Lo scrittore Marco Missiroli alla Fiera dei Librai 2015 di Bergamo con “Atti osceni in luogo privato”
Marco Missiroli, classe 1981, vincitore del Campiello Opera prima nel 2006 con “Senza coda” (Fanucci, 2005) e finalista di numerosi altri Premi letterari nazionali, ha presentato la sua ultima opera, “Atti osceni in luogo privato” (Feltrinelli, 2015), in data 18 aprile, in occasione della Fiera dei Librai 2015 di Bergamo e della rassegna “Premio Narrativa Bergamo Oltre” dove alcuni autori premiati negli anni passati (Missiroli lo è stato nel 2013), tornano a portare la loro testimonianza.
Insieme a lui Max Pavan, giornalista di Bergamo TV, il quale ha sapientemente posto le domande più adeguate affinché il numeroso pubblico potesse godere in pieno delle parole dello scrittore riminese trapiantato a Milano.
“È un libro che non dovevo scrivere, quel giorno dovevo andare a Rimini in vacanza.” Sono queste le prime parole di Missiroli riguardo la genesi del suo romanzo. Uno scritto non cercato ma scaturito quasi a forza nonostante l’intento dell’autore quel giorno non fosse certo quello di mettersi all’opera con qualcosa di nuovo. Una narrazione che, a dispetto di quanto si potrebbe pensare dopo la lettura, ha tanto a che fare con il percorso di formazione di Missiroli.
È sorprendente scoprire dalle parole dello stesso Missiroli quanto di lui, della sua famiglia e del suo vissuto vi siano in Libero Marsell, il protagonista di “Atti osceni in luogo privato”. Una vicenda che ha come protagonisti la scoperta del sesso, dell’amore, delle donne, dei libri e del cinema.
Forte inoltre il contrasto delle due città principali, Parigi e Milano. “Milano con la sua rudezza permette di conoscere realmente se stessi mentre Parigi, dove si è circondati da sola bellezza, è foriera di continue illusioni.”
Missiroli ha affermato di essere un lettore tardivo, diventato poi vorace, proprio come Libero (nome scelto in ricordo dell’omonimo nonno) e ha poi citato la sua ossessione per Anna Frank, la ragazzina ebrea che insieme alla famiglia riuscì a sfuggire per due anni circa ai nazisti e che riuscì a leggere il nazismo attraverso i sentimenti.
Lo stesso ha voluto fare il “padre” di Libero cercando così di ribaltare il significato di oscenità, partendo da un titolo forte, da lui stesso creato e al quale si sento molto legato, e da una copertina forte ed evocativa.
Non ha mancato poi di ricordare la sua passione per l’ebraismo e per gli scrittori ebrei: a differenziarli una semplicità che permette loro di scrivere storie profonde e ricche di simbologie e valori. Basti pensare al gesto di deporre una pietra al posto di un fiore sulla tomba dei cari: il fiore ben presto seccherà mentre la pietra rimane come testimonianza indelebile e perpetua.
Il pubblico ha poi potuto sorridere nell’ascoltare divertenti aneddoti legati alla lettura in anteprima del romanzo da parte dei famigliari, i genitori (la madre era presente in sala) e la sorella, e alla scelta della copertina.
Marco Missiroli ha infine sottolineato l’importanza nei suoi romanzi della sottrazione, elemento imprescindibile di ogni esistenza, affermando che non scriverà mai nulla senza di essa.
Un incontro davvero piacevole che ha permesso di conoscere meglio uno degli scrittori più promettenti dell’attuale panorama letterario italiano. Un romanzo di formazione che resta nel cuore e nella mente del lettore.
La 56° edizione della Fiera dei Librai (a Bergamo dal 17 aprile 2015) organizzata da Promozione Confesercenti insieme al Sindacato Italiano Librai (SIL) e alle librerie indipendenti aderenti a Li.Ber- Associazione Librai Bergamaschi, anche stavolta ha saputo scegliere nomi importanti per il ricco calendario di incontri che proseguiranno fino al 3 maggio.
Written and photo by Rebecca Mais
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