“Cuore satellite” di Pierpaolo Mandetta: tra amori omosex e segreti di famiglia diversamente tradizionali
“Sebbene i terroristi dell’umore seminino il panico ribadendo che l’inquinamento ha destabilizzato il clima e le sue stagioni, marzo è un irreprensibile mix di sole, venticello salino e piogge altalenanti. Albicocche e peschi sono in piena fioritura, i colori del verde aggiustano le brutture della città, e io e Leo passeggiamo spesso sul lungomare di Salerno, godendoci sole e violinisti di strada. Il piccolo Paolo gioca con la sabbia, colleziona sassi colorati e rincorre i gabbiani, noi ci godiamo il ritorno dell’abbronzatura. Dicevo sempre di voler vedere il mondo prima che l’effetto serra lo distruggesse, ma forse c’è ancora tempo.”
Cilento. Paolo ha ventisette anni, trascorre le sua giornate tra il suo negozio di piante, le amiche e il ragazzo con il quale convive. Ma spesso, quando tutto sembra andar bene, ecco che emerge quel qualcosa che lo fa sentire insoddisfatto e anche lo stare con Enzo non ha più senso.
Anche l’amica Caterina non se la passa troppo bene in quanto ad amore e quando Paolo torna a stare a casa dei genitori la situazione precipita: solamente l’arrivo del misterioso Leo e la rievocazione di un doloroso passato potranno forse aiutarlo a ritrovare la tanto meritata serenità.
“Cuore satellite” (autopubblicazione del 2015) di Pierpaolo Mandetta è un romanzo fresco, divertente, ricco di ironia e al tempo stesso profondo e carico di tematiche delicate. Prima di tutto il protagonista è omosessuale e questo non è per lui di certo un problema.
Vive la sua sessualità con estrema naturalezza, così come è giusto che sia, e se ne frega delle opinioni degli altri. È poi legato al passato, all’infanzia, come un eterno Peter Pan che fatica a concepire il fatto di essere ormai cresciuto e che patisce quel “cuore satellite” che vaga senza sosta.
Pierpaolo Mandetta ha uno stile riconoscibile, scrive molto bene ed ha l’abilità di riuscire ad inserire degli elementi ironici che portano a sdrammatizzare ogni situazione e a far ridere il lettore.
Mandetta è la Helen Fielding (autrice de “Il diario di Bridget Jones”) del Cilento, al maschile, in versione gay e con un tocco di spessore in più. Sa essere spiazzante, in ogni senso, e lo fa con una spontaneità rara e privandosi di quegli stereotipi che in genere ricorrono nelle letture. Non manca parte del suo essere nei suoi personaggi, vi sono i suoi luoghi, la sua passione per i fiori e le sensazioni di una vita che emergono da ogni parola.
Non si tratta della prima prova letteraria di Mandetta: nel 2012 ha esordito con il divertentissimo “Vagamente suscettibili” (Noubs), nel 2015 sono nati “Cuore satellite”, l’Urban Fantasy “La legge dei lupi nobili” e le due raccolte di racconti erotici gay e bisex “Aperti di notte”.
Seguitissimo anche il suo blog personale “Vagamente suscettibile” dove Mandetta pubblica quotidianamente pensieri e opinioni sui più disparati argomenti, sempre in modo molto schietto, graffiante e divertente.
Written by Rebecca Mais
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