Future Film Festival 2017: Sezione Competition – “When Black Birds Fly” di Jimmy ScreamerClauz

Se si va alla ricerca del sito ufficiale del polivalente cineasta Jimmy ScreamerClauz (aka James Creamer), non si farà fatica a notare un elegante sottotitolo che recita “Poopshitdickfartfuck”: poche parole per essere efficacemente introdotti all’inquadramento del regista di When Black Birds Fly”, in concorso al 19esimo Future Film Festival di Bologna.

When Black Birds Fly di Jimmy ScreamerClauz

Un’opera incredibile, nel senso letterale del termine: “da non credere”. Perché riesce davvero difficile capacitarsi della venuta alla luce di un simile abominio mediatico, qualcosa che non si sarebbe dovuto mai anche solo pensare, né tantomeno finanziare.

L’estetica del film purtroppo gioca a sfavore in questo senso, per il fatto che l’unico animatore accreditato, lo stesso ScreamerClauz curatore inoltre della sceneggiatura, del montaggio, del comparto musicale e della produzione, basta a se stesso.

Algoritmi digitali in tutto simili nel risultato finale a quelli utilizzati per i videogames di oltre un ventennio fa plasmano figure obbligatoriamente deformi, incarnazione di un’allucinata volontà che respinge o, meglio ancora, corrompe i non molti richiami alla bellezza nelle sue diverse manifestazioni, ricacciata senza concessione di alcun ricorso in appello, per farne un elogio (o semmai una mera testimonianza) al nichilismo più sfrenato.

L’unica sequenza da cui si può lecitamente essere affascinati è quella dei crediti d’apertura, strutturata come fosse supportata da un consunto nastro VHS. Varcata quella soglia ci si perde nei meandri di una mente che ha scelto di servire i propositi sbagliati, mai voltandosi a mirare la devastazione seminata se non per trarne ulteriore carica depravatrice, di certo lungi dal vestire il lavoro di una qualsiasi mansione morale.

In breve ScreamerClauz immagina un paradiso distopico chiamato Heaven in cui vive un popolo fedelissimo a Caine, dittatore magnanimo che impone la propria idolatria tappezzando ogni casa e ogni angolo pubblico con dazebao che divengono vangelo in special modo per le forze dell’ordine, incaricate di impedire alcun contatto fra i purissimi sudditi e il Maligno che si cela oltre il muro.

Una coppia fra tante ottiene il permesso di adottare un “bambino anima”, battezzato Marius e cresciuto secondo i dogmi imperanti. Il ragazzino però, con la complicità della compagna di scuola Eden (altro nomen omen, è chiaro), riesce a eludere la sorveglianza attratto dai miagolii supplichevoli di un micio; di lì i due sciagurati partono per un tour rivelatore da cui non usciranno vivi.

When Black Birds Fly di Jimmy ScreamerClauz

Quale che fosse il giudizio l’autore volesse presentare al suo pubblico, la poetica adottata fallisce così miseramente da neutralizzare le non molte riflessioni plausibili, finendo per allontanare fisicamente una parte degli spettatori, nauseati dall’esondazione blasfema, gore e pornografica con cui si rappresenta un inferno coloratissimo, stridente (ma neanche troppo, vista l’incontenibile assurdità dell’universo immaginato) con il grigiore di Heaven, suscitando invece nei pervicaci traviati risa nate da cose tutt’altro che risibili.

Alla perversa oscenità cui si ricorre nel narrare qualunque aspetto di una società da odiare ad ogni livello, volendo pure esulare da una qualsivoglia lettura etica, si aggiunge il disorientamento generato da una vicenda che non ha né capo né coda, in cui ciascuna figura è un burattino insignificante emerso da una bulimia di tinte che stando a considerazioni in merito alla semplice “creatività” avrebbero potuto, da ottimo linguaggio sperimentale low budget, dare origine a un film quantomeno utile e memorabile, quando “When Black Birds Fly” è incontrovertibilmente inutile nella sua masochistica integrità e talmente inconcludente e disturbante da finire ben presto nei canali di scolo della nostra psiche.

 

Voto al film

 

 

 

Written by Raffaele Lazzaroni

 

 

Info

Sito Future Film Festival 2017

 

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