Intervista di Alessia Mocci a Luisa Ronconi per la seconda ristampa de “Le Favole della Sera”
“In un giardino pieno di fiori e di piante viveva una colonia di lumache. Erano tante, tutte portavano la loro casina sulla schiena e si davano da fare per procurarsi il cibo e per vivere comodamente. Erano sempre allegre, stavano all’ombra di grandi foglie sempreverdi e si riparavano dalla pioggia sotto vasi di coccio rotti, lasciati vicino alla recinzione del giardino.”
Lumachine che vivono in perfetta armonia e che non sospettano che da lì a poco una catastrofe cambierà le loro vite ed il loro modo di veder l’amicizia. “La lumachina senza casa” è una favola moderna che sottolinea il bisogno di accettare il diverso.
“Le Favole della Sera” edite in prima stampa nel giugno del 2013 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana Fairie, vedono la seconda ristampa in meno di un anno dalla pubblicazione e più precisamente nell’aprile 2014.
L’autrice Luisa Ronconi è riuscita in breve tempo ad emozionare tanti lettori adulti e bambini; inoltre è stata molto gentile nel rispondere ad alcune domande sulla sua raccolta “Le favole della sera”. Buona lettura!
A.M.: Innanzitutto complimenti Luisa per questo tuo importante traguardo. Una seconda ristampa, oggigiorno, per un’autrice emergente non è da tutti. Come spieghi questo successo?
Luisa Ronconi: Il modo per comunicare con i più piccoli è la favola, che permette agli adulti di condividere il mondo dei bambini e di capire il loro modo di pensare, che si basa sempre e comunque sui principi universali. Infatti la strega cattiva viene sconfitta e le fatine aiutano a debellare il male. Ho pensato che le favole di quando eravamo bambini sono datate, perciò ci vogliono nuovi argomenti per comunicare con le giovani generazioni. Ho cercato di modernizzare il mondo delle favole, per comunicare nuovi messaggi più attuali, ma che trasmettano gli stessi principi.
A.M.: Quand’è nata la tua passione per la favolistica?
Luisa Ronconi: Quando ero piccola la sera mio padre, mia madre e mia zia mi leggevano le favole ed era un dialogo aperto ed importante. I bambini sono la parte migliore della società ed é un dovere per me tenere vivo questo dialogo, che certo migliorerà loro, ma migliorerà anche noi. Mio padre mi leggeva il Giornalino di Gianburrasca e rideva delle disavventure del protagonista. Al contrario, io provavo pena per quel bambino che non ne faceva una giusta. Mia madre mi leggeva Pinocchio e questo racconto mi faceva capire tante cose, perché ancora adesso lo giudico la più bella favola del mondo. Mia zia mi leggeva Peter Pan e le favole di Andersen, che mi commuovevano fino alle lacrime. Quando mi lesse l’episodio in cui Peter non poté rientrare in casa sua perché i genitori avevano chiuso la finestra ed accudivano un altro bambino, i miei non riuscivano a farmi smettere di piangere per la sorte del piccolo Peter.
A.M.: “Le Favole della Sera” vedono come protagonisti animali ed esseri umani nella loro ricerca del bene comune. Hai avuto qualche fonte di ispirazione per la caratterizzazione dei personaggi?
Luisa Ronconi: Le mie favole trattano della natura, degli animali e dei bambini, perché vorrei trasmettere ai più piccini la gioia che si prova quando si condivide il percorso della vita con passione. Da piccolina guardavo negli occhi la cagna di mio nonno e ci leggevo una tenerezza infinita, un amore non espresso a parole che arrivava fino al mio cuore.
A.M.: Nella favola “La lumachina senza casa” si racconta di una lumaca che per un incidente in giardino perde il guscio, la sua casa. Quant’è importante nella società l’accettazione del diverso?
Luisa Ronconi: Non è corretto pensare che le favole siano un genere letterario minore, al contrario sono l’espressione della volontà degli adulti di comunicare con i bambini e di trasmettere loro dei valori imprescindibili, che non capirebbero altrimenti. La mia è stata una scelta di campo importante che vuole prendere posizione contro una società che giudica improduttivi i bambini e gli anziani e, quindi, non meritevoli di attenzione. La storia della Lumachina senza casa vuole indurre i bambini ad accettare il diverso ed amarlo comunque. La storia della Paura del buio, è nata da una domanda che mi ha fatto mio nipote : “hai paula dei mostli, nonna “. La favola dei topini é puramente narrativa e vuole dare una spiegazione fantastica ad un fenomeno fisico.
A.M.: Qual è la favola che senti un po’ speciale rispetto alle altre?
Luisa Ronconi: Cito la favola di Gianni Rodari Il Semaforo blu, tratto da Favole al telefono. Il Semaforo di Piazza Duomo a Milano ad un tratto è diventato blu e nessuno ha capito il perché. Lui voleva dare il segnale di via libera verso il cielo. Questa favola mi ha dato un’emozione grande, ha fatto nascere in me un sentimento che vorrei suscitare con le mie favole, il sentimento di completa fiducia nella natura, negli animali e nelle cose. Da soli gli esseri umani non ce la fanno a capire il soprannaturale, direi il divino.
A.M.: Ti consideri una fervente lettrice?
Luisa Ronconi: Sono una lettrice accanita ed ogni circostanza della mia vita è stata sottolineata dal libro che stavo leggendo in quel momento. Quando ero all’Ospedale per partorire mia figlia, mi hanno fatto compagnia Le piccole virtù di Natalia Ginzburg e mi sono commossa al ricordo di Cesare Pavese, l’amico lasciato solo. Durante un viaggio in Gallura, stavo leggendo Un uomo di Oriana Fallaci. Ho lasciato il libro in giardino una notte e il cane del padrone di casa l’ha distrutto. Ero tanto presa dal libro che non ho dato pace a mio marito fino a che non è andato ad Olbia a comprarlo.
A.M.: Salutaci con una citazione…
Luisa Ronconi: “Se non diventerete come bambini non entrerete nel regno dei cieli” – Matteo 18, 1 – 5
Written by Alessia Mocci
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