Donne contro il Femminicidio #20: le parole che cambiano il mondo con Mariangela Camocardi
Le parole cambiano il mondo. Attraversano spazio e tempo, sedimentandosi e divenendo cemento sterile o campo arato e fertile.
Per dare loro il massimo della potenza espressiva e comunicativa, ho scelto di contattare, per una serie di interviste, varie Donne che si sono distinte nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere e nella promozione della parità fra i sessi.
Ho chiesto loro, semplicemente, di commentare poche parole, che qui seguono, nel modo in cui, liberamente, ritenevano opportuno farlo. Non sono intervenuta chiedendo ulteriori specificazioni né offrendo un canovaccio.
Alcune hanno scritto molto, raccontando e raccontandosi; altre sono state sintetiche e precise; altre hanno cavalcato la pagina con piglio narrativo, creando un discorso senza soluzione di continuità.
Non tutte hanno espresso opinioni univoche, contribuendo, così, in modo personale alla “ricerca sul campo”, ma tutti si sono dimostrati concordi nell’esigenza di un’educazione sentimentale e di una presa di coscienza in merito a un fenomeno orribile contro le donne, che necessita di un impegno collettivo.
Oggi è il turno, per “Donne contro il Femminicidio“, di Mariangela Camocardi, scrittrice che ha firmato oltre 50 titoli tra romanzi e racconti, con una predilezione per lo storico, ha scritto horror, women fiction, romance, fiabe, commedie romantiche. È tra gli autori di Nessuna più, antologia contro il femminicidio, il cui ricavato è stato devoluto al Telefono Rosa per aiutare le donne vittime di violenza. L’autrice è stata direttore della rivista Romance Magazine, collabora da anni con riviste a diffusione nazionale ed è una delle socie fondatrici di EWWA.
Femmina
Fosse per me, lo scriverei a caratteri cubitali e ci appenderei le medaglie al valore conquistate dalla donne, da Eva ai giorni nostri. Le mie nonne e mia madre hanno affrontato due guerre senza lasciarsi sgomentare da tutte le privazioni, le difficoltà, la paura che giorno dopo giorno tali conflitti comportavano. Si sono assunte la responsabilità di provvedere ai figli piccoli mentre i mariti combattevano sui vari fronti, facendo la loro parte. Essere Femmina – e il maiuscolo non è casuale – significa essere consapevoli di non potersi tirare mai indietro, quale che sia l’impegno verso chi dipende da noi. Femmina è simbolo di maternità e di vita che si rinnova, forgiando il futuro con il dolore connesso al parto. Femmina è contribuire al bilancio familiare e a quello sociale, quando si lavora anche fuori casa. Non solo, insista nel DNA c’è l’abnegazione nei confronti dei propri cari, nonché la volontà di farcela sempre e comunque. Femmina è sinonimo di forza e spirito di sacrificio, di slanci di amore e umanità che si dona a piene mani.
Femminismo
Sono nata in un’epoca nella quale alle donne erano riservati pochi diritti, e ho lottato per la conquista della parità. Parità che ancora oggi è di là da venire. Forse le donne dovrebbero essere maggiormente consapevoli del proprio valore. Siamo state soggette alla supremazia maschile per secoli, discriminate e persino bruciate sui roghi dall’inquisizione. Ovvio che negli strati più profondi del nostro inconscio collettivo non abbiamo ancora cancellato il disagio dovuto a questa iniqua disparità sociale. Dovremmo finalmente renderci conto che la nostra apparente fragilità non ci rende certo inferiori agli uomini. Direi esattamente il contrario.
Femminicidio
Una lunga, interminabile scia di sangue che, mi auguro, possa finire una volta per tutte. Purtroppo le donne amano anche quando non dovrebbero farlo, e pagano un prezzo altissimo in nome di questo sentimento che spesso viene travisato, violato, tradito da una violenza che non si può più giustificare. Non dovrebbero esistere scappatoie come il rito abbreviato per chi uccide una fidanzata o una moglie dopo un addio, stanche di subire soprusi domestici… anzi, andrebbero inasprite le condanne. Una pena esemplare, per me, rappresenta un deterrente valido a scoraggiare quella che è ormai una drammatica, inaccettabile, emergenza sociale.
Educazione sentimentale
Indubbiamente occorre innescare un cambiamento drastico nella nostra società, un modello innovativo che deve svilupparsi all’interno delle famiglie, oltre che nelle istituzioni. Bisogna insegnare ai nostri figli il rispetto per l’altro, e l’esempio deve iniziare dagli adulti. Un maschio in quanto tale non nasce più privilegiato di una femmina. Siamo essere umani con potenzialità differenti, tutto qui. Ripetiamo loro che la sopraffazione è male e non conduce da nessuna parte, mentre la gentilezza e la comprensione sono passe-partout che ci rendono migliori come individui. La fine di un rapporto sentimentale non distrugge la nostra capacità di amare, tutt’altro, e se riusciamo a far capire alle future generazioni che non siamo i padroni della vita altrui, abituandoli essere disponibili e ad aprirsi verso ogni nuova esperienza, questo orrore potrà infine cessare, diventando solo un triste ricordo.
Written by Emma Fenu
Info
Uomini contro il Femminicidio #1
Uomini contro il Femminicidio #2
Uomini contro il Femminicidio #3
Uomini contro il Femminicidio #4
Uomini contro il Femminicidio #5
Donne contro il Femminicidio #1
Donne contro il Femminicidio #2
Donne contro il Femminicidio #3
Donne contro il Femminicidio #4
Donne contro il Femminicidio #5
Donne contro il Femminicidio #6
Donne contro il Femminicidio #7
Donne contro il Femminicidio #8
Donne contro il Femminicidio #9
Donne contro il Femminicidio #10
Donne contro il Femminicidio #11
Donne contro il Femminicidio #12
Donne contro il Femminicidio #13
Donne contro il Femmincidio #14
Donne contro il Femminicidio #15
Donne contro il Femminicidio #16
Donne contro il Femminicidio #17
Donne contro il Femminicidio #18
Donne contro il Femminicidio #19
12 pensieri su “Donne contro il Femminicidio #20: le parole che cambiano il mondo con Mariangela Camocardi”