“Visioni dal periscopio emozionale”, “Bootleg”, “geltOUb” di Giuseppe Carta: la trilogia poetica

Visioni dal periscopio emozionale, Bootleg, geltOUb è l’ordine cronologico con cui Giuseppe Carta ha pubblicato le sua trilogia poetica.

Visioni dal periscopio emozionale

Ho conosciuto Giuseppe Carta in un social, in un momento della vita in cui abbisognavo di qualcuno che riempisse di contenuti emozionali e relazionali un progetto per cui avevo in mente un inizio e una fine.

Penso: <Voglio conoscere la sua Arte, mi serve.>

Lo contatto utilizzando web e telefonino nuovo, scelgo giorno e ora e ci incontriamo al Poetto, la spiaggia dei cagliaritani. L’incontro avviene per poter acquistare geltOUb, il suo terzo libro.

Da subito mi incuriosisce il suo sorriso e mentre conversiamo mi colpisce il fatto che mentre io parlo, lui mi ascolta. Decide poi di leggermi una poesia, me l’aspettavo, non altrettanto invece, la profonda emozione che mi coglie di sorpresa, arrivata senza un esatto motivo.

Ho anche la netta e precisa percezione di conoscerlo da sempre e comincio a sentirmi tranquilla e a mio agio. Mentre legge e interpreta mi cattura (indubbiamente e forse ancora di più), accade perché lo fa col sorriso. Non è mia consuetudine sentirmi a mio agio, ma in quel momento mi sento me stessa e senza maschere, senza paura del suo giudizio. Addirittura anch’io leggo serenamente alcune sue poesie. Non potevo sapere che (pur senza commuovermi) la prima mi avrebbe fatto piangere, una situazione per me assurda, davanti a un estraneo.

Penso che la maggior parte delle persone me ne avrebbe chiesto i motivi, mi avrebbe toccato, lui no, Giuseppe Carta mi sorride e basta. Non fa quello che nella comunicazione è convenzionalmente normale, va oltre, senza parole mi guarda con delicatezza, in modo profondo. Non si ferma al mio involucro, vede me, rispetta le mie emozioni, senza modificarle in alcun modo, lo fa sorridendo alle mie lacrime.

Bootleg

Il tempo che mi concede sembra perdere peso, a mio parere l’incontro dura poco, ma c’è un momento in cui capisco che non potevo non amare le sue poesie.

geltOUb è mio, torno a casa e inizio a leggerlo. Lo faccio a modo mio aprendo a caso e vivendo le poesie giorno per giorno. Nuovamente riesco a lasciarmi andare, mi sento libera e non mi giudico, cosa che non mi è mai stata possibile. L’arte di Giuseppe Carta me lo rende sostenibile, reggo le mie emozioni come il giorno in cui l’ho incontrato.

Le sue poesie arrivano alla mia vera essenza, mi schiudono le porte dell’anima. A questo punto non posso che credere fermamente nella sua arte, non posso privarmi di dirmi che leggerlo mi possa accompagnare nella vita.

Quando al primo incontro mi dice che esistono un primo e un secondo libro, determino di averli nonostante mi dica siano ormai rari. Fisso un nuovo incontro per acquistarli e avviene in una bellissima giornata di Sole.

Dalla silloge “madre” (Visioni dal periscopio emozionale) scelgo la pagina numero quindici, intitolata “Vivere adesso”. Col sorriso l’autore mi legge la poesia, fa centro, lo sapevo, ne sono felice.

Provando a dire quello che amo delle poesie di Giuseppe Carta, provando a descrivere le emozioni ma non potendo fare a meno di riempirle di significati, non farò altro che farle diventare narrazione, un racconto.

Questo non avviene invece nelle sue poesie, lui è capace con poche parole e in un modo di scrivere unico, perché non convenzionale, di dare vita alle sue emozioni. Questo è più che saper fare arte, solo i grandi poeti sono in grado di infondere energia attraverso le loro emozioni, il proprio vissuto. Penso che l’Autore non abbia redini, sia libero, veda oltre le convenzioni e dandosi, permette al lettore di rendere vive e reali le proprie frenesie e speranze. Entrando nel concreto, Carta comprime 49 poesie dalla prima silloge, ne fa tradurre due in spagnolo da Cinzia Ghiani e lo trasforma in “Bootleg”.

geltOUb

L’anno successivo copia e incolla Bootleg al contrario, cioè, le poesie sono rovesciate e il titolo va a finire in fondo alla pagina. Insomma una rivoluzione che trasfigura il titolo facendolo diventare “geltOUb”, con le sole lettere “OU” maiuscole. Lette al contrario le stesse poesie acquistano un nuovo significato, non esiste nulla di scontato, di chiaro, è possibile abbandonarsi, viverle, mi attraversano con delicatezza, profondamente.

Le poesie di Giuseppe Carta sono vive, catturano l’anima di chi le legge, offrono l’opportunità di liberarsi dai vincoli, di vivere le proprie sofferenze, di andare oltre i confini e i limiti della propria mente, accettando se stessi e le proprie emozioni. Con dignità e col suo modo unico di scrivere, Giuseppe Carta mi consente di esprimermi, questo è quanto di più bello un Artista  possa regalare a una persona. Questo è per me l’incommensurabile lavoro senza prezzo di Giuseppe Carta.

Grazie Carta. Grazie alle tue poesie e al tuo sorriso hai scritto le più belle pagine che una persona possa scrivere di se, quelle del libro della propria vita. Determino l’acquisto di un quarto libro, mi serve, ho bisogno di ritrovare me stessa nelle tue parole ricorrenti: Sole e Sorridere.

Com’è andato il mio progetto artistico? Per ora non sono riuscita a conciliare il tempo del lavoro con quello necessario per realizzarlo, ma aver conosciuto le perle rare di Giuseppe Carta mi aiuta a vedere positivo.

 

Da “Visioni dal periscopio emozionale”: (pag.15)

Vivere adesso

Soltanto per rendere al vento

la sua unicità,

i suoi meriti,

ma anche i suoi doveri.

 

Giuseppe Carta

È inutile, guardando oltre l’orizzonte

non vedere la nebbia che l’attraversa,

e non sorridere di una battuta felice.

 

Quando meno ce lo aspetteremmo,

il sole,

riprendendo il suo innato colore

ci darà il frutto dei suoi raggi.

Allora se il sorriso non ci sta già confondendo

forse avremmo un brivido se mai possibile

ancora più freddo.

 

Quante vibrazioni lasciate ad aspettare…

Quanti discorsi persi nel silenzio…

Quanti sospiri aggiunti alla solitudine…

Tutto per sognare un domani migliore.

Se mai domani esisterà.

 

Written by C.N. 

 

3 pensieri su ““Visioni dal periscopio emozionale”, “Bootleg”, “geltOUb” di Giuseppe Carta: la trilogia poetica

  1. Non penso più quello che ho scritto perchè nel tempo ho avuto modo di cambiare idea e a oggi non stimo più l’autore. E’ comunque un lavoro fatto, ma il tutto resta del passato. In questo lavoro esiste una foto mia che va e viene, lo scritto resta, scrito e foto a oggi non hanno valore per me e credo che visto che esistono sia giusto scriverlo. Vedi carta se pubblichi sai che non ho stima di te e che non gradisco foto recensione, vuoi tutto comunque ok col mio commento. democrazia vuole.

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