“Una valle che brucia” ed “Analisi logica” di unòrsominòre.: doppia uscita dopo cinque anni di silenzio

“Padre che non sei nei cieli/ e neppure in terra o sul fondo dei mari/ ma solo nel cranio di scimmie ammaestrate/ troppo impaurite per discriminare/ l’angoscia di essere soli/ da quello che è reale/ Padre nostro che se tu fossi nei cieli/ qualche domanda per te io l’avrei/ magari intorno al male/ l’arbitrio/ le aporie/ l’ineluttabile dolore/ le cosmogonie/ ma prima di inchiodarti di nuovo alla croce/ ti chiederei/ […]” – “Hubris, o preghiera del senza Dio

Una valle che brucia

Venerdì 14 aprile diNotte Records (Santo Barbaro, Babalot, Camillas, Three in one gentlemen suit e molti altri) ha annunciato l’uscita di “Una valle che brucia” ed “Analisi logica rispettivamente un album ed un ep del cantautore unòrsominòre., nome d’arte di Emiliano Merlin.

Due dischi disponibili lo stesso giorno, senza alcun preavviso, senza nemmeno un video ad annunciarne l’uscita. A cinque anni da “pezzali” (quindicimila visualizzazioni su YouTube in pochi giorni) e “La vita agra”, unòrsominòre. torna a pubblicare del nuovo materiale e lo fa in modo piuttosto inusuale, cioè totalmente a sorpresa.

Una valle che brucia” è una raccolta di undici canzoni. Il minimo comune denominatore è anzitutto nei suoni scelti per arrangiarle: un mood minimalista, freddo, chiuso tra l’elettricità della chitarra di Emiliano Merlin, l’elettronica dei molti sintetizzatori (spesso “poveri”), una batteria sorda e scheletrica, e qualche pianoforte scarno. Meno chitarre e più suoni sintetici rispetto alla passata produzione dell’artista.

Alekos è preso/ gli hanno strappato le unghie/ nel cazzo ha un uncino rovente/ Le piante dei piedi livide, battute/ le costole spaccate, frantumate/ Alekos sputa e morde/ Alekos sputa e morde/ perde conoscenza/ sputa e morde/ […] Hanno sparato a Giancarlo sul portone di casa/ dieci colpi non solo uno/ dieci buchi sulla faccia/ dieci buchi nella testa/ Giancarlo non percepiva salario/ ventisei anni/ carne da martirio/ […]”  – “Canzone di Alekos

Massima attenzione è data alla parola e al suo significato; i testi sono densi, importanti, ricchi di riferimenti alla letteratura e alla storia, spesso crudi e violenti, e toccano tematiche profonde e impegnative. Le parole, come nel precedente “La vita agra”, sono crude, vivide, lucide, spietate; nessuna tregua è concessa alla tensione, in un susseguirsi di immagini e riflessioni, in una prospettiva desolata, lontana da certo patinato ottimismo molto di moda di questi tempi. A differenza del precedente lavoro qui i temi si fanno più universali, meno legati all’attualità sociale italiana.

Il disco si apre con “Il demone meridiano”, una ballata per pianoforte effettato, batteria sincopata e chitarra dissonante, in cui Emiliano dipinge con occhio disincantato un piccolo affresco dei nostri tempi contraddittori e superficiali; per poi proseguire con la dichiarazione di guerra al concetto di dio di “Hubris”, musicalmente vicino a certe suggestioni del Dalla di “Come è profondo il mare”, mentre “Canzone del partigiano Giovanni” è costruita su un loop di percussioni elettroniche e su sintetizzatori distorti, e riflette amaramente sull’inutilità del sacrificio di chi ha dato la vita per la libertà del proprio Paese, viste la nefasta situazione politica e sociale in cui l’Italia versa ormai da anni.

unòrsominòre

È un tempo perfetto/ per vivere da idioti/ che fortuna anche stavolta/ nessun connazionale trai feriti/ e passiamo allo sport// La pubblicità è l’anima del brutto iddio/ Il Papa è molto santo e condanna la droga e la tortura/ Il Papa condanna la mafia, la guerra, la povertà/ e la gente lo applaude/ la gente lo applaude/ […]” – “Il demone meridiano

Sono queste prima tre tracce a dettare il mood di un disco di intensità straordinaria, che parla di guerre, rivolte, resistenze (“Canzone di Alekos”); ma anche della vita che ci sfiora mentre siamo distratti (“Il demone meridiano”, “Varsavia”); della (non) esistenza di dio, dell’insensatezza del cosmo (“Breve considerazione sul cosmo”); del massacro degli animali (“Mattatoio”: unòrsominòre. è animalista e vegano) e degli uomini (“Uomini contro”, “18 Aprile”).

Esser gentili/ con chi è alla nostra mercé/ ecco l’unico esame morale/ noi buoni, noi civili/ razionali come siamo/ la violenza ci fa orrore/ ma ce ne nutriamo/ non riusciamo a farne senza/ e ci scanniamo su ogni piccola cosa/ ma siamo sempre tutti concordi che ammazzare non è peccato/ torturare non è male/ mutilare e violentare si può fare/ se a soffrire è solo un animale/ […]” – “Mattatoio

Molte le citazioni storiche, letterarie e scientifiche, molti i riferimenti alla cronaca e alla filosofia, fra riferimenti alla dark-wave anni ’80, al Beck di “Sea Change”, alla musica rumoristica, a Ivano Fossati e ai Radiohead e una voce che brano dopo brano usa tutta la sua profonda espressività e rilascia un senso di urgenza raro nel panorama musicale odierno del nostro Paese.

Definirsi creativi/ non è necessario/ l’ironia a tutti i costi non è necessaria/ anzi è deleteria/ ritenere qualcosa che valga la pena di dire/ apprezzare chiunque la dica non è necessario/ no, non è necessario/ che tutto quanto non è necessario/ non ci può fare bene/ […]” – “Fare meno/ Fare meglio

Analisi logica” è, in qualche modo, la controparte rock: le chitarre tornano a farla da padrone, la batteria a pestare; i testi sono più graffianti, spesso sarcastici, e guardano in maniera esplicita alla critica sociale e di costume, inanellando – come il titolo suggerisce – considerazioni tanto logiche quanto contrarie allo stato delle cose. I tre brani che costituiscono l’ep sono “O tempora” (un lungo “talkin’ blues” elettrico, che guarda a “L’avvelenata” di Guccini o a “Io se fossi dio” di Gaber, elencando tra il sarcastico e l’incazzato tutte le brutture dell’Italia di oggi), “Épater le bourgeois” (un esperimento rock musicalmente vicino ai Motorpsycho di metà anni ‘90, con testo parlato o meglio urlato, in cui unòrsominòre. elenca le vicende di diversi personaggi più o meno noti della storia o della cronaca che hanno compiuto atti apertamente avversi al “comune senso del pudore”), e una versione rimasterizzata della nota “pezzali” (finora edita solo su una compilation della Fosbury Records e su YouTube).

Analisi logica

I nobili restaurano privilegi ancien régime/ disparità in progressione esponenziale/ e tu mi chiedi ancora/ che male c’è di male a guardare la partita/ma davvero non l’hai capito/comunque ricorda che io le spiegazioni le ho già date/ io le mie canzoni migliori le ho già scritte e cantate/ è che a cantare non convinci mai nessuno/ se non è già convinto di già/ […]” – “O tempora

Entrambi i lavori sono stati registrati e prodotti da Fabio De Min (Non voglio che Clara); le sessioni si sono svolte alla fine del 2016 in diversi studi in giro per l’Italia (principalmente Gli Artigiani di Roma). Emiliano è autore di musiche, testi e arrangiamenti; oltre a cantare, suona buona parte degli strumenti (chitarre, bassi, sintetizzatori, pianoforti, percussioni), coadiuvato da Michele De Finis e Jonathan Maurano (EPO) e da Mauro Rosati (Persian Pelican, Serena Abrami).

I due dischi sono acquistabili su Bandcamp in download digitale a offerta libera o, unicamente per mail order, su supporto fisico in un particolare formato (una busta in cartoncino riciclato contenente i due cd, una selezione di fotografie, e un codice per il download di materie extra tra cui versioni alternative di diversi brani e un libretto contenente i testi).

unòrsominòre. è Emiliano Merlin, veronese trapiantato a Padova e poi a Roma, già nei Lecrevisse nei primi anni 2000. unòrsominòre. ha pubblicato il suo album d’esordio senza titolo nel 2009, e l’ep “Tre canzoni per la Repubblica Italiana” nel 2010. Nel 2011 “La vita agra”, e nel 2012 il singolo “pezzali”. Di professione astrofisico, vive con due gatte e non mangia animali.

 

Credits

Parole musiche e arrangiamenti di Emiliano Merlin in arte unòrsominòre.

Emiliano Merlin: voci, chitarre elettriche e acustiche, basso elettrico, sintetizzatori, batteria elettronica, pianoforte, percussioni

Michele De Finis: chitarre elettriche, oscillatori, sintetizzatori, basso elettrico

Mauro Rosati: pianoforte, organi, sintetizzatori, basso elettrico

Jonathan Maurano: batteria, percussioni

Fabio De Min: organo, sintetizzatori

Produzione artistica di Fabio De Min e Emiliano Merlin

Missaggio e mastering: Fabio De Min

 

 

 

Info

Sito unòrsominòre.

Facebook unòrsominòre.

 

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