FEFF 2016, al Far East Sezione Competition – “Assassination” di Choi Dong-hoon
Udine. A due sere dall’atteso Gala 2016 approda al FEFF 18 il quinto film scritto e diretto da Choi Dong-hoon, il poderoso kolossal storico di spionaggio “Assassination”, secondo miglior incasso del 2015 in Corea del Sud.
Rastrellati qua e là alcuni premi per i migliori attori protagonisti, la fotografia, la scenografia, i costumi, aggiudicatosi il titolo di miglior lungometraggio ai 36esimi Blue Dragon Film Awards (uno dei due premi cinematografici più popolari del Paese), è anche riuscito ad ottenere 3 nomination agli Asian Film Awards, superato in due casi dal temibilissimo cugino “The Assassin” di Hou Hsiao-hsien.
La vicenda è collocata durante il periodo coloniale giapponese, un trentennio particolarmente buio per il popolo coreano, in cui fitte ed oppositive crescevano le organizzazioni indipendentiste, sparse anche nelle regioni cinesi e in Manciuria e decise a pagare qualunque prezzo pur di porre fine quanto prima al mal sopportato governo straniero.
Tra gli schieramenti di questi eserciti ribelli milita una giovane donna, cecchino dalla proverbiale letalità, in breve eletta capitano di una minuta squadra speciale incaricata di assassinare i membri del vertice politico.
Ben presto incrocia la pista tracciata da un leggendario sicario che nessuno ha il coraggio di guardare in volto, il quale però in un primo momento non si può dire condivida esattamente il suo stesso piano terroristico.
Il progetto subisce ulteriori deviazioni quando, per sfuggire a morte sicura, ella prende l’identità della figlia di una delle vittime prescelte, sfruttando l’incredibile somiglianza esteriore che lega le due. Spalancatesi le porte della dimora più inaccessibile, l’attentato è a un passo dal compiersi…
Ripercorrendo per sommi capi le fila della trama, si può appurare senza difficoltà la notevolezza produttiva maturata dietro le quinte: in una magniloquente ricostruzione d’epoca si sviluppa un intreccio avvincente, splendidamente architettato, tutt’altro che trascurato sul piano della sceneggiatura e al tempo stesso ospitante un gran susseguirsi di appassionanti sequenze d’azione, dense di inseguimenti, conflitti a fuoco e corpo a corpo.
Dispensata una giusta misura di azzeccato umorismo, epica ritrattistica, coinvolgente violenza, riecheggiano vagamente forme di tarantinismi (la figura della sposa killer, i travestimenti, la missione ai limiti dell’impossibile), frutto di una direzione regista d’impianto tutto sommato accademico ma al contempo assai funzionale, capace di non prendere alla leggera (come testimoniano alcune aspre campagne diffamatorie degli anni passati) una tematica percepita spinosa ancor oggi.
Lascia poi un segno evidente l’adozione riuscita di un complesso tecnico-grammaticale di respiro godibilmente internazionale che, traendo origine dalla multiculturalità e dalla mondializzazione reale del tempo (aspetti fruibili anche a livello musicale, percependo all’interno dell’elegante diegesi uno Chopin, un Dvořák, un Liszt), interessa con successo anche le vivide personalità dalle cui relazioni intertestuali fiorisce lo spirito piacevolmente intrigante dell’opera.
Voto al film
Written by Raffaele Lazzaroni
Info
Far East Film Festival Web Media Partner