FEFF 2016, Sezione Info Screening – “Fukushima: A Nuclear Story” di Matteo Gagliardi

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Udine. A 30 anni meno un giorno dal disastro di Černobyl’ il regista Matteo Gagliardi (unico autore italiano dell’intero FEFF 2016) e il giornalista per Sky News Pio d’Emilia, attivo e residente a Tokyo, hanno presentato all’interno della breve rassegna “Info Screening” la loro minuziosa indagine sul secondo più grande disastro nucleare della storia.

Fukushima A Nuclear Story di Matteo Gagliardi

Sono occorsi ben 4 anni di lavorazione per organizzare le circa 300 ore di girato in quello che è stato definito impropriamente un mockumentary (non si inventa davvero nulla, è chiaro), quando evidentemente appare piuttosto come un ibrido, un patchwork per via dei diversi codici tecnico-espressivi (compresi quelli inerenti al disegno animato e ai modellini digitali) accostati nell’opera.

Essa deve la propria esistenza innanzitutto ai reportage che d’Emilia ha effettuato in qualità di corrispondente ufficiale ed anche per arbitrio personale, già riuniti nel suo libro “Tsunami nucleare” (ed. Manifestolibri), selezionati e montati in post produzione da Gagliardi, personalmente mai recatosi nei luoghi degli eventi narrati, ma già co-autore di un altro documentario sulla medesima tematica, ossia “Fukushame: The Lost Japan” (2012).

Lo sguardo di “Fukushima: A Nuclear Story” abbraccia l’intera drammatica vicenda in ogni suo aspetto, soffermandosi con accessibile dovizia sulle cronache più propriamente scientifiche inerenti il devastante terremoto di Tōhoku (magnitudo 9,0, il settimo per intensità da quando esiste la sismografia), lo tsunami che ne è seguito (le onde abbattutesi sulle mura difensive della centrale di Dai-ichi erano alte almeno 14 m, oltre il doppio di quelle previste nelle peggiori delle ipotesi), i danni irreversibili ai reattori e le dispersioni radioattive nei terreni e nelle acque circostanti.

Quindi, intrecciata alla tragedia fisica, strettamente fenomenica, viene presentata la non altrettanto divulgata desolazione dei sopravvissuti, costretti ad affrontare un cataclisma ad un tempo visibile ed invisibile, ad abbandonare le proprie abitazioni, le proprie attività, i propri animali destinati a morire d’inedia, ad accompagnare alle fosse comuni non solo le vittime della scossa e dell’inondazione, ma anche quelle morte di crepacuore o suicidatesi per permettere alle famiglie di farsi risarcire dalle aziende assicurative.

Far East Film Festival - Pio d'Emilia

Non sono tralasciate neppure le ripercussioni sulla pubblica opinione, i “peccati dei padri”: ecco infatti gli USA, tempestivamente misuratisi con l’accaduto e interessati a mantenere saldo il monopolio del nucleare in Giappone, minimizzare l’entità della sciagura, quando invece la Francia sovrastima i dati reali propagandando a ruota libera l’assoluta sicurezza delle proprie centrali.

Parallelamente fiorisce la vergognosa truffa del commercio di beni di prima necessità provenienti da regioni salubri, esclusivamente ai danni di quel martoriato popolo nipponico che nel mentre seguita ad assumere una calma sbalorditiva, intrisa di assuefazione, speranza, ma anche rassegnazione.

Viene poi sottolineata quale materia ormai assodata la validità della gestione da parte dell’allora direttore Masao Yoshida, che disubbidendo alle disposizioni della TEPCO (la Tokyo Electric Power Company) evitò l’esplosivo surriscaldamento degli impianti pompando acqua salata dall’oceano Pacifico, agente che già di per sé li avrebbe incontrovertibilmente compromessi.

Questo coraggiosissimo atto di responsabilità, combinato al “miracolo” della rottura di una delle valvole isolanti, scongiurò il rischio ben più grande che la capitale e i numerosissimi altri insediamenti circostanti venissero investiti dalla più letale delle correnti tossiche che l’umanità avrebbe mai potuto subire.

Fukushima A Nuclear Story di Matteo Gagliardi

Sul piano stilistico il film di Gagliardi, definito a ragione un “fondamentale pezzo di giornalismo”, dimostra fin da subito di possedere il pregio di saper applicare un’esposizione fluente, variegata e compiuta, risultante per la maggiore dalle ammirevoli operazioni d’identificazione tematica e di montaggio, a un bagaglio contenutistico di indubbio impatto, più che mai veritiero in ragione anche delle riprese effettuate in loco, nella cosiddetta “zona di esclusione”, spesso contro le ordinanze governative (e in questo senso si è fatto del puro ed eminente giornalismo, come ha tenuto a rimarcare d’Emilia stesso in sala di proiezione).

Non ancora dichiarato il cessato pericolo, oggi Fukushima ospita ancora 3 reattori in meltdown, ossia dotati di nocciolo fuso; lo stato giapponese dopo 5 anni ha riattivato solo 2 “villaggi nucleari” su 52, ritrovatosi fortemente contrari a questo tipo di energie “sostenibili” i numerosissimi sudditi, pure un tempo fervidi fautori delle stesse, indotti come furono, si badi, da un’efficacissima campagna mediatica seguita al secondo conflitto mondiale e, soprattutto, ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki.

 

Voto al film 

 

Written by Raffaele Lazzaroni

Photo Pio d’Emilia by Raffaele Lazzaroni

 

 

Info

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Un pensiero su “FEFF 2016, Sezione Info Screening – “Fukushima: A Nuclear Story” di Matteo Gagliardi

  1. Cooperativa Spazio 2001
    presenta

    Fukushima – A Nuclear Story
    lunedì 6 giugno 2016 h. 21
    Spazio Odissea, viale Trieste 84, CagliarI

    Per la prima volta in Sardegna il film-documentario sulla tragedia che ha sconvolto il Giappone.
    Ospiti della serata gli sceneggiatori Christine Reinhold e Pio D’Emilia, che quattro ore prima sarà a Castello per un incontro dedicato ai migranti

    Sarà presentato per la prima volta al pubblico sardo ‘Fukushima: A Nuclear Story’, film che a 5 anni dallo tsunami e dal successivo incidente nucleare ricostruisce la tragedia che ha sconvolto il Giappone.
    Realizzato dalla casa di produzione milanese Teatro Primo Studio – Film Beyond con la regia di Matteo Gagliardi, il contributo giornalistico di Pio d’Emilia e il supporto di Sky TG24, ‘Fukushima – A Nuclear Story’ è un film documentario unico e coraggioso, ideato da Gagliardi e scritto a tre mani da Christine Reinhold, Matteo Gagliardi e Pio d’Emilia.

    IL FILM
    ‘Fukushima – A nuclear story’ ripercorre il disastro attraverso occhi e voce di Pio d’Emilia, corrispondente di Sky TG24 che vive in Giappone da oltre trent’anni, primo giornalista straniero ad essere entrato nella cosiddetta ‘zona proibita’ e ad aver raggiunto la centrale nucleare: un punto di vista totalmente inedito della tragedia, narrata dalla voce di Willem Dafoe nella versione inglese e da Massimo D’Apporto in quella italiana.
    D’Emilia raccoglie più di 300 ore di materiale con riprese scioccanti, interviste agli abitanti delle zone colpite, alle autorità locali e governative, e porta l’attenzione sugli ‘effetti collaterali’ sociali causati dalle scelte del governo e del cosiddetto ‘villaggio nucleare’.
    Gli autori uniscono in questo documentario, risultato di tre anni di ricerche, la storia di un giornalista che non ha abbandonato il suo lavoro nel momento di maggior pericolo, i dubbi e i timori di un uomo nei giorni seguenti la triplice tragedia di Fukushima e la ricerca di ciò che è veramente accaduto nella centrale nucleare. In una intervista inedita l’ex Primo Ministro Naoto Kan rivelerà come Tokyo, e probabilmente il Giappone, si siano salvati per un caso fortuito da una catastrofe ben più grande.
    Grazie ai disegni di Nicola Ronci e Ilaria Gelli (Accademia Europea di Manga) che integrano le immagini, il documentario è anche il primo esempio di ‘manga made in Italy’ applicato ad una produzione audiovisiva italiana.

    PROIEZIONI E PREMI
    Durante la settimana del quinto anniversario dello Tsunami, avvenuto l’11 marzo 2011, ‘Fukushima: A Nuclear Story’ è stato visto in 3 continenti. In Italia è andato in onda su Sky ed è stato trasmesso dalle reti televisive americane, russe, norvegesi, spagnole, canadesi, svizzere, svedesi, danesi, neozelandesi e francesi. Il film è stato presentato per la prima volta in Giappone, a Tokyo, il 10 maggio all’Istituto Italiano di Cultura. Ha partecipato fuori concorso al Far East Film Festival di Udine il 25 aprile. È in concorso a CinemAmbiente di Torino, il festival che seleziona i migliori film ambientali internazionali e parteciperà al Pesaro Doc Fest; è inoltre finalista al Dig Awards, il premio internazionale di giornalismo d’inchiesta 2016.

    LA PRESENTAZIONE A CAGLIARI
    In occasione della proiezione a Cagliari, Pio D’Emilia e Christine Reinhold saranno allo Spazio Odissea per raccontare il film in prima persona. Saranno introdotti da Nicola Cassanello, cagliaritano autore del blog di viaggi ‘Nicola in Giappone’.

    L’INCONTRO SUI MIGRANTI
    D’Emilia di recente ha seguito in prima persona per SkyTg24 le storie dei migranti nel più grande campo profughi in Grecia, a Idomeni, che il ministro dell’Interno greco ha definito ‘la Dachau dei nostri giorni’. La sua esperienza nel campo dove per due mesi hanno vissuto dodicimila migranti, di cui il 40% bambini, sarà al centro di un incontro con ingresso libero dal titolo ‘Idomeni e dintorni’ in programma a Sa Domu, studentato occupato in via Lamarmora 126 a Cagliari lunedì 6 giugno alle 17.30.

    Ingresso alla proiezione € 5,00

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