“Pasqua”, poesia di Guido Gozzano
“Pasqua“, poesia di Guido Gozzano

A festoni la grigia parietaria
Come una bimba gracile s’affaccia
Ai muri della casa centenaria.
Il ciel di pioggia è tutto una minaccia
Sul bosco triste, che lo intrica il rovo
Spietatamente, con tenaci braccia.
Quand’ecco dai pollai sereno e nuovo
Il richiamo di Pasqua empie la terra
Con l’antica pia favola dell’ovo.
Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – Torino, 9 agosto 1916) è stato un poeta italiano. Il suo nome è spesso associato alla corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Nato da una famiglia benestante di Agliè, inizialmente si dedicò alla poesia nell’emulazione di D’Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti che sarebbero stati poi denominati “crepuscolari“, accomunati dall’attenzione per “le buone cose di pessimo gusto”, con qualche accenno estetizzante, il “ciarpame reietto, così caro alla mia Musa”, come le definì ironicamente lui stesso. Morì a soli 32 anni, a causa della tubercolosi che lo affliggeva.
Intense e suggestive rime, Pasqua di Guido Gozzano