Oscar Story: le nomination e i premi degli italiani – #4

Cari amici cinefili, eccoci alla quarta parte dello speciale Oscar Story dedicato agli artisti italiani di nazionalità originaria od acquisita, frutto di una ricerca che esclude i molti italo-americani nati in suolo statunitense e i molti altri stranieri di origine italiana (più o meno remota).

Oscar

Seguirà domani la quinta ed ultima parte, continuate a seguirci! Vi lasciamo nuovamente con una proposta di discussione: conoscete i film qui citati? Sono davvero meritevoli dell’Oscar?

Se volete leggere la prima parte cliccate qui:

 

Tre puntualizzazioni e una crux desperationis

L’anno 1933 non è stato saltato a sproposito: l’Academy a quel tempo volle modificare l’arco temporale in cui dovessero uscire in terra statunitense i film eligibili per l’edizione a venire.

Gabriel Scognamillo, pur essendo nato a New York, è considerato italiano a tutti gli effetti.

Il caso Nino Rota

La colonna sonora scritta per “Il padrino” (1972) inizialmente venne annunciata come parte della cinquina; ma quando emerse che alcune porzioni della partitura, compreso il tema principale, erano state scritte originariamente dallo stesso Rota per “Fortunella” (1958), si propense per la decadenza della nomina e si indisse un nuovo ballottaggio, dal quale emerse come meritevole sostituto il lavoro di John Addison per “Gli insospettabili” (1972). L’Oscar in ogni caso andò, con bizzarra ed inedita retroattività, a Charlie Chaplin, Raymond Rasch e Larry Russell per “Luci della ribalta” (1952), opera limitatamente rilasciata negli USA solo 20 anni dopo il termine della produzione, in seguito all’assopirsi delle polemiche maccartiste che avevano costretto lo stesso Chaplin all’esilio volontario in Inghilterra. Nino Rota ebbe comunque modo di rifarsi due anni più tardi, quando grazie a “Il padrino – Parte II” vinse il suo primo e unico Academy Award per la miglior colonna sonora, consacrato peraltro ad una memoria condivisa e indelebile.

Il caso “L’uomo in grigio”

Oscar 1962 - Lawrence Schiller - Sophia Loren

Per quanto ne sappiamo, Benedetto Benedetti potrebbe essere, oltre che produttore, anche regista (visto che non se ne conosce con certezza assoluta l’identità) del cortometraggio “L’uomo in grigio” (1961). Tuttavia, non è forse possibile che ci si trovi di fronte ad un refuso? Nello stesso anno infatti pare essere stato prodotto dallo stesso Benedetti un cortometraggio d’animazione dal titolo “Un uomo in grigio”, secondo alcune fonti diretto da Pino Zac e Miro (quest’ultimo letteralmente non identificabile). Nell’IMDb “L’uomo in grigio” non è indicato come corto d’animazione e sarebbe in b/n, mentre da altre ricerche sulla stessa piattaforma non emerge alcun “Un uomo in grigio”. Su asac.labiennale.org/it “L’uomo in grigio” è indicato come corto a colori diretto da Pino Zac e Miro, vincitore del Leone di San Marco per il miglior film d’animazione alla 22esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, presentato anche alla 12esima Mostra Internazionale del Film Documentario (forse un’obsoleta sezione interna del Festival veneziano?). Se “Un uomo in grigio” fosse semplicemente un’errata denominazione de “L’uomo in grigio”, e quest’ultimo fosse effettivamente un corto d’animazione diretto da Pino Zac e Miro e prodotto da Benedetto Benedetti, potrebbe essere plausibile l’identificazione del suddetto titolo con quello nominato agli Oscar come miglior cortometraggio documentario nel 1962. Non sarebbe il primo caso di questo genere: appena 2 anni prima il corto d’animazione “Paperino nel mondo della matemagica” era stato nominato come miglior cortometraggio documentario. La soluzione verrebbe dalla visione diretta e irrefutabile del prodotto interessato, oramai disperso (se non perduto) in chissà in quali archivi…

Tutti i nominati e tutte le categorie in ordine cronologico

Volendo dividere i suddetti candidati nelle relative aree di competenza, così da poterli peraltro facilmente mettere a confronto, ecco una lista che li colloca in ordine cronologico dagli antesignani ai contemporanei (contando per ognuno solo la prima nomination nella categoria di riferimento).

Direttori della fotografia (da novembre 1930): Tony Gaudio, Sol Polito, Nicholas Musuraca, Pasqualino De Santis, Giuseppe Rotunno e Vittorio Storaro, Dante Spinotti, Mauro Fiore;

Registi di lungometraggi (dal 1934): Frank Capra, Federico Fellini, Pietro Germi, Michelangelo Antonioni, Gillo Pontecorvo e Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci, Lina Wertmüller, Roberto Benigni;

Ennio Morricone - Oscar 2016

Compositori di colonne sonore (dal 1939): Victor Baravalle, Gian Carlo Menotti, Luis Bacalov, Nino Rota, Giorgio Moroder ed Ennio Morricone, Nicola Piovani, Dario Marianelli;

Compositori di canzoni (dal 1941): James V. Monaco, Riz Ortolani, Nino Oliviero, Giorgio Moroder, Tony Renis e Alberto Testa;

Registi e/o produttori di documentari (dal 1943): Frank Capra, Romolo Marcellini, Paola di Florio, Luigi Falorni;

Scenografi (dal 1945): Charles Novi, Gabriel Scognamillo, Arrigo Breschi, Veniero Colasanti e Piero Gherardi, Dario Simoni, Luigi Scaccianoce, Mario Chiari e Luigi Gervasi e Giuseppe Mariani e Lorenzo (Renzo) Mongiardino, Carmelo Patrono e Gianni Quaranta, Franco Zeffirelli, Elio Altamura, Bruno Cesari e Osvaldo Desideri e Ferdinando Scarfiotti, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e Bruno Rubeo, Ezio Frigerio, Luciana Arrighi;

Sceneggiatori (dal 1947): Sergio Amidei e Federico Fellini, Adolfo Franci e Cesare Giulio Viola e Cesare Zavattini, Tullio Pinelli, Ennio Flaiano, Diego Fabbri e Indro Montanelli e Brunello Rondi, Ennio De Concini e Pietro Germi e Alfredo Giannetti, Carlo Bernari e Pasquale Festa Campanile e Massimo Franciosa e Nanni Loy e Vasco Pratolini, Age & Scarpelli (Agenore Incrocci e Furio Scarpelli) e Mario Monicelli, Suso Cecchi D’Amico e Tonino Guerra e Giorgio Salvioni, Michelangelo Antonioni, Gillo Pontecorvo e Franco Solinas, Nicola Badalucco ed Enrico Medioli e Luchino Visconti, Elio Petri e Ugo Pirro, Lina Wertmüller, Roberto Benigni e Vincenzo Cerami, Alessandro Camon;

Registi di lungometraggi in lingua straniera (dal 1948): Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Monicelli, Giuseppe De Santis, Gillo Pontecorvo, Nanni Loy, Elio Petri, Dino Risi, Lina Wertmüller, Ettore Scola, Franco Brusati, Francesco Rosi, Giuseppe Tornatore, Gianni Amelio, Gabriele Salvatores, Roberto Benigni, Cristina Comencini, Paolo Sorrentino;

Sceneggiatori e soggettisti (1950): Sergio Amidei e Federico Fellini e Marcello Pagliero e Roberto Rossellini;

Costumisti (dal 1950): Vittorio Nino Novarese, Maria De Matteis, Piero Gherardi, Piero Tosi, Danilo Donati, Milena Canonero, Ambra Danon, Anna Anni e Maurizio Millenotti ed Enrico Sabbatini, Gabriella Pescucci, Franca Squarciapino, Dante Ferretti, Antonella Cannarozzi;

Soggettisti (dal 1951): Giuseppe De Santis e Carlo Lizzani, Ettore Maria Margadonna, Cesare Zavattini;

Registi e/o produttori di cortometraggi documentari (dal 1953): Alberto Ancilotto, Gian Luigi Polidoro, Benedetto Benedetti, Lauro Venturi, Giorgio Treves;

Registi e/o produttori di cortometraggi (dal 1954): Vincenzo Lucci-Chiarissi, Pino Quartullo e Stefano Reali, Bernadette Carranza e Antonello De Leo;

Anna Magnani - Oscar

Attrici protagoniste (dal 1956): Anna Magnani, Sophia Loren;

Attrici non protagoniste (dal 1956): Marisa Pavan, Valentina Cortese;

Attori non protagonisti (dal 1958): Vittorio De Sica, Vincent Gardenia;

Attori protagonisti (dal 1963): Marcello Mastroianni, Giancarlo Giannini, Massimo Troisi, Roberto Benigni;

Produttori di lungometraggi (1966): Dino De Laurentiis e Carlo Ponti, Mario Cecchi Gori e Vittorio Cecchi Gori e Gaetano Daniele, Uberto Pasolini, Gianluigi Braschi ed Elda Ferri, Alberto Grimaldi;

Registi e/o produttori di cortometraggi d’animazione (dal 1966): Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati, Carlo Marchiori, Manfredo Manfredi, Bruno Bozzetto, Enrico Casarosa;

Sceneggiatori adattatori (dal 1972): Bernardo Bertolucci e Vittorio Bonicelli e Ugo Pirro, Ruggero Maccari e Dino Risi, Bernardino Zapponi, Anna Pavignano e Furio Scarpelli e Giacomo Scarpelli e Massimo Troisi;

Oscar alla tecnica (dal 1975): The Elemack Company, Leo Catozzo, Marco Revelant;

Tecnico degli effetti speciali (dal 1977): Carlo Rambaldi;

Truccatori (dal 1980): Manlio Rocchetti e Fabrizio Sforza, Aldo Signoretti e Maurizio Silvi, Vittorio Sodano;

Oscar al merito tecnico-scientifico (dal 1983): Salvatore Zelli e Sante Zelli, Guido Cartoni e Mario Celso, Francesco Callari;

Montatori (dal 1988): Gabriella Cristiani, Pietro Scalia, Simona Paggi;

Oscar alla carriera (dal 1991): Sophia Loren, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Ennio Morricone, Piero Tosi;

Oscar alla memoria Irving G. Thalberg (dal 2001): Dino De Laurentiis.

Altri criteri di ordinamento

Tutte le categorie in ordine di numero di nomination

Per comprendere quali sono (o sono stati) i nostri cavalli di battaglia agli Oscar… Costumi (37), scenografia (33), film in lingua straniera (31; in rappresentanza dell’Italia: 29; della Jugoslavia: 1; dell’Algeria: 1), sceneggiatura (27; originale: 20; non originale: 6; soggetto e sceneggiatura: 1), fotografia (19), colonna sonora (17), regia (16), recitazione (15; attore protagonista: 6; attrice protagonista: 4; attore non protagonista: 3; attrici non protagoniste: 2), canzone (9), film (7), montaggio (6), cortometraggio d’animazione (6), documentario (5), trucco (5), cortometraggio documentario (5), onorario-alla carriera (5 premi), soggetto (4; soggetto: 3; soggetto e sceneggiatura: 1), al merito tecnico-scientifico (4 premi), effetti speciali (3), cortometraggio (3), alla tecnica (3 premi), alla memoria Irving G. Thalberg (1 premio).

Artisti italiani con più nomination

Escludendo le candidature e le vittorie “indirette” inerenti i film in lingua straniera e i documentari, gli artisti italiani più popolari in casa Academy per numero di nomination sono o sono stati i seguenti: Federico Fellini (13), Dante Ferretti (10), Milena Canonero (9), Francesca Lo Schiavo (8), Ennio Morricone (7), Frank Capra, Tony Gaudio, Piero Gherardi e Piero Tosi (6), Danilo Donati e Vittorio Nino Novarese (5).

Artisti italiani con più vittorie

Federico Fellini - Oscar 1993

Estromettendo nuovamente gl’ingiustamente trattati De Sica e Fellini, i più premiati invece (si notino certi nomi assenti nell’elenco precedente) sono Milena Canonero (4 vittorie), Frank Capra, Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Carlo Rambaldi e Vittorio Storaro (3), Bernardo Bertolucci, Dino De Laurentiis, Danilo Donati, Piero Gherardi, Sophia Loren, Ennio Morricone, Vittorio Nino Novarese, Pietro Scalia e Dario Simoni (2).

Record e curiosità

Nella seguente elencazione sono esclusi gli Oscar tecnici collocati al di fuori delle cerimonie.
1937: prima vittoria doppia (Frank Capra e Tony Gaudio);
1999: prima ed unica vittoria tripla (Roberto Benigni, Nicola Piovani, “La vita è bella”);
1964: prima ed unica vittoria quadrupla (Piero Gherardi, Vittorio Nino Novarese, “8½”, “Chagall”);
1988: prima ed unica vittoria sestupla (Bernardo Bertolucci x2, Bruno Cesari, Gabriella Cristiani, Osvaldo Desideri, Ferdinando Scarfiotti, Vittorio Storaro, “L’ultimo imperatore”).
1940: prime multiple nomination nella stessa categoria (fotografia, Tony Gaudio in b/n e Sol Polito a colori);
2000: ultime multiple nomination nella stessa categoria (scenografia, Luciana Arrighi e Bruno Cesari).
1948: prime multiple nomination ad un singolo film (“Sciuscià”);
2003: ultime multiple nomination ad un singolo film (“Gangs of New York”).
1969: unico anno in cui furono assegnate a degli italiani due nomination nella categoria del miglior regista (Gillo Pontecorvo e Franco Zeffirelli);
1940: unico anno in cui furono assegnate a degli italiani due nomination nella categoria della miglior fotografia (Tony Gaudio in b/n e Sol Polito a colori);
1959: unico anno in cui furono assegnate a degli italiani due nomination nella categoria del miglior film straniero (Mario Monicelli in rappresentanza dell’Italia e Giuseppe De Santis della Jugoslavia);
1962, 1966, 1967, 1990, 1991, 1994 e 2000: anni in cui furono assegnate a degli italiani due nomination nella categoria della miglior scenografia (Piero Gherardi in b/n e Veniero Colasanti a colori, Dario Simoni x2 a colori, Luigi Scaccianoce in b/n e Piero Gherardi a colori, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo e Bruno Rubeo, Dante Ferretti e Francesca Lo Schiavo ed Ezio Frigerio, Luciana Arrighi e Dante Ferretti, Luciana Arrighi e Bruno Cesari);
1990: unico anno in cui furono assegnate a degli italiani due nomination nella categoria del miglior trucco (Manlio Rocchetti e Fabrizio Sforza);
1972: unico anno in cui furono assegnate a degli italiani tre nomination nella categoria della miglior sceneggiatura (Elio Petri e Ugo Pirro originale e Bernardo Bertolucci e Vittorio Bonicelli e Ugo Pirro non originale);
1964, 1967 e 1991: anni in cui furono assegnate a degli italiani tre nomination nella categoria dei migliori costumi (Piero Gherardi in b/n e Vittorio Nino Novarese e Piero Tosi a colori, Danilo Donati x2 in b/n e Piero Gherardi a colori, Milena Canonero e Maurizio Millenotti e Franca Squarciapino).
1988: anno col maggior numero di categorie interessate (10).
4 nomination/categorie in una sola edizione: 1950, 1957, 1958 e 1971;
5 nomination/categorie in una sola edizione: 1963, 1972, 1974, 1976, 1980, 1996, 1998 e 2000;
6 nomination/categorie in una sola edizione: 1987 e 1990;
7 nomination/categorie in una sola edizione: 1969;
8 nomination/categorie in una sola edizione: 1966, 1977 e 1999;
9 nomination/categorie in una sola edizione: 1962 e 1991;
10 nomination/categorie in una sola edizione: 1964, 1967 e 1988.

La ciociara - Vittorio De Sica

Nel corso delle diverse edizioni si sono registrati alcuni casi in cui film di produzione italiana non presentati (a ragion veduta forse sconvenientemente?) come film in lingua straniera risultarono vincitori di un Oscar, spesso su diverse altre candidature. Essi sono:
nel 1962 “La ciociara” (di Vittorio De Sica) e “La dolce vita” (di Federico Fellini), cui venne preferito “La notte” (di Michelangelo Antonioni, non nominato), sorpassato dal vincitore “Come in uno specchio” (di Ingmar Bergman);
nel 1963 “Divorzio all’italiana” (di Pietro Germi), cui venne preferito “Le quattro giornate di Napoli” (di Nanni Loy, nominato), sorpassato dal vincitore “L’uomo senza passato” (di Serge Bourguignon);
nel 1977 “Il Casanova di Federico Fellini” (di Federico Fellini), cui venne preferito “Pasqualino Settebellezze” (di Lina Wertmüller, nominato), sorpassato dal vincitore “Bianco e nero a colori” (di Jean-Jacques Annaud);
nel 1996 “Il postino” (di Michael Radford e Massimo Troisi), cui venne preferito “L’uomo delle stelle” (di Giuseppe Tornatore, nominato), sorpassato dal vincitore “L’albero di Antonia” (di Marleen Gorris).

Link utili

Ecco un assaggio accuratamente selezionato delle colonne sonore, delle canzoni e dei cortometraggi nominati agli Oscar, nati dalla mente degli artisti italiani che fino ad ora abbiamo incontrato.
Luis Bacalov, “Titoli” (dalla colonna sonora de “Il postino”): QUI
Luis Bacalov, “Gloria” (dalla colonna sonora de “Il Vangelo secondo Matteo”): QUI
Bruno Bozzetto, “Cavallette”, corto d’animazione: QUI
Bernadette Carranza e Antonello De Leo, “Senza parole”, corto: QUI
Emanuele Luzzati, “Pulcinella”, corto d’animazione: QUI
Giulio Gianini ed Emanuele Luzzati, “La gazza ladra”, corto d’animazione: QUI
Carlo Marchiori, “The Drag”, corto d’animazione: QUI
Dario Marianelli, “Overture” (dalla colonna sonora di “Anna Karenina”): QUI
Dario Marianelli, “Briony” (dalla colonna sonora di “Espiazione”): QUI
Dario Marianelli, “Liz on the Top of the World” (dalla colonna sonora di “Orgoglio e pregiudizio”): QUI
James V. Monaco, “I Can’t Begin To Tell You” (dalla colonna sonora di “Donne e diamanti”): QUI
James V. Monaco, “I’m Making Believe” (dalla colonna sonora di “Sweet and Low Down”): QUI
James V. Monaco, “We Mustn’t Say Goodbye” (dalla colonna sonora de “La taverna delle stelle”): QUI
James V. Monaco, “Only Forever” (dalla colonna sonora di “Rhythm of the River”): QUI
Ennio Morricone, “L’ultima diligenza per Red Rock” (dalla colonna sonora di “The Hateful Eight”): QUI
Ennio Morricone, “Malèna” (dalla colonna sonora di “Malèna”): QUI
Ennio Morricone, “Act of Faith #2” (dalla colonna sonora di “Bugsy”): QUI
Ennio Morricone, “Main Theme” (dalla colonna sonora di “The Untouchables – Gli intoccabili”): QUI
Ennio Morricone, “Gabriel’s Oboe” (dalla colonna sonora di “Mission”): QUI
Ennio Morricone, “Love Theme” (dalla colonna sonora de “I giorni del cielo”): QUI
Giorgio Moroder, “Take My Breath Away” (dalla colonna sonora di “Top Gun”): QUI
Giorgio Moroder, “Flashdance… What a Feeling” (dalla colonna sonora di “Flashdance”): QUI
Giorgio Moroder, “Chase” (dalla colonna sonora di “Fuga di mezzanotte”): QUI
Riz Ortolani e Nino Oliviero, “More” (dalla colonna sonora di “Mondo cane”): QUI
Riz Ortolani, “Till Love Touches Your Life” (dalla colonna sonora de “La valle dei Comanches”): QUI
Nicola Piovani, “La vita è bella” (dalla colonna sonora de “La vita è bella”): QUI
Pino Quartullo e Stefano Reali, “Exit”, corto: QUI
Tony Renis e Alberto Testa, “The Prayer” (dalla colonna sonora di “La spada magica – Alla ricerca di Camelot”): QUI
Nino Rota, “Love Theme” (dalla colonna sonora de “Il padrino – Parte I”): QUI
Nino Rota, “The Immigrant” (dalla colonna sonora de “Il padrino – Parte II”): QUI

 

Per oggi ci fermiamo qui. Vi diamo appuntamento a domani con la parte conclusiva di questa lunga avventura nel mondo della settima arte!

 

 

 

Written by Raffaele Lazzaroni

 

9 pensieri su “Oscar Story: le nomination e i premi degli italiani – #4

  1. Per il nome del regista del corto di animazione ” L uomo in grigio ” Vi posso assicurare che stiamo parlando del genio dei Trailers MIRO GRISANTI

  2. La fonte più autorevole è sicuramente la mia. Sono Miro Grisanti il coautore con Pino Zac dei corti animati, Welcome to rome,Un uomo in grigio,Una vita bollata,L’ultimo pedone,Uomo poveruomo superuomo.Corti premiati nei vari festival presentati.Per quanto riguarda Benedetto Benedetti è stato soltanto il produttore dei corti Welcome to Rome e del un uomo in grigio. gli altri sono stati prodotti dalla Corona cinematografica. Dopo il felice periodo con Pino, mi sono dedicato a varie attività pubblicitarie prediligendo il filone Trailers dove, in circa 60 anni di attività ho realizzato più di mille trailer. La cosa più piacevole per me è che sono ancora in attività. Per ulteriori informazioni puoi leggermi su iternet,come MIRO GRISANTI o presso Stefano DI Fiore

  3. Salve, sono il regista di ZAC – I FIORI DEL MALE, film documentario su Pino ZAC selezionato alla 72a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

    Vi scrivo qui per confermarvi quanto scritto sopra dal maestro Grisanti, che ho avuto l’onore di conoscere in Cineteca Nazionale e poi di intervistare proprio presso lo studio del caro Stefano di Fiore a Roma. Sebbene il mio film abbia preso una piega più lontana dal meraviglioso mondo dell’animazione, il contributo di Miro Grisanti mi è stato fondamentale nelle ricerche e nello sviluppo della mia storia che, tra le altre, include frammenti di repertorio di alcuni lavori realizzati da lui e Pino ZAC, come il già citato L’ultimo pedone.

    Ebbene, per quanto concerne L’uomo in Grigio, che viene anche citato nel presskit* del film come opera di Zac e Miro vincitrice a Venezia e in nomination agli Oscar (probabilmente la prima animazione italiana mai andata agli Academy), è stato registrato con il solo nome del produttore, Benedetto Benedetti della Corona cinematografica, come consuetudine degli Academy per i titoli “short subject”. Di sicuro è stata un’opera praticamente scomparsa fino a pochissimo tempo fa, quando presentai il mio film. Di recentissimo, infatti, sembra essere uscita fuori dagli archivi del BFI. Speriamo di riportarlo in Italia.

    Taglio qua, in calce trovate contatti e link, nella speranza che queste fonti (dirette) non fossero abbastanza per la vostra preziosa ricerca.

    Cordiali saluti.

    Massimo Denaro

    *qui trovate info sul film e link per il download del presskit: http://massimodenaro.eu/filmography/zac-i-fiori-del-male/
    per contatti riguardo il film e/o altro: pinozacfilm@gmail.com

    1. Salve Massimo, grazie della tua inaspettata contribuzione. Finalmente abbiamo (quasi) chiuso il cerchio: a questo punto siamo abilitati ad affermare che “L’uomo in grigio” (1961), andato agli Oscar nel 1962 in qualità di cortometraggio documentario, è un’opera a disegni animati diretta da Pino Zac e Miro Grisanti e prodotta da Benedetto Benedetti. Fra qualche mese è più che probabile che aggiorneremo tutta la ricerca all’edizione ventura degli Academy Awards. Resta da capire perché si autorizzi ancora il titolo errato (così parrebbe, no?) “Un uomo in grigio”, peraltro riportato anche nell’archivio del BFI. Quanto vorremmo avere tra le mani la pellicola originale per superare questa impasse!

      1. Piacere mio e, ripeto, per ogni dettaglio potete tranquillamente fare riferimento al maestro Miro Grisanti che vi commentava in precedenza con l’aiuto di Stefano di Fiore.
        Chicca ulteriore, dopo anni di ricerca abbiamo finalmente ritrovato alcune copie originali dell’Uomo in Grigio al BFI e, come giusto, una copia dovrebbe essere tornata anche a Miro in qualità di co-autore del film, alè!

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