Intervista di Bernadette Amante alla scrittrice Monica Pasero

In esclusiva per Oubliette Magazine, Monica Pasero ci parlerà della sua vocazione letteraria.

 

Monica Pasero è nata a Cuneo il 24 febbraio del 1973. Vive a Dronero, dove si occupa della sua famiglia. Solo in questi ultimi anni ha scoperto la sua grande passione per la scrittura che l’ha aiutata a superare momenti difficili.

Nel 2009 viene pubblicato “E come diceva sempre mia nonna” (L’Autore Libri Firenze), romanzo che segna il suo esordio letterario.

Nel 2011 il Gruppo Editoriale Edicom pubblica altri due romanzi: “Lungo viaggio verso il ritorno” e “L’abbandono”. Nel 2012 esce “Scritto tra le pagine del fato” edito da Youcanprint Edizioni.

Nel dicembre del 2012, nasce la sua prima raccolta poetica, “Alchimia”, in versione digitale, edita da EEE esordienti di Piera Rossotti. Questa raccolta composta da 56 poesie è ricca di elementi che fanno sognare e far credere ancora nel grande amore.

Nell’estate 2013 nasce il suo primo romanzo fantasy, “Leggenda di un amore eterno”, edizioni R.E.I.

Monica Pasero in pochi anni è riuscita a conquistare un grande pubblico con i suoi libri che sperimentano le varie forme letterarie dimostrandoci il suo grande talento nell’essere sempre pronta ad imbattersi in un nuovo genere, riuscendo perfettamente a esprimerci la sua grande creatività.

 

B.A.: Com’è nata la tua passione per la scrittura?

Monica Pasero: La mia passione nasce per ricordare la persona che ho amato di più nella mia vita: mia nonna. Da qui l’esigenza di trascrivere i miei ricordi su carta, affinché la memoria non perdesse ciò che il tempo andava trascinando via con sé. Così, pian piano, ho compreso che scrivere mi dava gioia e, quando lo facevo, volavo in una dimensione solo mia in cui potermi rifugiare per sopravvivere ad una realtà spesso troppo dura. Nella scrittura ho trovato la forza per continuare a credere nella “vita”.

 

B.A.: Quali sono gli autori che hanno influenzato la tua formazione letteraria?

Monica Pasero: Non ho un autore a cui mi sono ispirata. Sono semplicemente rimasta me stessa. Scrivendo ciò che dettavano le mie sensazioni, i miei vissuti. La scrittura, a mio avviso, parte dall’anima non da un altro esempio letterario! Nel mio caso, i miei scritti, belli o brutti che possano apparire, sono genuini e assolutamente frutto del mio pensiero.

 

B.A.: Tu sei autrice di varie pubblicazioni, qual è l’opera di cui vai più fiera e perché?

Monica Pasero: Ogni opera mi ha donato qualcosa, ma “Lungo viaggio verso il ritorno” è senza dubbio il libro che amo di più, tra quelli pubblicati, forse perché è rivolto ai bambini o perché quando lo rileggo, sento nostalgia per quei giorni in cui lo scrissi. Ogni personaggio ha passato con me intere settimane, me lo sono studiato cercando di cogliere le sfumature che appartenevano all’uomo, non tanto alle imprese che andavo a descrivere. Siamo diventati amici! La stessa cosa desidererei che accadesse ai miei piccoli lettori e non solo a loro. Un libro che ha uno scopo ben preciso e non è quello d’ insegnare la storia, questo è compito della scuola, ma vuole far capire ai nostri bambini che i personaggi che studiano, non sono solo noiosissime pagine imposte dall’insegnante, ma sono persone come i loro papà e le loro mamme, i quali hanno avuto il coraggio di rincorrere i loro sogni. Così parte il viaggio del mio Leo, un ragazzino di 11 anni che dopo una brutta caduta, intraprende questo viaggio fantastico a cavallo di 500 anni di storia, e lo fa con il suo inseparabile amico a quattro zampe: Bobo. Insieme vivranno le imprese di grandi uomini e donne del passato. Nei vari avvenimenti storici: date, nomi e citazioni sono frutto di studi e non sono state buttate al caso. Il tutto viene condito dai pensieri del ragazzino che impara a conoscere la storia “Vivendola”. Volevo che quando vostro figlio sentisse il nome di Cristoforo Colombo, oltre alla data della sua scoperta, ricordasse anche che Colombo come uomo, era definito un folle e solo la sua tempra la sua cocciutaggine e forza di volontà lo portarono alla meta. La stessa cosa vale per Leonardo da Vinci, il quale lascia un messaggio ben preciso ai giovani nelle sue famose citazioni, che spesso nei testi didattici non vengono riportate e dice: “Impara ora nella tua gioventù… che un giorno… così ti possa divenir sapienza, quando la tua barba sarà lunga e bianca come la mia oggi!” Ogni personaggio lascerà nel lettore qualcosa di lui, che va oltre alla sua impresa. Lancerà un messaggio che spero che i bambini sapranno cogliere. In questo libro ci sarà posto per le lacrime, per le risate e per la riflessione. Ogni racconto è stato costruito con cura e amore e ha lasciato in me qualcosa. Lungo viaggio verso il ritorno è senza dubbio un libro che meriterebbe un’occasione e spero che prima o poi qualcuno se ne accorga.

 

B.A.: Quant’è importante il rapporto con internet per uno scrittore? 

Monica Pasero: Lavorando per un po’ nel settore editoriale, soprattutto rapportandomi a tanti scrittori emergenti, mi sono resa conto che il web è senza dubbio uno strumento fondamentale per divulgare i propri scritti ed avere la possibilità di confrontarsi, conoscersi, e in qualche caso rapportarsi anche a livello lavorativo. Senza dubbio il web aiuta tanto, dando visibilità a noi scrittori “under ground”, anche se purtroppo l’apparenza inganna, e succede che si esaltino qualità e talento, valutati solamente dal numero di fan sulle pagine autori. Il talento, molte volte, si nasconde ove non v’è la massa! C’è troppo protagonismo e poca sostanza e questo spezza un po’ l’incantesimo di chi lotta come me per comunicare, per donare il suo messaggio che spesso non viene preso in considerazione, proprio perché la massa è attratta dall’apparenza e non certo dall’essere .

 

B.A.: Cosa occorre per diventare un bravo scrittore?

Monica Pasero: Bella domanda cosa occorre… Io penso che nessuno può definirsi da solo un bravo scrittore, questo è compito del lettore, l’unico giudice indiscusso in questo contesto. Da lettrice: un bravo scrittore deve avere doti ben definite la prima è l’umiltà (molto rara in questo ambito), la seconda è la consapevolezza che il suo scrivere debba portare speranza ed emozioni positive nell’essere umano ( ne abbiamo davvero bisogno) ed infine un bravo scrittore deve fare la “differenza”, i suoi scritti devono saper suscitare: lacrime, sorrisi, risate, tenerezza, rabbia e qualunque altra emozione, ma devono saperlo fare! Se concludi un libro e non ti ha lasciato nulla, non sei innanzi ad un bravo scrittore, ma se chiudi un libro e un po’ di nostalgia ti assale, significa che quell’autore sa “scrivere” e soprattutto “donarsi”.

 

B.A.: Hai progetti per il futuro?

Monica Pasero: Progetti tantissimi! Il primo è trovare un lavoro nel settore editoriale, sfida alquanto difficile, ma in fondo provare non costa nulla. Poi vorrei proseguire a scrivere: ho altri libri da pubblicare e spero che nei prossimi anni nascano questi nuovi germogli del mio percorso artistico. In questo momento sto elaborando una raccolta ebook per natale: “Il mio prossimo brano lo scrivo con mio figlio” un evento rivolto a tutti gli scrittori: una favola corredata da illustrazione fatta dal loro figlio, nipote, fratellino ecc… Tutti i proventi dell’ebook andranno ad un’organizzazione umanitaria. Il blog recensioni librarie, con cui collaboro insieme a Riccardo Mainetti, ha appoggiato questo mio progetto. Io credo che il talento vada usato non solo per se stessi, ma soprattutto per gli altri.

 

B.A.: Per concludere, c’è qualcosa che vorresti dire ai tuoi lettori?

Monica Pasero: Vorrei dire a chi mi legge: Grazie di aver investito il suo tempo per il mio grande sogno! Vorrei dire a chi invece non mi conosce di provare a farlo. Non cercatemi in riviste patinate, né su grandi siti o in eventi e presentazioni, né tanto meno librerie del centro. Cercatemi nelle mie parole, nei mie versi, nei miei libri, lì, mi troverete! La mia pubblicità è questa, il mio scrivere è un dono che mi ha fatto il cielo e come tale vuole essere un dono per chi arriverà a leggermi. Grazie!

 

Written by Bernadette Amante

 

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2 pensieri su “Intervista di Bernadette Amante alla scrittrice Monica Pasero

  1. Molto, molto interessante ! Condivido pienamente il pensiero di Monica quando dice che la massa è attratta dall’apparenza e non dall’essere, che in giro ci sono troppo protagonismo e poca sostanza. E questo, a mio avviso, accade spesso anche quando entriamo nelle librerie, acquistiamo libri di autori noti e poi restiamo delusi dal contenuto.Quanti ottimi scrittori vengono inspiegabilmente ignorati dalla grande distribuzione!! Complimenti a Monica e in bocca al lupo per i suoi progetti. Carmen

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