modo di esprimere la sua parte più autentica.
Belle sceme! è romanzo che si può definire una commedia umana, ironica quanto basta affinché alcune donne si possano riconoscere nelle figure femminili che vengono descritte con i loro umori e le loro manie.
Ma che alla fine reagiscono trovando una forza che non sapevano di possedere.
A dimostrazione che nessuna donna è scema, ma a volte è soltanto calamitata verso un uomo vuoto e superficiale.
Belle sceme! è romanzo di vita quotidiana, dove l’amore, quello che si pensa possa essere vero, viene raccontato con una sorta di leggerezza.
“Mi aspettavo di dover fronteggiare una crisi coniugale con protagonisti il marito fedigrafo e la moglie tradita. Mi trovo spiazzata. Situazione non inconsueta con Lucy che, oltre ad avere un rapporto schizoide con orari e appuntamenti, abusa di soggetti impliciti e quindi non individuabili con sicurezza. Prendo un lungo respiro per calmarmi e poi chiedo quello che Lucy vuole sentirsi chiedere…”

Ottimo il tratteggio dei personaggi: maschili e femminili senza distinzione, sia per il rimando psicologico sia per le descrizioni fisiche. Quasi da poterli visualizzare su di un ipotetico schermo cinematografico.
Interessante è l’ambientazione: Genova, divisa fra mare e monti, con i suoi mercati rionali e i suoi intricati carruggi che trovano spazio nel centro storico. La città è scenografia dalle molteplici sfaccettature, multietnica e tradizionale al contempo.
Strutturato in capitoli in cui si alternano punti di vista differenti, tutti affidati ai personaggi femminili presenti nella narrazione, al fine di offrire al lettore svariate sfaccettature dei fatti raccontati, Belle sceme! è scritto con mano abile e un registro colloquiale e immediato. Oltre che con una prosa moderna e attraente.
Dunque, libro che si fa leggere tutto d’un fiato perché gradevole lo è per davvero.
Da assaporare e da apprezzare non solo per la trama ricca ed effervescente, ma anche per il contenuto nascosto fra le pieghe della storia, nelle quali si può rintracciare un significato recondito e più profondo che non quello da intuire a una prima e più superficiale lettura.
Seppur raccontato con penna lieve, velata da una vena di umorismo, non si tratta di un libro frivolo e di poco conto. Belle sceme! è sì un racconto anche divertente, ma il contenuto custodito fra le pagine è tutt’altro che futile.
Perché dietro alla leggera patina della piacevole narrazione, si può rinvenire tutto ciò che una donna non dovrebbe mai fare: vendersi per un manciata di carezze e qualche parola suadente.
Pertanto, dietro a una storia che è divertente e frizzante si possono intravedere spunti di riflessione interessanti, soprattutto sulla dipendenza amorosa, quella che molte volte fa parte del mondo femminile.
Un racconto da apprezzare e condividere per la scelta ultima della protagonista, un epilogo intelligente, che porta la protagonista, per cui il lettore prova infine una grande empatia, a decidere di non farsi menare per il naso da un uomo qualunque, a costo anche di stravolgere la propria esistenza.
Cosa che Laura fa, riprendendosi la propria vita e arricchendola di fiducia e di gioia di vivere. Oltre che di allegria e di nuovi progetti.
“Sabato pomeriggio, sarà una cerimonia elegante… Dannazione, deve essere una cerimonia ancora più elegante e importante di quanto avevo previsto: arrivando verso Boccadasse mi accorgo che l’accesso a piazzale Firpo è transennato. I miei pantaloni di velluto nero e camicia alla pirata saranno adatti? Ma sì! Chi vuole mi guarda e chi non vuole guarda di là! Io mi piaccio. Avanzo decisa verso la zona transennata. Furgoni, cavi, luci… Sembra di essere precipitati in un set. È un set…”
Written by Carolina Colombi