“Premiata ditta sorelle Ficcadenti” di Andrea Vitali: romanzo corale dove spiccano anche i personaggi minori

 Premiata ditta sorelle FiccadentiQuesto il titolo di uno degli ultimi (in ordine di tempo) romanzi dello scrittore comasco Andrea Vitali. Negli ultimi anni ha vinto numerosi premi letterari grazie alle sue sempre esilaranti storie di personaggi paradossalmente umoristici.

Con la figlia del podestà ha vinto nel 2005 il premio Bancarella, con Almeno il cappello del 2009 è stato finalista del premio Strega e ha vinto il Campiello. I suoi romanzi sono tradotti in undici lingue. È medico ed è nato nel 1956 a Bellano, un paese di quel famoso lago di Como, teatro delle ben note vicissitudini dei personaggi manzoniani Renzo e Lucia.

Proprio nella sua nativa località è ambientato questo romanzo. Dove i protagonisti sono i suoi compaesani:dal parroco alla perpetua, al maresciallo, ai due merciai, alle donnine che ogni mattina presto si ritrovano alla messa. Prima dell’arrivo della televisione e di Internet. Come trascorrevano il tempo le persone in questo paese sembra chiedersi lo scrittore e quali erano gli avvenimenti importanti?

Ricordiamo che le vicende narrate sono ambientate cento anni fa e che grandi distrazioni non c’erano in questi paesi. Quindi fa notizia l’arrivo e l’apertura di una merceria: Premiata ditta sorelle Ficcadenti. Che farà prezzi concorrenziali con le altre due del paese che da sempre hanno gli stessi prezzi per un accordo tra i due proprietari. Ma chi sono le proprietarie? Due sorelle. Una, Giovenca, bella, formosa, che fa palpitare il cuore di molti, soprattutto quello di Geremia, che viene descritto come fosse lo scemo del villaggio e che quindi non può aspirare a una così.

L’altra, Zemia, scheletrica, con i denti gialli, ma che avendo seguito gli affari del padre, ha imparato a gestire il negozio e la sua autonomia senza bisogno di un marito. In mezzo la figura di Geremia, che si innamora di Giovenca, che custodisce un segreto, ma che poi sposerà la sorella Zemia.

E tutto per un intrigo che si spiega al lettore man mano che procede verso la fine. Matrimoni, fidanzamenti sono come il pane  per le comari. Alle quali fanno capo la Stampina, la mamma di Geremia, che si rivolge al parroco  perché gli consigliasse il figlio di continuare a lavorare e di togliersi dalla testa Giovenca. La Rebecca, la perpetua del parroco Don Primo, che vuole essere informata di tutto e fa l’offesa se il parroco le nasconde qualcosa, proprio come quella di Don Abbondio nei Promessi Sposi.

La Rigorina che invece è la consigliera di Giovenca, che farà sposare con il Coloni, marito che la lascerà subito vedova per la prima guerra mondiale. In mezzo il parroco di Bellano, i notai che alla fine risuscitano e risolvono il mistero e un ragazzo, Novenio, che, prendendo spunto dalle poesie di Gabriele d’Annunzio, dedicherà tante poesie alla cara Giovenca.  

Questa, pur avendo aperto una merceria a Bellano, non esita ogni giovedì a prendere il treno per Monza. Per vedere chi? O quale affare ha in questa cittadina? Cercherà di scoprirlo in modo esilarante Rebecca,  pur rimanendo la sua ricerca senza esito. Insomma un paese intero in fermento e come protagonista. Romanzo corale dove spiccano anche i personaggi minori.

Come il personaggio del maresciallo Citrici, figura interessante e molto paterna nei confronti di tutti soprattutto nei confronti di Geremia e ad aiutarlo, come fosse quasi un figlio.

O il notaro che risolverà in modo molto inaspettato la questione del matrimonio di Geremia.

Un mondo di paese, quasi primitivo, costellato di miti. Come quello del diavolo che la Rebecca vede dappertutto Soprattutto nel vento che, come dicono nel popolo, finisce di soffiare quando il diavolo porta a termine il suo lavoro. O di streghe. Come la Farfalà. O perché no? Di proverbi che rappresentano la saggezza dei popoli ai quali mai si deve dar torto, perché in fondo hanno sempre ragione.

La coralità, insieme al mistero di quella premiata ditta, e la domanda perché premiata costituiscono la trama di questo romanzo di Andrea Vitali, finito di stampare nel marzo del 2014.

 

Written by Maria Romagnoli Polidori 

 

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