Intervista di Bernadette Amante alla band Valves

I Valves si sono formati nel 2006, suonando rock’n’roll puro e cover di Muddy Waters. Nel giro di due anni sperimentano molti generi.

 

Andando sempre avanti verso quello che gli piaceva, ma con uno strano ordine cronologico, hanno sfornato 2 EP o quasi album molto attuali e, con una passione per Luigi Tenco, convinto molti fans a cantare le loro canzoni. In ogni caso odiano definire generi, e gli piacciono i Blur.

Col tempo iniziano a girare in radio (come Radio Città del Capo, Tra Parentesi, Heymenclosefriends e Alma Radio) e ad avere un’attività live intensa, cavalcando anche palchi importanti come l’Estragon, il Covo, il Futurshow Station e tanti altri club (Off, Millenium, Arterìa, Dalverme, ecc).

Nel 2010, dopo diverse demo, pubblicarono il loro primo EP di 7 tracce “Manicomio Criminale d’Aversa”, uscito per la Mocambo, piccola etichetta Bolognese. Ruppero con la Mocambo subito dopo.

Nel 2012 pubblicarono il loro secondo EP, “Non ha un nome”, registrato all’Igloo Factory, studio dei Gazebo Penguins, litigando spesso con Sollo, bassista dei Gazebo Penguins, perché a lui non piaceva McCartney.

Noi di Oubliette Magazine, sempre attenti alla musica emergente, vi proponiamo oggi l’intervista alla band Valves. Buona lettura!

 

B.A.: Ciao, grazie per avermi concesso questa intervista, inizio chiedendovi, come nasce il vostro progetto?

Valves: Il nostro progetto nasce dall’unione di amici appassionati di musica che si conoscono, suonano insieme e si ispirano ai Led Zeppelin.

 

B.A.: Perché avete scelto questo nome per il vostro gruppo?

Valves: Abbiamo scelto questo nome perché suona bene per la nostra band.

 

B.A.: Qual’è il messaggio che volete trasmettere ai vostri ascoltatori?

Valves: Non credo ci sia nessun messaggio diretto, ognuno può captare ciò che vuole, forse il primo EP era un po’ più concentrato sulle storie di tutti i giorni ma il secondo è completamente libero.

 

B.A.: Come nascono i vostri brani?

Valves:  I nostri brani nascono in saletta con le ottime idee di Gabri, Danio e Tomba.

 

B.A.: Come nasce la vostra collaborazione con il Collettivo HMCF?

Valves: Io e Teo Filippo Cremonini, direttore artistico e amministratore delegato di HMCF, siamo amici da quando giocavamo a PES con Scippo Hosseini in via Marsala e lui è sempre stato un ragazzo molto alto. Ci tengo a precisare che c’è un errore nel gioco e se usi l’Ucraina, c’è un giocatore chiamato Kalvin che fa goal da metà campo se premi un qualsiasi tasto. A lui piacevano le nostre canzoni, ci ha sempre supportati come band.

 

B.A.: Avete progetti per il futuro?

Valves: Devo essere sincero, no. Io ora abito a Londra e ho un altro main project (“Husky Loops”) più altri piccoli progetti. Quello che nasce ora dai Valves sono jam molto violente ma divertenti che diventano brani del progetto “Lillie Langtry”. Io ora scrivo solo testi, canto e mando file wav agli altri due ragazzi.

 

B.A.: Per concludere, c’è qualcosa che vorreste dire ai vostri fans?

Valves: Ascoltate “Zagadka” ancora una volta, poi al contrario.

 

Written by Bernadette Amante

 

 

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