“Palazzo Yacoubian” di ‘Ala Al-Aswani: immagine dell’Egitto moderno prima della rivoluzione
“… dieci piani costruiti nel più classico stile europeo, con i balconi riccamente decorati di statue con volti ellenici scolpiti nella pietra, le colonne, le scale e i corridoi erano tutti di marmo naturale…”
Questa descrizione rende perfettamente l’idea della sontuosità del Palazzo Yacoubian (Feltrinelli), che non è solo il titolo del libro dello scrittore egiziano ‘Ala Al-Aswani ma anche il nome di un edificio realmente esistente al Cairo.
Questo vistoso Palazzo Yacoubian è il centro attorno al quale ruotano le storie dei diversi personaggi e protagonisti del romanzo, abitanti di tale edificio.
Il romanzo si apre con la divertente figura di Zaki Dusuki, ingegnere aristocratico e amante della bella vita con una passione maniacale per le donne e il wisky … ” Zaki è sempre stato prigioniero della dolce schiavitù del sesso femminile.. ha amato donne di tutti i tipi “.
Immerso in una realtà completamente diversa da quella di Zaki pashà troviamo Taha Shadli, devoto figlio del portiere del palazzo, uno studente modello il cui sogno è sempre stato quello di poter entrare nell’Accademia di polizia.
Sogno che sembrava potersi realizzare sino alla domanda della commissione: “Taha che lavoro fa tuo padre?.. Mio padre fa il portiere.”
Ancora una volta sono ricchezza e provenienza sociale a fare la differenza. La forte delusione porterà Taha ad avvicinarsi all’integralismo islamico.
Poi vi è la bella e prosperosa Buthaina Sayed, dapprima fidanzata di Taha, che per mantenere la propria famiglia dopo la morte del padre è costretta a subire le avances sessuali del datore di lavoro. Ma sarà proprio la giovane Buthaina insieme al vecchio Zaki ad assicurare il lieto fine del romanzo.
Poi troviamo Hatim Rachid, intellettuale omosessuale la cui vita corre su due binari… di giorno caporedattore del giornale francese “le Caire”.
Di notte all’inseguimento di amori proibiti.
Hatim si innamorerà poi di un giovane nubiano, ‘Abdu che riuscirà a sedurre in cambio di sostegno economico.
Infine troviamo Hagg Azzam, un ex lustrascarpe arricchitosi attraverso affari illeciti e che aspira ad entrare in politica.
Con il rosario sempre fra le mani, ‘Azzam indossa la maschera di uomo religioso che non esita però a far abortire la moglie, Suad Gaber, sposata di nascosto.
Quella di Hagg Azzam è un immagine emblematica che permette allo scrittore di mostrare il cinismo e l’ipocrisia di chi sta al potere… ” la gente sa che falsifichiamo le elezioni? … io direi di no. Abbiamo studiato a fondo la psicologia del popolo egiziano. Dio ha creato questo popolo per essere dominato “. Dice il segretario del partito nazionale egiziano Kamal Fuli.
Il romanzo si chiude con le danze e le risa d’allegria alla festa di nozze di Zaki bey e Buthaina, ma a noi restano nelle orecchie le urla di Taha, il pianto di Suad e negli occhi il corpo trafitto di colpi sull’asfalto di Taha e il sangue nel bel appartamento di Hatim Rachid.
In questo romanzo sono così racchiuse metaforicamente, le motivazioni profonde che portarono poi ne 2011 alla Rivoluzione Egiziana contro la corruzione, il cinismo e l’ipocrisia del regime.
Questo libro è anche un perfetto quadro storico dell’Egitto prima e dopo la rivoluzione del 1952 di Nasser.
Una riflessione profonda per definire il quadro di una Cairo di cui pochi ancora ricordano il cosmopolitismo, la vita notturna, i bar eleganti e alla moda e la maggior tolleranza nei confronti del diverso.
Una riflessione chiara sulla mancanza di democrazia e le conseguenze che sempre comporta in termini di terrorismo e fanatismo.
Written by Amani Sadat
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