“Le avventure di Pinocchio” di Carlo Collodi: la favola del risveglio

Il mio amico Pinocchio non aveva alcun dubbio, nella propria mente, era certo, che nell’istante del risveglio avrebbe scoperto che il mondo era ancora quello che era sempre stato: reale, solido, comprensibile.

Le avventure di Pinocchio

Non temere, mio superstizioso amico! Gli urlai io mentalmente, in tono da generoso salvatore. In verità, non vi è nulla da temere in un inferno simile, da cui saremo a suo tempo redenti mediante il ritorno della veglia e della ragione. Oggi io e il mio amico Pinocchio abbiamo deciso di risvegliarci.

“È stata tua la colpa allora adesso che vuoi?/ Volevi diventare come uno di noi,/ e come rimpiangi quei giorni che eri/ un burattino ma senza fili/ e adesso invece i fili ce l’hai!” – “È Stata Tua la Colpa” – Edoardo Bennato

Pinocchio rappresenta la favola del risveglio, infatti il protagonista non nasce da una donna ma viene “creato” da Geppetto (il creatore-demiurgo), che modella un insignificante pezzo di legno grezzo e gli dona un anima con il “soffio” della vita cercando di farlo divenire un bambino reale, un uomo illuminato. Lungo il suo percorso iniziatico imparerà a gestire il suo corpo sorvegliato dall’anima che cercherà di riportarlo sulla retta via.

Carlo Lorenzini, meglio conosciuto con il nome di Carlo Collodi ha voluto trasmettere attraverso una favola per bambini la sua esperienza massonica.

L’opera di Collodi per me è un’opera magnifica e densa di significati. “Le avventure di Pinocchio è un capolavoro di simbolismo ed ha una trama capace di racchiudere diverse chiavi di lettura, anche se le principali e collegate comunque tra loro sono tre: la chiave massonica-esoterica, la chiave pedagogica, e la chiave politica.

Ma la chiave principale di lettura rimane comunque quella esoterica ed è quella che cercherò di illustrare. Geppetto rappresenta il dio minore che purtroppo crea esseri non perfetti assoggettati alle tortuose strade della vita.

La Fata (da fato) Turchina (il turchese è il colore della comunicazione), ci comunica che siamo destinati a qualcosa di più grande anche se il “Grande Architetto” ci ha dotati di libero arbitrio. Anche se Pinocchio viene dotato di vita propria, potrà divenire consapevole e quindi vivo, solo dopo l’illuminazione.

Da pietra (legno) grezza (non illuminato) dovrà divenire “Levigato” (illuminato). Solo un processo alchemico potrà renderlo illuminato, quindi dovrà lottare contro le tentazioni terrene (Lucignolo e il Paese dei Balocchi – la vita profana fatta solo di divertimento e ignoranza, il miglior metodo per cercare schiavi), aiutato solo dalla propria coscienza (il Grillo parlante).

Sarà plasmato dal sistema per divenire uno schiavo (la scuola e l’abbecedario).

Carlo Collodi

“…Vai, vai, e leggili tutti/ e impara quei libri a memoria/ c’è scritto che i saggi e gli onesti/ son quelli che fanno la storia fanno la guerra, la guerra è una cosa seria/ buffoni e burattini, non la faranno mai!…” – “È Stata Tua la Colpa” – Edoardo Bennato

Sulla strada della vita inevitabilmente incontrerà le tentazioni del successo e della ricchezza (il Gatto e la Volpe), comprenderà chi manovra in maniera cinica i fili della vita il “Master of Puppets” (Stromboli-Mangiafuoco) e solo riconoscendo il costo dell’apparente successo potrà tornare alla casa del padre (il creatore).

Ma puntualmente ricadrà sempre in tentazione divenendo un mulo (Apuleio “La Metamorfosi” – L’Asino d’oro), simbolo delle masse ignoranti. Finalmente Pinocchio scapperà e tornerà alla casa del padre, ma la casa sarà vuota Geppetto sarà scomparso in mare. Pinocchio ritroverà il creatore dopo essere finito nel ventre della balena, e finalmente riuscirà a fuggire insieme a suo padre (fuggirà dalla buia vita ignorate rappresentata dal ventre della balena verso la luce, l’illuminazione).

Ora finalmente Pinocchio è un bambino vero, illuminato che ha spezzato le catene della vita materiale per abbracciare il suo animo superiore.

Il Cammino è giunto al termine. Il suo processo alchemico è terminato.

Avete iniziato il vostro cammino?

 

Written by Vito Ditaranto

… a mia figlia Miriam con infinito amore…

 

Info

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