Intervista di Antonio Jr Ruggiero a Salvatore Grammatico ed Albino Ronco per il libro “Alla ricerca di Dio”

Tutti siamo abituati a correre. Ogni giorno corriamo al mattino per accompagnare in tempo i figli a scuola, per non fare tardi tornando a casa la sera dopo il lavoro o per essere puntuali a un appuntamento.

Salvatore Grammatico ed Albino Ronco

Nella vita non è diverso: ci hanno insegnato a correre per raggiungere i nostri traguardi, altrimenti qualcuno arriverà prima di noi, a correre per vedere riconosciuti i nostri diritti e anche per assolvere ai nostri doveri.

Prima o poi, però, a chiunque può venir voglia di rallentare, di passare dalla corsa al cammino, ed è proprio quando si smette di andare di fretta che si ha la possibilità di riflettere su sé stessi e sul perché, fino a poco prima, si stava correndo.

Il libro “Alla ricerca di Dio, due ricercatori in cammino” (Alpes Italia, 2016), di Salvatore Grammatico ed Albino Ronco, è proprio un invito a rallentare mentre si vive nella società del “fast” a tutti i costi, delle idee preconfezionate, e a riflettere. Anche perché chi corre va veloce verso i suoi obiettivi ma chi cammina ha il tempo di pensare se la direzione è quella giusta.

 

A.J.R.: Con quali obiettivi avete scritto questo libro?

Alla ricerca di Dio, due ricercatori in cammino

Salvatore Grammatico ed Albino Ronco: Si parte da una tensione tutta personale sulla dimensione esistenziale, che poi non è distante dalle azioni quotidiane, qual è il senso in ciò che facciamo? Cosa cerchiamo? In prima battuta il libro nasce da alcuni dialoghi tra i due autori nel cercare di riflettere sul senso della vita. Si vuole condividere con il lettore un breve cammino di ricerca sui significati che usiamo nella nostra vita. Quali lenti indossiamo? Attraverso quali “credenze” osserviamo e viviamo le cose che ci accadono? Trovando a volte pienezza e gusto, altre volte disorientamento e vuoto.

 

A.J.R.: Uno dei temi chiave del testo è la “ricerca del senso”. Lei che lavora in un’Università pensa che le giovani generazioni, spesso accusate di essere superficiali, possano interessarsi?

Salvatore Grammatico ed Albino Ronco: Nell’era della globalizzazione un rischio è l’omologazione di messaggi e l’indebolimento della capacità critica, questo non sempre permette di far emergere la ricchezza e i valori di cui ogni individuo è portatore. La continua esposizione a “messaggi preconfezionati”, a volte anche dalle religioni, interferisce sullo sviluppo e la capacità di scoprire e cogliere “un senso” nella propria vita, ma soprattutto come questo senso mette ordine e guida le nostre azioni, aiutandoci a sperimentare vissuti di coerenza e di benessere profondo. I giovani sono pura potenzialità, più sono risvegliati nella loro coscienza e capacità critica più potranno sentirsi ed essere protagonisti attivi di una vita soddisfacente, se rimangono solo fruitori passivi di significati preconfezionati rischiano di vivere sempre più vissuti di vuoto esistenziale.

 

A.J.R.: Avete proposto una riflessione sulla religione in un periodo storico in cui in nome della diversità di fede si commettono violenze e guerre. Il momento giusto per riflettere dell’argomento?

Salvatore Grammatico

Salvatore Grammatico ed Albino Ronco: Credo proprio di sì. Le principali religioni monoteiste ripropongono valori universali che aiutano l’uomo a elevarsi sempre più verso un rapporto privilegiato con “Dio”. Nella risoluzione dei conflitti si cerca di vedere cosa accomuna le parti per poi poter gestire le diversità. Ogni diversità estremizzata porta a un conflitto. Il problema non è la diversità in sé, che è parte integrante della nostra natura, non c’è un individuo uguale all’altro siamo tutti diversi. Saper cogliere ciò che accomuna l’uomo: questo è la vera sfida. Siamo tutti di passaggio, nasciamo e moriamo, ma durante questo viaggio quanta attenzione poniamo a chi ci sta attorno, allo scopo del nostro viaggio, al come viaggiamo; o siamo solo presi dal litigare per prendere questo o quel posto? Ho timore di chi proclama di avere “la verità assoluta”, ma soprattutto di chi vuole imporre la propria verità agli altri.

 

A.J.R.: Il libro è stato ispirato anche dalla sua attività di responsabile del Centro Ascolto Caritas di Ostia? In che modo?

Salvatore Grammatico ed Albino Ronco: Spesso per il mio lavoro mi confronto con persone che vivono situazioni di disagio importanti: senza fissa dimora, stranieri che sono migrati alla ricerca di una vita migliore e si ritrovano dopo qualche anno bloccati senza lavoro, persone che nella disperazione diventano alcolizzati, famiglie in situazioni di disagio economico o con problemi di salute, dove la richiesta principale è come soddisfare i bisogni primari: mangiare, dove dormire, salute e mancanza di soldi… ma soprattutto, di fondo, la difficoltà di ritrovare direzione nella propria vita, di dare senso alla loro situazione. E nel confronto con queste persone che mi sento chiamato principalmente nella ricerca di senso sia nella mia vita sia come operatore: come aiutare queste persone a ri-scoprire senso e valore nella propria vita, senso che dia impulso a ricercare un nuovo “benessere” o semplicemente vivere con uno spirito nuovo…

 

A.J.R.: Cosa c’è alla fine del cammino dei due ricercatori?

Albino Ronco

Salvatore Grammatico ed Albino Ronco: Un nuovo cammino. Riprendo un concetto detto dal coautore Ronco: “avere un’intuizione, non ancora ben definita, ma sufficientemente presente da spingerci ad andare oltre”. Poter avvicinarsi sempre più a quella sensazione interiore di un centro così importante per la propria vita che funge da volano, da spinta per sentire che stiamo realizzando la nostra vita.

 

 “Quello che per noi è meta o fonte di senso, darà anche la direzione al nostro andare e servirà di criterio al nostro monitoraggio lungo il cammino: avremo il compito di rimanere in contatto con i segnali che incontriamo e confrontarli con quanto vogliamo raggiungere. Noi abbiamo tutte le abilità di mente e di cuore per affrontare questo compito fondamentale lungo tutto il cammino della vita, e questo processo farà di noi attori responsabili nell’individuare e definire sempre meglio il nostro progetto generale di vita, e nel realizzarlo con coraggio”.

 

Written by Antonio Jr Ruggiero

 

 

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