Donne contro il Femminicidio #21: le parole che cambiano il mondo con Luisa Pagnoncelli

Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.

 

Femminicidio

Per dare loro il massimo della potenza espressiva e comunicativa, ho scelto di contattare, per una serie di interviste, varie Donne che si sono distinte nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.

Ho chiesto loro, semplicemente, di commentare poche parole, che qui seguono, nel modo in cui, liberamente, ritenevano opportuno farlo. Non sono intervenuta chiedendo ulteriori specificazioni né offrendo un canovaccio. Alcune hanno scritto molto, raccontando e raccontandosi; altre sono state sintetiche e precise; altre hanno cavalcato la pagina con piglio narrativo, creando un discorso senza soluzione di continuità.

Non tutte hanno espresso opinioni univoche, contribuendo, così, in modo personale alla “ricerca sul campo”, ma tutti si sono dimostrati concordi nell’esigenza di un’educazione sentimentale e di una presa di coscienza in merito a un fenomeno orribile contro le donne, che necessita di un impegno collettivo.

Oggi è il turno, per “Donne contro il Femminicidio“, di Luisa Pagnoncelli, bergamasca, poetessa, scrittrice, mamma fuori dagli schemi, con un lavoro a tempo pieno che le riempie la giornata. Ha scritto “Carne al muro”, un romanzo denuncia contro il sessismo.

 

Femmina

Ho sempre amato questa parola perché, se vero che “Donna” è un termine che mette in risalto l’aspetto femminile, la classe, l’eleganza, la capacità di essere perno della famiglia e, al tempo stesso, ricoprire un ruolo di spessore nel lavoro e nella società, “Femmina” è tutto questo e molto di più. Rappresenta la forza, la potenzialità di un’anima ribelle. Lei non si cura degli stereotipi; è istintiva, fuori dagli schemi, coraggiosa e testarda.Con una forza innata cade, si rialza e lotta per la sua libertà. Per istinto di sopravvivenza è pronta a rivoluzionare la sua vita per rinascere infinite volte. Insomma, secondo me, “femmina” è un fiume in piena.

Femminicidio

Luisa Pagnoncelli

Anche se non amo il terminefemminicidio”, credo venga usato proprio perché l’uomo non uccide la donna ma la “femmina” che rappresenta; la sua mente malata non concepisce la ribellione di chi ritiene una sua proprietà. L’amor proprio di questa donna che lui ha più volte attaccato e indebolito, resiste, si oppone nonostante tutto, e lui non può sopportarlo.

Femminismo

Il concetto del femminismo in questi anni è stato un po’ distorto. Non amo l’estremismo. Le lotte e le conquiste sono state importanti e hanno cambiato la storia. Dobbiamo esserne fiere. Spero che si continui così, senza inutili competizioni, senza dimenticare che la Donna è un individuo libero e la sua libertà non si misura sulle realizzazioni che sono storicamente maschili. Tuttavia, io che vengo dal basso e lavoro in fabbrica da 37 anni, posso affermare che c’è ancora molto da fare. Il sessismo è una realtà attuale ed è anche economica purtroppo. Sì, siamo nel terzo millennio.

Educazione sentimentale

Ho assistito, tanti anni fa, (il mio secondo figlio era in quarta elementare), al primo incontro dell’intera classe con una psicologa. Le maestre avevano proposto una sorta di educazione sessuale: incontri tenuti da esperti professionisti. L’apprensione delle mamme era palpabile ma, in realtà, questi incontri hanno preso un risvolto diverso; la psicologa la battezzò subito “Educazione Emozionale”. Si è parlato di sentimenti relazionati sempre alla libertà individuale. Nel loro piccolo hanno appreso che prima di tutto ci sono i sentimenti e il rispetto. Ecco, io non so se attualmente si tengono queste lezioni o se i costi non lo permettono più, so che era una cosa buona, so che vedevo i bambini attenti e vedo il mio ragazzo, ora adulto, particolarmente sensibile al problema dei maltrattamenti che ci affligge con cadenza paurosamente periodica e frequente.

 

Written by Emma Fenu

 

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