Contest letterario gratuito di poesia “Cielo”
“L’uomo che ha vissuto mille anni/ ha visto le rovine di questo mondo,/ le torri cadere l’una sull’altra,/ bandiere innalzarsi e scendere,/ uomini cadere sotto il fausto/ destino./ Macerie di pietre frantumassi,/ e tuoni illuminare notti scure e/ di generazioni abbattersi come tempeste/ su quell’uomo dai mille segreti.” – “Cielo”
1. Il Contest letterario gratuita di poesia “Cielo” è promosso dalla web-magazine Oubliette Magazine e dall’autore Rosario Tomarchio. Il Contest letterario è riservata ai maggiori di 16 anni.
Il Contest è gratuito. Il tema è libero.
2. Articolato in una sezione
A. Poesia (limite 100 versi)
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria opera sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Si può partecipare con opere edite ed inedite.
Le opere senza nome, cognome, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.
Ogni concorrente può partecipare con una sola opera.
4. Premio:
N° 1 copia della silloge poetica “Cielo”, di Rosario Tomarchio, edito dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.
Saranno premiati i primi tre classificati della sezione A.
5. La scadenza per l’invio delle opere, come commento sotto questo stesso bando, è fissata per il 19 ottobre 2014 a mezzanotte.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Rosario Tomarchio (Poeta)
Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Giovanna Albi (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Irene Gianeselli (Collaboratrice Oubliette)
Bernadette Amante (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Maila Daniela Tritto (Collaboratrice Oubliette)
7. Il contest non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: oubliettemagazine@hotmail.it indicando nell’oggetto “Info Contest” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), in alternativa all’email si può comunicare attraverso la pagina fan di Facebook:
https://www.facebook.com/OublietteMagazin
10. È possibile seguire l’andamento del contest ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti al Contest Letterario; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.
11. La partecipazione al Contest implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
Buona partecipazione!!!
L’universo
Maestro per mano,
sogno di madre terra,
il sole nascente
che apre i campi deserti,
tu …
sedile fiorito
guardi e abbracci
la polvere
di spine
nella bellezza dello spirito.
Elena Spataru
Sezione A. accetto il regolamento
Sguardi
Vorrei che mi guardassi
Come se fossi il tramonto sul mare
Che si lascia afferrare,
Come se fossi il più bello dei dipinti
I cui colori ti ammaliano e
Il cui soggetto ti commuove.
Vorrei che mi guardassi
Con la stessa intensità con cui guardi
I fiori spuntare e le foglie cadere.
Vorrei che mi guardassi
come se fossi neve pura e leggiadra
che cade silenziosa,
Come se fossi il fuoco che scoppietta
Vigoroso nel camino.
Vorrei che mi guardassi
con lo stesso stupore con cui guardi
L’alba e il nuovo sole.
accetto il regolamento, sezione A
Entrare nella tua solitudine con passo lieve
superando ogni difesa.
Ecco quello che vorrei,
arrivare a te
sulle ali lievi di libellula.
[“I legami sottili dell’anima” – 2013 – Loriana Lucciarini]
Malinconia
Cadono i petali.
Un pallido sole
accompagna
giornate stropicciate
come foglie al vento.
Un cielo brullo
privo di stelle
nelle mie notti
buie e silenti.
Accetto le regole del concorso.
Gaetano Cuffari
Domani
Tedioso pensiero
Che spegne
La fiamma
Del mio oggi
Così intenso.
Accetto il regolamento del concorso
Armonia
———–
E’ a Gennaio,
quando fuori il cielo azzurro
è profondo e lieve deliziosamente,
che la deflagrazione della bomba interiore
sarà pari
al nostro stagionale copricapo.
La grezza delicatezza degli spinaci,
ci aiuterà a confondere l’immane squilibrio
che nel nostro colore preferito
non vorrebbe confidare.
Magari non affidandosi ai profumi
emanati da una incredibile ma altra persona,
alle catturanti sue congetture
o ai modi altruisti e meravigliosi.
Oppure anche si…
Comunque nessuna formula magica
riuscirà a funzionare
senza il potere delle nostra guerra.
E’ dal profondo rosso
del nostro rosso profondo,
che grazie alla nostra musicalità
possiamo trovare
la terza chiave,
quella armonica.
Da usare
in compagnia o da soli,
mentre una lacrima un sorriso o una brivido,
ritratto della nostre emozioni,
ci rivelano di esser vivi
e pronti a soffrire, gioire
e amare.
Giuseppe Carta
Accetto regolamento Sezione A
I BAMBINI DI GAZA
Il dolore dei bambini
strappato a tradimento
da immagini rubate
e divulgate come scalpi
e le lacrime, lacrime vere
su visini attoniti,
mostrate impudiche al mondo,
parlano di guerre bestiali
dove all’improvviso
l’arma toglie la vita
e chi resta
vede l’orrore.
I bambini di Gaza
sono piccoli fiori,
donati dal cielo,
quel cielo che ora
distribuisce morte.
Anime candide
sprovviste e indifese
piangono i compagni
stranite e vuote,
gli occhi vagano
senza risposte,
piccoli respiri sbigottiti
abituati alle sicurezze
della vita normale
improvvisamente
bersagli dell’orrore.
Chi ha ragione o chi ha torto
questo non è il loro mondo,
vorrebbero solo correre sui prati,
e ridere di essere nati,
cos’è quel pauroso rombo…
che copre il cielo di fuoco?
Gridano le anime atterrite,
ma nulla ferma il ribrezzo,
quello che era nato
semplice bambino
bisognoso di amore,
non v’è più.
Per sempre saranno segnate
le loro menti, il terrore
sarà loro compagno
per lunghi anni,
anche nel silenzio.
Emanuela Di Caprio, sezione A, accetto il regolamento
Sotto questo cielo
Racchiusi tra diedri e specchi
cerchiamo il vero di una sola identità
riflessa in rotte immagini
di infinite posizioni e atteggiamenti,
forse tutti altri noi stessi
all’interno del cristallo…
Sfaccettate superfici tra angoli di diamante
rimandano visioni alterne e contraddittorie,
vicissitudini in sequenza, echi di storia
dagli abissi profondi, riverbero di vibrazioni,
esultate coesioni e fragori di distacchi,
frammenti di esuvie su un cammino di crisalidi.
Illusioni e concretezze, ora inconsistenti,
calchi di argilla, reperti di speranza,
tracce appigliate a fili di ragno
di una lacera tela di esperienze,
tesa ad abbracciare il divenire, comprendere,
arrivare…o, per lo meno, andare.
Luigi Gatti
Sez. A – Accetto il regolamento
IL SEME DELLA BONTA’
(La Via Crucis vista con gli occhi di un bambino ai tempi di Gesù)
Il fanciullo gioca felice nel cortil della sua casetta,
quando vede all’improvviso tanta gente andar di fretta :
donne, uomini, bambini… tutti corrono veloci
verso una direzione… urla, pianti e tante voci
l’una sull’altra… tante grida… “Cosa mai sarà successo?”,
dice il pargolo al papà… “Dai, anche noi andiamo… adesso,
centinaia di persone stanno andando ‘per di là’…
…raggiungiamole veloci!”. Così il bimbo e il suo papà
arrivan nella via dove tanta e tanta gente
arriva incuriosita. “Ehi, voi ! Sapete niente?”
dice il piccolo a due donne con in braccio una bambina.
“Come mai tante persone in questa piccola stradina?
Cosa c’è? Cosa aspettate? Chi dovrà passar di qua?
Una persona importante? C’è nessuno che lo sa?”
Gli rispondono in fretta : “Un uomo condannato…
lo porteran lassù, in collina… il suo peccato
è stato di proclamarsi ‘nuovo Re’,
e la giustizia non può attendere, perché
tutto il popolo ha già decretato
che venisse crocefisso e non salvato!”.
Il bambino allora vede da lontano
salir per quella via un uomo… piano piano…
cammina stanco… molto lentamente…
portando a braccia la sua Croce, sofferente.
Quando arriva dinanzi a lui, cade per terra
ed un soldato la sua frusta afferra
scagliando un colpo forte nella schiena
così forte e violento che l’uomo a terra, appena
riesce a gemere, così esausto e provato
per la fatica, e per quel colpo ricevuto.
Il bambin gli si avvicina… lo guarda in viso.
L’uomo gli accenna un tenero sorriso
anche se il fisico non lo sostiene più.
Allora il bimbo si accovaccia in terra, giù,
e gli dice : “Perché ti fanno questo? Ma perché ?
Perché ti sei proclamato Nuovo Re
quando sapevi che la giustizia, e non il fato
a morte ti avrebbe condannato ?”
“Vedi bambino”, disse l’uomo con un fil di voce,
“Io non voglio comandare…. la mia fine sarà atroce
ma il destino si deve compier fino in fondo…
Il mio regno ? No, non è di questo mondo.
E’ il Regno di Dio che io sto predicando
Un regno dove anch’io, ora, sto andando.
Ma prima si deve compiere il destino :
lassù, quella collina… vedi bambino ?
Non sarà un tragitto fatto invano,
perché Dio, là, mi prenderà per mano
e mi riporterà da Lui, da dove son venuto…
lassù in ciel, nel Regno Suo!” Il bimbo resta muto
a queste parole, così forti e soavi insieme.
L’uomo lo guarda : nella sua mano, un seme
compare all’improvviso. “Tieni questo seme, bel bambino,
vai adesso… e piantalo in giardino :
questo è il seme di Dio, per l’umanità,
da cui nasce il fiore azzurro della bontà.
Quando fra tre giorni il fiore sboccerà,
soffiaci sopra… e il vento porterà
i petali in ogni angolo del mondo, anche il più lontano,
… così saprò che non sarò morto invano!”
L’uomo si rialza a fatica, rimettendosi in cammino
andando verso la collina… verso quel tragico destino,
guardando in volto quel bambin con un sorriso
mentre una lacrima scende piano nel suo viso.
Il bambino lo guarda allontanarsi, finché non lo vede più.
Era un uomo speciale… un uomo chiamato Gesù.
Alberto Diamanti
(sezione A) –
accetto il regolamento
Ossessione
Lo specchio riflette visioni trafugate dal pianto incessante,
da luce alla mia vera identità.
Il cibo amico,
consolatore,
malefico disturbatore,
inquieto tentatore,
aspro seduttore,
compagno delle mie più subdole ossessioni
compagno delle mie più buie e desolate giornate,
mi distoglieva dalla noia,
dall’abisso più profondo,
dall’oscuro baratro ,
come una brace che lenta consuma la fiamma;
Da quel baratro credevo di uscirne,
ma continuavo a cedere alle sue lusinghe,
potevo vederne Il fondo,
ma da quel fondo polveroso ,
come una fenice mi sono risollevata,
con la sola forza della mente.
Ora il cibo è visione di sostentamento
e non più malefica ossessione,
il cibo è motore indiscusso del mio rinnovato corpo
e della mia rinnovata mente.
Gravina Isabella
Sezione A – Accetto il regolamento ed autorizzo al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003)
Ines Zanotti
21 settembre 2014
SBOCCIA L’AUTUNNO
Le foglie deposte
scricchiolano ad ogni passo:
è l’arrivo vibrante dell’autunno!
Bussa al nostro vivere
la stagione teatrale;
fa spandere
i teneri raggi di sole
sfumando l’aria…
Dal suo cesto
sborda parvènte vanità:
grappoli d’uva perlata
funghi e castagne,
sembran parlare…
Stagione d’artista
ove il pennello s’intinge
nella natura
creando idilliaci paesaggi
e offrendo speranze nuove,
al domani di ciascun respiro…
Accetto il Regolamento – Sezione A
Giochi di luce
Giochi di luce
rimbalzano fra le bianche nuvole
e dolce
il risveglio del mattino.
Nel silenzio che avvolge le bianche cime
solo il rumore di un battito d’ali
infrange l’aria
e alto nel cielo si libra un aquilone.
Il mio pensiero,
legato a quel filo,
trascina più in alto la mia voglia di essere
e un sentimento d’amore pervade il mio corpo
per chi nei miei sogni
è sempre presente
e sfuma al mattino nei giochi di luce.
Fabio Recchia
accetto il regloamento
sezione A
Dimitri Ruggeri
SODA CAUSTICA
La soda caustica gorgheggiò
su ogni corpo,
spazzato via come un rifiuto decomposto
che ottura lo scarico della fogna.
Poi l’acqua tornò a muggire
senza trovare impedimenti organici.
Scovò, come ristoro, la soffice neve di gennaio
sui cumuli delle mansuete onde bianche del Cocìto.
Sembrava di stare sulla Luna,
benedetta dall’Angelo stigio,
popolata anch’essa da extraterrestri bianchi
ubriachi della vita e della morte ballante.
(Testo inedito tratto dalla pubblicazione omonima per il Centenario del terremoto 1915-2015)
Accetto il regolamento
Atto di Fede
Chiedo scusa di ogni attimo passato nell’attesa
disconnessa
Di ogni fronte corrucciata
che è l’onere e il prezzo
come una vagina contratta
asseragliata e impaurita.
Mi perdono
la fretta, il fastidio
la testa bombardata
le occupazioni … …
la tirannia del cervello.
E celebro
una nuova intelligenza
un basso sentire nel ventre
che è lento e sublime.
Mi espando
perfetta benevolenza, avvolgente
dell’adesso.
Silvana Sedda
Accetto il regolamento
“ Alda Merini”
Mozziconi di sigaretta tra le dita
e un intero incendio sotto di esse.
Chi tesse girasoli ai piedi dell’ombra
partorisce il suo Cristo.
E il tuo lo chiamasti Poesia
Serena Vestene
Sezione A – accetto il regolamento
Ogni segno.
Ogni segno ha un valore,
anche il più piccolo,
ogni traccia, ogni screpolatura…
tutto assume una forma…
nella sutura di un intaglio
nel colore ambra della ragia del pesco
in ciò che di norma ognuno presume
nel dettaglio del pistillo di un seme
la vita è un insieme di cellule strane
si riassume in un semplice gesto
che succede ad un altro che spesso
però non abbiamo il coraggio di fare
e il segno ci resta come una ferita
a dirci quanto il dolore accomuna
nella cruna stretta di un ago
o nella disattenzione assoluta
in quel vago sentore del nulla
che opprime nella sua leggerezza
fasulla quanto una parola non detta
a chi aspetta dagli altri una sola parola
è un delirio ossequiante la fretta
che a non pensare ci invita e si impone
con un falso progetto e una luce lontana
come una fontana in mezzo al deserto.
Ogni segno ha un valore,
però non è certo che ogni nostro passaggio
lascerà almeno un tratto, una minuscola via,
una qualche minima traccia in questo universo
dove –forse- il nostro sarà solamente
il sussurro di un verso, un bisbiglio,
il normale guaito di un cane randagio
a squarciare la notte e lasciare una scia.
Italo Zingoni – Nuove Poesie 2013 e poi… – Inedito – © t.d.r.
Dichiaro di Accettare il Regolamento.
NASCONDINONDINONDELLO
Nascondinondinondello
del mio amore triste e bello.
Il mio amore
sta nascosto
nel sottotetto
io lo aspetto
viene a letto
va e va
torna e va
bello, bello quando qua sta
triste, triste quando va e va
a nascondersi va.
Io ed il mio cuore lo aspettiamo qua
e lui viene e va
il suo cuore ed io ci tocchiamo qua
io ed il suo cuore ci sentiamo la
ma lui non lo sa.
Lui viene e va
si nasconde la
poi torna qua.
io ed il mio cuore lo amiamo qua
io ed il mio cuore lo amiamo la
io ed il mio cuore lo amiamo qua e la
lo amiamo ovunque sta.
Elisa Rizza
Sezione A
Accetto il regolamento
TEMPO
Il tempo non esiste
il tempo passa
mentre il futuro resiste.
Resiste all’infinito
precipitando in una fossa
che possa sfuggire al mondo.
L’intendo del mondo
ricomincia dopo ogni lite
nell’universo.
accetto il regolamento
sezione A
maisto valentina gelsomina
BRUNO SPORTELLI
Accetto il regolamento
sezione A
I TUOI PASSI
Lentamente i tuoi passi seguono i tuoi pensieri
cercano quel futuro che non hai
vanno dove dimenticar il passato
sia il luogo dove ritrovar pace.
Pace che sei stato costretto a lasciare
la dove credevi amore
ma che ti ha donato la falsità
di chi vicino a te è stato
quando le aurore che hai vissuto
erano il degno viaggiare di una vita meravigliosa.
Lentamente vai,ora,a cercare
di silenziare quell’istinto di sopravvivenza
verso sconosciuti che provano pietà
guardando il tuo andare barcollando.
Cerchi di capire la bontà
ma ti ritrovi la pietà a combattere
con l’aiuto che chiedi
quello di credere nel futuro
da vivere dietro la scia della dignità.
Abbandonato e solo vaghi nei posti più strani
per accarezzare il giorno sempre nuovo
sperando che la carità parta dal cuore
e non ti importa se cercherai l’elemosina
per campare.
tanto a te interessa vivere.
Vivere sognando di avere quel futuro
che ti hanno derubato.
Lentamente i tuoi passi ti hanno portato
davanti a quella chiesa dove un tempo
regalavi carità e amore a sconosciuti
La tua voglia come la speranza
che dentro porti diventa viva
guardando quella croce
appoggiato su quel muro maestoso
simbolo di fede e di quella fede
che mai è morta nel cuor tuo
porti i segni addosso visibili anche a chi la vista difetta.
Ti ritrovi a pregare solo per chiedere
la forza di non perdere la dignità
dell’uomo che sei,
libero dai pensieri
che allontanano la solitudine in cui sei costretto a stare.
Lentamente i tuoi passi barcollanti
ti porteranno la dove i tuoi sogni
sono attimi di vita da vivere con tutto l’amore
che nell’animo porti e non chiedi più niente
solo la libertà di guardare al futuro
incontrando la serenità.
Ho baciato la vita
E sono giunta fin qui.
Ho gattonato, ho camminato, ho corso con fatica.
Ho raccolto fiori ed ho calpestato l’erba non più verde.
Ho ammirato le stelle ed ho pianto sotto la pioggia.
Ho avuto paura, sono stata derisa, umiliata.
Ho avuto coraggio, sono stata apprezzata, rispettata.
La mia anima sino ad oggi si è cibata di soli sogni e
si è lasciata abbagliare da ciò che appare irreale.
Il mio corpo, le mie mani, i miei piedi, mi han fatto vivere danzando.
La mia testa ha imparato a pensare a tutto ciò che è sublime e
il mio cuore ha capito d’esser più forte della ragione.
Io, con i miei occhi ho guardato ed ho ammirato il futuro
e con le mie orecchie ho sentito ciò che non dovevo sentire,
con il mio naso ho scoperto le fragranze più belle di questo mondo
e con la mia bocca ho baciato la vita.
Jessica Pantaleo
Sezione A – accetto il regolamento
Ogni volta che guardi il cielo
Guardarsi dentro
mentre si contempla il cielo,
assimilare le nuvole
al proprio stato d’animo,
la scura minacciosa
è la rabbia che reprimi,
quella coi contorni arancio
la speranza che hai riposto,
quella simile a una pecorella
i tuoi sogni di bambino.
E ancora altre forme
come i tuoi pensieri
che mutano di continuo
in vorticoso movimento.
Ma quella chiazza rosa
dietro i contorni degli alberi
lo sai bene,
è l’amore che porti con te,
tanto immenso e infinito
che a stento distingui
la linea dell’orizzonte..
E infine lo sfondo del cielo:
il grande vuoto,
in cui annegano le anime
che non ci sono più
a cui sempre ti rivolgi
con un groppo alla gola.
Ecco perché
ogni volta che guardi il cielo
d’emozione e di dolore
piangi.
Tania Scavolini
accetto il regolamento
Daniela Giorgini – Sezione A Poesia – Accetto il regolamento
E’ lì per me
Ho perso occasioni e possibilità,
forse importanti,
che non torneranno.
Ho afferrato istanti,
momenti di felicità,
che saranno ricordi
del cuore, per sempre.
E’ questa la vita,
senza mezze misure.
Un attimo piangi,
subito dopo ridi.
E quando stai perdendo
ogni speranza,
ciò che cercavi
è lì per te.
E’ lì, per me,
nei tuoi occhi.
Luisa Recco, accetto il regolamento.
Partecipo alla sezione A
E le nuvole
E le nuvole
non erano mai
state rivoltate
Noi
uomini di ieri
non abbiamo luce
E le nuvole
non si erano mai
separate dall’aria
Accetto il regolamento e partecipo alla sezione A
Gianmaria Conti presenta “Cielo”
Oscuro
Chiaro
il cielo
si pavoneggia
con l’acqua
la rivale
obsoleta
di una vita passionale
Luca Sillo, partecipa alla sezione A
MANTOVA
Città perduta
di cui celebri
poeti
narrano
La Mantova
nostra,
la Mantova vostra.
Generosa
nelle strade per l’amore.
Matteo Orti
partecipa alla sezione A del contest
Povero vento
Noi in questa epoca
noi in questo mondo
la cultura del progresso
la nascita della tragedia
imperano
imperiamo
Noi in questa epoca
compromessa da ieri.
Mattia Calone
sezione A
accetto il regolamento
LUCE
Noi di Luce
contornati
e beati.
Noi di luce del cielo
siamo cosparsi
Io mi giro
Tu mi guardi
Sei la mia?
Fiori di rosa, fiori di pesco
sì eri tu.
Spaghetti&meatballs
Sei un altro viaggio nell’espresso bestiame,
sei un pacco in un treno merci,
sei buttato&sbattuto mentre io abito un maggiolino apulo-lucano e nel riflesso del vetro sembro uscito da una discarica.
Il dovere mi chiama a tornare in bagno: al tuo arrivo devo brillare.
Spero che tu legga questa mail con in allegato il colore della ruggine che aiuta i pensieri, che fa chiudere gli occhi e genera il tetano nelle leggende dei compaesani.
È più facile così per me essere qui, con te altrove.
Ora sono sulla strada in un buco con quattro ruote e uno sconosciuto.
Il mio autista non indossa l’abito talare che mi fa paura,
il mio autista non è barbuto,
il mio autista non ama parlare lentamente e non ama le mezze misure.
Non sa ascoltare: è un generatore di parole.
Ho pensato a lui che diceva d’aver passato tutta la serata a bere e a fumare prima del concerto a cui io non sarei mai voluto andare e non faceva altro che elogiare la tequila col limone.
Mi ricordava Jack Kerouac quando parlava della luna.
Nella luce arancione nessun’auto sulla strada da incrociare.
Mentre lui parlava ho pensato solo agli spaghetti con le polpettine.
Ti aspetto senza mangiare.
Vincenzo Gramegna
Sez. A accetto il regolamento
FINE
Il sole tramonta
tra i monti infuocati,
seduta sul sasso,
lo sguardo lontano,
catturi il tramonto,
con gli occhi appannati.
Le lacrime scendono,
come cristalli,
guance solcate,
sguardo di chi lascia,
non vuole scordare.
La vita riserva brutte sorprese,
amore, sogni, speranze,
finite, bruciate nel tramonto di questo giorno.
Alzi lo sguardo,
assorto, a quel cielo
per cercare
una strada, una via
per ricominciare.
accetto il regolamento, sez A
Luisa Ralli accetta il seguente regolamento e partecipa alla sezione A
Maldicenza
La Luna rispetto
al mare
ha un solo riflesso.
La Luna spalmata sul cielo
impera sulla terra.
Niente è più rotondo
della Luna.
Sono Marta Intimista, complimenti per queste iniziative ottime sia per il libro come premio sia per la lettura di tantissime belle poesie!
Partecipo alla sezione A con “Pantere”
Pantere
Occhi neri
nella foresta
son le pantere
con le loro fauci.
Veloci e graziose
non sanno il male
che l’artiglio dona
al povero
malcapitato.
Occhi neri,
manto nero,
la pantera assale.
Sezione A- accetto le norme del regolamento- Angelo Cosentino
Corsi d’acqua sono le dita tue
Sfoglio il tempo come petali
di un fiore senza colore,
una confusione di parole
che soffocano il mio amore.
Sono l’alba dei tuoi pensieri,
un sorriso appena accennato
nell’affresco di luci e ombre,
uno sguardo fugace m’ opprime
prima che il distacco sia fuga.
E corsi d’acqua sono le dita tue
a scivolare sul mio corpo in pena.
Accetto il regolamento, partecipo alla sezione A con la poesia Graffio
Graffio
Miao
Che graffio
Ma che fai?
Oh mio bel gattino?!
Miao
che unghie
affilate più di lame
Miao
che adorabile musetto
Un graffio che sparirà
con un tuo sguardo
amichevole.
Accetto il regolamento del concorso.
Ludovico Bianchi
sez A poesia
partecipo con “Erba”
Piango.
Rido.
Sorrido.
L’erba era onnipresente.
Un verde che
mi ricordava
l’occhio tuo,
ingenuo, mite,
vitale.
Accetto il regolamento sezione a
Il vuoto
Non lascerò parole
Non cercherò paesi
Non voglio che lasciar perdere.
Nel tempo trovo
Il momento per capire
Quel insieme
Di sentimenti
Per lasciarmi naufragare
In questo mare.
Ora lasciate le foglie
Cadere nel vento
E nelle nuvole
Azzurre
La mia anima errabonda
in questo mondo vuoto
Di desideri.
Accetto il regolamento del concorso
Andrea Talignani
“Cerco il tuo respiro”
Ora il giorno,senza volerlo,mi chiama al risveglio
in questa cruda realtà,della insopportabile vita quotidiana
sempre più deciso,di cosa sia per me il vero meglio.
Un sogno,un gesto dell’attimo che a sè richiama
con l’occhio chiuso,immensamente assopito
afferro ancora quel tuo poco sapore rimasto
un sapore in una goccia,che possa inebriarmi i sensi
nella tua assenza svaniti in un momento
ma vogliono sempre più che io ti pensi
rendendo fragile il trovarti,un forte e lungo tormento
dentro il cuscino,dove risiede la tua forma lasciata
un oggetto senza vita,pieno del tuo nome e impronte
e abbracciandolo ti sento qua,proprio nel luogo dove ti avevo trovata
e vedo l’immagine riflessa nella finestra che mi trovo di fronte.
Vorrei vederti,di fronte trovarti,sentire ancora il tuo profumo,ricordarmi di quanto sia buono,affrontare il tuo sguardo,formare del colore un contrasto,impegnare le labbra…per assorbire ogni tuo respiro.
Una malinconica melodia,ripetuta in un giradischi rotto
la puntina sempre ferma sul via,mordo così il labbro sotto
piove,maledettamente piove,e sento il suo rumore
stridula sui vetri come artigli,graffiando il cuore
mi riporta dolcemente addietro alla sera
silenziosa nello sguardo con le labbra socchiuse
trovando in te quella attesa e sperata primavera
nell’oblio sino ad ora delle innumerevoli porte chiuse
oggi piove,lacrime scendono lungo il mio viso
solcano tracce,lasciando ricordi e pensieri di noi
nell’incessante ticchettio amato e assieme condiviso
oggi piove,un riflesso nelle goccia del tuo nome e poi..
oggi piove e chissà,se vedi dall’altra parte le stesse cose.
Di nuovo vorrei vederti,qui di fronte trovarti,per sentire ancora il tuo profumo,ricordarmi di quanto sia buono,con coraggio affrontare il tuo sguardo,formare del colore un contrasto,impegnare le labbra…per assorbire ogni tuo respiro..stringerti ed essere finalmente di nuovo vivo….
“Sorridendo”
Sorridendo m’innamoro
di chi d’amore sa ridere.
Accetto il regolamento – Sezione A
Pietro Grinde, accetto il regolamento del contest
partecipo alla sezione A
La poesia
La poesia
che amo
è quella
del mare
il rumore
delle onde
il fruscio
delle fronde.
La poesia
che scrivo
è la volontà
della passione.
Amanda Fau, sezione A, accetto il regolamento
Matilde
Occhioni dolci
riccioli d’oro
e mani da fata.
Matilde
la figlia
speciale.
Matilde
la bambina
speciale.
Giuseppe Calo
sezione A
accetto il regolamento
Evoluzione
Musei
stracolmi
di documentazione fossile.
Gli unici resti,
prove coinvincenti,
sono gli anfibi
sono i rettili,
nulla convince.
Nessuna evoluzione.
Nessun anello terminare,
l’uomo.
Marta Ellinca, partecipo con piacere al contest, e vi anticipo che parteciperò anche agli altri presenti. Grazie.
Sezione B, poesia. Accetto ovviamente il regolamento.
Falso
Semplicemente falso.
Mutazioni nei rapporti.
Generici rapporti
privi di senso logico.
Siringhe di lacrime
animali privi
di curiosità.
Gli anni
rovinano l’essenza
dell’istante.
Luca Fix, accetto il regolamento, partecipo alla sezione A
Poesia
Fresca
come una rosa
colta
dal giardino.
Lei,
percorreva la via.
Io,
la osservavo da anni.
La poesia
dello sguardo
e della rosa colta.
Bernarda Olla, accetto il seguente regolamento
Partecipo alla sezione A, poesia
Rispetto
Lei,
bianca,
rossa,
verde.
Non dimentica
il rispetto.
Lei,
ricorda l’Italia
e le sue coste
amichevoli,
ciarlatane.
Il rispetto
del colore sacro.
Sezione B. Accetto il regolamento del concorso.
Non portarmi via
di Daniela Schirru
Non portarmi via
la visione
dei colori dell’arcobaleno,
come vivrei
senza quelle immagini
di meravigliosa euforia?
Non portarmi via
i colori
del mare al tramonto
seduta sulla spiaggia
ascoltando il frastuono
di onde silenziose
che si schiantano
in quegli scogli
con vivido incanto.
Non portarmi via
i colori
dell’amore
raccolti negli sguardi
di due innamorati
stretti per mano,
oppure nell’abbraccio
di un bambino
che stringe la sua mano
di dolcezza infinita.
Non portarmi via
i giochi
con il mio cane
vivacità gioiosa
di mille momenti
di felicità immensa.
Non portarmi via
la felicità
dei giorni di pioggia,
stretta a un sogno
chiamato vita
osservando
ogni piccolo attimo
di indefinibile
passione.
Daniela, 06. Agosto. 2013
Gianfranco Corona Accetto il regolamento,sezione A
GUARDANDO IL CIELO
E’ come se la notte scegliesse me,
con un sorriso
e l’intensità forte delle stelle,
come se volesse riavvicinarmi
al linguaggio impercettibile del buio.
E’ una scossa che divora
l’eccitata luce sopra l’onda.
E’ l’estate che si apre
alle ballate sulla spiaggia,
alla poesia del mare.
E’ l’ebbrezza che muove i sensi,
come il ruggito strano
della mia rabbia
che s’innalza lungo il muro.
Non ritrovo la dolcezza
c’è solo una ferita che arde
come insonnia
quando frantuma armonie di sogni.
E’ l’ora
mi aggancio guardando il cielo
all’incespicare che influenza le illusioni.
Le finestre della stanza
sono come un mistero stretto nella mente.
Sussurro …
A volte mi abbandono senza silenzio
nemmeno il vento ritrova il mio spirito.
Gianfranco Corona
UN POETA
Lasciate
Che l’acqua scorra sulla pelle
come il tempo che passa
e le stagioni mi scordano
In una stanza segreta.
Io non so chi ero
voi lo saprete domani
Addio negata realtà
cercata nell’anima buia
scrivo la luce catturata
dal mio cielo in tempesta
non piangete voi…
sorridete!
Io sono finalmente
quello che volevo.
Un poeta!
”
Accetto il regolamento,sezione A
”
Filippo Salvatore Ganci
Luca Mellico, accetto il regolamento e partecipo alla sezione A, poesia.
Bellissimi contest, complimenti :)
“Immobile”
Fissava,
per ore,
pavimenti ornati.
Immobile.
Giudicava
belli e brutti
dietro una scrivania
blindata.
Immobile.
Moriva solo
su un tappeto
di carta pesta.
Immobile.
Vita
Fra dinieghi e asserzioni
mi muovo incerta
su un invisibile filo
che spinge il mio peso verso il basso
e mi afferrano vertigini.
A occhi chiusi
a piedi nudi
calpesto un freddo terreno
e mi colgono sconosciute vibrazioni.
La Madre Terra che mi chiama
per cullarmi sul suo seno
vuole prima che la esplori
e mi risucchia nelle sue interiora.
Silenzi nascosti
veli di luce avvolgono il mio sguardo
profumo di incensi non ancora percepiti
dagli umani olfatti
carezze di velluto mi sfiorano la pelle.
Stordimento dei sensi
ove troppa pace
estasia l’anima
che si dispiega come petalo a primavera.
Allora mi faccio gemma
e partorisco frutti senza fatica
e mi sazio dell’aria pulita che
pezzo dopo pezzo
lentamente mi ricompone.
Scivola dietro di me la viscida placenta
che come pelle di serpente
mi appare inutile involucro
di un’esistenza non vissuta.
Risanata di nuova energia
chiedo di tornare alle mie acrobazie
adesso che un nuovo senno mi accompagna
adesso che Madre Natura mi insegna
che il suolo sul quale cammino
si chiama Vita.
Domizia Moramarco
Sezione A – Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni
SABRA e CHATILA
Morti.
Cicche tra i sassi
sulle tombe
asserragliate da binari
freddi, lunghi pezzi di ferro
come le vie
di binari morti
intervallati ritmicamente
regolari
come la luce irrazionale
di razzi al fosforo
o il valzer senza vita e mortale
di scoppi e spari …
che ancora oggi
mi rimbomban dentro
come un pianto.
Carmelo Vitellaro. sezione A: ne accetto il regolamento.
“Bologna”
Antiche torri
dolce pace
calma quiete
vicoli stretti.
accetto il regolamento, sez a
Enrico James Scano
Sezione A – Accetto il regolamento del concorso
Titolo della poesia: “Vorrei piangere questa malinconia”
Vorrei piangere tutta la malinconia
Che ho dentro.
Vorrei buttarmi via,
Per capire meglio questo tempo
Che non concede tregua,
Per sentirmi più leggero
Per abbandonare ogni senso di colpa
E nel contempo afferrare il senso di ogni cosa.
In un solo e brevissimo istante
Scoprire la bellezza del mondo
E della vita attorno
Provare l’ebrezza del soffocamento
Per ricominciare finalmente a respirare
E piangere tutta questa malinconia che ho dentro.
EJS
Nell’alba.
La rugiada del mattino bagna ogni cosa
dando alle forme un aspetto curioso,
piccolo,
più umano.
Meno minaccioso.
E così quello che di notte era un mostro terribile al mattino,
tutto bagnato,
è un semplice fiore
dalla corolla appena aperta,
che cerca nella rugiada cibo e vita.
Il sole illumina quella scena di vita sempre nuova
e molto antica,
Seppur rinnovata ogni giorno.
Piccoli diamanti brillano nell’aria tersa,
nell’erba,
sugli alberi,
su ogni essere vivente che,
lentamente,
sta tornando alla vita.
E ogni cosa va al suo posto.
Chi sono io per spezzare questo meccanismo meraviglioso?
Lentamente,
senza farmi vedere,
ripongo il mio fucile nella sacca,
esco dal mio nascondiglio e torno sui miei passi.
Sento che per un attimo la vita,
dietro di me,
si ferma,
per poi tornare a correre come sempre.
Ignorandomi.
Una notte buttata via,
passata inutilmente.
Una notte da conservare come un tesoro prezioso.
Come una goccia di rugiada
che ricama tessuti d’argento attorno a lei.
Come il mio cuore pieno di speranza.
Di nuovo libero.
Finalmente io.
Nell’aria del mattino bagnato di rugiada.
accetto il regolamento, sez A
Fabio Migliaccio
Sezione A-dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni
Lucciole d’imperfezione
Appasite le lacrime
nuda felicita’ era sbocciata sul viso
nelle tue mani quel sogno sorto da bambina
ti sembrava pronto all’altare
Deponevi luce con ogni sguardo
custodito il dolore per sempre
per esorcizzare lucciole ormai cadenti
Felice di ricevere quel dardo d’amore
non era che astemia crisi di panico
quel ronzio nella mente
senza desiderio d’ali per rimuovere la realta’
Appiattita contro il suo pugno
quel demone che si presentava senza macchia
l’ultimo spicchio d’eros fagocitava
e quel pianto tornò sorgente
LABIRINTI
C’è chi dice che aprile
è come il letto del fiume,
porta i detriti dal monte
alla foce del mare.
Sono sul delta d’aprile
gocce di vento e i capelli a stento
spettinano i pensieri,
i pensieri mi spogliano e mi butto in mare.
Labirinti
labirinti di limaccio e lillà
un campo di onde dove nuotare
è la carezza che non mi fai mai
in questo aprile dirottato.
C’è chi dice che dissipare
è intima falsità,
un encomio all’irrilevanza
del mare, il pensiero sottile,
perenne peregrinare del fiume nel mare
del fiume nel mare, nel mare
Labirinti
labirinti di limaccio e lillà
un campo di onde dove nuotare
è la carezza che non mi fai mai
in questo aprile dirottato.
Labirinti nel mare,
labirinti d’aprile, d’aprile.
Aprile mi fa il solletico, e vedo labirinti.
[Cecilia Roda, sezione A, accetto il regolamento]
Andrea Moleta, accetto il regolamento, partecipo alla sezione A
“Io e te”
Nel Cielo
io e te
urliamo forte
ci sentiamo liberi.
Nel cielo io e te
ci baciamo all’inifinito
cercando anime
da salvare.
Ribalta
Alla ribalta
noi tutti.
Alla ribalta
belli e brutti.
Nessuno
necessita di denaro
la vita scorre
noi siamo immortali
nel cielo
accetto il regolamento, sez. A
Antonella Catti accetta il regolamento, sez A
Luci
Luci
per le vamp
della sera.
La notte le
imprigiona
in manti
di sangue
e nero
vampiro.
Luci
e le vamp
con il rossetto rosso
compaiono leggere.
Marina Frongia, accetto il regolamento, sez A
Poesia
Che cosa mi è più cara,
se non la poesia?
Versi, merletti e stoffe
della mia fantasia.
Celebre la noia
del sabato sera
io con la poesia
mi ripiego.
Ah la poesia,
sei la più bella che ci sia.
Profumo di speranza.
Vaga nelle tenebre
il supremo Perchè,
Si perde tra la nebbia
e la voragine,
ma
Sotto le macerie
tra la cenere
compare un fiore,
I suoi petali
profumano d’amore.
Una lacrima bagna l’anima.
E’ la Vita
più forte
del dolore.
Filomena Innone
Sezione A – Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni
La cultura dell’indifferenza
Sempre più disgustato
dalla cultura dell’indifferenza
e dell’individualismo
che ci circonda,
per non parlare
della violenza
che vediamo di persona,
che leggiamo sui giornali,
che ci propinano alla televisione.
Ognuno pensa per sé …
Tutto questo fa un po’ paura
e senso di solitudine …
Non siamo più una società,
ma persone sparse nel mondo,
anche se camminiamo
gomito a gomito …
Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni, sez A
PADRE
Padre mio
un destino crudele
ti ha strappato al nostro amore,
giorni di angoscia e di dolore
hanno accompagnato i tuoi ultimi giorni
e noi lì ad aspettare
dietro quella porta chiusa
per stare vicino a te
per stringere la tua mano
anche per qualche minuto
per farti sentire il nostro calore
il nostro immenso amore…
Mi manchi papà
Vorrei poterti stringere
al mio cuore
abbracciarti forte
e piangere insieme a te…
Patrizia Cammilleri
sezione A- accetto
ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL PRESENTE CONTEST. (GIUSEPPE CHICO)
OCCHI DIPINTI
Non avevo nient’altro da dipingere.
Mi era bastato dipingere i tuoi occhi.
Si! I tuoi occhi dipinti.
Dopo di loro non avevo nient’altro da dipingere.
Dentro di loro c’era tutta la mia ispirazione.
Non so se altri vedono quello che vedo io
Nei tuoi occhi dipinti.
So solo che li guardo
E mi fermo.
Li guardo
E non ho nient’altro da dipingere.
A MIO PADRE
Se potessi per un solo momento
darti una mano e legarmi a tè.
Tu che da lassù guardi,osserva il mio pianto,
la mia lacrima che scende piano
cade sul palmo della mia mano.
Dentro il mio cuor,colmo d’amore
mi è rimasto solo un rimpianto,
un ricordo lontano,t’ho amato
t’ho odiato ma anche rinnegato.
Nel nostro cammino poco mi sei stato vicino,
poi ti sei distaccato ed io pure non ti ho cercato.
Indietro tornerei un attimino
quando eri con mè e mi stavi vicino.
In fondo all’anima tanta tristezza,tanta amarezza
di un tempo che fù e non ritorna più.
Nel tuo letto,piccolo ammalato,
tutto il mio rancore…non c’è più stato.
Te ne sei andato non t’ho neppur salutato,
sei andato per una via che non si sa dove sia,
ma un giorno ti rivedrò,soltanto….perdono ti dirò.
accetto il regolamento, sez A
AFA GABRIELLA
FUGGE L’ATTIMO
Fugge l’attimo, mentre i pensieri volano all’indietro,
coccolando l’animo con gocce di dolci e strazianti emozioni.
La clessidra del tempo, a ritroso, si colma di momenti,
mentre il cuore si tuffa tra le acque cristalline dei ricordi.
Nel tramonto raccolgo filamenti di luce dorata
e li raggomitolo nel cuore, per dare luce alle notti oscure dell’animo.
Nei miei pensieri, la stessa sostanza dei sogni…
evanescente trasparenza, che cela l’impervia realtà.
Lo sguardo spazia lontano,
mentre la mente corre tra le pieghe del tempo.
Ascolto il mormorio del vento e gli attimi sospesi fluiscono velocemente.
Cadono lentamente dagli alberi i pensieri
come foglie d’autunno dorate.
Tra i rami secchi raccolgo fili di sole,
dove appendo i miei sogni ad ogni novella aurora.
Accetto il regolamento – Se. A
TU POGGI IL CAPO E SEMPRE
Potrei restare nel nero delle sagome
spina dei silenzi in te mi affino
Odore di rauche brezze e giglio
il fianco ondulato
dove poggi il capo e sempre
estirpi il tempo, estirpi
i nodi della terra
Sezione A
Rita Stanzione – dichiaro di acettare il regolamento
L’AQUILA
C’era una grande aquila
che svolazzava felice
per la sua città
ma un giorno
si ammalò e
la terra tremò e
tutto crollò e
la povera aquila
rimase ad aspettare
per ritornare a
volare.
In ricordo del terremoto dell’Aquila.
di: Silvio Aloisi
Accetto il regolamento
Anna Rita Foschini
Canto notturno
C’è una luna piena
che spezza il respiro,
stanotte,
e le azzurre Pleiadi
occhieggiano lassù,
nel cielo nero di disperazione.
Non ho più voce per cantare,
non ho più occhi per piangere.
Ho dissipato tutti i sogni,
bruciato ogni speranza.
Muti versi
rimbombano nei deserti dell’anima,
e l’angoscia del vivere
si stempera nel mare dell’oblio.
Il mio cuore è sordo
ai richiami di chimeriche sirene,
e le tenebre
lusingano la mente stremata
con promesse di pace.
Molte altre notti
culleranno il sonno degli uomini,
ma non per me.
Questa veglia dolente
sarà l’ultima concessa
al mio dissennato amore per la vita,
e questo vaneggiante lamento,
la mia estrema poesia.
Sezione A – Accetto il regolamento
Portami con te…
nella profondità della terra
o al chiaror della luna
Nella caverna piu’ buia
oppure sotto le stelle di Parigi
Portami ai confini del cielo
senza luce…senza tempo
Portami nello spazio infinito della morte
o tra i verdi boschi della vita.
Ovunque mi porterai,con te,
sarà sempre poesia.
Vella Arena, accetto il regolamento, sez. A
Buio
silenzio..
animo scosso…
parole vuote che invadono,la mente
torturandola… inutilmente
Accetto il regolamento, sez. A
Francesca Bottari 18/10/2014
Rivoglio.
Genziana, Ferula, Cardo selvatico.
Erba dilaniata, sbreccata dal dubbio del grillo saccente.
Rivoglio il mio odore di radice sotto le unghie,
voglio terra profonda a fermentare i dolori
che ancora non sono germogli.
Vento di rabbia crea il vortice ed entra a forza
strappa rizomi all’ amalgama parentale
e cerca di nascermi nuova.
Trova lunghi filamenti, cordoni ombelicali
che nutrono gli errori di sempre.
Arnica, gigli e timo
Gratto, raspo, taglio a morsi quello che ormai non ha senso.
Di mio c’è solo il nome scritto sulla vanga.
Odore di legno, di figli nipoti e foglie
Sputo aspri steli masticati, di vita dietro, che si confonde .
I miei sono pianti di gesso
che sfogliano al passo impreciso del destino
e scivolano leggeri come piume d’onore.
Francesca Bottari. Sez.A
Dichiaro di avere letto le condizioni e accetto il regolamento.
A vedere il cielo
A vedere il cielo rischi di accecarti
come abbaglio che scompone,
ma ti accorgi che quella luce
non è altro che una voce che ti chiama
una coscienza che è tuono, deflagrazione.
E quei fulmini
che preannunciavano l’evento
solo bagliori che lontani
i nostri quotidiani pensieri.
Francesco Paolo Catanzaro
Sezione A – dichiaro di aver letto il regolamento e n’è accetto le condizioni.
oops..*accettare
Titolo: E’ Davvero Sbagliato di Mirella Merino scritta per l’applicazione gratuita di fingerbooksbeta.
E’ davvero sbagliato…
Dire quel che si pensa in un mondo fatto d’imposizioni e di limiti,
nonostante l’apparente idea di democrazia?
E’ davvero sbagliato…
Sognare in un bacio e pensare che anche quello sia amore?
E’ davvero sbagliato…
Amare, anche se fisicamente non si può stare insieme,
perché a volte nel passato ho fatto scelte non conformi a chi ero davvero?
E’ davvero sbagliato…
Ascoltare il mio cuore vibrare, quando mi conduce a punti
completamente opposti da quelli che invece vorrebbe seguire la mia mente?
E’ davvero sbagliato…
Credere che esista un tesoro nascosto alla fine di un arcobaleno
o al mondo della magia, come quando ero bambina?
E’ davvero sbagliato…
Donare una carezza, un sorriso, un abbraccio, una parola gentile
a chi soffre per un qualsiasi motivo?
E’ davvero sbagliato…
Emozionarmi, quando alzo lo sguardo al cielo, perché mi sento persa su questa terra
E trovo una stella luminosa che m’indica un nuovo percorso?
E’ davvero sbagliato…
Correre nei verdi prati e sentire la vita parlarmi
attraverso i fiori, i profumi e tutto ciò che in essi vive?
E’ davvero sbagliato…
Liberarmi delle scarpe per andare a piedi nudi sulla spiaggia
e seguire il richiamo del mare per farmi abbracciare dalle sue profonde acque?
E’ davvero sbagliato…
Gridare nel vento per ascoltare la mia vera voce?
E’ davvero sbagliato…
Lasciarmi baciare dal sole e accarezzarmi dalla luna?
E’ davvero sbagliato…
Dire grazie, prego, scusami e perdonami, quando so di aver a volte, ferito chi forse, in quel momento,
cercava solo di aiutarmi e non l’ho compreso?
E’ davvero sbagliato…
avere dei valori, come gli antichi guerrieri di un tempo,
solo perché chi mi circonda si accontenta della superficialità del tutto
e non crede che il vero valore è nascosto nelle profondità della personalità?
E’ davvero sbagliato pensare tutto questo?
Rispondimi, te ne prego.
E’ davvero sbagliato… amare gli altri come amo Me?
Io, credo di no e sai perché?
Perché se penso che niente di tutto questo sia sbagliato, allora non lo è.
Tu, potrai pensarla diversamente, ma Io continuerò a credere in tutto questo,
rispettando la tua e la mia libertà,
e prendendomi cura di me e di te nell’unico modo possibile:
Lasciarti e lasciarmi libero di Essere.
Niente è mai sbagliato, quando sei consapevole di sapere chi sei e che stai vivendo adesso.
Non ieri, non domani, semplicemente Vivere Adesso!
Sezione A – Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni
Data: 18/10/2014
L’opera è frutto del mio ingegno e non è mai stata pubblicata se non presentata esclusivamente per farla conoscere al pubblico di internet.
SPRAZZI DI SERENO
Il silenzio mi è prezioso,
vagano le sue dolci note
per i campi dormienti
per la montagna impervia
ove spuntano alberi,
nudi
e le loro ultime foglie
li porta via la pioggia
giù chissà dove
e uno stormo di uccelli neri
che si scagliano,
come i miei pensieri,
contro il sole grande lassù.
All’improvviso
mi scuote il vento
che mi desta
e irrompe l’arcobaleno
nel mio animo travagliato
e nel grande cielo blu.
Rosa Bizzintino
Sez.A Accetto il regolamento.
La belva tramutata
La voce chiama,
avanza come un demone
infiammata chioma.
Lo specchio mi assicura
sono ancora una figura umana,
ma batte di notte nera
il cuore che mi assassina;
il sangue brama
nel gelo inconsapevole
una nuova vena.
Primi segni di usura
rapiscono l’anima che spira
per cedere il passo, il ritmo
a mille tamburi in fila.
Il rito mi ama
di grande odio indelebile
me, viva cena.
e spunta un’ala oscura
tra i segni tribali sulla schiena
è finita, è finita!
il buio fitto m’ingoia.
Musica oscena,
pazzie scivolan gelide
danza sicaria.
Jessica Tommasi.
Sezione A.
Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni.
TORSOLI di Sandra Ludovici
Ascolta il buio, voce sciolta nell’ombra!
L’anima respira sbuffi di tenero amore,
schiuma nel deserto di nostalgie malate.
Nell’intarsio ramato della scolpita follia,
la favola lenta del tempo intride la via,
svanisce oltre il sogno dell’ingannevole canto.
Lo spirito audace musica l’eterna passione,
pervade d’estasi la ricerca del silenzio ritroso,
la strada abbandonata in snodi di aride valli.
Ricami di marmo coprono l’altare del pianto,
tra le forme eterne devastate da nuovo dolore
le falene accaldate baciano fronde silvane.
La malinconia s’avvolge nel solitario sudario,
onda di sabbia che sazia la fame del mare,
angoscia piumata nei recessi di oscuri misteri.
Una congiura di maschere deruba i giorni,
nel sonno nubi indolenti opprimono il cuore,
potere nebuloso a schiacciare grappoli d’amore.
Memorie accampate in un’indolenza di miele
soffiano lacrime da occhi svegli senz’ali,
sensi sfioriti e muti nel piacere del nulla.
Una melodia stonata svanisce tra le note dure,
non traccia più segni umidi e lunghi sul vivere,
amica delle nebbie appende i sogni alla gronda,
butta torsoli tra la paglia muffa del destino,
illude i fiori tardivi dell’età sciupata dal gelo.
Accetto il regolamento
Vorrei …
Vorrei ricominciare
come il sole al mattino,
dal gemito di un bambino;
Vorrei ripartire
dal mio primo respiro,
come la luna nel suo giro;
Vorrei rifiorire
come un petalo in primavera,
come una stella fa ogni sera.
Vorrei cancellare
ogni errore che ho commesso
e non compierne più da adesso;
Vorrei toglier voce
ad ogni parola mia sbagliata,
ad ogni nota mia stonata;
Vorrei colmar di gioia
ogni atrabile momento,
ogni triste avvenimento.
Scusa a chi ho procurato dolore!
Ma Vi prego per favore
non portatemi rancore,
perché ogni mia azione
era l’eco del mio cuore.
Grazie a chi mi ha donato amore!
Vorrei ricominciare
per non dover sbagliare,
vorrei tanto imparare
cosa vuol dir amare.
Accetto il regolamento sez a
STOP PARTECIPAZIONE AL CONTEST CIELO
I FINALISTI SARANNO DECRETATI FRA QUALCHE GIORNO E PUBBLICATI SUL NOSTRO ACCOUNT FACEBOOK
I VINCITORI SARANNO PROCLAMATI CON UN ARTICOLO SU OUBLIETTE MAGAZINE
VI RINGRAZIO PER LA PARTECIPAZIONE…
ED IN BOCCA ALLA GIURIA :)
Grazie per avermi permesso di partecipare e complimenti per l’iniziativa.
Ciao Mirella, grazie a te :)
Sono attivi altri due contest! Se vuoi partecipare ti lascio i link diretto con il bando:
http://oubliettemagazine.com/2014/09/25/contest-letterario-gratuito-di-prosa-e-poesia-limperfezione-dei-ricordi/
http://oubliettemagazine.com/2014/10/03/contest-letterario-gratuito-di-prosa-e-poesia-la-terra-del-silenzio/
ECCOVI I FINALISTI DEL CONTEST:
(fra qualche giorno saranno resi noti i risultati con i tre vincitori del contest)
Patrizia Camilleri con “Padre”
Fabio Recchia con “Giochi di luce”
Anna Catanzaro con “A mio padre”
Rita Stanzione con “Tu poggi il capo e sempre”
Emanuela Di Caprio con “I bambini di Gaza”
Daniela Giorgini con “È li per me”
Angelo Cosentino con “Corsi d’acqua sono le dita tue”
Enrico Scano con “Vorrei piangere questa malinconia”
Gaetano Cuffari con “Domani”
Gianfranco Corona con “Guardando il cielo”
Giuseppe Carta con “Armonia”
Filomena Innone con “Profumo di speranza”
Silvio Aloisi con “L’Aquila”
Domenico Di Stefano con “Vorrei …”
CARISSIMI POETI, CARISSIMI FINALISTI
ECCO IL MOMENTO CHE ASPETTAVATE:
I VINCITORI DEL CONTEST CIELO:
http://oubliettemagazine.com/2014/10/27/vincitori-e-finalisti-del-contest-di-poesia-cielo/
Sera d’Aprile
Il cielo è un velluto
a coste grigie,
ad ogni folata
di venticello marino,
le rondini cambiano
le traiettorie in volo.
I moscerini fibrillano
nel cielo serale,
schermitori del vento
si studiano
nel loro sfiorarsi
senza mai”toccare,”
piccoli moschettieri
agili aviatori
nuvole d’inchiostro
in questo foglio di cielo,
ballerini danzanti
invisibili passi
nelle dolci sere
dai tramonti infuocati.
Il crepuscolo ha raggiunto
il sottobosco del cuore,
mi emoziona
questo piccolo mondo,
una porzione di vita
in cui ci si può addentrare,
per poi lasciarsi cadere
senza farsi del male.