“La fortezza è bellissima”: le mura di Bergamo candidate all’Unesco, in mostra fino al 10 gennaio 2015

“La città è tutta serrata con baluardi […]; la fortezza col circuito di tre miglia è bellissima.”

 

È dalle parole del capitano Alvise Grimani pronunciate il 17 luglio 1590 che prende il nome questa importante mostra che ha come protagonista le antiche ed imponenti mura di Bergamo.

L’esposizione “La fortezza è bellissima“, allestita nell’Atrio scamozziano della Biblioteca Angelo Mai, in Bergamo alta, è stata inaugurata il 3 ottobre 2014, in concomitanza con la tredicesima edizione del festival BergamoScienza, e terminerà il 10 gennaio 2015.

La storia delle mura viene ricostruita con una serie di documentazioni originali storiche conservate nella Biblioteca Mai, libri antichi e moderni, documenti di vario genere, manifesti del passato, mappe, dipinti.

Si torna indietro nel tempo a quando la Repubblica di Venezia stabilì che la città di Bergamo dovesse essere fortificata cosicché il sistema di difesa della Serenissima divenisse ancora più stabile e sicuro. È così che a partire dal Quattrocento ebbe inizio un progetto di grande importanza dal punto di vista della progettazione, della realizzazione e per l’impatto che ebbe sulla configurazione della città che da questo momento in poi si sarebbe ritrovata divisa in modo ancora più netto rispetto al passato.

Le mura veneziane superano e combattano guerre e nel corso dei secoli hanno visto modificarsi, seppur solamente in maniera parziale, la propria struttura.

Una serie di pannelli raccontano la storia delle mura, delle guerre che Bergamo dovette affrontare e le difficoltà che la popolazioni dovette affrontare a causa della costruzione della cinta muraria.

Per fare un esempio tra coloro i quali le mura rappresentarono un problema vi furono i frati del monastero di Sant’Agostino (il cui edificio si trova al confine con la muraglia) che si videro privati dei loro campi ricchi di coltivazioni e di alcune loro case, fondamentali per la sussistenza dei religiosi.

Questa mostra è certamente l’occasione per ammirare materiale storico che normalmente non è visibile al pubblico e per gli per gli amanti dei libri antichi.

Ma è anche l’occasione per mostrare il progetto di candidatura al Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Un percorso cominciato nel 2007, anno in cui si aprirono le prime riflessioni sull’idea di candidatura alle quali seguirono il convegno internazionale del dicembre 2010 e il confronto oltreconfine del 2011. Negli anni successivi la collaborazione della giunta comunale, il workshop internazionale del 2012 e le conferme dei Ministeri nel 2013 e ha portato nel 2014 all’iscrizione alla Tentative List.

Recentemente abbiamo visto Bergamo candidata come Capitale Europea della Cultura per il 2019 senza, purtroppo, esito positivo, non risultando tra le città finaliste.

Riuscire a far inserire le mura veneziane della città del nord Italia nella lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO non sarà semplice, vista la concorrenza, ma sarebbe ancora più importante e prestigioso e non ci resta ora che attendere il tanto atteso verdetto.

 

Written and photo by Rebecca Mais

 

 

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