“Vie d’uscita”, il primo album de Il Sogno della Crisalide: Stefano Cucchi, la fame, la pazzia, l’amore
“È inutile capire che non è possibile/ essere fragili/ è un mondo che ci vuole all’angolo/ costretti a vincere in un gioco a perdere/ ed andare lì e costruire scatole/ dove infilare paranoie e ricordarsene quando ci va/ ed andare via ed abbandonarsi al vivere/ ed ascoltare il pazzo che si dice/ convinto che la vita è bella, è bella, è bella e non si sa/lo dice il pazzo al posto mio//[…]” – “Ascolta il pazzo”
Il 22 marzo sarà disponibile nelle piattaforme online “Vie d’uscita“, il primo lavoro discografico de Il Sogno della Crisalide.
“Vie d’uscita” è un album che parla “di” ed “a” una generazione che nonostante le innumerevoli difficoltà della vita non ha perso la speranza e continua comunque a “provarci”
Il progetto è nato da un’idea di Vladimiro Modolo, autore di musiche e testi e vincitore del tredicesimo Premio Nazionale Augusto Daolio come miglior testo col brano “Colpa della fame” ispirato alla vicenda della morte del giovane Stefano Cucchi.
“[…] Gesù Cristo è morto di freddo/ in mezzo ai suoi assassini/ messi in croce ma protetti dall’alto/ dallo Stato in primis/ Non ho capito bene/ la colpa è della fame/ si uccide senza una ragione/ Prima ci ammazzano/ poi ci prendono in giro// […]” – “Colpa della fame”
Il disco, venuto alla luce dopo un lavoro lungo sei anni, anticipato dall’omonimo singolo “Vie d’uscita” che dà il nome all’intera raccolta, titolo rappresentativo della ricerca di una via d’uscita da situazioni della vita particolarmente difficili o sofferte, attraverso l’amore, l’amicizia, l’arte, la natura e la musica.
“Noi duemila azioni immobile/ fatti per isolarsi e perderci/ Noi il sesso per far numero/[…] / Siamo quelli che si affollano nei bar/ cercando vie d’uscita non torneranno mai/ nella bottiglia noi cerchiamo melodie/ facili illusioni che poi non troviamo quasi mai/ senza una meta/ […]” – “Vie d’uscita”
Un disco che parla di emozioni vissute e che racconta le esperienze passate ma con uno sguardo filtrato da nuova consapevolezza, come un tunnel dal quale si può uscire diventando migliori.
Un disco per andare avanti, che lascia aperta una possibilità di riscatto e la fiducia in un futuro diverso, concetto insito nel nome stesso della band a indicare il sogno di un’evoluzione continua che sia insieme crescita e cambiamento (la crisalide).
“Facciamolo qui/ in mezzo alla strada/ tanto nessuno se ne accorgerà/ tieniti su/ resta lì in piedi/ non vedi che tu/ stai peggio di me// Vomita tu/ poi vomito anche io/ complici pure nell’oscenità/ nell’oscenità//[…]” – “Amore alcolico”
Il Sogno della Crisalide, nasce nel 2012 da un’idea di Vladimiro Modolo, autore di musiche e testi. Il nome del progetto deriva da una nota rivista di cultura e psicologia chiamata “Il sogno della farfalla”, crisalide indica uno sviluppo ed una evoluzione continua.
Nel 2013 partecipa al concorso Hit Mania Awards superando le selezioni e pubblicando i brani “Immobile” e “Nelle mie lacrime” all’interno della compilation di “Hit Mania next 2014”.
Nel febbraio 2014, pubblica il suo primo EP autoprodotto intitolato “Vie d’uscita” contenente 5 brani.
Ha all’attivo diversi live in locali di Roma: Asino che Vola, Clockwork, 30 formiche, Keaton, Cantiere aperto Pigneto, Locanda Atlantide, Circolo degli Artisti, Init e Wishlist, suonando come apertura ad artisti tra cui Stefano Rampoldi (Edda), Lorenzo Lambiase, Modì, Non Voglio che Clara, I sei ottavi.
Su Youtube sono stati pubblicati il video estratto dal primo singolo “Immobile” per la regia di Marco Bucci ed il terzo video del brano “La sindrome del porcospino” per la regia di Dario Magnolo.
Nel dicembre 2014, si aggiudica il primo premio nella sessione cantautori della rassegna “Anime di carta”.
L’11 settembre 2015, esce, in anteprima su Repubblica.it il secondo singolo intitolato “Colpa della fame”.
“Come si può/ uguali e diversi allo specchio ci sembrano complici/ presenti e distanti si annullano/ ci sembrano veri, ci sembrano vivi/ ma in realtà sono soli/ Come se fossero/ fatti per respingersi/ ma il freddo intanto li avvicina/ si scaldano stringendosi/ in un abbraccio che continua fino a ferirsi allentano/ ma il freddo poi li riavvicina/ si pungono stringendosi/ e il sangue scorre sulle spine/ […]” – “La sindrome del porcospino”
Credits
Musiche/testi/voce: Vladimiro Modolo
Batterie: Marco Gentile, Marco Bucci, Alex Di Nunzio
Basso e contrabbasso: Massimo Pizzuto, Gabriele Senczuk, Andrea Di Nunzio, Gianni Narduzzi
Chitarre acustiche: Vladimiro Modolo, Andrea Di Nunzio, Rolando Ottaviani
Chitarre elettriche/effetti: Vladimiro Modolo, Andrea Di Nunzio, Daniele De Seta, Giuseppe Chimenti, Greg Pasanisi
Piano e tastiere: Rolando Ottaviani, Alberto Poli, Edy Paolini
Cori: Marco Bucci, Alex Di Nunzio, Rolando Ottaviani, Edy Paolini
Fisarmonica (su “Tiramisù”): Alessandro Marinelli (Er Fisa), de “Il muro del Canto”
Sassofono (su “Amore alcolico”): Sonia Scalanca
Violini: Alberto Poli, Adriano Dragotta
Info
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