Intervista di Daniela Schirru a Marco Zucca, blogger della rivista Blog Cagliari Calcio 1920

Marco Zucca è un giovane giornalista che scrive per la rivista online “BlogCagliariCalcio1920” dove, assieme agli altri collaboratori, fa il punto non solo sulle partite, ma su tutto ciò che riguarda il Cagliari Calcio, squadra di cui è un sostenitore.

Marco Zucca

Il 15 ottobre 2014, a sorpresa, è stato insignito del “Premio Italia – Diritti Umani – 2014” “per aver portato alla ribalta nazionale la campagna nazionale contro l’omofobia e per aver difeso il giocatore del Cagliari Calcio Dessena, per aver indossato in campo i lacci degli scarpini da pallone color arcobaleno, a sostegno della dignità del popolo gay” come recita il sito della Flip, promotore del premio.

Un forte atto di coraggio contro l’ignoranza di certi personaggi sempre pronti a criticare qualunque iniziativa una persona, in questo caso uno sportivo, prenda.

Ma lasciamo che sia Marco a raccontare in questa esclusiva intervista per Oubliette Magazine…

 

D.S.: Ciao Marco, prima di tutto congratulazioni per il premio ricevuto, sebbene siano trascorsi quasi tre mesi dall’evento. Puoi raccontare ai tanti lettori di Oubliette com’è nata quest’iniziativa?

Marco Zucca: Ciao Daniela, ti ringrazio. Ogni anno la Freelance International Press, in collaborazione con Amnesty International (nel caso dell’ultima edizione anche del circuito Cittanet), premia tre persone che si sono distinte nell’ambito dei diritti umani. Io, inaspettatamente, sono una di queste per il 2014. Mi è stato conferito tale riconoscimento, a Roma, in virtù della sensibilità dimostrata da me e dal quotidiano con il quale collaboro, Blog CagliariCalcio1920, nel difendere il giocatore del Cagliari Calcio Daniele Dessena, insultato da un manipolo di tifosi rossoblù per aver aderito ad un’iniziativa contro l’omofobia, indossando in occasione della partita Inter-Cagliari dello scorso febbraio dei laccetti colorati.

 

Diamo un calco all omofobia

D.S.: Pensi che il mondo del calcio sia omofobo e poco aperto verso queste tematiche?

Marco Zucca: Non credo. Nel mondo del calcio, così come in tutte le altre discipline, occorre però un salto culturale importante, che significherebbe anche fare coming out da parte di tutti gli atleti omosessuali. Alcuni lo hanno già fatto, senza scatenare alcuno scandalo. Quanto agli ignoranti omofobi, che ritenere “tifosi” è un eufemismo, ritengo debbano essere isolati ma allo stesso tempo condannati.

 

D.S.: Che cosa pensi si dovrebbe fare per arginare questo problema sia in generale sia per quanto riguarda il mondo dello sport?

Marco Zucca: Come detto, è fondamentale isolare i tifosi, o finti tali, protagonisti di atti omofobi. La sensibilizzazione – che significherebbe considerare “normale” qualsiasi atleta omosessuale (per qualcuno, di questi tempi, ancora non lo è) – è importante, e campagne come quella dei laccetti colorati possono essere di grande aiuto e dovrebbero essere promosse più spesso.

 

Marco Zucca

D.S.: Pensi di trattare in altri tuoi articoli il tema dell’omofobia per contribuire a sensibilizzare quanti seguono il calcio?

Marco Zucca: Nel caso in cui si presentassero le occasioni per trattare ancora questo tema, o temi affini, il nostro quotidiano sarà sempre in prima fila per supportare valide iniziative e soprattutto per condannare chi, in qualità di tifoso, si rende protagonista di gesti e frasi deplorevoli.

 

D.S.: Grazie Marco per la tua disponibilità.

 

Written by: Daniela Schirru

 

Info

Blog Cagliari Calcio 1920

Free-Lance International Press

 

 

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