“Nove Periodico”, di Federico Li Calzi: il nuovo romanzo del poeta di Canicattì
Chiudere un libro e sentire ancora i profumi, i rumori, l’atmosfera di una terra è possibile solo quando un autore ha una capacità di espressione fuori dal comune.
Il libro “Nove periodico” di Federico Li Calzi riesce a fare emergere ogni tipo di emozione legata all’essenza umana che dentro ogni individuo scava e ricerca.
Il desiderio naturale di ritrovarsi e rivivere giorni e momenti di un tempo trascorso e passato, la smania di risentire voci, aromi, e ambienti dentro di noi, quasi in un abbraccio di ritorno, tuffandosi nella ricerca spasmodica di rivedere ciò che un tempo è stato nostro,la nostra casa, scuola, giardino, persino le facce bambine ormai sostituite da volti adulti, ingrigiti, rugosi, cambiati, saranno le priorità del nostro protagonista.
Una narrazione che appassiona, scritta con infinita eleganza dove la poesia serpeggia ad ogni riga rendendola estremamente descrittiva in ogni passaggio.
È la storia di un musicista affermato, Mauro, che da Roma, torna a Canicattì, qui trova una Sicilia diversa da ciò che il suo cuore si aspetta, una Sicilia trasformata, mal gestita, dimenticata; una meravigliosa e amata terra dall’odore di zagare dove il mare ha un colore particolare e il cielo un manto di stelle.
Un uomo alla ricerca delle amicizie legate all’infanzia, l’incontro con l’amico del proprio tempo ‘Ntonio, che trova diverso e inaspettatamente più freddo certamente trasformato dalla vita, dall ‘esperienze, dall’età, la ricerca di notizie di persone appartenute al suo passato e alla fine la consapevolezza amara di quanto tutto ciò che si aspettasse è stato inghiottito da un sistema e dagli eventi avvenuti negli anni in cui lui è mancato.
La propria terra ha perduto l’ingenuità, la semplicità, la naturalezza e si è trasformata a causa di mani, menti, e uomini sbagliati, una terra dove la giustizia non difende, non aiuta e timidamente indietreggia graffiando una “regina” Sicilia indifesa, abbandonata, offesa e resa schiava in balia degli eventi.
Una terra da rivivere, da ripercorrere nei ricordi, nella nostalgia nella simbiosi fra ieri e l’oggi dove il passato ha le rimembranze da tenere strette come tesori e il presente una piaga che inginocchia e che distrugge.
Li Calzi ci propone qualcosa che ciascuno, prima o poi si trova a vivere: la ricerca di noi, dei nostri giorni, della nostra adolescenza, quel viaggio nel tempo in quei luoghi che ci hanno cullato, insegnato, amato o resi semplicemente ciò che siamo.
Un libro dove ogni pagina è impregnata di olezzi e di voci, di sciabordii e cime assolate. Pagine che potrebbero essere diari di un uomo comune in quella rivoluzione interiore che è ricerca da assorbire, rivivere e rinverdire per riportare un bagaglio di sensazioni che non saranno mai più le stesse perché il tempo cambia i contorni, le cose, le persone e le situazioni e malgrado tutto, anche noi.
Un libro che non si dimentica perché vero nella sua essenza, perché scritto con immagini liriche/poetiche che rendono una lettura piacevolissima in quell’intersecazione fra emozione, nostalgia e tristezza ma anche in quella determinazione che alla chiusa del libro si sente e si comprende. Mauro, una persona che vorremmo conoscere per ascoltare dalle sue parole l’incanto indiscutibile delle sua terra che tanto ama e che tanto ci fa amare nonostante il male degli uomini.
Written by Marzia Carocci
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