“Lo Stato della Democrazia oggi”: l’incontro tra Ottavio Marzocca ed Onofrio Romano a Bari
Qual è lo stato della democrazia oggi e quale il ruolo di noi cittadini?
Quali difficoltà e rischi stiamo vivendo e quali strade e prospettive sono auspicabili?
Sono queste le domande che costituiscono il fil rouge dell’incontro “Lo Stato della Democrazia oggi” tenutosi il 25 gennaio 2017 presso l’Arci La Locomotiva di Corato (Bari). Gli ospiti nonché relatori dell’evento sono stati Ottavio Marzocca, Professore di Filosofia etico – politica ed Etica sociale presso l’Università di Bari ‘A. Moro’, e Onofrio Romano, Professore di Sociologia generale presso la suddetta università.
A moderare il dibattito Felice Addario e Jacopo Mascoli, studenti rispettivamente di sociologia e filosofia.
L’incontro ha previsto una prima parte in cui i professori, stimolati dalle domande dei moderatori, hanno espresso le loro posizioni in merito all’argomento trattato; nella seconda parte, il pubblico è divenuto soggetto attivo del dibattito, favorendo la creazione di un clima dialogativo e costruttivo, che è stato anche contemporaneamente praxis democratica ed esercizio associativo.
È da circa un quarantennio, evidenzia il professor Marzocca, che la democrazia ha iniziato a vivere un lento ma inesorabile declino causato dall’avvento di pratiche liberali e/o neoliberiste, di modelli etici e comportamentali del soggetto imprenditore di se stesso e di una cultura che è andata a rimpinguare questi modelli, definendo il soggetto detentore di un capitale umano.
Il grande sogno di grandezza della modernità e l’esigenza del soggetto moderno prevedono la costruzione di un mondo a misura del senso morale e dei desideri del singolo.
Tuttavia, questo solipsismo deve confrontarsi, nello scenario complessivo in cui siamo calati, con l’incontro-scontro con l’altro.
La stessa pratica democratica si presenta come un esercizio collettivo, un patto, un’esperienza di costruzione di senso tutt’altro che individuale e autocentrata. È in questo scarto, in questo nodo gordiano che si situa il cortocircuito della democrazia.
Romano, cogliendo un riferimento a Bataille, individua l’emergere di tale limite antropologico alla fine dell’Ottocento. In tale momento storico la pratica democratica, garantita al singolo da condizioni di sicurezza sociale ed economica, ha posto il soggetto dinanzi all’abisso della sovranità.
Il cortocircuito della libertà, la paralisi dell’uomo libero.
Dunque, l’avvento del liberalismo ha introdotto precarizzazione, insicurezza: il programma di un ritorno alla barbarie primitiva, preferibile al terrore della libertà e al fardello dell’uomo democratico.
È da quest’analisi storico-sociale che potremmo ripartire per analizzare il ritorno del gusto dell’aggressione dei grandi sistemi neoliberali.
Viviamo oggi gli effetti naturali della deregolamentazione; della globalizzazione impostasi con il neoliberismo degli anni ’80; della logica “si fa denaro con il denaro”, in base alla quale il capitale è sempre alla ricerca di nuovi terreni vergini da mettere a profitto.
In questa era del Globus et Locus occorre che “il locale si metta al diapason del globale”, secondo le parole del professor Romano.
La riscoperta dell’ambizione per la grande politica passa attraverso l’interesse per l’essenza locale, che, ammonisce il professor Marzocca, dev’essere salvaguardata e vissuta.
Queste le linee cardine del proficuo quanto stimolante incontro, realizzatosi grazie all’intraprendenza e all’ingegnosità di due giovani menti. Caratteristiche che si dimostrano, ancora una volta ed oggi più che mai, essere garanzie per un domani migliore.
Written by Maria Cristina Mennuti