Contest letterario gratuito di poesia “Cielo”

“L’uomo che ha vissuto mille anni/ ha visto le rovine di questo mondo,/ le torri cadere l’una sull’altra,/ bandiere innalzarsi e scendere,/ uomini cadere sotto il fausto/ destino./ Macerie di pietre frantumassi,/ e tuoni illuminare notti scure e/ di generazioni abbattersi come tempeste/ su quell’uomo dai mille segreti.” – “Cielo

Regolamento:

1. Il Contest letterario gratuita di poesia “Cielo” è promosso dalla web-magazine Oubliette Magazine e dall’autore Rosario Tomarchio. Il  Contest letterario è riservata ai maggiori di 16 anni.

Il Contest è gratuito. Il tema è libero.

 

2. Articolato in una sezione

A. Poesia (limite 100 versi)

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria opera sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento.

Si può partecipare con opere edite ed inedite.

Le opere senza nome, cognome, e dichiarazione di  accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.

 

Ogni concorrente può partecipare con una sola opera.

 

4. Premio:

N° 1 copia della silloge poeticaCielo”, di Rosario Tomarchio, edito dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.

Saranno premiati i primi tre classificati della sezione A.

 

5. La scadenza per l’invio delle opere, come commento sotto questo stesso bando, è fissata per il 19 ottobre 2014 a mezzanotte.

 

6.  Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Rosario Tomarchio (Poeta)

Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Giovanna Albi (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Irene Gianeselli (Collaboratrice Oubliette)

Bernadette Amante (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Maila Daniela Tritto (Collaboratrice Oubliette)

 

7. Il contest non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: oubliettemagazine@hotmail.it  indicando nell’oggetto “Info Contest” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), in alternativa all’email si può comunicare attraverso la pagina fan di Facebook:

https://www.facebook.com/OublietteMagazin

 

10. È possibile seguire l’andamento del contest ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti al Contest Letterario; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.

 

11. La partecipazione al Contest implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

 Buona partecipazione!!!

 

86 pensieri su “Contest letterario gratuito di poesia “Cielo”

  1. L’universo

    Maestro per mano,
    sogno di madre terra,
    il sole nascente
    che apre i campi deserti,
    tu …
    sedile fiorito
    guardi e abbracci
    la polvere
    di spine
    nella bellezza dello spirito.

    Elena Spataru

    Sezione A. accetto il regolamento

    1. Sguardi

      Vorrei che mi guardassi
      Come se fossi il tramonto sul mare
      Che si lascia afferrare,
      Come se fossi il più bello dei dipinti
      I cui colori ti ammaliano e
      Il cui soggetto ti commuove.

      Vorrei che mi guardassi
      Con la stessa intensità con cui guardi
      I fiori spuntare e le foglie cadere.

      Vorrei che mi guardassi
      come se fossi neve pura e leggiadra
      che cade silenziosa,
      Come se fossi il fuoco che scoppietta
      Vigoroso nel camino.

      Vorrei che mi guardassi
      con lo stesso stupore con cui guardi
      L’alba e il nuovo sole.

      accetto il regolamento, sezione A

  2. Entrare nella tua solitudine con passo lieve
    superando ogni difesa.
    Ecco quello che vorrei,
    arrivare a te
    sulle ali lievi di libellula.

    [“I legami sottili dell’anima” – 2013 – Loriana Lucciarini]

  3. Malinconia

    Cadono i petali.
    Un pallido sole
    accompagna
    giornate stropicciate
    come foglie al vento.
    Un cielo brullo
    privo di stelle
    nelle mie notti
    buie e silenti.

    Accetto le regole del concorso.

  4. Armonia
    ———–

    E’ a Gennaio,
    quando fuori il cielo azzurro
    è profondo e lieve deliziosamente,
    che la deflagrazione della bomba interiore
    sarà pari
    al nostro stagionale copricapo.
    La grezza delicatezza degli spinaci,
    ci aiuterà a confondere l’immane squilibrio
    che nel nostro colore preferito
    non vorrebbe confidare.
    Magari non affidandosi ai profumi
    emanati da una incredibile ma altra persona,
    alle catturanti sue congetture
    o ai modi altruisti e meravigliosi.
    Oppure anche si…
    Comunque nessuna formula magica
    riuscirà a funzionare
    senza il potere delle nostra guerra.
    E’ dal profondo rosso
    del nostro rosso profondo,
    che grazie alla nostra musicalità
    possiamo trovare
    la terza chiave,
    quella armonica.
    Da usare
    in compagnia o da soli,
    mentre una lacrima un sorriso o una brivido,
    ritratto della nostre emozioni,
    ci rivelano di esser vivi
    e pronti a soffrire, gioire
    e amare.

    Giuseppe Carta
    Accetto regolamento Sezione A

  5. I BAMBINI DI GAZA

    Il dolore dei bambini
    strappato a tradimento
    da immagini rubate
    e divulgate come scalpi
    e le lacrime, lacrime vere
    su visini attoniti,
    mostrate impudiche al mondo,
    parlano di guerre bestiali
    dove all’improvviso
    l’arma toglie la vita
    e chi resta
    vede l’orrore.
    I bambini di Gaza
    sono piccoli fiori,
    donati dal cielo,
    quel cielo che ora
    distribuisce morte.
    Anime candide
    sprovviste e indifese
    piangono i compagni
    stranite e vuote,
    gli occhi vagano
    senza risposte,
    piccoli respiri sbigottiti
    abituati alle sicurezze
    della vita normale
    improvvisamente
    bersagli dell’orrore.
    Chi ha ragione o chi ha torto
    questo non è il loro mondo,
    vorrebbero solo correre sui prati,
    e ridere di essere nati,
    cos’è quel pauroso rombo…
    che copre il cielo di fuoco?
    Gridano le anime atterrite,
    ma nulla ferma il ribrezzo,
    quello che era nato
    semplice bambino
    bisognoso di amore,
    non v’è più.
    Per sempre saranno segnate
    le loro menti, il terrore
    sarà loro compagno
    per lunghi anni,
    anche nel silenzio.
    Emanuela Di Caprio, sezione A, accetto il regolamento

  6. Sotto questo cielo

    Racchiusi tra diedri e specchi
    cerchiamo il vero di una sola identità
    riflessa in rotte immagini
    di infinite posizioni e atteggiamenti,
    forse tutti altri noi stessi
    all’interno del cristallo…

    Sfaccettate superfici tra angoli di diamante
    rimandano visioni alterne e contraddittorie,
    vicissitudini in sequenza, echi di storia
    dagli abissi profondi, riverbero di vibrazioni,
    esultate coesioni e fragori di distacchi,
    frammenti di esuvie su un cammino di crisalidi.

    Illusioni e concretezze, ora inconsistenti,
    calchi di argilla, reperti di speranza,
    tracce appigliate a fili di ragno
    di una lacera tela di esperienze,
    tesa ad abbracciare il divenire, comprendere,
    arrivare…o, per lo meno, andare.

    Luigi Gatti
    Sez. A – Accetto il regolamento

  7. IL SEME DELLA BONTA’
    (La Via Crucis vista con gli occhi di un bambino ai tempi di Gesù)

    Il fanciullo gioca felice nel cortil della sua casetta,
    quando vede all’improvviso tanta gente andar di fretta :
    donne, uomini, bambini… tutti corrono veloci
    verso una direzione… urla, pianti e tante voci
    l’una sull’altra… tante grida… “Cosa mai sarà successo?”,
    dice il pargolo al papà… “Dai, anche noi andiamo… adesso,
    centinaia di persone stanno andando ‘per di là’…
    …raggiungiamole veloci!”. Così il bimbo e il suo papà
    arrivan nella via dove tanta e tanta gente
    arriva incuriosita. “Ehi, voi ! Sapete niente?”
    dice il piccolo a due donne con in braccio una bambina.
    “Come mai tante persone in questa piccola stradina?
    Cosa c’è? Cosa aspettate? Chi dovrà passar di qua?
    Una persona importante? C’è nessuno che lo sa?”

    Gli rispondono in fretta : “Un uomo condannato…
    lo porteran lassù, in collina… il suo peccato
    è stato di proclamarsi ‘nuovo Re’,
    e la giustizia non può attendere, perché
    tutto il popolo ha già decretato
    che venisse crocefisso e non salvato!”.

    Il bambino allora vede da lontano
    salir per quella via un uomo… piano piano…
    cammina stanco… molto lentamente…
    portando a braccia la sua Croce, sofferente.
    Quando arriva dinanzi a lui, cade per terra
    ed un soldato la sua frusta afferra
    scagliando un colpo forte nella schiena
    così forte e violento che l’uomo a terra, appena
    riesce a gemere, così esausto e provato
    per la fatica, e per quel colpo ricevuto.

    Il bambin gli si avvicina… lo guarda in viso.
    L’uomo gli accenna un tenero sorriso
    anche se il fisico non lo sostiene più.
    Allora il bimbo si accovaccia in terra, giù,
    e gli dice : “Perché ti fanno questo? Ma perché ?
    Perché ti sei proclamato Nuovo Re
    quando sapevi che la giustizia, e non il fato
    a morte ti avrebbe condannato ?”

    “Vedi bambino”, disse l’uomo con un fil di voce,
    “Io non voglio comandare…. la mia fine sarà atroce
    ma il destino si deve compier fino in fondo…
    Il mio regno ? No, non è di questo mondo.
    E’ il Regno di Dio che io sto predicando
    Un regno dove anch’io, ora, sto andando.
    Ma prima si deve compiere il destino :
    lassù, quella collina… vedi bambino ?
    Non sarà un tragitto fatto invano,
    perché Dio, là, mi prenderà per mano
    e mi riporterà da Lui, da dove son venuto…
    lassù in ciel, nel Regno Suo!” Il bimbo resta muto
    a queste parole, così forti e soavi insieme.

    L’uomo lo guarda : nella sua mano, un seme
    compare all’improvviso. “Tieni questo seme, bel bambino,
    vai adesso… e piantalo in giardino :
    questo è il seme di Dio, per l’umanità,
    da cui nasce il fiore azzurro della bontà.
    Quando fra tre giorni il fiore sboccerà,
    soffiaci sopra… e il vento porterà
    i petali in ogni angolo del mondo, anche il più lontano,
    … così saprò che non sarò morto invano!”

    L’uomo si rialza a fatica, rimettendosi in cammino
    andando verso la collina… verso quel tragico destino,
    guardando in volto quel bambin con un sorriso
    mentre una lacrima scende piano nel suo viso.
    Il bambino lo guarda allontanarsi, finché non lo vede più.

    Era un uomo speciale… un uomo chiamato Gesù.

    Alberto Diamanti
    (sezione A) –
    accetto il regolamento

  8. Ossessione
    Lo specchio riflette visioni trafugate dal pianto incessante,
    da luce alla mia vera identità.
    Il cibo amico,
    consolatore,
    malefico disturbatore,
    inquieto tentatore,
    aspro seduttore,
    compagno delle mie più subdole ossessioni
    compagno delle mie più buie e desolate giornate,
    mi distoglieva dalla noia,
    dall’abisso più profondo,
    dall’oscuro baratro ,
    come una brace che lenta consuma la fiamma;
    Da quel baratro credevo di uscirne,
    ma continuavo a cedere alle sue lusinghe,
    potevo vederne Il fondo,
    ma da quel fondo polveroso ,
    come una fenice mi sono risollevata,
    con la sola forza della mente.
    Ora il cibo è visione di sostentamento
    e non più malefica ossessione,
    il cibo è motore indiscusso del mio rinnovato corpo
    e della mia rinnovata mente.

    Gravina Isabella
    Sezione A – Accetto il regolamento ed autorizzo al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003)

  9. Ines Zanotti
    21 settembre 2014

    SBOCCIA L’AUTUNNO

    Le foglie deposte
    scricchiolano ad ogni passo:
    è l’arrivo vibrante dell’autunno!
    Bussa al nostro vivere
    la stagione teatrale;
    fa spandere
    i teneri raggi di sole
    sfumando l’aria…
    Dal suo cesto
    sborda parvènte vanità:
    grappoli d’uva perlata
    funghi e castagne,
    sembran parlare…
    Stagione d’artista
    ove il pennello s’intinge
    nella natura
    creando idilliaci paesaggi
    e offrendo speranze nuove,
    al domani di ciascun respiro…

    Accetto il Regolamento – Sezione A

  10. Giochi di luce

    Giochi di luce
    rimbalzano fra le bianche nuvole
    e dolce
    il risveglio del mattino.
    Nel silenzio che avvolge le bianche cime
    solo il rumore di un battito d’ali
    infrange l’aria
    e alto nel cielo si libra un aquilone.
    Il mio pensiero,
    legato a quel filo,
    trascina più in alto la mia voglia di essere
    e un sentimento d’amore pervade il mio corpo
    per chi nei miei sogni
    è sempre presente
    e sfuma al mattino nei giochi di luce.

    Fabio Recchia
    accetto il regloamento
    sezione A

  11. Dimitri Ruggeri

    SODA CAUSTICA

    La soda caustica gorgheggiò
    su ogni corpo,
    spazzato via come un rifiuto decomposto
    che ottura lo scarico della fogna.

    Poi l’acqua tornò a muggire
    senza trovare impedimenti organici.

    Scovò, come ristoro, la soffice neve di gennaio
    sui cumuli delle mansuete onde bianche del Cocìto.

    Sembrava di stare sulla Luna,
    benedetta dall’Angelo stigio,
    popolata anch’essa da extraterrestri bianchi
    ubriachi della vita e della morte ballante.

    (Testo inedito tratto dalla pubblicazione omonima per il Centenario del terremoto 1915-2015)

    Accetto il regolamento

  12. Atto di Fede

    Chiedo scusa di ogni attimo passato nell’attesa
    disconnessa
    Di ogni fronte corrucciata
    che è l’onere e il prezzo
    come una vagina contratta
    asseragliata e impaurita.
    Mi perdono
    la fretta, il fastidio
    la testa bombardata
    le occupazioni … …
    la tirannia del cervello.
    E celebro
    una nuova intelligenza
    un basso sentire nel ventre
    che è lento e sublime.
    Mi espando
    perfetta benevolenza, avvolgente
    dell’adesso.

    Silvana Sedda

    Accetto il regolamento

  13. “ Alda Merini”

    Mozziconi di sigaretta tra le dita
    e un intero incendio sotto di esse.
    Chi tesse girasoli ai piedi dell’ombra
    partorisce il suo Cristo.
    E il tuo lo chiamasti Poesia

    Serena Vestene

    Sezione A – accetto il regolamento

  14. Ogni segno.

    Ogni segno ha un valore,
    anche il più piccolo,
    ogni traccia, ogni screpolatura…
    tutto assume una forma…

    nella sutura di un intaglio
    nel colore ambra della ragia del pesco
    in ciò che di norma ognuno presume
    nel dettaglio del pistillo di un seme

    la vita è un insieme di cellule strane
    si riassume in un semplice gesto
    che succede ad un altro che spesso
    però non abbiamo il coraggio di fare

    e il segno ci resta come una ferita
    a dirci quanto il dolore accomuna
    nella cruna stretta di un ago
    o nella disattenzione assoluta

    in quel vago sentore del nulla
    che opprime nella sua leggerezza
    fasulla quanto una parola non detta
    a chi aspetta dagli altri una sola parola

    è un delirio ossequiante la fretta
    che a non pensare ci invita e si impone
    con un falso progetto e una luce lontana
    come una fontana in mezzo al deserto.

    Ogni segno ha un valore,
    però non è certo che ogni nostro passaggio
    lascerà almeno un tratto, una minuscola via,
    una qualche minima traccia in questo universo

    dove –forse- il nostro sarà solamente
    il sussurro di un verso, un bisbiglio,
    il normale guaito di un cane randagio
    a squarciare la notte e lasciare una scia.

    Italo Zingoni – Nuove Poesie 2013 e poi… – Inedito – © t.d.r.
    Dichiaro di Accettare il Regolamento.

  15. NASCONDINONDINONDELLO

    Nascondinondinondello
    del mio amore triste e bello.

    Il mio amore
    sta nascosto
    nel sottotetto
    io lo aspetto
    viene a letto
    va e va
    torna e va
    bello, bello quando qua sta
    triste, triste quando va e va
    a nascondersi va.

    Io ed il mio cuore lo aspettiamo qua
    e lui viene e va
    il suo cuore ed io ci tocchiamo qua
    io ed il suo cuore ci sentiamo la
    ma lui non lo sa.

    Lui viene e va
    si nasconde la
    poi torna qua.

    io ed il mio cuore lo amiamo qua
    io ed il mio cuore lo amiamo la
    io ed il mio cuore lo amiamo qua e la
    lo amiamo ovunque sta.

    Elisa Rizza

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  16. TEMPO
    Il tempo non esiste
    il tempo passa
    mentre il futuro resiste.

    Resiste all’infinito
    precipitando in una fossa
    che possa sfuggire al mondo.

    L’intendo del mondo
    ricomincia dopo ogni lite
    nell’universo.

    accetto il regolamento

    sezione A

    maisto valentina gelsomina

  17. BRUNO SPORTELLI
    Accetto il regolamento
    sezione A

    I TUOI PASSI

    Lentamente i tuoi passi seguono i tuoi pensieri
    cercano quel futuro che non hai
    vanno dove dimenticar il passato
    sia il luogo dove ritrovar pace.
    Pace che sei stato costretto a lasciare
    la dove credevi amore
    ma che ti ha donato la falsità
    di chi vicino a te è stato
    quando le aurore che hai vissuto
    erano il degno viaggiare di una vita meravigliosa.
    Lentamente vai,ora,a cercare
    di silenziare quell’istinto di sopravvivenza
    verso sconosciuti che provano pietà
    guardando il tuo andare barcollando.
    Cerchi di capire la bontà
    ma ti ritrovi la pietà a combattere
    con l’aiuto che chiedi
    quello di credere nel futuro
    da vivere dietro la scia della dignità.
    Abbandonato e solo vaghi nei posti più strani
    per accarezzare il giorno sempre nuovo
    sperando che la carità parta dal cuore
    e non ti importa se cercherai l’elemosina
    per campare.
    tanto a te interessa vivere.
    Vivere sognando di avere quel futuro
    che ti hanno derubato.
    Lentamente i tuoi passi ti hanno portato
    davanti a quella chiesa dove un tempo
    regalavi carità e amore a sconosciuti
    La tua voglia come la speranza
    che dentro porti diventa viva
    guardando quella croce
    appoggiato su quel muro maestoso
    simbolo di fede e di quella fede
    che mai è morta nel cuor tuo
    porti i segni addosso visibili anche a chi la vista difetta.
    Ti ritrovi a pregare solo per chiedere
    la forza di non perdere la dignità
    dell’uomo che sei,
    libero dai pensieri
    che allontanano la solitudine in cui sei costretto a stare.
    Lentamente i tuoi passi barcollanti
    ti porteranno la dove i tuoi sogni
    sono attimi di vita da vivere con tutto l’amore
    che nell’animo porti e non chiedi più niente
    solo la libertà di guardare al futuro
    incontrando la serenità.

  18. Ho baciato la vita

    E sono giunta fin qui.

    Ho gattonato, ho camminato, ho corso con fatica.
    Ho raccolto fiori ed ho calpestato l’erba non più verde.
    Ho ammirato le stelle ed ho pianto sotto la pioggia.
    Ho avuto paura, sono stata derisa, umiliata.
    Ho avuto coraggio, sono stata apprezzata, rispettata.

    La mia anima sino ad oggi si è cibata di soli sogni e
    si è lasciata abbagliare da ciò che appare irreale.
    Il mio corpo, le mie mani, i miei piedi, mi han fatto vivere danzando.
    La mia testa ha imparato a pensare a tutto ciò che è sublime e
    il mio cuore ha capito d’esser più forte della ragione.

    Io, con i miei occhi ho guardato ed ho ammirato il futuro
    e con le mie orecchie ho sentito ciò che non dovevo sentire,
    con il mio naso ho scoperto le fragranze più belle di questo mondo
    e con la mia bocca ho baciato la vita.

    Jessica Pantaleo

    Sezione A – accetto il regolamento

  19. Ogni volta che guardi il cielo

    Guardarsi dentro
    mentre si contempla il cielo,
    assimilare le nuvole
    al proprio stato d’animo,
    la scura minacciosa
    è la rabbia che reprimi,
    quella coi contorni arancio
    la speranza che hai riposto,
    quella simile a una pecorella
    i tuoi sogni di bambino.
    E ancora altre forme
    come i tuoi pensieri
    che mutano di continuo
    in vorticoso movimento.
    Ma quella chiazza rosa
    dietro i contorni degli alberi
    lo sai bene,
    è l’amore che porti con te,
    tanto immenso e infinito
    che a stento distingui
    la linea dell’orizzonte..
    E infine lo sfondo del cielo:
    il grande vuoto,
    in cui annegano le anime
    che non ci sono più
    a cui sempre ti rivolgi
    con un groppo alla gola.
    Ecco perché
    ogni volta che guardi il cielo
    d’emozione e di dolore
    piangi.

    Tania Scavolini
    accetto il regolamento

  20. Daniela Giorgini – Sezione A Poesia – Accetto il regolamento

    E’ lì per me

    Ho perso occasioni e possibilità,
    forse importanti,
    che non torneranno.
    Ho afferrato istanti,
    momenti di felicità,
    che saranno ricordi
    del cuore, per sempre.

    E’ questa la vita,
    senza mezze misure.
    Un attimo piangi,
    subito dopo ridi.

    E quando stai perdendo
    ogni speranza,
    ciò che cercavi
    è lì per te.

    E’ lì, per me,
    nei tuoi occhi.

  21. Luisa Recco, accetto il regolamento.

    Partecipo alla sezione A

    E le nuvole

    E le nuvole
    non erano mai
    state rivoltate
    Noi
    uomini di ieri
    non abbiamo luce
    E le nuvole
    non si erano mai
    separate dall’aria

  22. Accetto il regolamento e partecipo alla sezione A

    Gianmaria Conti presenta “Cielo”

    Oscuro
    Chiaro
    il cielo
    si pavoneggia
    con l’acqua
    la rivale
    obsoleta
    di una vita passionale

  23. Luca Sillo, partecipa alla sezione A

    MANTOVA

    Città perduta
    di cui celebri
    poeti
    narrano
    La Mantova
    nostra,
    la Mantova vostra.
    Generosa
    nelle strade per l’amore.

  24. Matteo Orti
    partecipa alla sezione A del contest

    Povero vento

    Noi in questa epoca
    noi in questo mondo
    la cultura del progresso
    la nascita della tragedia
    imperano
    imperiamo
    Noi in questa epoca
    compromessa da ieri.

  25. Mattia Calone

    sezione A
    accetto il regolamento

    LUCE

    Noi di Luce
    contornati
    e beati.
    Noi di luce del cielo
    siamo cosparsi
    Io mi giro
    Tu mi guardi
    Sei la mia?
    Fiori di rosa, fiori di pesco
    sì eri tu.

  26. Spaghetti&meatballs

    Sei un altro viaggio nell’espresso bestiame,
    sei un pacco in un treno merci,
    sei buttato&sbattuto mentre io abito un maggiolino apulo-lucano e nel riflesso del vetro sembro uscito da una discarica.
    Il dovere mi chiama a tornare in bagno: al tuo arrivo devo brillare.
    Spero che tu legga questa mail con in allegato il colore della ruggine che aiuta i pensieri, che fa chiudere gli occhi e genera il tetano nelle leggende dei compaesani.
    È più facile così per me essere qui, con te altrove.
    Ora sono sulla strada in un buco con quattro ruote e uno sconosciuto.
    Il mio autista non indossa l’abito talare che mi fa paura,
    il mio autista non è barbuto,
    il mio autista non ama parlare lentamente e non ama le mezze misure.
    Non sa ascoltare: è un generatore di parole.
    Ho pensato a lui che diceva d’aver passato tutta la serata a bere e a fumare prima del concerto a cui io non sarei mai voluto andare e non faceva altro che elogiare la tequila col limone.
    Mi ricordava Jack Kerouac quando parlava della luna.
    Nella luce arancione nessun’auto sulla strada da incrociare.
    Mentre lui parlava ho pensato solo agli spaghetti con le polpettine.
    Ti aspetto senza mangiare.

    Vincenzo Gramegna

    Sez. A accetto il regolamento

  27. FINE

    Il sole tramonta
    tra i monti infuocati,
    seduta sul sasso,
    lo sguardo lontano,
    catturi il tramonto,
    con gli occhi appannati.
    Le lacrime scendono,
    come cristalli,
    guance solcate,
    sguardo di chi lascia,
    non vuole scordare.
    La vita riserva brutte sorprese,
    amore, sogni, speranze,
    finite, bruciate nel tramonto di questo giorno.
    Alzi lo sguardo,
    assorto, a quel cielo
    per cercare
    una strada, una via
    per ricominciare.

    accetto il regolamento, sez A

  28. Luisa Ralli accetta il seguente regolamento e partecipa alla sezione A

    Maldicenza

    La Luna rispetto
    al mare
    ha un solo riflesso.
    La Luna spalmata sul cielo
    impera sulla terra.
    Niente è più rotondo
    della Luna.

  29. Sono Marta Intimista, complimenti per queste iniziative ottime sia per il libro come premio sia per la lettura di tantissime belle poesie!
    Partecipo alla sezione A con “Pantere”

    Pantere

    Occhi neri
    nella foresta
    son le pantere
    con le loro fauci.
    Veloci e graziose
    non sanno il male
    che l’artiglio dona
    al povero
    malcapitato.
    Occhi neri,
    manto nero,
    la pantera assale.

  30. Sezione A- accetto le norme del regolamento- Angelo Cosentino

    Corsi d’acqua sono le dita tue

    Sfoglio il tempo come petali
    di un fiore senza colore,
    una confusione di parole
    che soffocano il mio amore.
    Sono l’alba dei tuoi pensieri,
    un sorriso appena accennato
    nell’affresco di luci e ombre,
    uno sguardo fugace m’ opprime
    prima che il distacco sia fuga.
    E corsi d’acqua sono le dita tue
    a scivolare sul mio corpo in pena.

  31. Accetto il regolamento, partecipo alla sezione A con la poesia Graffio

    Graffio

    Miao
    Che graffio
    Ma che fai?
    Oh mio bel gattino?!
    Miao
    che unghie
    affilate più di lame
    Miao
    che adorabile musetto
    Un graffio che sparirà
    con un tuo sguardo
    amichevole.

  32. Accetto il regolamento del concorso.
    Ludovico Bianchi
    sez A poesia

    partecipo con “Erba”

    Piango.
    Rido.
    Sorrido.
    L’erba era onnipresente.
    Un verde che
    mi ricordava
    l’occhio tuo,
    ingenuo, mite,
    vitale.

  33. Accetto il regolamento sezione a

    Il vuoto

    Non lascerò parole
    Non cercherò paesi
    Non voglio che lasciar perdere.

    Nel tempo trovo
    Il momento per capire
    Quel insieme
    Di sentimenti
    Per lasciarmi naufragare
    In questo mare.

    Ora lasciate le foglie
    Cadere nel vento
    E nelle nuvole
    Azzurre
    La mia anima errabonda
    in questo mondo vuoto
    Di desideri.

  34. Accetto il regolamento del concorso
    Andrea Talignani

    “Cerco il tuo respiro”
    Ora il giorno,senza volerlo,mi chiama al risveglio
    in questa cruda realtà,della insopportabile vita quotidiana
    sempre più deciso,di cosa sia per me il vero meglio.
    Un sogno,un gesto dell’attimo che a sè richiama
    con l’occhio chiuso,immensamente assopito
    afferro ancora quel tuo poco sapore rimasto
    un sapore in una goccia,che possa inebriarmi i sensi
    nella tua assenza svaniti in un momento
    ma vogliono sempre più che io ti pensi
    rendendo fragile il trovarti,un forte e lungo tormento
    dentro il cuscino,dove risiede la tua forma lasciata
    un oggetto senza vita,pieno del tuo nome e impronte
    e abbracciandolo ti sento qua,proprio nel luogo dove ti avevo trovata
    e vedo l’immagine riflessa nella finestra che mi trovo di fronte.
    Vorrei vederti,di fronte trovarti,sentire ancora il tuo profumo,ricordarmi di quanto sia buono,affrontare il tuo sguardo,formare del colore un contrasto,impegnare le labbra…per assorbire ogni tuo respiro.
    Una malinconica melodia,ripetuta in un giradischi rotto
    la puntina sempre ferma sul via,mordo così il labbro sotto
    piove,maledettamente piove,e sento il suo rumore
    stridula sui vetri come artigli,graffiando il cuore
    mi riporta dolcemente addietro alla sera
    silenziosa nello sguardo con le labbra socchiuse
    trovando in te quella attesa e sperata primavera
    nell’oblio sino ad ora delle innumerevoli porte chiuse
    oggi piove,lacrime scendono lungo il mio viso
    solcano tracce,lasciando ricordi e pensieri di noi
    nell’incessante ticchettio amato e assieme condiviso
    oggi piove,un riflesso nelle goccia del tuo nome e poi..
    oggi piove e chissà,se vedi dall’altra parte le stesse cose.
    Di nuovo vorrei vederti,qui di fronte trovarti,per sentire ancora il tuo profumo,ricordarmi di quanto sia buono,con coraggio affrontare il tuo sguardo,formare del colore un contrasto,impegnare le labbra…per assorbire ogni tuo respiro..stringerti ed essere finalmente di nuovo vivo….

  35. “Sorridendo”

    Sorridendo m’innamoro
    di chi d’amore sa ridere.

    Accetto il regolamento – Sezione A

  36. Pietro Grinde, accetto il regolamento del contest
    partecipo alla sezione A

    La poesia

    La poesia
    che amo
    è quella
    del mare
    il rumore
    delle onde
    il fruscio
    delle fronde.
    La poesia
    che scrivo
    è la volontà
    della passione.

  37. Amanda Fau, sezione A, accetto il regolamento

    Matilde

    Occhioni dolci
    riccioli d’oro
    e mani da fata.
    Matilde
    la figlia
    speciale.
    Matilde
    la bambina
    speciale.

  38. Giuseppe Calo
    sezione A

    accetto il regolamento

    Evoluzione

    Musei
    stracolmi
    di documentazione fossile.
    Gli unici resti,
    prove coinvincenti,
    sono gli anfibi
    sono i rettili,
    nulla convince.
    Nessuna evoluzione.
    Nessun anello terminare,
    l’uomo.

  39. Marta Ellinca, partecipo con piacere al contest, e vi anticipo che parteciperò anche agli altri presenti. Grazie.

    Sezione B, poesia. Accetto ovviamente il regolamento.

    Falso

    Semplicemente falso.
    Mutazioni nei rapporti.
    Generici rapporti
    privi di senso logico.
    Siringhe di lacrime
    animali privi
    di curiosità.
    Gli anni
    rovinano l’essenza
    dell’istante.

  40. Luca Fix, accetto il regolamento, partecipo alla sezione A

    Poesia

    Fresca
    come una rosa
    colta
    dal giardino.
    Lei,
    percorreva la via.
    Io,
    la osservavo da anni.
    La poesia
    dello sguardo
    e della rosa colta.

  41. Bernarda Olla, accetto il seguente regolamento
    Partecipo alla sezione A, poesia

    Rispetto

    Lei,
    bianca,
    rossa,
    verde.
    Non dimentica
    il rispetto.
    Lei,
    ricorda l’Italia
    e le sue coste
    amichevoli,
    ciarlatane.
    Il rispetto
    del colore sacro.

  42. Sezione B. Accetto il regolamento del concorso.

    Non portarmi via
    di Daniela Schirru

    Non portarmi via
    la visione
    dei colori dell’arcobaleno,
    come vivrei
    senza quelle immagini
    di meravigliosa euforia?

    Non portarmi via
    i colori
    del mare al tramonto
    seduta sulla spiaggia
    ascoltando il frastuono
    di onde silenziose
    che si schiantano
    in quegli scogli
    con vivido incanto.

    Non portarmi via
    i colori
    dell’amore
    raccolti negli sguardi
    di due innamorati
    stretti per mano,
    oppure nell’abbraccio
    di un bambino
    che stringe la sua mano
    di dolcezza infinita.

    Non portarmi via
    i giochi
    con il mio cane
    vivacità gioiosa
    di mille momenti
    di felicità immensa.

    Non portarmi via
    la felicità
    dei giorni di pioggia,
    stretta a un sogno
    chiamato vita
    osservando
    ogni piccolo attimo
    di indefinibile
    passione.

    Daniela, 06. Agosto. 2013

  43. Gianfranco Corona Accetto il regolamento,sezione A
    GUARDANDO IL CIELO

    E’ come se la notte scegliesse me,
    con un sorriso
    e l’intensità forte delle stelle,
    come se volesse riavvicinarmi
    al linguaggio impercettibile del buio.
    E’ una scossa che divora
    l’eccitata luce sopra l’onda.
    E’ l’estate che si apre
    alle ballate sulla spiaggia,
    alla poesia del mare.
    E’ l’ebbrezza che muove i sensi,
    come il ruggito strano
    della mia rabbia
    che s’innalza lungo il muro.
    Non ritrovo la dolcezza
    c’è solo una ferita che arde
    come insonnia
    quando frantuma armonie di sogni.
    E’ l’ora
    mi aggancio guardando il cielo
    all’incespicare che influenza le illusioni.
    Le finestre della stanza
    sono come un mistero stretto nella mente.
    Sussurro …
    A volte mi abbandono senza silenzio
    nemmeno il vento ritrova il mio spirito.

    Gianfranco Corona

  44. UN POETA

    Lasciate

    Che l’acqua scorra sulla pelle

    come il tempo che passa

    e le stagioni mi scordano

    In una stanza segreta.

    Io non so chi ero

    voi lo saprete domani

    Addio negata realtà

    cercata nell’anima buia

    scrivo la luce catturata

    dal mio cielo in tempesta

    non piangete voi…

    sorridete!

    Io sono finalmente

    quello che volevo.

    Un poeta!


    Accetto il regolamento,sezione A

    Filippo Salvatore Ganci

  45. Luca Mellico, accetto il regolamento e partecipo alla sezione A, poesia.
    Bellissimi contest, complimenti :)

    “Immobile”

    Fissava,
    per ore,
    pavimenti ornati.
    Immobile.
    Giudicava
    belli e brutti
    dietro una scrivania
    blindata.
    Immobile.
    Moriva solo
    su un tappeto
    di carta pesta.
    Immobile.

  46. Vita
    Fra dinieghi e asserzioni
    mi muovo incerta
    su un invisibile filo
    che spinge il mio peso verso il basso
    e mi afferrano vertigini.
    A occhi chiusi
    a piedi nudi
    calpesto un freddo terreno
    e mi colgono sconosciute vibrazioni.
    La Madre Terra che mi chiama
    per cullarmi sul suo seno
    vuole prima che la esplori
    e mi risucchia nelle sue interiora.
    Silenzi nascosti
    veli di luce avvolgono il mio sguardo
    profumo di incensi non ancora percepiti
    dagli umani olfatti
    carezze di velluto mi sfiorano la pelle.
    Stordimento dei sensi
    ove troppa pace
    estasia l’anima
    che si dispiega come petalo a primavera.
    Allora mi faccio gemma
    e partorisco frutti senza fatica
    e mi sazio dell’aria pulita che
    pezzo dopo pezzo
    lentamente mi ricompone.
    Scivola dietro di me la viscida placenta
    che come pelle di serpente
    mi appare inutile involucro
    di un’esistenza non vissuta.
    Risanata di nuova energia
    chiedo di tornare alle mie acrobazie
    adesso che un nuovo senno mi accompagna
    adesso che Madre Natura mi insegna
    che il suolo sul quale cammino
    si chiama Vita.
    Domizia Moramarco
    Sezione A – Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni

  47. SABRA e CHATILA
    Morti.
    Cicche tra i sassi
    sulle tombe
    asserragliate da binari
    freddi, lunghi pezzi di ferro
    come le vie
    di binari morti
    intervallati ritmicamente
    regolari
    come la luce irrazionale
    di razzi al fosforo
    o il valzer senza vita e mortale
    di scoppi e spari …
    che ancora oggi
    mi rimbomban dentro
    come un pianto.

    Carmelo Vitellaro. sezione A: ne accetto il regolamento.

  48. “Bologna”
    Antiche torri
    dolce pace
    calma quiete
    vicoli stretti.

    accetto il regolamento, sez a

  49. Enrico James Scano

    Sezione A – Accetto il regolamento del concorso

    Titolo della poesia: “Vorrei piangere questa malinconia”

    Vorrei piangere tutta la malinconia

    Che ho dentro.

    Vorrei buttarmi via,

    Per capire meglio questo tempo

    Che non concede tregua,

    Per sentirmi più leggero

    Per abbandonare ogni senso di colpa

    E nel contempo afferrare il senso di ogni cosa.

    In un solo e brevissimo istante

    Scoprire la bellezza del mondo

    E della vita attorno

    Provare l’ebrezza del soffocamento

    Per ricominciare finalmente a respirare

    E piangere tutta questa malinconia che ho dentro.

    EJS

  50. Nell’alba.

    La rugiada del mattino bagna ogni cosa
    dando alle forme un aspetto curioso,
    piccolo,
    più umano.
    Meno minaccioso.
    E così quello che di notte era un mostro terribile al mattino,
    tutto bagnato,
    è un semplice fiore
    dalla corolla appena aperta,
    che cerca nella rugiada cibo e vita.
    Il sole illumina quella scena di vita sempre nuova
    e molto antica,
    Seppur rinnovata ogni giorno.
    Piccoli diamanti brillano nell’aria tersa,
    nell’erba,
    sugli alberi,
    su ogni essere vivente che,
    lentamente,
    sta tornando alla vita.
    E ogni cosa va al suo posto.
    Chi sono io per spezzare questo meccanismo meraviglioso?
    Lentamente,
    senza farmi vedere,
    ripongo il mio fucile nella sacca,
    esco dal mio nascondiglio e torno sui miei passi.
    Sento che per un attimo la vita,
    dietro di me,
    si ferma,
    per poi tornare a correre come sempre.
    Ignorandomi.
    Una notte buttata via,
    passata inutilmente.
    Una notte da conservare come un tesoro prezioso.
    Come una goccia di rugiada
    che ricama tessuti d’argento attorno a lei.
    Come il mio cuore pieno di speranza.
    Di nuovo libero.
    Finalmente io.
    Nell’aria del mattino bagnato di rugiada.

    accetto il regolamento, sez A

  51. Fabio Migliaccio

    Sezione A-dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni

    Lucciole d’imperfezione

    Appasite le lacrime

    nuda felicita’ era sbocciata sul viso

    nelle tue mani quel sogno sorto da bambina

    ti sembrava pronto all’altare

    Deponevi luce con ogni sguardo

    custodito il dolore per sempre

    per esorcizzare lucciole ormai cadenti

    Felice di ricevere quel dardo d’amore

    non era che astemia crisi di panico

    quel ronzio nella mente

    senza desiderio d’ali per rimuovere la realta’

    Appiattita contro il suo pugno

    quel demone che si presentava senza macchia

    l’ultimo spicchio d’eros fagocitava

    e quel pianto tornò sorgente

  52. LABIRINTI

    C’è chi dice che aprile
    è come il letto del fiume,
    porta i detriti dal monte
    alla foce del mare.

    Sono sul delta d’aprile
    gocce di vento e i capelli a stento
    spettinano i pensieri,
    i pensieri mi spogliano e mi butto in mare.

    Labirinti
    labirinti di limaccio e lillà
    un campo di onde dove nuotare
    è la carezza che non mi fai mai
    in questo aprile dirottato.

    C’è chi dice che dissipare
    è intima falsità,
    un encomio all’irrilevanza
    del mare, il pensiero sottile,

    perenne peregrinare del fiume nel mare
    del fiume nel mare, nel mare

    Labirinti
    labirinti di limaccio e lillà
    un campo di onde dove nuotare
    è la carezza che non mi fai mai
    in questo aprile dirottato.

    Labirinti nel mare,
    labirinti d’aprile, d’aprile.
    Aprile mi fa il solletico, e vedo labirinti.

    [Cecilia Roda, sezione A, accetto il regolamento]

  53. Andrea Moleta, accetto il regolamento, partecipo alla sezione A

    “Io e te”

    Nel Cielo
    io e te
    urliamo forte
    ci sentiamo liberi.
    Nel cielo io e te
    ci baciamo all’inifinito
    cercando anime
    da salvare.

  54. Ribalta

    Alla ribalta
    noi tutti.
    Alla ribalta
    belli e brutti.
    Nessuno
    necessita di denaro
    la vita scorre
    noi siamo immortali
    nel cielo

    accetto il regolamento, sez. A

  55. Antonella Catti accetta il regolamento, sez A

    Luci

    Luci
    per le vamp
    della sera.
    La notte le
    imprigiona
    in manti
    di sangue
    e nero
    vampiro.
    Luci
    e le vamp
    con il rossetto rosso
    compaiono leggere.

  56. Marina Frongia, accetto il regolamento, sez A

    Poesia

    Che cosa mi è più cara,
    se non la poesia?
    Versi, merletti e stoffe
    della mia fantasia.
    Celebre la noia
    del sabato sera
    io con la poesia
    mi ripiego.
    Ah la poesia,
    sei la più bella che ci sia.

  57. Profumo di speranza.

    Vaga nelle tenebre
    il supremo Perchè,
    Si perde tra la nebbia
    e la voragine,
    ma
    Sotto le macerie
    tra la cenere
    compare un fiore,
    I suoi petali
    profumano d’amore.

    Una lacrima bagna l’anima.

    E’ la Vita

    più forte
    del dolore.

    Filomena Innone
    Sezione A – Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni

  58. La cultura dell’indifferenza

    Sempre più disgustato
    dalla cultura dell’indifferenza
    e dell’individualismo
    che ci circonda,
    per non parlare
    della violenza
    che vediamo di persona,
    che leggiamo sui giornali,
    che ci propinano alla televisione.
    Ognuno pensa per sé …
    Tutto questo fa un po’ paura
    e senso di solitudine …
    Non siamo più una società,
    ma persone sparse nel mondo,
    anche se camminiamo
    gomito a gomito …

    Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni, sez A

  59. PADRE

    Padre mio
    un destino crudele
    ti ha strappato al nostro amore,
    giorni di angoscia e di dolore
    hanno accompagnato i tuoi ultimi giorni
    e noi lì ad aspettare
    dietro quella porta chiusa
    per stare vicino a te
    per stringere la tua mano
    anche per qualche minuto
    per farti sentire il nostro calore
    il nostro immenso amore…
    Mi manchi papà
    Vorrei poterti stringere
    al mio cuore
    abbracciarti forte
    e piangere insieme a te…

    Patrizia Cammilleri

    sezione A- accetto

  60. ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL PRESENTE CONTEST. (GIUSEPPE CHICO)

    OCCHI DIPINTI

    Non avevo nient’altro da dipingere.
    Mi era bastato dipingere i tuoi occhi.
    Si! I tuoi occhi dipinti.
    Dopo di loro non avevo nient’altro da dipingere.
    Dentro di loro c’era tutta la mia ispirazione.
    Non so se altri vedono quello che vedo io
    Nei tuoi occhi dipinti.
    So solo che li guardo
    E mi fermo.
    Li guardo
    E non ho nient’altro da dipingere.

  61. A MIO PADRE
    Se potessi per un solo momento
    darti una mano e legarmi a tè.
    Tu che da lassù guardi,osserva il mio pianto,
    la mia lacrima che scende piano
    cade sul palmo della mia mano.
    Dentro il mio cuor,colmo d’amore
    mi è rimasto solo un rimpianto,
    un ricordo lontano,t’ho amato
    t’ho odiato ma anche rinnegato.
    Nel nostro cammino poco mi sei stato vicino,
    poi ti sei distaccato ed io pure non ti ho cercato.
    Indietro tornerei un attimino
    quando eri con mè e mi stavi vicino.
    In fondo all’anima tanta tristezza,tanta amarezza
    di un tempo che fù e non ritorna più.
    Nel tuo letto,piccolo ammalato,
    tutto il mio rancore…non c’è più stato.
    Te ne sei andato non t’ho neppur salutato,
    sei andato per una via che non si sa dove sia,
    ma un giorno ti rivedrò,soltanto….perdono ti dirò.

    accetto il regolamento, sez A

  62. AFA GABRIELLA

    FUGGE L’ATTIMO

    Fugge l’attimo, mentre i pensieri volano all’indietro,
    coccolando l’animo con gocce di dolci e strazianti emozioni.

    La clessidra del tempo, a ritroso, si colma di momenti,
    mentre il cuore si tuffa tra le acque cristalline dei ricordi.

    Nel tramonto raccolgo filamenti di luce dorata
    e li raggomitolo nel cuore, per dare luce alle notti oscure dell’animo.

    Nei miei pensieri, la stessa sostanza dei sogni…
    evanescente trasparenza, che cela l’impervia realtà.

    Lo sguardo spazia lontano,
    mentre la mente corre tra le pieghe del tempo.
    Ascolto il mormorio del vento e gli attimi sospesi fluiscono velocemente.

    Cadono lentamente dagli alberi i pensieri
    come foglie d’autunno dorate.
    Tra i rami secchi raccolgo fili di sole,
    dove appendo i miei sogni ad ogni novella aurora.

    Accetto il regolamento – Se. A

  63. TU POGGI IL CAPO E SEMPRE

    Potrei restare nel nero delle sagome
    spina dei silenzi in te mi affino
    Odore di rauche brezze e giglio
    il fianco ondulato
    dove poggi il capo e sempre
    estirpi il tempo, estirpi
    i nodi della terra

    Sezione A
    Rita Stanzione – dichiaro di acettare il regolamento

  64. L’AQUILA

    C’era una grande aquila
    che svolazzava felice
    per la sua città
    ma un giorno
    si ammalò e
    la terra tremò e
    tutto crollò e
    la povera aquila
    rimase ad aspettare
    per ritornare a
    volare.

    In ricordo del terremoto dell’Aquila.

    di: Silvio Aloisi

    Accetto il regolamento

  65. Anna Rita Foschini

    Canto notturno

    C’è una luna piena
    che spezza il respiro,
    stanotte,
    e le azzurre Pleiadi
    occhieggiano lassù,
    nel cielo nero di disperazione.
    Non ho più voce per cantare,
    non ho più occhi per piangere.
    Ho dissipato tutti i sogni,
    bruciato ogni speranza.
    Muti versi
    rimbombano nei deserti dell’anima,
    e l’angoscia del vivere
    si stempera nel mare dell’oblio.
    Il mio cuore è sordo
    ai richiami di chimeriche sirene,
    e le tenebre
    lusingano la mente stremata
    con promesse di pace.
    Molte altre notti
    culleranno il sonno degli uomini,
    ma non per me.
    Questa veglia dolente
    sarà l’ultima concessa
    al mio dissennato amore per la vita,
    e questo vaneggiante lamento,
    la mia estrema poesia.

    Sezione A – Accetto il regolamento

  66. Portami con te…
    nella profondità della terra
    o al chiaror della luna
    Nella caverna piu’ buia
    oppure sotto le stelle di Parigi
    Portami ai confini del cielo
    senza luce…senza tempo
    Portami nello spazio infinito della morte
    o tra i verdi boschi della vita.
    Ovunque mi porterai,con te,
    sarà sempre poesia.

    Vella Arena, accetto il regolamento, sez. A

  67. Buio
    silenzio..
    animo scosso…
    parole vuote che invadono,la mente
    torturandola… inutilmente

    Accetto il regolamento, sez. A

  68. Francesca Bottari 18/10/2014

    Rivoglio.

    Genziana, Ferula, Cardo selvatico.
    Erba dilaniata, sbreccata dal dubbio del grillo saccente.
    Rivoglio il mio odore di radice sotto le unghie,
    voglio terra profonda a fermentare i dolori
    che ancora non sono germogli.
    Vento di rabbia crea il vortice ed entra a forza
    strappa rizomi all’ amalgama parentale
    e cerca di nascermi nuova.
    Trova lunghi filamenti, cordoni ombelicali
    che nutrono gli errori di sempre.
    Arnica, gigli e timo
    Gratto, raspo, taglio a morsi quello che ormai non ha senso.
    Di mio c’è solo il nome scritto sulla vanga.
    Odore di legno, di figli nipoti e foglie
    Sputo aspri steli masticati, di vita dietro, che si confonde .
    I miei sono pianti di gesso
    che sfogliano al passo impreciso del destino
    e scivolano leggeri come piume d’onore.

    Francesca Bottari. Sez.A
    Dichiaro di avere letto le condizioni e accetto il regolamento.

  69. A vedere il cielo

    A vedere il cielo rischi di accecarti
    come abbaglio che scompone,
    ma ti accorgi che quella luce
    non è altro che una voce che ti chiama
    una coscienza che è tuono, deflagrazione.

    E quei fulmini
    che preannunciavano l’evento
    solo bagliori che lontani
    i nostri quotidiani pensieri.

    Francesco Paolo Catanzaro

    Sezione A – dichiaro di aver letto il regolamento e n’è accetto le condizioni.

  70. Titolo: E’ Davvero Sbagliato di Mirella Merino scritta per l’applicazione gratuita di fingerbooksbeta.

    E’ davvero sbagliato…
    Dire quel che si pensa in un mondo fatto d’imposizioni e di limiti,
    nonostante l’apparente idea di democrazia?
    E’ davvero sbagliato…
    Sognare in un bacio e pensare che anche quello sia amore?
    E’ davvero sbagliato…
    Amare, anche se fisicamente non si può stare insieme,
    perché a volte nel passato ho fatto scelte non conformi a chi ero davvero?
    E’ davvero sbagliato…
    Ascoltare il mio cuore vibrare, quando mi conduce a punti
    completamente opposti da quelli che invece vorrebbe seguire la mia mente?
    E’ davvero sbagliato…
    Credere che esista un tesoro nascosto alla fine di un arcobaleno
    o al mondo della magia, come quando ero bambina?
    E’ davvero sbagliato…
    Donare una carezza, un sorriso, un abbraccio, una parola gentile
    a chi soffre per un qualsiasi motivo?
    E’ davvero sbagliato…
    Emozionarmi, quando alzo lo sguardo al cielo, perché mi sento persa su questa terra
    E trovo una stella luminosa che m’indica un nuovo percorso?
    E’ davvero sbagliato…
    Correre nei verdi prati e sentire la vita parlarmi
    attraverso i fiori, i profumi e tutto ciò che in essi vive?
    E’ davvero sbagliato…
    Liberarmi delle scarpe per andare a piedi nudi sulla spiaggia
    e seguire il richiamo del mare per farmi abbracciare dalle sue profonde acque?
    E’ davvero sbagliato…
    Gridare nel vento per ascoltare la mia vera voce?
    E’ davvero sbagliato…
    Lasciarmi baciare dal sole e accarezzarmi dalla luna?
    E’ davvero sbagliato…
    Dire grazie, prego, scusami e perdonami, quando so di aver a volte, ferito chi forse, in quel momento,
    cercava solo di aiutarmi e non l’ho compreso?
    E’ davvero sbagliato…
    avere dei valori, come gli antichi guerrieri di un tempo,
    solo perché chi mi circonda si accontenta della superficialità del tutto
    e non crede che il vero valore è nascosto nelle profondità della personalità?
    E’ davvero sbagliato pensare tutto questo?
    Rispondimi, te ne prego.
    E’ davvero sbagliato… amare gli altri come amo Me?
    Io, credo di no e sai perché?
    Perché se penso che niente di tutto questo sia sbagliato, allora non lo è.
    Tu, potrai pensarla diversamente, ma Io continuerò a credere in tutto questo,
    rispettando la tua e la mia libertà,
    e prendendomi cura di me e di te nell’unico modo possibile:
    Lasciarti e lasciarmi libero di Essere.
    Niente è mai sbagliato, quando sei consapevole di sapere chi sei e che stai vivendo adesso.
    Non ieri, non domani, semplicemente Vivere Adesso!

    Sezione A – Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni
    Data: 18/10/2014
    L’opera è frutto del mio ingegno e non è mai stata pubblicata se non presentata esclusivamente per farla conoscere al pubblico di internet.

  71. SPRAZZI DI SERENO
    Il silenzio mi è prezioso,
    vagano le sue dolci note
    per i campi dormienti
    per la montagna impervia
    ove spuntano alberi,
    nudi
    e le loro ultime foglie
    li porta via la pioggia
    giù chissà dove
    e uno stormo di uccelli neri
    che si scagliano,
    come i miei pensieri,
    contro il sole grande lassù.
    All’improvviso
    mi scuote il vento
    che mi desta
    e irrompe l’arcobaleno
    nel mio animo travagliato
    e nel grande cielo blu.

    Rosa Bizzintino

    Sez.A Accetto il regolamento.

  72. La belva tramutata

    La voce chiama,
    avanza come un demone
    infiammata chioma.
    Lo specchio mi assicura
    sono ancora una figura umana,
    ma batte di notte nera
    il cuore che mi assassina;
    il sangue brama
    nel gelo inconsapevole
    una nuova vena.
    Primi segni di usura
    rapiscono l’anima che spira
    per cedere il passo, il ritmo
    a mille tamburi in fila.
    Il rito mi ama
    di grande odio indelebile
    me, viva cena.
    e spunta un’ala oscura
    tra i segni tribali sulla schiena
    è finita, è finita!
    il buio fitto m’ingoia.
    Musica oscena,
    pazzie scivolan gelide
    danza sicaria.

    Jessica Tommasi.
    Sezione A.
    Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni.

  73. TORSOLI di Sandra Ludovici

    Ascolta il buio, voce sciolta nell’ombra!
    L’anima respira sbuffi di tenero amore,
    schiuma nel deserto di nostalgie malate.
    Nell’intarsio ramato della scolpita follia,
    la favola lenta del tempo intride la via,
    svanisce oltre il sogno dell’ingannevole canto.
    Lo spirito audace musica l’eterna passione,
    pervade d’estasi la ricerca del silenzio ritroso,
    la strada abbandonata in snodi di aride valli.
    Ricami di marmo coprono l’altare del pianto,
    tra le forme eterne devastate da nuovo dolore
    le falene accaldate baciano fronde silvane.
    La malinconia s’avvolge nel solitario sudario,
    onda di sabbia che sazia la fame del mare,
    angoscia piumata nei recessi di oscuri misteri.
    Una congiura di maschere deruba i giorni,
    nel sonno nubi indolenti opprimono il cuore,
    potere nebuloso a schiacciare grappoli d’amore.
    Memorie accampate in un’indolenza di miele
    soffiano lacrime da occhi svegli senz’ali,
    sensi sfioriti e muti nel piacere del nulla.
    Una melodia stonata svanisce tra le note dure,
    non traccia più segni umidi e lunghi sul vivere,
    amica delle nebbie appende i sogni alla gronda,
    butta torsoli tra la paglia muffa del destino,
    illude i fiori tardivi dell’età sciupata dal gelo.

    Accetto il regolamento

  74. Vorrei …

    Vorrei ricominciare
    come il sole al mattino,
    dal gemito di un bambino;

    Vorrei ripartire
    dal mio primo respiro,
    come la luna nel suo giro;

    Vorrei rifiorire
    come un petalo in primavera,
    come una stella fa ogni sera.

    Vorrei cancellare
    ogni errore che ho commesso
    e non compierne più da adesso;

    Vorrei toglier voce
    ad ogni parola mia sbagliata,
    ad ogni nota mia stonata;

    Vorrei colmar di gioia
    ogni atrabile momento,
    ogni triste avvenimento.

    Scusa a chi ho procurato dolore!

    Ma Vi prego per favore
    non portatemi rancore,
    perché ogni mia azione
    era l’eco del mio cuore.

    Grazie a chi mi ha donato amore!
    Vorrei ricominciare
    per non dover sbagliare,
    vorrei tanto imparare
    cosa vuol dir amare.

    Accetto il regolamento sez a

  75. STOP PARTECIPAZIONE AL CONTEST CIELO

    I FINALISTI SARANNO DECRETATI FRA QUALCHE GIORNO E PUBBLICATI SUL NOSTRO ACCOUNT FACEBOOK

    I VINCITORI SARANNO PROCLAMATI CON UN ARTICOLO SU OUBLIETTE MAGAZINE

    VI RINGRAZIO PER LA PARTECIPAZIONE…

    ED IN BOCCA ALLA GIURIA :)

  76. ECCOVI I FINALISTI DEL CONTEST:

    (fra qualche giorno saranno resi noti i risultati con i tre vincitori del contest)

    Patrizia Camilleri con “Padre”
    Fabio Recchia con “Giochi di luce”
    Anna Catanzaro con “A mio padre”
    Rita Stanzione con “Tu poggi il capo e sempre”
    Emanuela Di Caprio con “I bambini di Gaza”
    Daniela Giorgini con “È li per me”
    Angelo Cosentino con “Corsi d’acqua sono le dita tue”
    Enrico Scano con “Vorrei piangere questa malinconia”
    Gaetano Cuffari con “Domani”
    Gianfranco Corona con “Guardando il cielo”
    Giuseppe Carta con “Armonia”
    Filomena Innone con “Profumo di speranza”
    Silvio Aloisi con “L’Aquila”
    Domenico Di Stefano con “Vorrei …”

  77. Sera d’Aprile

    Il cielo è un velluto
    a coste grigie,
    ad ogni folata
    di venticello marino,
    le rondini cambiano
    le traiettorie in volo.
    I moscerini fibrillano
    nel cielo serale,
    schermitori del vento
    si studiano
    nel loro sfiorarsi
    senza mai”toccare,”
    piccoli moschettieri
    agili aviatori
    nuvole d’inchiostro
    in questo foglio di cielo,
    ballerini danzanti
    invisibili passi
    nelle dolci sere
    dai tramonti infuocati.
    Il crepuscolo ha raggiunto
    il sottobosco del cuore,
    mi emoziona
    questo piccolo mondo,
    una porzione di vita
    in cui ci si può addentrare,
    per poi lasciarsi cadere
    senza farsi del male.

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