Intervista di Pietro De Bonis a Flavio Girardelli, autore del libro “Io ritorno domani”

“Quanti incroci ci sono nella nostra vita. Esperienze, persone, modi di fare. Un gruppo di amici in vacanza dove Lorenzo incontrerà la sua futura moglie. Francesca, ragazza in carriera e di famiglia benestante che perde tutte le sue certezze per un uomo. Per quell’amore che ti arriva, investe e ti travolge. Una storia dove gli equilibri verranno stravolti, tutto verrà rimescolato e tutto avrà un nuovo significato, inaspettato.”

Flavio Girardelli

Flavio Girardelli nasce a Borgo Valsugana in Trentino, inizia la sua vita artistica a circa ventitre anni, scrivendo poesie. Tutto d’impulso, d’istante, senza ricerca della parola, senza un perché, senza costruzione.

Nel novembre 2008 pubblica la silloge poetica “Uomini di sabbia”.

Il mio percorso artistico nasce dalla poesia, da quell’emozione, visione interiore di quel qualcosa, l’attimo, che spinge per uscire ed essere scritto, sperando venga raccolta e fatta sua da chi la legge. Preso sempre dall’impulso di scrivere, sono arrivato negli ultimi anni a dedicarmi anche alla stesura del mio primo romanzo.E proprio del suo primo romanzo dal titolo “Io ritorno domani”, oggi vi parleremo.

Flavio Girardelli si è reso molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande in esclusiva per Oubliette Magazine.

 

P.D.B.: Ciao Flavio! “Io ritorno domani” trovo sia un titolo affascinante, un misto fra passato presente e futuro, quando lo hai scelto?

Flavio Girardelli: Il titolo è nato praticamente quando dentro di me avevo tutta la storia che mi scorreva, dall’inizio alla fine. Quando vedevo il finale dentro di me nasceva il titolo che è in funzione del finale. Quando una persona arriva a finire il romanzo, capisce che anche il titolo ha il suo perché come d’altronde lo è anche l’immagine in copertina. Hanno un preciso significato.

 

P.D.B.: Il tuo romanzo è ambientato principalmente in Trentino, spazi da Riva del Garda fino alle montagne del Lagorai, al Passo Manghen, per toccare altre città italiane come Trieste, Reggio Calabria e Padova, sono luoghi che tu conosci bene? Secondo te, si può scrivere/descrivere ciò che non si conosce?

Flavio Girardelli: : Io sono trentino e di conseguenza racconto di luoghi in questo caso che conosco, mi piaceva l’idea che si svolgesse principalmente fra le montagne e natura che amo, nelle zone dove  sono nato e vivo. La scelta delle città di Padova è perché  anche questa la conosco e mi piace, anche se non benissimo come la meravigliosa Trieste. Reggio Calabria è l’unica città che non ho mai visitato ma ho imparato a conoscere e apprezzare dai racconti di chi ci abita o ha abitato, l’ha visitata. Sono tre città secondo me bellissime, come altre in Italia, le ho inserite senza un motivo particolare, sono città ricche di fascino e che spero di aver valorizzato raccontandone in alcuni loro dettagli, particolarità più o meno conosciute. Mi piace l’idea di pensare a un mio lettore incuriosito andare a cercare poi sui libri, nei siti web, notizie inerenti ai luoghi da me descritti nel romanzo, magari andare a visitarli. Per questo nel mio sito personale, ho inserito anche la voce menù “i luoghi del libro” così da dare immediato accesso alla curiosità dei lettori. Prima di scrivere o descrivere un qualcosa che non conosco, io personalmente leggo libri che possano aiutarmi, guardo sul web, chiedo a persone che possono aiutarmi. C’è una ricerca dove mi  è capitato alle volte di essere preso anche per oltre due settimane per scrivere poi una singola parola, una frase. Tutto per cercare informazioni su quello che poi andrò a scrivere. Io faccio così ma questo non vuol dire che sono contrariato a scrittori che invece non lo fanno. Ovvio, sono scelte opinabili, ma alla fine si sta scrivendo un romanzo e si può anche inventare o dar corso alla propria fantasia, visione delle cose.

 

P.D.B.: Una storia che racconti dove gli equilibri esistenziali dei protagonisti verranno stravolti per acquistare un nuovo significato. Il senso delle cose, acquista senso appena viene messo in gioco nella vita?

Io ritorno domani

Flavio Girardelli: Io penso che uno dei segreti della vita, del vivere, sia nel proprio equilibrio,nella sua ricerca continua anche si pensa di averlo raggiunto. La parola stessa “equilibrio” indica una posizione delicata, tendenzialmente instabile, incerta. Permette di amarsi e amare, migliorarsi e far migliorare, di conoscere propri pregi e difetti e relazionarsi così con gli altri. Si ondeggia, ci si stabilizza, alle volte succede siamo colpiti da un pensiero, un evento che ci fa cadere e magari ci fa male, molto male. Però ci si rende conto di doversi rialzare, di tornare a cercare il nostro equilibrio, per stare di nuovo bene con noi stessi, così lo saremo anche verso gli altri.

 

P.D.B.: Parli dell’amore, nel tuo libro, come quell’aspetto che ti travolge e destabilizza. Ma doni lui un’accezione negativa o più positiva?

Flavio Girardelli: L’amore è tutto. Non esiste una spiegazione o indicare un parametro per descriverlo.

 

P.D.B.: Aver scritto e pubblicato questo romanzo, ti dona libertà? Quanto peso dai ai commenti dei tuoi lettori?

Flavio Girardelli: Devo dire che essere arrivato a pubblicare mi ha dato un senso di gratificazione. Si tratta di mettere nelle mani del lettore qualcosa di tuo e sperare possa regalare qualche ora gradevole, farlo emozionare o immedesimare nella storia, con i personaggi. I commenti dei lettori li trovo di stimolo per capire se ho raggiunto quando detto pocanzi o dove posso migliorarmi. Fino adesso devo dire sono contento e soddisfatto perché sta piacendo a chi ha letto il mio romanzo. Ovviamente non ho la presunzione di piacere a tutti. Pubblicare è il punto di arrivo di un qualcosa di tuo, di personale, ma anche una partenza perché questa diventa di tutti,  di chi andrà a leggerla. È come vedere nascere e crescere tuo figlio, che a un certo punto vedi è diventato adulto, pronto ad avere una sua vita, seguire il suo percorso.

 

P.D.B.: Passare da libri di poesia al genere romanzo, è stato un passo naturale o una scelta complicata?

Flavio Girardelli

Flavio Girardelli: Il mio percorso artistico inizia dalla poesia per passare alla musica e arrivare al romanzo. Devo dire è stato un passaggio naturale senza particolare fatica o ricerca. Sono tre modi di scrivere ben distinti che hanno l’unico punto in comune,  il fatto di arrivarmi le idee, pensieri, e svilupparsi dentro la mia testa praticamente dall’inizio alla fine, per essere pronti da scrivere. La poesia è immediata, istante. Quella che considero la forma d’arte più vicina all’emozione che viene macchiata dall’inchiostro. Quando arriva la scrivo di getto e tale deve rimanere. Scrivere  testi di canzoni invece, anche se esce ben delineato il testo, impone una costruzione perché le idee vengono elaborate in base a diversi fattori e da “meccaniche musicali” fra le quali metrica e accenti ma anche melodia e altro ancora. Per Il romanzo come passaggio iniziale ho una “visione” dentro di me, un’elaborazione di tutta la storia dall’inizio alla fine al titolo. Quando tutto è chiaro inizio a scrivere e sviluppare quello che “vedo” e “sento”. In questo caso c’è poi una ricerca e si struttura per dare forma e sviluppare la storia. Quando si è finito di scriverla, essenziale è fare un buon editing è poi pronta per la pubblicazione.

 

P.D.B.: Si può acquistare “Io ritorno domani” , anche in versione e-book? Hai in vista presentazioni? Grazie tante Flavio, per questa interessante chiacchierata.

Flavio Girardelli: Sì, è disponibile sia in versione cartacea che versione e-book. Il romanzo edito da Youcanprint si può acquistare praticamente in tutte le librerie italiane. Basta andarlo a ordinare e in circa dieci giorni si ha in mano. La versione e-book e cartacea si possono comprare in tutte le librerie online più conosciute come Amazon, LaFeltrinelli, IBS, InMondadori. Oltre alla versione italiana dal titolo “Io ritorno domani” ho pubblicato per chi volesse, tradotti da professionisti madrelingua, anche la versione spagnola dal titolo “El Regreso” e versione inglese “The Long Return Home”.

 

Written by Pietro De Bonis

 

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