Intervista di Timothy Dissegna ad Antonio Minervini, autore de “10 passi per guadagnare soldi facendo l’artista”
Esiste una formula magica per diventare artisti? O ancora meglio, per guadagnare con l’arte?
Potrebbe essere un teorema di cui nemmeno Steven Hopkins riuscirebbe a trovare la soluzione, viste le mille vie che questo campo riserva.
Antonio Minervini ha provato a tracciare una via per raggiungere questi due obiettivi, con il suo ebook “10 passi per guadagnare soldi facendo l’artista“, edito da sé e acquistabile su vari siti.
L’abbiamo intervistato per scoprire i retroscena della sua guida.
T.D.: Come nasce l’idea del suo libro?
Antonio Minervini: L’idea del libro è nata molto semplicemente. Stavo chiacchierando con un amica che mi raccontava la sua voglia di riprendere a dipingere. Nell’ascoltare i miei consigli per superare gli ostacoli che le impedivano di farlo l’ho sentita veramente interessata e ho pensato che anche altre persone potevano avere lo stesso interesse e anche gli stessi problemi pratici. Ad una prima parte motivazionale ho aggiunto tutte le mie esperienze e conoscenze sul mondo dell’Arte, su cosa produrre, come promuoversi e sul vendere. Mi sono accorto che veramente pochi conoscono i meccanismi del mondo dell’Arte sia per quanto riguarda l’Arte che finisce nei grandi musei sia quella che appendiamo nel salotto di casa. Da li ho costruito lo schema di un manuale dividendo l’intero percorso in 10 passi e mi sono messo a scrivere.
T.D.: Nel libro ci sono interviste a diversi artisti. Com’è stato contattarli e che impressione le hanno fatto realmente?
Antonio Minervini: Nel libro parlo principalmente di un portale di vendita di oggetti artistici che è Etsy.com. Mi è sembrato giusto, quindi, contattare gli artisti con le miglior performance di vendita per chiedergli una testimonianze della loro esperienza. Capire come hanno fatto gli altri e dalla loro “voce” diretta è la miglior lezione e fonte di ispirazione per chi vuol seguire gli stessi passi. Non è stato difficile contattarli perché chi utilizza la rete per promuoversi è naturalmente pronto a dialogare direttamente e senza intermediari. Nel mondo off-line invece spesso per parlare con un artista devi passare da galleristi, agenti o addirittura uffici stampa! Come mi aspettavo i meno disponibili sono stati gli italiani. Di tutti quelli contattati ha risposto solo un artista. Questo ci dice tanto, purtroppo. Anche non conoscendoli personalmente mi hanno dato l’impressione di grande serenità, di chi fa della sua passione il suo lavoro. Mi sembra che Confucio abbia detto: “Fai un lavoro che ami e non lavorerai tutta la vita.” ecco ciò che ho pensato leggendo le loro storie.
T.D.: La sua guida ricorda un po’ il modello americano. Si è ispirato a questo “mondo”?
Antonio Minervini: Certamente si! La realtà italiana è spesso di chi chiede il lavoro ma non comprende che potrebbe crearselo. In questo momento storico non usare la rete e le sue possibilità è veramente un suicidio! Devo dirti che da italiano avevo sempre guardato con sospetto e un po di snobismo a tutto quel mondo di manuali di self-help o come dice una brutta traduzione italiana di “auto-aiuto” e di libri sull’auto-imprenditoria come appunto delle “americanate”. Poi mentre aspettavo un amico in una grande libreria a Milano ho incrociato il titolo di un libro: “Crusch It” (in italiano “Buttati! Ora o mai più” Trasforma la tua passione in soldi) di Gary Vaynerchuk l’ho comprato e di li non mi sono più fermato continuando a comprare libri (anche italiani) sul personal branding, su l’utilizzo dei blog e sul marketing on-line. A queste letture ho unito la mia passione per l’Arte e le mie esperienze ed è nato: “10 passi per Guadagnare soldi facendo l’Artista”.
T.D.: Essere artisti oggi può prescindere dall’Arte in sé?
Antonio Minervini: Cosa sia essere artisti oggi è una domanda talmente complessa che è al di la delle mie capacità di risposta. Posso dirti che a mio modesto parere l’Arte che sia il quadretto in trattoria o il capolavoro esposto in un museo è un mezzo di comunicazione ed un linguaggio. Non possiamo prescindere da quello che è stato fatto prima ne da quello che si fa intorno a noi in questo momento. Si dice che i buoni scrittori sono anche buoni lettori penso che lo stesso valga anche per la pittura e l’Arte in generale. Se guardiamo attentamente “Guernica” di Picasso ci accorgiamo che è pieno zeppo di citazioni della pittura che l’aveva preceduto da Guido Reni a Goya a Raffaello dell’incendio di Borgo. Eppure è un opera totalmente nuova e originale. Essere Artisti o meno non prescinde dall’essere e sentirsi un segmento di una lunga linea che parte dal passato e si proietta nel futuro. Sta a noi interpretare con i nostri strumenti la contemporaneità e a dare il nostro “originale” punto di vista. Voglio anche dirti che nel mio libro parlo di un “Arte” che definirei “domestica” e cioè che abbia sopratutto lo scopo di abbellire gli spazi che quotidianamente abitiamo, siano le nostre case o i luoghi dove lavoriamo o ci divertiamo. L’Arte come si dice nel gergo tecnico di “qualità museale” avrebbe bisogno di ulteriori approfondimenti che vanno oltre le intenzioni di 10 passi…
T.D.: Lei parla spesso di e-commerce. Le gallerie d’Arte sono destinate ad adeguarsi?
Antonio Minervini: Si stanno già adeguando. Ormai Internet l’ho portiamo in tasca con i nostri smatphone o tablet che sia ed è diventato assolutamente normale cercare le informazioni o fare acquisti con questa modalità. Che sia cercare la data di nascita di un attore per vedere quanti anni ha o l’indirizzo di un ristorante, le recensioni di un film, la scelta di un albergo, l’acquisto di un regalo o la condivisione di una foto non c’è momento o azione in cui non utilizziamo la rete. Anche le gallerie che siano piccole o grandi come anche le più importanti case d’asta come Sotheby’s o Christie’s utilizzano Internet o come semplice vetrina o addirittura per ampliare la possibilità di partecipare ad un asta milionaria in diretta streaming. Sicuramente le gallerie non scompariranno ma si affiancheranno. Guardare opere d’Arte di persona in galleria o in un museo rimane sempre una meravigliosa ed unica esperienza.
T.D.: Lei si è pubblicato da solo su internet. Quali sono state le difficoltà più grandi?
Antonio Minervini: Ho trovato naturale auto-pubblicarmi e sopratutto molto coerente con uno dei messaggi contenuti in 10 passi… che è quello di saltare gli intermediari per proporsi personalmente e direttamente sul mercato globale. Comunque non parlerei di difficoltà ma piuttosto di opportunità. All’inizio non era facile farlo sia tecnicamente sia perché bisognava caricare il libro su ogni singolo portale come Amazon, Apple-store, Kobo e i tanti altri disponibili ognuno con le sue modalità, iscrizioni, contratti ecc. ecc. Insomma un enorme lavoro e in più un impegno notevole per verificare le vendite e tutto il resto. Sono nati quindi dei portali che in cambio di una percentuale sulle vendite si occupano di tutto, caricano l’e-book sulle diverse librerie on-line anche internazionali e lo fanno ogni volta ne nasce una nuova, si occupano della fatturazione e anche di servizi come editing, traduzione e grafica. Insomma una casa editrice a disposizione sul tuo computer. Io ho usato il sito italiano http://www.narcissus.me/ che vende su più di 45 librerie online tra italiane ed estere, e lo farò anche per l’edizione in inglese di 10 passi…: “Ten Steps to earn money as an Artist “ che dovrebbe uscire a marzo.
T.D.: Lei è di Udine. Quanto ha influito il territorio sul suo percorso?
Antonio Minervini: Se ha influito lo ha fatto in negativo. Ho capito che non mi bastava e che i pochi spazi a disposizione erano già occupati da realtà che non concedevano spazi ad altri. Ma sopratutto come recita un vecchio detto: “Le rane che vivono nel pozzo ignorano l’esistenza dell’oceano.” La differenza con il passato è che prima se volevi uscire dal pozzo dovevi farlo fisicamente mentre adesso con Internet dal pozzo puoi “navigare” l’oceano.
Written by Timothy Dissegna
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