Future Film Festival 2017, Sezione Competition – “Ethel & Ernest” di Roger Mainwood

Bologna. La 19esima edizione del Future Film Festival offre l’opportunità di gustare anche in Italia Ethel & Ernest”, atteso esordio nel lungo del non più giovanissimo Roger Mainwood, trasposizione dell’omonima graphic novel pubblicata nel 1998 da Raymond Briggs, accreditato per l’occasione anche in qualità di produttore esecutivo.

Ethel & Ernest di Roger Mainwood

Assai più noto in ambito anglosassone che all’estero, l’autore vinceva quasi un ventennio fa il premio riservato dai British Book Awards ai migliori libri illustrati ricostruendo efficacemente le vicende vissute dai propri genitori prima e dopo la sua venuta, da quando nel 1928 lui, lattaio, salutava lei affacciata alla finestra, massaia presso un’arcigna padrona, sino alla dipartita di entrambi avvenuta nel 1971.

Allo stesso modo il delicatissimo film confezionato dal regista assume le sembianze di una storia di vita, storia di una coppia umile e fedele peculiarmente “inglese” nelle aspirazioni come nel portamento, inserita nella temperie dell’epoca con grande affezione al realismo, sia per quanto concerne i toni della narrazione, la quale non tarda a illuminare la condizione dell’opera quale risultato diretto ed essenziale di un copione magnificamente scritto, sia in merito alla riproduzione del panorama storico.

Un capitolo di rilevanza capitale è infatti interamente occupato dagli eventi che hanno scosso il Regno Unito fra gli anni ’30, con la corsa agli armamenti in risposta all’ascesa al potere di Hitler dall’altro lato della Manica, e l’inizio degli anni ’50, con l’elezione del governo laburista e la conseguente politica dei razionamenti.

Non vengono perciò celati il terrore e il tormento causati dall’allontanamento di tutti gli infanti (compreso il piccolo Raymond), dai bombardamenti e dagli incendi, dai cumuli di cadaveri, dalla distruzione di famiglie e dimore faticosamente edificate; e tuttavia il racconto resta accessibile ad ogni fascia d’età, privo in fondo di un pubblico specifico a cui rivolgersi.

Precede e segue la parabola bellica una paziente descrizione dell’amabile carattere dei coniugi, ritratti nelle loro buffe fisse e nelle piccole crisi derivanti anche dalla condivisa mancanza di una formazione completa: sigaretta alla bocca, Ernest leggendo i quotidiani si sente coinvolto in prima persona nei dibattiti sociali pur restando comodamente seduto in casa; Ethel strappa nondimeno qualche sincero sorriso incorrendo in infondati timori al cui centro stanno l’educazione, gli usi e i costumi del figlio o piuttosto le stranezze del progresso, come l’uscita allo scoperto delle coppie omosessuali o le “gite” della NASA sulla Luna.

Ethel & Ernest di Roger Mainwood

Limpidamente metodica nella struttura formale e risoluta ad eleggere la compostezza a canone estetico e morale, la prova di Mainwood estende il proprio fascino impreziosendo lo studio descrittivo degli ambienti scenografici, entro cui si animano personaggi dai lineamenti fumettistici morbidamente fusi a saltuari movimenti tridimensionali.

Ancora, da autentico esemplare di cinema della memoria forbito come le esistenze cui si ispira, non trascura la composizione del fine corredo musicale, frutto di un riguardevole lavoro filologico che non rinuncia ad includere persino trasmissioni radiofoniche e televisive originali (ecco svelato una volta di più lo zampino d’onore della BBC, tra i finanziatori della realizzazione).

 

Voto al film

 

 

Written by Raffaele Lazzaroni

 

 

Info

Sito Future Film Festival 2017

 

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