“La Riva Verde” di Adriana Assini: un romanzo storico sull’arcano potere lunare delle Donne
“La Riva Verde” è un romanzo di Adriana Assini, edito da Scrittura & Scritture nel 2014.
La luna si specchia sulla terra, durante i freddi mesi da Natale a Candelora, nelle scure notti di Bruges, quando otto donne formano un cerchio, facendo dei propri fusi armi di rivolta e di infusidi papavero ali della mente e del cuore.
Le figlie di Eva e di Pandora, temute e, dunque, relegate da Adami a cui ancora dolgono le costole, precedono le parole vergate, circa un cinquantennio dopo, da Christine de Pizan, profetizzando una terra sconosciuta ai geografi e ad ogni uomo, in cui solo le donne sono abitanti libere dal triste retaggio di millenni.
Così, a fine XIV secolo, nel segreto, si riuniscono, con le trecce strette nelle proprie cuffie di lana grezza, le Dame della Compagnia della Conocchia, capeggiate dalla fattucchiera e mercantessa di saponi Greta du Glay, vecchia di anni e scaltra di mente.
Adriana Assini, nel suo romanzo storico “La Riva Verde”, ci proietta in un Medioevo intriso dell’eco delle Crociate, delle memorie dei culti dionisiaci, dei ferri che grondano sangue o intrecciano lana, della robbia che tinge le stoffe macerando nell’orina, dell’indaco che macchia le unghie di chi si sporca mani e reputazione.
Sullo sfondo di acerrimi conflitti di genere maschile, disputati fra fiamminghi e francesi, fra operai e gabellieri, fra le Gilde dei tintori del rosso e tintori del blu, fra Chiesa d’occidente e Chiesa d’oriente, prende ennesima forma anche la più antica battaglia, quella della querelle des sexes.
Maschi contro Femmine.
Moralisti contro Streghe.
Padri contro Figlie.
Mariti contro Mogli.
Beghine contro prostitute.
Clerici contro alchimisti.
Vangeli di uomini contro Vangeli di donne.
Vita contro Morte: neonati indesiderati da abortire, cadaveri di impiccati che penzolano, uomini uccisi in circostanze misteriose o fin troppo note.
Eppure l’amore è fusione.
Fusione di bionda chioma e di occhi grigi in un bacio.
Fusione di cromosomi e di corpi in un letto.
Fusione di idiomi, di lettere di cambio e di profumi in un mercato, in occasione della festa di San Giovanni.
Fusione di colori, affinché il Futuro, figlio di femmina e maschio, abbia negli occhi il colore esotico dello smeraldo degli Urali, che è promessa di pace.
Perché, come si legge nel romanzo, “non c’è Robin senza Rose”, ossia non c’è Adamo senza Eva.
L’autrice, Adriana Assini, è una maga del nero inchiostro, che tinge i capelli di una delle sue creature di carta, e degli acquerelli: questa sua natura artistica poliedrica si manifesta in un romanzo accattivante, in cui il giallo dello zafferano, il rosso della robbia, il blu del guado sono simboli, rispettivamente, di suspance, sangue e mari da solcare.
Written by Emma Fenu