Intervista di Michela Zanarella a Rimi Beqiri: attore protagonista del film “Altin in the city”
Rimi Beqiri nasce a Tirana in Albania. All’età di 16 anni si trasferisce da suo zio a Firenze, dove studia e impara un mestiere per poi iniziare a lavorare.
Appassionato di cinema decide di iscriversi ad un corso di recitazione alla “Scuola Nazionale Cinema Indipendente”, ottenendo in breve tempo i primi ruoli in vari cortometraggi e lungometraggi prodotti dalla stessa scuola.
Nel 2008 si trasferisce a Roma dove continua a studiare e a formarsi come attore e aiuto regista. Da allora il suo percorso è stato un susseguirsi di film per il cinema e non solo, tante le partecipazioni in fiction televisive.
Ora è il protagonista del film diretto da Fabio Del Greco “Altin in the city”, una produzione cinematografica indipendente che racconta la storia di un aspirante scrittore albanese che si troverà a scoprire il lato oscuro di fama e successo. Arte e potere, avidità e corruzione. Un viaggio nelle fragilità umane dove non sempre tutto è come appare.
Nel cast Rimi Beqiri, Chiara Pavoni, Marcello Capitani, Simone Di Pascasio, Alexandra Maravia, Fabio Del Greco, con la partecipazione di altri professionisti del settore, tra i quali anche l’attore Giuseppe Lorin.
Oubliette Magazine incontra l’attore per una breve intervista.
M.Z.: Che cosa ti ha spinto a diventare un attore? Che ricordi hai del tuo esordio?
Rimi Beqiri: Mi ha spinto fin da piccolo la passione per il cinema, la voglia di mettermi in gioco nell’interpretare vite e personaggi diversi. Ho mosso i primi passi nel cinema nel 2004, quando ho iniziato a frequentare un corso di recitazione alla Scuola Nazionale di Cinema Indipendente di Firenze. All’inizio c’era la paura di stare davanti ad una telecamera, poi sono arrivati i primi cortometraggi con la scuola, dopo sono iniziate ovviamente altre belle esperienze di formazione e di crescita professionale. Ma non è stato per niente rose e fiori, in mezzo a tutto questo non sono mancate le svariate difficoltà della vita. Ma il bello di una passione è quando cerchi di mandarla avanti con tutte le forze in mezzo a mille difficoltà!
M.Z.: Nel film Altin in the city diretto da Fabio Del Greco interpreti un aspirante scrittore albanese che si lascia travolgere dal successo, dopo essere stato scelto per un reality. Che tipo di lavoro hai fatto sul personaggio?
Rimi Beqiri: Principalmente ho fatto un tipo di lavoro o meglio un tipo di riflessione interiore, tra i ricordi della mia adolescenza, la partenza dall’Albania verso l’Italia, nella speranza di trovare una vita migliore e con la testa riempita di sogni. Tutte le difficoltà di sopravvivenza che sorgono quando ti trovi in un altro paese diverso dal tuo, con un’altra cultura, insomma, ho fatto un lavoro di pensiero molto intimo, un viaggio esplorativo di vita reale. Certo il film è un’altra cosa ovviamente, è soprattutto frutto della fantasia dell’autore mescolata alla realtà, dove le varie situazioni si amplificano e diminuiscono a seconda delle circostanze per poi arrivare ad ottenere il risultato finale.
M.Z.: Come ti sei trovato con gli altri attori del cast, in particolare con l’attrice che interpreta Mara Le Monde, Chiara Pavoni?
Rimi Beqiri: Mi sono trovato benissimo con tutti gli attori, ma soprattutto con Chiara, che è una bravissima attrice, puntuale e disponibile nell’ organizzazione e lavorazione del film.
M.Z.: Nel film si affrontano diverse tematiche di impatto sociale, tu che rapporto hai con la televisione ed il mondo dello spettacolo?
Rimi Beqiri: Con la televisione ho rapporti buoni, nel senso che mi limito a vedere giusto le notizie del TG che mi interessano, cioè mi piace tenermi informato sulle notizie quotidiane, e poi seguo qualche programma politico interessante, ma diciamo in linea massima vado spesso durante la settimana a vedere film al cinema.
M.Z.: C’è qualcosa di te in Altin?
Rimi Beqiri: Penso di sì, ma non è uguale a me, ci mancherebbe, ci sono dei punti in comune, soprattutto in alcune situazioni, tipo incontri di lavoro, situazioni di difficoltà, le promesse finte… credo che a molti ragazzi di quest’epoca, sia capitato di vivere momenti complicati come quelli di Altin, chi più e chi meno.
M.Z.: Il film è una produzione indipendente. Secondo te come sta cambiando il cinema in Italia?
Rimi Beqiri: Credo che stia cambiando in bene, in particolare mi riferisco al cinema indipendente, dove molti giovani registi talentuosi stanno emergendo, perché la tecnologia digitale è avanzata moltissimo e oggi ti permette di ridurre i costi di una produzione e di rendere la qualità di un prodotto, professionale e piacevole, nonostante i pochi mezzi a disposizione sul set. Grazie in primis ovviamente anche alla bravura del regista, ma anche alla tecnologia avanzata, e grazie anche a quei festival e distributori che danno voce al cinema di questo tipo. Personalmente credo che sia necessario dare molta importanza inizialmente alla sceneggiatura e alla storia da narrare, descrivere bene i personaggi, e crearsi un proprio stile dove ti riconosci. Ma comunque ripeto, molti registi giovani e bravi stanno emergendo molto bene.
M.Z.: Progetti e ambizioni per il futuro.
Rimi Beqiri: Sì, ho altri progetti, ma diciamo ancora da definire bene, comunque sono uno che pensa positivo e spero di lavorare sempre in situazioni importanti nel futuro e di crescere sempre più professionalmente. Grazie.
Written by Michela Zanarella