Contest letterario gratuito di prosa e poesia “Amare oltre l’oceano”
“Persone sedute fuori per ore a sbucciare qualche frutto raccolto o buttato da altri perchè per metà guasto, tavolini rudimentali dove passano giornate intere a sbatterci sopra le schedine bianche con i punti neri del domino, gioco molto in uso qui, bambini che giocano con pneumatici abbandonati tra cumuli di immondizia e carogne di animali morti che sprigionano odori nauseabondi per tutto il villaggio, donne con le teste avvolte dai bigodini che preparano il loro pugno di riso quotidiano, pensando cosa fare per passare un altro giorno di quella misera vita.”
1. Il Contest letterario gratuita di prosa e poesia “Amare oltre l’oceano” è promosso dalla web-magazine Oubliette Magazine e dall’autore Domenico Galluzzi. Il Contest letterario è riservata ai maggiori di 16 anni.
Il Contest è gratuito. Il tema è libero.
2. Articolato in 2 sezioni:
A. Short Story in 200 parole (un racconto breve avente come limite massimo di partecipazione 200 parole, e come limite minimo 30 parole)
B. Poesia (limite 80 versi)
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria opera sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con opere edite ed inedite. Per un facile conteggio delle parole consigliamo di scrivere la short story in un documento word e cliccare in alto Revisione, e Conteggio parole in alto a sinistra.
Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.
Le opere senza nome, cognome, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.
Ogni concorrente può partecipare in entrambe le sezioni e con una sola opera per sezione.
4. Premio:
N° 1 copia del romanzo “Amare oltre l’oceano”, di Domenico Galluzzi. “Amare oltre l’oceano” è il primo romanzo dell’autore, edito nel mese di maggio 2014 dalla casa editrice BastogiLibri per la collana itinerante Oubliette Magazine. Il romanzo è un viaggio che trasporta nella Repubblica Domenicana con la piccola Marisol e con i cambiamenti importanti della sua vita.
Saranno premiati i primi due classificati della sezione A, ed i primi due classificati della sezione B.
5. La scadenza per l’invio delle opere, come commento sotto questo stesso bando, è fissata per il 2 luglio 2014 a mezzanotte.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Domenico Galluzzi (Scrittore)
Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)
Irene Gianeselli (Collaboratrice Oubliette)
Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Maila Daniela Tritto (Collaboratrice Oubliette)
Patrizia Delucchi (Lettrice)
7. Il contest non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: oubliettemagazine@hotmail.it indicando nell’oggetto “Info Contest Amare oltre l’oceano” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), in alternativa all’email si può comunicare attraverso la pagina fan di Facebook:
https://www.facebook.com/OublietteMagazin
10. È possibile seguire l’andamento del contest ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti al Contest Letterario; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.
11. La partecipazione al Contest implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
Gobbo Stauble Nicoletta
accetto il regolamento e qui di seguito partecipo nella sezione B
Una finestra che danza
Il mattino ha un respiro lieve
ti sveglia piano la vita
che canta dai rami
E danza di Luce
quando il sole si annuncia
e dipinge sfumature su trasparenze
che non conoscono sosta
E poi danza di voci in movimento
di vissuti confronti, sorrisi e richiami di bimbo
E ancora danza di vento
compagno silente che asseconda il tempo
a scandire pensieri
stesi ad asciugare emozioni a scorrere vita
a sentir vigore nelle vene
immota carne in attesa di nuova forza
E dialoga il gelsomino
tracciando invisibili carezze
doni inviolabili che il cuore è timido a gradire
Roberta De Tomi – Dichiaro di accettare il regolamento – partecipo alla sezione A con “Il figlio della luna”
Il figlio della luna
Era lontana. La madre senza braccia, che non era mai riuscito a cullarlo. Si era trovato, bambino, sulla spiaggia, a guardare quella creatura dal volto mutevole, ora d’argento, ora sorriso irrorato da una luce sanguigna. Il tempo era passato, freddo termometro con cui aveva misurato le fasi della sua crescita; ora, il ragazzo, quasi uomo, misurava la distanza nell’assenza dell’abbraccio in cui avrebbe voluto sciogliersi. Si mosse verso l’oceano per l’immersione. Era freddo, come il suo cuore e, mano a mano che avanzava, ne percepiva la profonda immensità. Il figlio della luna, con i capelli d’argento e i piedi in movimento, non si sarebbe lasciato fermare dalle acque. Avrebbe abbracciato finalmente la genitrice, beandosi di quel calore negato da sempre, e l’oceano l’avrebbe cullato con le sue onde carezzevoli, alimento per la sua stanchezza. Il giovane si abbandonò al sonno, tra i flutti che lo sommersero, per poi sospingerlo in alto, verso il cielo, verso la madre, senza braccia, ma, finalmente vicina.
QUINZI LAURA 14.06- 2014
Dichiaro di accettare il regolamento e partecipo con la sezione B
Esser vorrei luna che trascorre
Esser vorrei
e rapire le stelle, poi
farne uno stampo
come fodera per la notte
già inerte, che pende
mangiata dal cielo.
Esser vorrei e
abbracciarmi di luna china,
mentre impassibile, lei
raduna gli esangui.
Esser vorrei
e starci di casa,
bere gli aloni argentei,
e sulle palme
uno spicchio di infinito.
Esser vorrei
la luna che trascorre,
per concedere al tempo
lo spazio.
Dunque, al suo arco io
mi incastro,
nell’infinito volteggio
di seccate molecole.
.
QUINZI LAURA
Accetto il regolamento e partecipo anche nella sezione A
con il racconto:
Mia madre, donna e compagna
Mia madre mi chiese se ero rientrata quella notte
io glielo avrei voluto dire, ma decisi di non farlo.
Lei mi guardava severa
occhi amari, pieni di amore mal nascosto, che scivola addosso.
-Ti hanno cercata, chi è?
– Niente, uno che mi vuole
– E allora?
-Digli di non cercarmi più, che non ci sono.
Gli occhi di mia madre, azzurri come il cielo sereno
trasparivano l’anima in tempesta.
Silenzi di carta tra noi e intesa di donne sole
fatta di dolore umano.
Si, mi scaldava il suo dolore e il mio la uccideva, sempre.
Madre – cara -sei tu la poeta
la leggiadra, la rivoluzionaria
io no, solo un tuo riflesso
specchiato nei miei occhi di cielo.
A queste parole, lei mi amò.
Luciana Raggi
Accetto il regolamento
Partecipo col racconto “Ero torta, ero divano” alla sezione A
Ora che l’oceano ci divide lo comprendo.
Era un amore che non si nutriva di parole. Non era vero amore.
Ero per te agghindata e profumata, sempre a disposizione. Un animale da compagnia.
Ero una torta, dolce e ben decorata. Pronta se ti veniva fame.
Ero un divano, su cui riposare, su cui riversare la pesantezza del quotidiano.
Ero torta, ero divano. Mi vezzeggiavi ma non mi amavi.
Ora che la distanza ci separa lo capisco bene: vivevo nella mancanza, dimenticata anche da me stessa. Nel mio presente è rimasto un vuoto, il vuoto di una felice assenza.
Luciana Raggi
Accetto il regolamento
partecipo alla sezione B con la poesia “Migranti notturni”
Migranti notturni
In questa notte leggera
profumata d’ombre vitali
migrano le idee.
Nel presente avanza un nuovo antico
fuggito per difesa
da fragili sistemi
di tubi scollegati
fra sbuffi sincopati di passioni morenti.
Nel tremolante lamento del vento
si disperdono i pensieri
senza riserve di ingenuità e di stupore
incidono le cortecce
con fragili parole risvegliate
nelle pagine del tempo
che distrattamente hai aperto
senz’appetito.
Astesano Saula,
accetto il regolamento e partecipo alla sezione A:
Nulla è la fine, nulla termina. Non esiste la fine, perché la fine non è mai la fine.
La fine è sempre seguita da un’altra cosa. Io ho creduto davvero nella fine, e non credo di essere l’unica ad averci creduto.
Probabilmente ognuno di noi, nel profondo, ha creduto in una fine.
Chi come me, per un tradimento, chi per la morte di un parente, chi perché semplicemente si sentiva solo. Molti credono ancora ora ad una fine.
Che brutta cosa. Pensare alla fine, intendo.
Pensare che nella vita non possa più esistere un sorriso, una gioia, un respiro di sollievo. Pensare che la vita abbia un limite, e voler arrivare a quel limite perché esausti.
Io ci sono passata, e so come ci si sente.
Da sola non credo che ce l’avrei fatta, ma per fortuna ad aiutarmi ho trovato la mano di Conio.
Con questo non fraintendetemi: lui non mi ha salvata dal buio che mi ero creata intorno.
Lui mi ha dato la possibilità di cambiare, ma tutto ciò che sono ora, la mia nuova vita, il mio nuovo sorriso, tutto questo, ce l’ho solo grazie a me stessa, e alla mia volontà.
Rossana Lozzio
Accetto il regolamento e partecipo nella sezione A con il racconto “Nessun altro che te”
Eppure non ti ho mai abbracciato…
non ero mai nemmeno riuscita a toccarti, prima di qualche mese fa.
Non conosco l’odore della tua pelle, il sapore dei tuoi baci…
non conosco i tuoi momenti bui, la realtà del tuo essere.
Non so cosa significhi averti accanto
e non so neppure quanto m’interesserebbe scoprirlo.
L’unica certezza che ho è che, nonostante tutte le mancanze,
ti sento più di chiunque altro abbia avuto al mio fianco…
più di chiunque abbia baciato e toccato,
più di chiunque abbia creduto di amare.
Perché non sono mai stata in grado e mai lo sarò
di amare un uomo che non avesse il tuo nome,
quella luce nello sguardo, quella voce suadente e quell’incanto nel cuore.
Nessun altro che te.
Raffaele Rovinelli
Accetto il regolamento e partecipo alla sezione B con l’opera poetica “TETRAGGINE”.
Auguro ad ognuno di voi buona lettura.
TETRAGGINE
Veleno nero e nostalgico
Come la notte,
Sparso In tutto il corpo
E sui vestiti di un giovane
Accasciato a terra
sconfitto,
Inerte.
Macchie cupe,
tremendamente vive
E palpitanti come colpi di mitraglia
Nei suoi cenci sudici
E sudati
Caratterizzano l’illusione
Di un omicidio non commesso.
Bocca di tenebre
Ormai resa
Ancor più fredda
Di uno scoglio ghiacciato e priva di vita,
Screpolata
E
Spalancata
Come in un grido
Di assoluto e blasfemo terrore,
S’adeguano ad essa
Gli occhi,
Che
Spaventosi
L’accompagnano
Verso i mostruosi cancelli infernali.
Le dita della mano sinistra
Sono sporche,
Intrise di quell’infima
Ed atroce oscurità che ha inquinato
L’essenza della creatura fino ad ucciderla crudelmente.
Nel colpevole atto,
Sadico
E sudicio
Di quell’iniquità inquinante,
Che conduce dritta alle perfide porte dell’oblio,
C’è una boccetta d’inchiostro
Rotta,
Uccisa,
Rimasta all’interno
Totalmente prosciugata
Dalla sua spaventosa linfa buia,
Che recide in due l’anima.
Sull’antico tavolo
E’ presente
Un ruvido foglio
Ricolmo di strofe dure,
Crude e perenni,
Che solcano
all’ inverosimile
Il limite truce e distruttivo
Della Poetica
Disperazione sentimentale,
Malgrado l’ermetica descrizione
Di un recondito
E triste
Tradimento subito.
Mariella Mulas
accetto il regolamento e partecipo alla sezione B
“Le tue mani calici d’amore”
Se vuoi inquietudine
vieni, te ne offro
a piene mani ….
Sì rimbrotterai
la mia follia,
vorrai anche scansare
il deliquio del mio sentire,
e poi sbuffare
delle manie d’infelicità
che racconto..
E forte mi dirai poi deciso:
– Basta!!!
Ho già di mio,
pervicace nel mio sentiero,
gramigna da ripulire.
Infestanti momenti
da estirpare
in differenti terreni
di tempo scostante,
e da fertilizzare nuovamente
con tepori di sole,
da innaffiare di gocce
di sorrisi incoraggiati,
rubati al destino delle imprese,
e inventare pure scorciatoie
di prati sublimanti
per far rifiorire cadenti sogni..-.
E ti guarderò stupita,
splendido d’ira,
tenace di volontà,
nei tuoi occhi ribollenti
ugualmente scintille d’amore,
ed io mi sentirò piccola … piccola,
intrigante di seduzione,
con l’inquietudine
ad affogare nella tenera ilarità,
mentre berrò le tue mani
come da calici sensuali
riempiti di te per me!
La libertà della farfalla
————
Esplode dall’eterno passato la malinconica dolcezza,
non avvezza a gestire un simile folle estuario amoroso.
La pressione del coinvolgimento
sconsiglierebbe nuove poderose emozioni,
ma il desiderio delle tue invocanti labbra,
dopo l’autenticità del nostro abbraccio,
sconsiglia il rimorso e l’infinito suicidio di non aver provato ad assaggiarle.
Inconsolabilmente all’inverso
nel presente, corro il rischio di dover accettare che tu,
essendo solo tua,
mi farai rabbrividire col gelido inverno della tua assenza.
Per proteggermi
dovrò dispensarti di me,
ma se pensandomi odierai anche solo il timore della mia inesistenza,
destandoci dall’orrore possibile,
in ambasciata invierò l’armonico e delicato battito d’ali
della mia ingenua farfalla,
che ispirandoti il calore del mio sorriso,
tramite i suoi delicati colori di libertà,
ci adescherà nel suo eccentrico e luminoso volo
senza fine.
Giuseppe Carta
Accetto regolamento. Sez B
IL CORAGGIO DI VIVERE
Se lasci che questa vita diventi un racconto
Alla fine tutto vola al vento,
Perché ho imparato
Che così tutto è sprecato.
Tu dici che non sempre si finisce così
Ma questa volta si,
stai tranquillo perché non mi arrendo,
ma semplicemente mi difendo
perché non sempre si comprende
che tutti quelli come noi
sono eroi.
Borrelli Corrado
sez.b. accetto regolamento.
Anime alla deriva
Il mare questa sera piange
e le sue lacrime si uniscono alle onde
in un abbraccio disperato
mentre in cielo si leva
il lamento degli Angeli.
Sono salpati
da terre devastate
da urla
di rabbia e di dolore.
Alla ricerca di un po’ di pace
si sono spinti oltre l’oceano.
Guidati da forza e speranza
hanno seguito il flusso del destino
che li ha travolti
con la sua veemenza
e poi traditi.
E adesso i loro corpi giacciono
inermi
nei profondi fondali.
E il blu del mare li avvolge
come un’oscura coperta
e mentre sommozzatori la scuotono
il vento trasporta le anime
sù
lungo il corteo celeste.
Domizia Moramarco – Sezione B Poesia
Dichiaro di aver letto il regolamento e di accettarne le condizioni
Marisela Moreno Pérez
Titolo: Come una danza.
Per un istante ti guardo
e le mie emozioni danzano
un ritmo scatenante di sconvolgimento.
Un andare e venire frenetico
fa si che le tue guance quasi sbiadite
e senza pigmento, divengono tutte colorate
in un solo momento.
Hai uno sguardo senza tempo.
E bellissimo sentire tutta la tenerezza che ha dentro.
Inconfondibile sentimento,
è tutto per me in questo momento.
Perciò me lo godo, lo sfrutto, me ne approfitto,
perché è questo il mio momento.
E così penetrante, io così lo sento.
Ma si! Non devo stare qui senza far nulla.
Ed è così che anche io continuo la mia danza,
non è classica, non è moderna, non è titanica,
è una danza controvento.
Marisela Moreno Pérez
Sezione B
Accetto il regolamento
:D
Splendida.
Fabio Recchia
accetto il regolamento sez. B
Un sasso nel lago
Ho gettato un sasso nel lago
e onde senza voce si propagano lente e regolari
sulla dorata superficie di un sole che tramonta
e ignare del destino si infrangono e ritornano
nel gioco ondulato del respiro silenzioso.
La mia parola
silenziosa
si perde ondulando nel vento
cercando un volto su cui infrangersi in sintonia.
Claudio Di Paola
partecipo alla sezione B
accetto il regolamento
A mia madre (3)
( il 20 di dicembre 1988
e il 20 dicembre 2013 )
Sei stata mia madre…
ho iniziato ad esistere dentro di te e
adesso sono io a portarti dentro;
qui ti riconosco come la mia prima
vera lunghezza d’onda dell’essere,
fra l’avere e l’apparire.
Tu eri mia madre…
pezzi di carne consumata sui
miei sogni, l’utero che ha
spalancato le porte al mio
primo vagito, testimone d’esserci.
Ti sorprendo spesso come invincibile
anima sul mio muro di gomma,
come l’invisibile filo di
Arianna fra trame e labirinti.
Mi ricordo quando sei
annegata nel pozzo dell’ansia;
sei stata un lucido anticipo alla dipartita,
la fine alla mia eccellenza,
l’incubo silenzioso di una foglia caduta,
l’inerzia di un filo spezzato.
Istantaneo il tuo ritorno fetale all’ovile
come fulmine che mi ha oscurato con
la sua vampa che acceca.
Nascere..?
Morire..?
Chi dei due sta al centro di cosa?
Forse la vita è un giocattolo senza fine,
colori radicali che si sciolgono
oltre i veli del pensare…
l’ottica di angoli sparsi.
Adesso “sei”, attraverso un nuovo
utero che ti ha dato l’eternità e fuori da
queste sbarre colorate ti immagino che
giaci fra le uova senza guscio.
Claudio Di Paola
Tra piedi d’arcobaleno
Canto quando amo
avvolgendo il mare …
un raggio di sole
tra occhi ricchi di poesia
e tanta allegria
mentre tu …
ti vesti di verde campo
solfeggiando
il cuore di brace,
impazzendo
il sole argenteo
tra piedi d’arcobaleno
i visi d’aprile.
Elena Spataru
Sezione B
Accetto il regolamento
Vita di mare
essere circoscritto
nel tuo spazio ti sta stretto
assumere come l’acqua
la forma
del suo recipiente ti deprime
aneli come la sorgente
alla sua foce
amalgamarti coi fondali marini
conoscere
l’alfabeto dei pesci
gli anfratti i fatti
del giorno dispute e amori
coordinate d’una
vita di mare in divenire
le tempeste che tengano
l’anima tesa sul grido
come achab
Accetto il regolamento – sez. b
Felice Serino
Andrea POLO accetto integralmente il regolamento e partecipo alla sez. B con la poesia ” OCEANO”
OCEANO
E’ per questo fatto
che non ha forma
che si inclina
che si capovolge
che ha un solo piano
ovunque si trovi
e un suono
a farla simile all’anima
infinitamente piccola
a una lacrima
all’immenso oceano.
Sta anche nelle nuvole
nei laghetti
negli stagni cheti
scorre nei fiumi
ma sua madre è un mare
e solo a casa sua
ha quel muoversi danzante
in armonia con l’universo
mentre fuori succede di tutto
è anche umiliata
nelle pozzanghere
o le tocca d’essere
l’acqua delle lacrime
degli innamorati.
Da dove vieni?
Dall’acqua
camminiamo lungo l’oceano
e senti la sua profondità
le onde
si rompono sugli scogli
quanto dolore è fuori di te
perché tu possa crescere
essere felice
quando nasci hai già vissuto
un giorno della tua vita
non è un giorno di un bruco
di un filo d’erba
ne di una balena
un giorno di un essere umano
vale milioni di anni
a mani aperte sull’oceano.
Però
dev’essere successo qualcosa
ci sono guerre
ci sono tombe di donne giovani
ci sono bambini che non parlano
se l’anima
sbatte violentemente
se non ci sono mani amorevoli
a proteggerla
da bambina si frattura
le escono in un minuto
millenni di poesia e romanticismo
le escono migliaia di sfumature
di un colore
l’ultima volta era il bianco
del latte materno
per questo
certi uomini se guardano il cielo
sopra l’oceano
non vedono niente.
Angoli di cielo
Frammenti di primavera,
angoli di cielo
tra nubi arroganti,
magici mosaici di vita,
girano nell’aria ricordi
dolci e lievi,
tra le ragnatele della mente
intrappolo sorrisi
ora spenti,
colgo ancora visioni
colorate di verde
come un mare infinito.
E stringo a me tutte le emozioni,
le accarezzo prudente,
non voglio perder niente
di quel misero bottino
di fatue reminescenze,
le conservo
con cura infinita
come una madre
il bimbo in seno.
Emanuela Di Caprio, sezione B, accetto il regolamento.
CORREVO ANNUNCIANDO UN AMORE
Correvo annunciando un amore.
Correvo annunciando un amore
sotto la finestra della vecchia che svuotava il pappagallo
del marito addormentato in un letto senza più segreti;
correvo annunciando un amore
mentre il lungomare, come un serpente,
s’infilava nel seno di una montagna
fuori dalla portata dei granelli di sabbia;
correvo annunciando un amore instabile,
fatto dello stesso vuoto che le madri col pancione cullano;
annunciavo un amore schiamazzando come gli ubriachi
quando del funerale sono rimaste lacrime
che fanno crescere malerbe dalla la ghiaia del cimitero;
lo annunciavo chiamandolo per nome, senza riguardi,
come cantando una canzone i cui diritti d’autore
sono riservati al Natale.
Annunciavo un amore mentre lei tornava a casa
coi pudici pensieri rivolti ai piatti non finiti di lavare.
Annunciavo un amore rischiando di essere investito,
incurante delle strisce ormai invisibili a notte fonda.
Non finii di urlare finché il cielo non mi disse, stizzito:
“Qui ci sono santi che domani devono lavorare”.
Nicola Matteucci- Accetto il regolamento – sez b
Davide Rocco Colacrai
Sezione B
Accetto il regolamento
“California White”
Siamo farfalle che si rincorrono per l’aria leggera,
all’ombra di steli su cui riposano i sogni,
tra tonde ciliegie di sangue,
sotto il lenzuolo sgualcito del cielo,
inseguendo l’eco del primo bacio che la terra da
ai suoi figli;
al dondolare celeste del vento,
per le pieghe morbide del grano
prima che sia pane,
lungo le efelidi di un ricordo,
al frinire di un canto al presente,
sotto l’incontro fortuito di nuvole
dietro cui ozia la luna;
in un meriggio sincero come la voce del cuore,
rorido di speranze e di attesa,
che rende più dolce la calda quiete.
Bruno Sportelli
accetto il regolamento e partecipo alla sezione B
LO SCOGLIO SUL MARE
Su quello scoglio dove vedi sorgere il sole
aspetterò.
Aspetterò su quello scoglio scolpito dalle maree
il tuo risveglio.
Aspetterò che i raggi del sole
diano inizio al nuovo giorno
per innamorarmi sempre più di te.
Seduto su quello scoglio accoglierò
i nuovi colori che dalla tua acqua
nasceranno sempre unici.
E parlerò al mondo del tuo amore.
La passione mi porterà a regalarti
i miei pensieri che come baci
lascerò al tuo immenso.
E inventerai emozioni del tuo vivere
a me che con occhi di bambino
guarderò il tuo andare fluttuoso.
Estasiato seguirò l’energia delle tue correnti
che incontrano il mio sguardo
assorto da mille esigenze fino
al cuore d’innamorato che nel petto porto.
Mi bagnerò nel tuo mondo per
ricordare al mio di purificare l’anima mia.
Che bello
quando le onde correndo lasciano scie bianche
mai uguali e sempre diverse.
Onde che disegnano forme riflettenti
in questa immensa acqua dai colori limpidi e caldi.
E sembra uno scherzo del fato quando mi accorgo
che sono identici alla forma dei miei capelli e sono felice.
Su quello scoglio dove osservo la tua grandezza
le onde inventano schizzi alti fino a toccare il mio viso
donandomi la tua gioia di vita.
L’onda diventa più grande quando senti
la tristezza nel cuore bagnandomi copiosamente
per cancellar i cattivi pensieri.
Oh dolce mare
in questi momenti ti amo ancor più e
accettando l’invito ad amarti nuoto
senza tempo in quel senso di libertà che mi doni.
E su quello scoglio dove vedi sorgere il sole
aspetterò anche la notte per sussurrare parole d’amore.
Dirò alla luna di illuminare le tue maree
lasciando la purezza dell’anima mia a sigillo
dell’amore che per te provo.
accetto il regolamento partecipo sezione B poesia
Sulla riva dei sogni
Lasciando che il tempo passasse
Ho contato le onde
Fra gli occhi dei nostri giorni di sole:
dove l’alba ancora sa d’aurora,
e il bacio è un altrove
tra i sensi eterni di un miraggio.
Colorando del grigio degli anni
Le ciglia della luna,
ho aspettato di rapire il tuo respiro
per conservarlo in eterno
nel ritorno della primavera.
Volteggiando tra i fiocchi
di una neve mai scesa,
ho inventato le carezze
per colorare di vita le tue guance.
Non posso far altro che pregare
Per dire al cielo
Quanta nebbia ancora esiste
Fra la realtà e la fantasia.
Ecco, è proprio lì
Che una farfalla bianca
Spesso viene a trovarmi…
…..Per posarsi
Sulla riva dei sogni.
E’lì che ti ho conosciuto,
e nessuno potrà rubare
le conchiglie che vi ho lasciato.
Lo potrà fare solo il mare,
quando saprà
che le avrai raccolte una ad una:
in quel momento allora
potrò finalmente smettere di sognare.
Tu, sarai la mia riva
Ed io il tuo mare.
Sandro Pellerito
sezione B
Accetto il regolamento
SO CHE CI SEI
Chiudo la porta ed esco un po’
e guardo il traffico che c’è
in questo sabato di pioggia,
seduto in un bar
E meno male che ci sei
da qualche parte lo so che
ci sei
che esisti veramente
Che hai sole negli occhi
oppure neve sul tetto
A volte credo di incontrarti
in uno sguardo, una parola,
una stretta di mano
ma è solo un momento
E quando immagino di te
da qualche parte lo so che
ci sei
che esisti veramente
che hai mare da guardare
oppure pioggia senza fine
che forse anche tu
mi stai cercando
ogni giorno
tra la gente
nelle strade del mondo
Mi basterà
un sorriso inatteso
per riconoscerti
Stefano Peressini
Accetto il regolamento.
Partecipo alla sezione B con la seguente poesia:
Sarà forse quel tempo
Leviga degli anni il volto
quel vento rapido d’inverno,
isole vuote gli occhi in facce
come maschere incolori.
Tutto si perde dell’ordine
azzimato, nelle cose lasciate
a penzolare come stracci
dalle finestre scorniciate.
Il tempo resta a ricordarci
il nostro trapassarci senza slancio,
la sistematica illusione
di mille parole vuote.
Sarà forse quel tempo il tutto
e il niente, l’agognato liberarsi
dalla stretta dell’onda, nella cedevole
memoria d’un naufrago stremato.
Il mondo da cui partimmo
è macchia indistinta alle spalle
punto infinitesimo d’un’idea sbagliata,
imprecisato nome da dimenticare.
Venga allora il lampo, la tempesta
l’equilibrio nuovo degli istanti
e il profumo delle storie vere, acqua
che corre al mare e si rischiara.
Ci tenti l’avventura, il volo, il varco
l’intrinseco meravigliarsi nell’appartenerci,
l’attesa del destino nell’amore, la casa
ad aspettarci poco più in là del cielo.
partecipo con il breve racconto
accetto il regolamento
la felicità
E vissero felici e contenti, appena capirono che la felicità sta in ogni attimo degno di essere colto. La colsero nell’ attimo in cui lo sguardo dell’uno fu per l’altro. Si annidava tra l’onestà e la certezza dei loro sentimenti. Era lì ad attenderli, a sorprenderli e infine si mostrò loro nel suo aspetto fiero e degno. E’ così che si amarono per sempre.
partecipo con la poesia
accetto il regolamento
Scatta….
Il primo scatto:
la meraviglia e lo stupore
che supera l’incomprensibile sensazione
che magnifica i sensi
Secondo scatto:
la gioia e la completezza
di una felicità mai comparabile
Terzo scatto:
la consapevolezza e la fierezza
di quel portento che riempie il cuore
anche quello più desolato.
Ad ogni scatto c’è l’amore più grande
Amore di mamma…
Il tuo cognome Genny?
E … sognare
Filtrava
attraverso le tigliose imposte
un etero raggio di luce …
un brivido di freddo mi avvolse,
mi destai.
Fuori crollava la pioggia
martellante
sui tetti
sui balconi
sulle case.
Fui invaso da un desiderio
di tranquillità
volevo obliare i problemi
del mondo e …
sognare.
Ma come si può sognare
in un mondo,
dove il sogno è già
realtà?
partecipo con la poesia – sez B
accetto il regolamento
Molto bella, complimenti
La notizia
La chiamarono mentre sistemava la tavola. Il pranzo era quasi pronto, mancavano le posate da adagiare sui tovaglioli profumati di bucato quotidiano. Le urla provenivano dalla spiaggia, a pochi metri dalla casa delle vacanze che avevano preso ad affittare negli ultimi anni. Erano anziani, e soli, così quel mese lontano dalla metropoli avvolta da nuvole di smog, rappresentava il loro toccasana estivo. Una goccia scivolò dalla forchetta ancora bagnata e andò a posarsi sul piede scoperto dagli infradito. Allora capì. Seppe in quel momento che il mare lo aveva ingoiato con le sue fauci azzurre. Glielo aveva fatto capire un giorno, dopo l’ennesimo litigio, che se ne sarebbe andato nel mare. Aprì l’uscio, affondò nella sabbia, perse le calzature durante la corsa affannosa e raggiunse il gruppo di abitanti accorsi in massa sulla riva. Si voltarono verso di lei, ma la donna non si accorse di quegli sguardi smarriti.
La sua salma era alla deriva. Era tornato così, pancia all’aria, gonfio come un pesce che non ce l’aveva fatta ad attraversare la corrente. Stella si avvicinò lentamente alla battigia, si accasciò al suolo e consegnò alle onde marine le sue ultime parole d’amore per lui.
Domizia Moramarco – Sezione A
Dichiaro di aver letto il regolamento e ne accetto le condizioni
In viaggio
Le mani strette
a nodo sul treno
in corsa il mio destino il tuo
in viaggio aprire il finestrino
ad ammirare alzarsi il giorno
stendersi la notte mentre nasce un fiore.
accetto il regolamento – sez B
mi è piaciuta molto questa lirica
Sez. A Accetto il regolamento.
La bionda
Mi trovo sulla tolda di una nave..di legno..una nave vecchia.. da pirati .. ho una bandana arrotolata intorno alla testa, i capelli ne escono sparati, ispidi; una maglietta a righe; alla mia sinistra vedo.. un uomo, con bandana e maglietta a righe, un coltellaccio conficcato nella gola lo tiene attaccato all’albero; tutto è privo di colori.. in bianco e nero … immagini, fra Crepax e Pratt; sento un canto .. senza parole … di sirene. .. affascinante, si snoda ininterrottamente; sulla destra ci sono degli uomini, tutti morti con un coltello nella gola … ; due marinai vivi mi indicano un contenitore per il pescato dal quale proviene il canto; all’interno una sirena, bionda, dall’aria maligna; unico elemento colorato; perde la sua coda e continua a cantare .. per spingere gli uomini alla morte; si trasforma in una sorta di cilindro che compatta anche viso e capelli, la pestiamo con i piedi; il canto smette; sembra tornare la luce e il colore.
Mi sveglio a metà, metto i piedi sul pavimento e continuo a pestare, nella testa una parola risuonante odio e rabbia: “La bionda, la bionda”. Sveglia del tutto … è una settimana che non fumo.
ANGOSCIA
Plumbeo questo cielo
fatto di nubi oscure
e di mille paure.
Mare burrascoso
come il mio cuore
che non sa dove stare.
E mi tormento
coi piedi nel piombo.
Mi siedo sul ciglio
della strada
a contemplare
il mondo.
Patrizia Benetti Sezione Poesia. B. Accetto il regolamento.
Vortice in-verso
Nuvole lievi
nel cielo candido
le mie parole in verso,
delicate cantano
d’incantevole universo,
vanno veloci e poi
alla mente s’appuntano,
cercando e ricercando.
E poi proseguono
narrazione di emozioni,
incanto e disincanto
di rari istanti,
di sale e sole,
d’amore e mare,
dolci e amare si nutrono.
Squarciano il cuore
e lo rinsaldano
in giostra di elementi.
Saziano l’anima
e poi l’affamano
in vortice inverso,
in attesa di un altro
imperdibile verso
Tania Scavolini sezione B – accetto il regolamento
In una eterna danza
Mi bagni e mi disseti
e sei già lontano
che sento il calore dei raggi
bruciarmi il corpo
prima di accoglierti di nuovo in me
a levigare i miei seni
i miei fianchi
e il mio ventre,
ancora.
E annuso il tuo respiro salmastro
le mie orecchie non odono altro che
il rumore del tuo ansimare
nell’orgasmo
pieno di questa eterna danza
ancora e ancora.
Ti allontani per poi ritornare
non ti fermi mai che per l’illusorio istante
del morire abbracciati
che dal tuo distacco
strappi via ogni volta un po’ di me.
Non mi incanti più mare
con il luccichio del mezzogiorno
i tuoi rossori al tramonto
la calma della notte
perché sono terra e conosco
il rumore delle lacrime che si infrangono
come schiuma contro gli scogli
e le custodisco finché tu possa portarle lontano da me
una volta ancora
ancora e
ancora…
Fabiana Petozzi – Sezione B Poesia
Dichiaro di aver letto il regolamento e di accettarne le condizioni
OCEANO
L’ anima mia cerca pace, serenità;
il respiro lieve come brezza marina:
respiro cullato, ondeggiato.
Ferme sono le correnti:
non turbinio di acque, non falsi mulinelli.
Tutto tace, tutto è silenzio;
distesa azzurra davanti agli occhi:
scia lenta, solca il mare,
apre le acque.
Il sole sorride dietro al vetro.
La calma è nostra preda,
mentre delfini danzano, saltanti,
accompagnati dal tintinnio dell’onda.
Sandra fedeli
Accetto il regolamento e partecipo alla sez. B
Annalena Cimino
Accetto il Regolamento Sez. B
NON AVER PAURA
Non aver paura di amare,
l’amore muove l’universo intero.
Non aver paura di soffrire,
la sofferenza ti rende invincibile.
Non aver paura di piangere,
le tue lacrime saranno affidate al mare.
Non aver paura di ricordare,
i ricordi saranno custoditi nell’anima.
Non aver paura di sentirti solo,
l’amore ti circonda sempre.
Non provare rimpianto mai,
ciò che è fatto con amore non muore mai.
Non aver paura di tacere,
il silenzio ti abbraccerà forte
e ti sussurrerà…
non aver paura
non sarai mai solo.
Arturo Alessandri.
Accetto il regolamento. Sez B
Ricordo di Melfi.
Bentornata Caterina
gli stivali di vernice
traversarono la piazza
del paese giovinezza.
Menti vuote e corpi caldi
s’incontrarono per caso
dove il nome non contava
e gli sguardi eran promesse.
Raccontarti adesso è amaro,
quale tempo avremmo avuto
se tu sola fossi stata
la passione di quei giorni?
La, sul Vulture, si mosse
delicata la tua mano
si sforzò di coglier fiori
che non vollero sbocciare.
Impetravi solo amore
nella gaia “casa rossa”
dove tutto diventava
dolce gioco di carezza.
Non ti ho dato quasi nulla
delle cose che chiedevi
e son qui a ricalcare
vichi stretti di rimpianto.
Era il tempo del liceo
della vita divorata
delle voglie prepotenti
che provammo a soddisfare.
Chissà dove sarai ora
di qual genere è il tuo amore
tornerei se lo potessi
ma ci riconosceremmo?
Bravissimo, mi piace molto. Hai letto la mia partecipazione?
Una città, una sera..
Incontri di una sera
fra viandanti,
noi due
che passeggiamo
lungo il viale,
bottiglie di birra rotte
sul ciglio della strada,
su spazzature immonde
ed occhi di puttane infreddolite.
Città
che ci proteggi
dai rumori,
le palme che, snervate,
si assopiscono,
frustate da ruvido libeccio e parassiti.
Il passo immacolato
della notte
imprime la sua orma
nei pensieri,
nel correre impazzito
dell’inerzia,
sul dorso martoriato della gente
che fruga nei bidoni della fame.
Sapevo fosse amore
il tuo sorriso,
città
che mi catturi
e che mi ammali,
sorella maledetta
e improvvisata
nell’algida fessura dei tuoi seni.
Sezione B- Accetto il regolamento
Selene Pascasi – dichiaro di accettare il regolamento e partecipo per la sezione B
POESIA EDITA “BRIVIDI NELLE LUNE”
(tratta dalla silloge poetica “Con tre quarti di cuore”, Edizioni Galassia Arte)
Nelle lune leggo brividi
compatti, densi, vivi
ovatte di attimi reali
nati dal morso di un’idea
E scrosciano impetuosi
temporali di cristallo
biologici universi
figli dei miei sensi silenti
Nelle lune cerco ipotesi
matematici riscontri
bavagli di un errore
muto a grida di dolore
E si asciugano ricordi
fra bucati stesi al vento
umidi e nostalgici
in un gocciolio di vita
… sento quei brividi
Maria Carmela Dettori
accetto il regolamento e partecipo nella sezione B
QUEGLI OSCURI CAMICI BIANCHI
Non so dove riposa il tuo cuore,
in quale battito d’ali s’è fermato
e non ha più ripreso il volo,
non so in quale calice hai versato
le ultime lacrime di dolore
prima di cadere così sconfitto
che nessuna pietà t’è di conforto,
e non so dove hai dimenticato
la tua fragilità quando nascesti nudo
e le carezze hanno consolato il pianto.
Ora nel rovescio del tuo camice bianco
nascondi paure e frustrazioni
mentre varchi la soglia del nostro limbo
e lo trasformi in un inferno,
per noi anime battute dal vento di tempesta
del tempo e dei malanni,
quale sorriso ti sia mancato non so
per fare di noi i burattini
del tuo perverso gioco
e quale torto hai subito che ti ha tolto
il coraggio d’esser uomo
e di noi ti fai scherno e ridi
quando la mano si leva e ci devasta.
Noi rose ferite senza spine
ancora innamorate di un profumo antico,
noi ingombranti fardelli
imprigionati nelle loro fantasie.
Ma io ti vedo,
nel deserto d’un sole spento,
implume come passero
nel grembo di tua madre,
che ti trascini e ti nutri delle mie malinconie,
ed è la mia pietà, adesso,
che ad ogni sbattere di ciglia
sarà la sola a farti compagnia.
Dichiaro di accettare il regolamento del presente bando di concorso – sezione B – per partecipare con la seguente poesia:
ANCORA NEI PARAGGI
ancora nei paraggi di un addio tu sei
ancora, prenotato allo stato di abbandono
quando il tutto è parola e non più abbraccio
analfabeta di cuore la chiamasti di notte
tra il rumore sordo di un’estasi infeconda,
dolcemente intenzionata ma dal residuo amaro,
lei che candida si fece e diafana come di vetro
e come di vetro fragile e, se infranto, sai che taglia
così ora mi rinchiudo nella casa dei disastri
e questa adotto come patria e scuola del mio cuore
che, dopo ferite di vetro, balbetta quasi fosse il suo.
Maria Carmela Dettori
accetto il regolamento e partecipo nella sezione A
IL PASSEROTTO
Aveva ali bagnate, la pioggia e la neve le avevano appesantite, a stento le zampine si trascinavano, il capino basso, gli occhietti che si stringevano a denunciare la fatica così grande per un piccolo essere in balia del tutto. Ma non si fermò, pianse quelle lacrimucce che solo i passerotti sanno piangere, ma non si arrendeva. Il vento cercò di aiutarlo soffiando delicatamente sulla neve, ma desistette perché era così piccolo da spostarlo tutto, farlo sbandare e rotolare. Il cielo, impietosito, smise di far cadere la neve e disse alle nuvole di andare lontano. Non seppe più quanto camminò, il piccolo passero. Ad un tratto vide in lontananza degli strani fiori alti, dalle foglie larghe e un’enorme corolla di petali, lo stelo eretto, fiero e guardava in alto. Il passerotto lentamente si avvicinò e guardò dove guardavano i fiori, pian piano le sue ali si alleggerirono, la neve si sciolse e si asciugò e tutto il suo corpo riprese calore e vigore. Aveva trovato il Sole. Si librò in volo e posandosi sulla corolla diede un bacio proprio al centro del Girasole. -Nutriti pure del mio seme. C’è sempre un tempo in cui si rinasce-, gli sussurrò il fiore.
Sergio Carrivale – accetto il regolamento sezione B
– l’anima non esiste –
quel che verso in queste righe
è soltanto la placenta
di un parto primordiale
un abominevole conato
del mio cervello
che s’ingozza di follia
in una realtà bulimica
con le mani e con la bocca
con gli occhi e con le nari
e la mastica coi denti
poi la sputa vomitandola
su questo foglio
inutile vittima sacrificale
immolata alla superbia
mentre io son qui
che scrivo e razzolo
in fetidi liquami
l’anima
è solo un capro espiatorio
inventato dal poeta
Paesaggio
«A che pensi?». La voce mi rimbalza nelle orecchie come un dolce tintinnio di campanellini.
Distolgo lo sguardo dal finestrino del treno. «A quando eravamo giovani. Guardavi il paesaggio e ti saltavano addosso monti, alberi, campi, automobili, persone… La vita in una parola. E tu meditavi sul significato del trascorrere del tempo. Ora ti fugge davanti una macchia confusa in cui è inutile cercare di distinguere le forme. Certo, è una nebbia di colori che ti stordisce, invitando la ragione ad abbandonarsi al sonno ma non mi piace. É come una droga».
«Alcune cose non mutano mai» sorridono labbra delimitate da deliziose fossette. «Tu, per esempio, sei rimasto il solito brontolone. Considera, piuttosto, che tra meno di un’ora abbraccerai i tuoi nipoti: una volta ne sarebbero occorse almeno dieci. E due cambi».
«Sempre saggia» annuisco. Abbasso gli occhiali, cercando iridi nocciola che sfavillano allegre di gioventù nonostante abbiano subito l’assalto di settanta inverni e altrettante estati. Mi abbandono al loro richiamo, sciogliendomi nell’abbraccio di un’anima il cui panorama mi affascina come il primo giorno che si donò alla mia contemplazione. Mi sporgo in avanti.
Il ragazzo con le cuffie sussulta nel vedere due anziani che si baciano nello scompartimento.
Accetto il Regolamento, sezione A. Marco Bertoli
FRANCESCA LONGOBARDO
NEL MARE
Rocce si stagliano
precipitano nel blu
Onde s’increspano
s’innalzano
gocce, schiuma, travolge
il mare, con una bianca veste
Odoroso di salsedine
ci avvolge e inebria i sensi
creando vortici con maestria
che si perdono quasi in un abbraccio
tuffandosi nell’infinità del mare
Accetto il regolamento
Sez.B
Accetto il regolamento sezione b
Vuole solo amare
Non ho bisogno di luce,
per guardarti
ed anche se stai in silenzio,
riesco ad ascoltarti
non è stato il tempo passato
a poter sminuire
questo amore fatto in divenire
e non c’è niente che tu mi debba dimostrare
il mio amore viene dall’anima
ed all’anima non serve niente
vuole solo amare
Gabriella Becherelli/12/6/2014 accetto il regolamento
Si espande
il suono di un sitar
lungo
come il sospiro
della notte
di riflesso dall’ universo
anni luce
a passo di danza
le creature veleggiano
verso l’ infinito
punto
un soffio sussurra all’ orecchio
parole d’ amore
Mariella Mulas
accetto il regolamento e partecipo alla sezione A:
Seme per una follia
L’origine, forse come seme che radica esponenziali eventi. Fu coincidenza o fato chissà.
Due giovani per caso su una stessa via, ambedue, con sguardi un po’ straniti, si fermano davanti a una vetrina. Ed ecco scambiare sguardi, ecco prime parole, ecco sorrisi.
Poi facile rivedersi e scoprire voglia di amarsi. E cercarsi in preamboli variegati di fasi di vita. Maturano, sposi, tra varie vicissitudini, si scontrano in ribellioni di opinioni ma si esaltano in ideali ferrei. Poi incontrano tristezza nei gironi delle amare difficoltà e delle delusioni sociali. Pure lottano e hanno sguardi ancora di premura e amano il loro tempo insieme. Poi il male oscuro entra a far parte delle abitudini. Con coraggio continuano, ma spesso persi in frustrazioni. Il Male raggira la ragione e la realtà non solidarizza con il loro cammino.
E la mente di lui diviene ossessione e violenza, mentre quella di lei diviene terrore e silenzio.
La notte ingigantisce ombre e fobie e, in quella maledetta, offre mano al delitto.
Muore la paura, resta il suo sangue a disegnare sul pavimento l’amore ucciso senza un perché. E il ramo infine tende la corda avvolgente quel capo d’uomo che nella follia aveva posto anche l’ultimo respiro.
Ludovico Manneris, accetto il regolamento, sezione A
Malo uomo
Le farfalle tropicali non erano mai state così acerbe nel loro volo. L’aria solfurata dalle industrie ricopriva le metropoli, i suoi abitanti e tutto il Pianeta Terra. Ricordo che quando ero piccolo, le farfalle erano coloratissime ed il loro volo comunicava morbidezza e semplicità. Ora le guardo con profondo rispetto.
Accetto il regolamento, sezione B
Anna Rita Melis
Ombre di tutti i sessi
Travagliate le vie
Composte le panchine
Il Sole piangeva lapilli
e le ceneri percorrevano le città
Esseri ombrosi
si cibavano di argilla
maledicendo gli avi
Travagliate le vie
nella cattedrale dell’uomo
Composte le panchine
lungo i fiumi del mondo.
Luana Alessandri accetta il seguente regolamento e partecipa per la sezione B
Camera a gas
Click
Clack
Due volte
Click Clack Click Clack
Il giogo si percorreva
sino al tramonto
Click Clack
Tre volte
Click Clack Click Clack Click Clack
L’alternativa
nascondeva disperazione.
Sezione A, accetto il regolamento, in fede Ernesto Civitelli
Rapita
Aveva sette anni, i capelli d’oro e le guanciotte rosa. Lisa giocava su cortile nel retro quando due uomini entrarono in casa e letteralmente si cibarono della madre in poche ore. Lisa fu risparmiata e rapita. Il ritorno del padre fu una desolazione dell’anima. L’acqua della piscina aveva cambiato colore, si era tinta di sangue ed ossa. Nessuno seppe nulla di Lisa.
…Padre…
sono venuto a cercarti…
dove il buio mi accompagna…
della tua paura…
e delle tue bestemmie
solo il ricordo…
dove la fame…
non era solo per te…
terra rossa…
dove la maestosità…
degli ulivi…
portava lavoro…
di inverni freddi…
chino per terra…
in ginocchio…
come preghiera…
la raccolta delle olive…
nelle mie piccole mani…
il freddo di tramontana…
mi spaccava le labbra…
silenzio assordante…
di uliveti immensi…
dove ogni pensiero…
può volare…
e all’ombra…
di questi ricordi…
inarrestabile…
il mio cercarti…
e come da bambino…
nel mio danzare…
accompagnami nel mio…
ultimo inverno.
Pellegrino Grazio – sez B
Rosa Bizzintino Sez. b accetto il regolamento.
Rosa Bizzintino.
Poesia. Il faro.
E’ sempre solo
il faro,
ad illuminare e
a schiarir la strada
per i distratti e
quelli che hanno perso
la dritta via.
La sua luce
cade morbida
tra le onde del mare
nero pece e
nella solitudine
più scura se ne sta.
L’immensità del mare
senza confini gli basta
quando, all’alba,
spegne la luce e
s’addormenta
con il rumore delle onde
che sbattono sugli alti scogli
per poi scendere giù
Massimo Chiriatti (Chirio, giocoliere del verbo)
accetto il regolamento sezione B
DEDICA
Dall’albero di vita
nascesti frutto inadatto,
di dolce colore
ed intenso sapore,
ma il destino t’avviluppò
d’un brulichio d’insetti
che di nettare
fecero marciume.
Caduto,
battuto ed abbattuto
a terra risiedi.
Eppur tu,
attanagliato all’obolo d’oblio passato,
avvinghiato a vincoli incompresi d’ignoto
di domande e domani,
ti dimeni
in dilagante e languida
richiesta d’aiuto.
Alberto Diamanti
mail : alberto.diamanti@yahoo.it
“accetto il regolamento”
Partecipo alla sezione B con la poesia:
“LA BAMBINA E IL LUNGO STRADONE”
(la storia dell’amore di una mamma per una figlia nello scenario dell’Olocausto della seconda guerra mondiale)
LA BAMBINA E IL LUNGO STRADONE
————————————–
“Mamma, mammina… perché tu non vedi
che io sono stanca ? Mi fan male i piedi…
Da ore noi stiam camminando quaggiù
in questo stradone… che non finisce più”!
“Amor della mamma… amor mia piccina,
tienimi forte con la tua manina…
tra poco saremo noi tutti arrivati
laddove il destino e Dio ci han chiamati”!
La bimba guardò la mamma sua, fiduciosa,
mentre scendeva una lacrima rosa
nel bel volto che fu, ormai sofferente,
di madre che sa… di madre cosciente…
che sa di dover esser lei la piú forte.
Mentre porta sua figlia alla morte.
Accetto il regolamento, partecipo con la mia poesia dal titolo “Ed era amore….”all cat.B
Giuseppe Bennardo.
Ed era Amore……..
Ti ho visto sparire,
come sparisce la schiuma del mare quando l ‘acqua raggiunge la riva,
dissolvendosi poi nella sabbia ,
lasciando dietro di se solo una striscia bagnata,
come bagnata sarà la mia vita
dalle tante lacrime versate,
per un amore visto sbocciare e poi morire,
senza far niente per poterlo salvare,
perché proprio tu hai fatto in modo che
nella nostra storia fosse scritta la parola
fine.
Un ultimo squardo verso quel mare senza confine,
onde tumultuose si confondono con il mio soffrire,
mentre il cuore è circondato da una corona di spine.
Daniela Schirru –
Sezione B. Poesia – Accetto il regolamento del concorso.
… Echoes …
Note di musica
risuonano come echi
nelle notti di luna piena
emozioni
come dissonanze magnetiche
sparse dal vento
nel mare agitato
da burrasche sonore
sprigionanti
coriandoli di luce
incandescente
come schegge del silenzio.
Daniela, 1. Agosto. 2013
la poesia Ombre di tutti i sessi rappresenta la vita attuale,difficile da percorrere,irta di mille pericoli e ombre.Lodevole la rappresentazione poetica e il susseguirsi di immagini toccanti, che avvolgono il lettore in un triste quadro d’autore…bravissima e complimenti!
Oltre l’infinito
Mi trovo qui, in solitudine con l’oceano.
Guardo avanti, chiudo gli occhi e respiro…
Respiro profondamente la sua immensità.
L’ immensità che per un sogno astratto divora
un qualsiasi cosa. Divora un’onda, per esempi,
Che può essere grande come l’amore che proviamo
attraverso l’insegnamento della vita; onde che hanno
Il movimento del cuore che commuovono, costituiscono
tempeste e non danno risposte sagge ma solo imprevedibili.
Perché in una sola parola possiamo nascondere tutto o niente,
oltre l’amore di un oceano.
Dichiaro di accettare il regolamento e partecipo alla sezione A con
“Oltre l’infinito”
Message in a bottle
Impronte imprecise, seguendo gli avvallamenti della sabbia.
Emily ha deciso di raccogliere le idee confuse. Ha lasciato Bruce dopo diversi anni di fidanzamento, una decisione maturata e sofferta.
I capelli spettinati dal vento quasi le impediscono di vedere. La luce del sole è intensa e qualcosa attira l’attenzione. E’ una bottiglia trascinata dalla risacca e il sole sul vetro crea delle stelline luminose. Di bottiglie vuote capita di vederne, ma questa è diversa, non è la solita, contiene un rotolino di carta.
Le scappa un sorriso tra incredulità e curiosità, si guarda intorno, è sola.
Si vergognerebbe da morire se la vedesse qualcuno. La stappa come fosse uno spumante per brindare a una nuova vita, un nuovo amore magari.
Le mani le tremano mentre trattiene quel foglietto.
Ma non lo apre subito, chiede al cielo e al mare che possano regalarle un dono, non di preziosità, ma di lucidità per le sue scelte future. I gabbiani richiamano coi loro versi il suo sguardo.
Una folata di vento e il foglietto le scappa dalle dita, ma non è delusa.
Tra le mani trattiene qualcosa di più forte: la fiducia per la vita!
E guardandolo volteggiare nell’aria, sorridendo riprende i suoi passi.
Tania Scavolini sezione A – accetto il regolamento
Lucia Lascialfari
Dichiaro di accettare il regolamento
Partecipo alla Sez B
MIGRAZIONI
Adagio nel tiepido cielo
si svolge volo di migratori
al sud, Africa sorella terra.
Puntano dritte le ali
ancestrali viandanti pungono i nembi
e conducono sogni in stormi geometrici.
Puntuali e solenni
incontro al loro viaggio
uomini migrano in mare.
Rosaria Barbarinaldi
Dichiaro di accettare il regolamento
partecipo alla sezione B
A te
A te…
che hai saputo leggere
tra le righe
increspate
della mia singolare esistenza
A te…
mio prode cavaliere
che spesso
mi hai salvata
dagli orridi draghi
erotti
dalla mia fervida mente
A te…
che col solo sorriso
sollevi il mio cuore
A te…
mia fonte
che sai come spegnere
i miei iracondi istinti
…sai come appagare le mie seti
“A TE”
Mare
Esisteva
Corrodeva con la sua forza
interi continenti.
Noi eravan nell’isola.
Si mangiavano ostriche
– a pranzo –
frutta arcobalenica
– a cena -.
La notte.
Il buio avvolgeva
il mare.
Onde ingrossate
sulla laguna salata.
Lucia Mesti sottoscritta, accetta il seguento regolamento.
Partecipa alla sezione B
(complimenti per questo concorso, ho letto anche le altre opere in gara e sono di ottimo livello, sarà duro vincere)
Luciano Merti, sezione A, accetto il regolamento
Faro
Non restavo mai in solitudine al faro, nascondeva qualcosa di inquietante. Sin da piccolo ho sempre guardato al faro come un luogo misterioso e decisamente non invitante. Ricordo che la sera del mio nono compleanno con i compagni di scuola avventurammo le nostre spoglie al faro per una prova di coraggio: restare 9 minuti all’interno del faro. Mirko, il più coraggioso di noi, volle iniziare per primo ma non restò 9 minuti, bensì l’eternità.
Ricordo vivissimo l’urlo che si sentì, era Mirko, ma nessuno di noi riusciva a muoversi, pietrificati dalla paura. Mirko era stato lanciato dal promontorio. Gli agenti hanno ipotizzato il suicidio, ma un bambino di 9 anni non avrebbe mai potuto farlo.
Non sono mai stato da solo al faro, ancora oggi ho i brividi al solo pensiero.
Luciano Merti, sezione B, accetto il regolamento
Onde
Le nuvole sorvolano
le onde.
Luccica la riva
di conchiglie ed oro.
Lui non parla.
Guarda dallo scoglio.
Ma non parla.
Ha perso la lingua.
Leccò un’onda
e fu punito.
Cristiana Messi – sezione B – accetto il regolamento (ringrazio Luciano per l’invito a partecipare, vorrei vincere il libro di Domenico, mi interesserebbe tantissimo leggerlo)
Santo Domingo
Sono
Annegato
Nel
Torrente
Oleoso
Dove
Ogni
Mente
Incontra
Nessuno
Gaiamente
Oleato
Oliviero Angelo Fuina
Dichiaro di accettare il regolamento
Partecipo alla sezione B
La notte parla
Quando tutto tace la notte parla
con musiche a scolpire i miei silenzi
e mai vorrei lasciarla per il sonno
che grida del domani le sue urgenze
Colgo dentro una nota quel sospiro
che mille e più parole ha già irrorato
e intrepidi pensieri nel cortile
rincorrono carezze fino all’alba
Ritrovo gli alfabeti più segreti
e scopro curve morbide ai profili
che tagliano lo sguardo a occhi chiusi
per trattenere il sale tra le ciglia
Ha tutta un’altra luce il vetro acceso
ed ogni foto parla dei miei sogni
tutto è più vero dentro ogni riflesso
tutto ritorna dove è cominciato
ma gridano lancette in basso a destra
cercando di staccarmi da malie
il sole già si muove all’orizzonte
stirando le sue braccia a poche stelle
Ritorno in passi stanchi al nuovo giorno
tenendo tra le mani lieve impronta
promessa di un abbraccio che ritrovo
la notte, se la vivi, non tradisce.
Nessuno tra la folla è ormai il mio nome
Qualcuno resta sempre oltre il tramonto.
Daniela Giorgini – Sezione B – Accetto il regolamento
“Timido amante”
S’appresta il cielo al tramonto,
dietro una tenda di nubi
il sole si nasconde
come un timido amante.
Ho ancora sulla pelle
il calore della sua passione,
lungo la strada che torna dal mare.
Lodovico Ferrari sezione A Accetto il regolamento.
PUNTUALITA’
Dieci minuti.
Osservo l’orologio a muro della cucina. Ancora dieci minuti precisi. Lo sguardo si perde fuori dalla finestra, nell’azzurro del cielo mattutino. Che meraviglia l’alba. Con la sua brezza fresca soffia via le angosce della notte. Per chi non ha dormito è il traguardo tanto atteso.
Cinque minuti.
Poco tempo, poco dolore. L’obiettivo è vicino. Stavolta sarò puntuale. Sono sempre arrivata tardi agli appuntamenti della vita. E li ho sempre mancati.
Due minuti.
Ci vuole precisione per fare le cose giuste. E io non le ho mai fatte. L’elenco dei miei fallimenti è lungo più di sei piani. Le lancette paiono ondularsi al mio sguardo bagnato dalle lacrime. Penso di regalarmi ancora qualche minuto in più ma a cosa servirebbe? Ormai la decisione è presa.
Un minuto.
Osservo il sole. Quando pare ancora annaspare nel mare di fronte a me, il primo raggio gli sfugge e rischiara la mia stanza di rosa. Respiro l’aria profumata di settembre con avidità.
Pochi secondi.
Si va. Mentre lascio il balcone alle mie spalle e l’asfalto attende di ricevermi mi accorgo di essere in ritardo. Ci vuole tempo per volare per sei piani.
Anche al mio ultimo appuntamento arriverò tardi.
Accetto il regolamento, Ernesto Pala, sezione B
Luci
Andiamo,
siamo nell’oscurità profonda.
Andiamo,
avanti lungo la luce.
Andiamo,
qualcuno si è perso.
Andiamo,
non ci vedremo più.
Andiamo,
le luci si allontanano.
Amalia Rossi
Accetto il seguente regolamento
Partecipo alla sez. B
Ruvido mare
Ancora l’alba,
ancora la techno.
I reduci del sabato sera,
girovagare per la spiaggia.
Ancora un’altra alba.
Siamo liberi di vivere.
Siamo liberi di ridere.
Mani ruvide
per il ruvido mare.
Piccoli piedi
Il ragazzo si guardò intorno. Nell’aria avvertiva il sapore della pioggia. Si abbottonò la giacca e con passo sicuro si avviò nella direzione che lei gli aveva indicato.
Un attimo prima guardava le sue piccole mani che fluttuavano nell’aria ad accompagnare le sue parole di accusa. Anche lei era una del branco: si spostavano insieme inseguendo il nulla, da un quartiere all’altro, da un rave a una panchina del parco. Che colpa ne aveva lui se la musica di quella sera, due mesi prima, li aveva travolti? Prima era stato un bacio su un’odiosa melodia, poi le sue mani imprudenti in cerca di accidenti. Non lo sapeva lei che i guai si trovano anche al buio? E quella gonna corta che non copriva neanche un forse? Erano finiti in un mare di desiderio e lui non sapeva nuotare. Le salì addosso e non la lasciò finché non giunse a riva. Ora lo malediva di colpa perché aveva seminato piccoli piedi che si sarebbero spostati con lei, ad inseguire il nulla da un quartiere all’altro, da un rave a una panchina del parco. Vattene! Ha detto lei indicandogli la fine della strada! E a lui non è restato che obbedire.
Accetto il regolamento – Sez.A
Lella Pintus
Trilogia
Dita di velluto
Sulla mia pelle ruvida
Desiderio perduto
Nella memoria torbida
Offrimi acqua
Che lavi la bocca
All’urlo di pioggia
Che terra non tocca
Il passato non muore
Il futuro si scosta
Senza far rumore
Il presente è impotente
Tutto è niente!
Accetto il regolamento – Sez.B
Lella Pintus
Luca Fremi, accetto il regolamento, sezione A
Sola
Lucia rientrava a casa la notte. Lavorava in una bettola del paesino in cui era nata. Non aveva mai visto il mare, ne poteva accedere alla scelta del programma televisivo da guardare. Lucia aveva 45 anni, non era sposata ed a casa un padre, troppo autoritario, comandava ogni istante della sua vita. Lucia non si era mai innamorata, mai aveva guardato un uomo con un sentimento di curiosità, le bastava suo padre. Le bastava quell’ignoranza. Lucia non vide mai il suo 46esimo compleanno. La trovarono sul fiume, come la Marinella di De Andrè.
Accetto il regolamento, sezione B (poesia)
Tam Tam
Tam tam
il ruscello in movimento
Tic Tac
una pietra sul fondale
I rumori si equivalgono
la foresta sussurra
L’uomo acerbo
ragiona di bellezza
il verde degli alberi
l’azzurro del cielo
Tam tam
l’acqua si è fermata
Tic Tac
abbiamo perso l’anima.
LA BESTIA DEL MARE
Scendo per i greppi
Umidi di muschio
Odorosi di sabbia.
Altro confondersi di salvia
E buchi nella memoria
Sentire i profumi dei chiaroscuri di tempesta
Nello sfiorire del cielo.
Note di scirocco irregolari
Ostaggio della tua assenza.
Percorro di corsa questo tratto di sentiero
In esanime luce di fine giornata
Nel culmine delle linee che uniscono le onde
In fondo all’orizzonte.
Attraverso il silenzio nella penombra del mare.
Raffiche di vento ora mi allontanano
Uccelli nel tramonto risuonano in preghiera.
Geometria di pagina bianca
Questa spiaggia di fine inverno
Dove potrò disfarmi
Delle bestemmie del cuore.
Gabriella Pison
Dichiaro di accettare il regolamento
sezione B
Io sottoscritta Antonia Galante desidero vincere il libro di Domenico Galluzzi.
Partecipo, accettando il regolamento, al seguente contest.
sezione B
Santo Domingo
Sono
Ancora qui.
Non
Tornerò a casa.
Oh mare caraibico!
Dovunque
Ormeggi lo sguardo
Miriadi di
Illirici colori
Notandosi
Gongolano
Ornati di luci.
IL PRIVILEGIO DELLA SCELTA
Si avvicinò alla foce e, per la prima volta, vide il mare. In quel punto le acque erano agitate e le onde gli mandavano addosso decine di pietre. Il rumore era assordante.
si spaventò e scappò via. Per giorni e giorni ripensò a quell’affascinante movimento d’acqua e spuma. Gli sembrava la cosa più bella che avesse mai visto.
Una mattina osservò attentamente il movimento delle onde, chiuse gli occhi, indietreggiò, agitò velocemente la piccola coda e si lanciò nel turbinio di fango e di pietre. Girò su se stesso parecchie volte e gli sembrò che la sua testa stesse per scoppiare. Quando pensò che non sarebbe riuscito a sopravvivere, tutto di colpo finì e si ritrovò dolorante e stordito là dove il blu diventava più intenso e l’acqua più fredda e profonda. Una barca a motore lo sfiorò ma per nessuna ragione al mondo sarebbe tornato indietro. Si voltò a guardare la foce. Le acque placide dello stagno erano più tiepide e sicure di quelle del mare ma il fondale marino era un mondo tutto da scoprire.
Brulicava di vita.
Dichiaro di accettare il regolamento. Sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento. Sezione B
IL VASCELLO DEI FOLLI
Avanza a vele spiegate
sull’immensa distesa d’acqua
il vascello dei folli,
uomini e donne senza patria
che la ragione ha spinto alla deriva.
Ritorna la nave azzurra
sospinta dal vento del coraggio
cavalcando onde dove le parole
non hanno più alcun peso.
Sono abbastanza folli
da pensare di cambiare il mondo,
intrisi del furor di divina ispirazione
nel labile confine che segna il solco
tra il genio e la follia.
E Follia, che sempre ad Amore s’accompagna,
sparge fiori bianchi tra i capelli di Ofelia.
Accetto il regolamento, sezione A
Nervo
Eo stanco di sistemare i vecchi libri, ormai erano mesi che catalogavo con esperienza da bibliotecario fai da te. Ero stanco di non trovare quelle lettere, ero stanco di vivere senza lei.
Una sera, guardai dalla finestra aspettando un segnale. Quella sera incontrai l’ispirazione. Smisi di catalogare ed iniziai a scrivere la mia storia, la mia nuova storia: “Nervo”.
ANNA CAMPO,desidero partecipare al concorso e accetto il regolamento.
SEZ A Short Story.
NELL’ALBA.
La rugiada del mattino bagna ogni cosa, dando alle forme un aspetto curioso, piccolo, più umano.
Meno minaccioso.
E così quello che di notte era un mostro terribile al mattino, tutto bagnato, è un semplice fiore dalla corolla appena aperta, che cerca nella rugiada cibo e vita.
Il sole illumina quella scena di vita sempre nuova e molto antica, seppur rinnovata ogni giorno.
Piccoli diamanti brillano nell’aria tersa, nell’erba, sugli alberi, su ogni essere vivente che, lentamente, sta tornando alla vita.
E ogni cosa va al suo posto.
Chi sono io per spezzare questo meccanismo meraviglioso?
Lentamente, senza farmi vedere, ripongo il mio fucile nella sacca, esco dal mio nascondiglio e torno sui miei passi.
Sento che per un attimo la vita, dietro di me,si ferma per poi tornare a correre come sempre.
Ignorandomi.
Una notte buttata via, passata inutilmente.
Una notte da conservare come un tesoro prezioso.
Come una goccia di rugiada che ricama tessuti d’argento attorno a lei.
Come il mio cuore pieno di speranza.
Di nuovo libero.
Finalmente io.
Nell’aria del mattino bagnato di rugiada.
ANNA CAMPO Desidero partecipare al concorso e accetto il regolamento.
SEZ B Poesia
Nel silenzio
Sei mai stato in una foresta di notte, quando il vento tace?
Quando non c’è la sua voce che fa fremere le foglie,
muovere i rami e alzare la polvere?
Quando il silenzio può regnare sovrano?
Allora potrai ascoltare la voce della foresta.
Quella voce che aspetta soltanto il silenzio
per farsi udire.
E la potrai ascoltare nelle voci degli uccelli notturni,
degli animali che, approfittando del buio,
escono fuori per cercare cibo.
E nei rumori di coloro che scappano
per non diventare quel cibo.
La vita, la vera vita della foresta,
vive nella notte,
quando il vento glielo consente.
Come la voce di Dio.
Per farsi udire ha bisogno che la tua voce,
la voce di tutti coloro che si sovrastano per farsi sentire,
taccia.
E solo allora,
nel silenzio completo,
potrai sentirlo mentre parla direttamente al tuo cuore.
E narra di un amore senza limiti, senza confini.
Un amore così grande da prendersi tutte le tue colpe
per non farti soffrire.
Narra di un amore che vuole solo il tuo bene.
Un amore che ti sta ancora aspettando.
Sei mai stato nella tua anima di notte,
quando tutto tace?
Prova…
E ascolta.
Murri Fabiola sezione B poesia, accetto le condizioni del regolamento.
Hanno seppellito il fiume
Hanno seppellito il fiume
ed ora scrivo in pace,
cronista dei giorni futuri,
scomoda come il fumatore,
acerba come i vagiti,
matura come carne frolla…
Hanno seppellito il fiume
non le sue pietre
così l’amore non donato è
ancora custodito
tra fogli di giornali consumati,
guarda e taci
ho preso il buio e l’ho spalmato sul tuo viso
perché la memoria ha colori accesi
ed ho bisogno di luce…
hanno seppellito il fiume
e le mie mani non hanno forza per scavare,
arriverà la notte e non mi troverà,
sorridi e ascolta
il senso della vita
che parla alle tue orecchie il linguaggio del cuore
di sangue ed illusioni,
di pelle scambiata
come cappotti d’estate
cosi velocemente…
Ines Zanotti 24 giugno 2014
AMATO NOCCIOLO
Laggiù, lontano, fra il campo di grano ed il fossato,
un tempo mio padre ti seminò nel terreno,
così aggrappasti le radici all’esistenza…
Caro albero d’infanzia,
come fratelli giocavamo a nascondino
e coprivi col possente tronco
il mio corpo mingherlino e vivace!
Compagno attento,
quando seduta sull’erba e un libro in mano,
tendevi sensibilmente l’orecchio
al ripasso a voce alta delle mie lezioni,
mentre il fruscìo del tuo maestoso ombrello
mi proteggeva dagli imperanti raggi del sole…
Generosa creatura,
al bussare di ogni autunno
mi offrivi scrigni di squisite bontà:
sbocciavano copiosi come fiori
tante deliziose noccioline,
che raccoglievo con animo festoso e grato!
Quaggiù, nel profondo,
celato tra i ricordi più belli
e custodito nel nido del cuore,
tu nocciòlo mio
dimorerai per sempre…
Accetto il Regolamento – Sezione B Poesia
IL CANE
Quel giorno il cane guardò per l’ultima volta la porta chiusa e andò via.
Non aveva il cuore dei cani a molla, di quelli a cui l’uomo dà la carica quando ne ha voglia e poi restano morti in un angolo sino alla prossima volta. L’aveva capito perché il suo si era spezzato: non poteva più restare.
Aveva atteso davanti alla porta chiusa un tempo per lui indefinibile.
Aspettava ancora quella carezza. Continuava a sognare la prima, di quella notte di luna, di quando non le conosceva. Ci aveva creduto che fosse per lui, non sapeva che stava solo riempiendo il vuoto di altri.
I giorni passavano e quella porta restava chiusa. Sentiva gli echi all’interno della casa, incrociava qualche sguardo indifferente, forse di odio. All’inizio pure quel nulla era speranza, poi smise di sollevare anche il muso: non esisteva, non era mai esistito. Il suo “per sempre” si infranse davanti all’evidenza che solo lui lo voleva e che non ci fu nessuno quando, invece, fu suo il bisogno di chi sentiva fosse “tutto il suo mondo”, al quale si era donato.
Andò via.
Dietro i suoi occhi spenti ora giace una carezza a cui vorrebbe credere e non dimenticherà.
Maria Antonietta Milia – sez. A. accetto il regolamento.
Voleva partire, questo è sicuro, ma non si mise mai d’accordo con se stesso su dove arrivare.
Ugo non era particolarmente simpatico, ma la gente che lo incrociava percorrendo la propria via, quando lo vedeva, non poteva che rimanerne affascinata. A volte stavano ad osservarlo per minuti, decine di minuti e addirittura per ore, ed ammirando uno dei suoi funambolici sketch cervellotici, una tizia inguaribilmente sventata, perse anche l’aereo.
Il più delle volte apriva la sua borsa proprio fuori dall’aeroporto, altre volte al check-in. In bagno l’aveva aperta solo due volte.
Se lo vedete ditegli che vuole andare in Argentina, gli piacerebbe molto, lui ama il tango.
Magari davvero partirà!
Giuseppe Carta Accetto Regolamento Sezione A
Michele Giuliano – Sezione B – Accetto le condizioni del regolamento
Siamo rimasti noi
Siamo rimasti noi
a guardare il mondo
con gli occhi di una rondine
in volo
A capire che nessuno deve
essere mai solo.
Siamo rimasti noi
a leggere il futuro
nello sguardo di un bambino
a lavargli dal volto la paura!
A credere ancora nel destino
Siamo rimasti noi
a sventolar bandiere
nelle piazze
con le mani alzate al cielo
senza caschi ne corazze
Siamo rimasti noi a cantar
canzoni
ad ascoltare favole a scrivere
poesie
occhi lucidi e forti sensazioni
Ragazzi sempre pronti a correr
per le vie
Siamo rimasti noi, di notte,
a contar le stelle.
A scegliere per noi quelle
più belle.
Siamo rimasti noi a scrivere
d’amore
A credere che il mondo
può anche essere migliore.
Ad affidar messaggi alle
bottiglie
Romantici, a collezionar
conchiglie
A tracciare piste sulla sabbia
giocare a biglie e far cessar
la rabbia
Siamo rimasti noi a far da ponte
tra la pianura e il monte!
Noi che ci ostiniamo nel volerci
amare
Cuore nel cuore mano nella mano.
unico scoglio a far barriera
al mare!
Fabiana Traversi – Dichiaro di accettare il regolamento – partecipo alla sezione B con la poesia ;”esodati vitali”
Il vagone scivola sui binari
Come la barca che mi ha esiliato dalla mia terra.
Il mare scuro e profondo come i tunnel metropolitani
Ha segnato la mia vita.
Accogliendo la mia infanzia e defraudando mi dei miei affetti.
Fermo sulla banchina mi perdo tra i ricordi tessendo trame intrise di fantasia e speranza.
Una voce urla cercando di attirare l’attenzione, inutilmente.
Nessuno bada a nessuno.
Quando siamo sbarcato ci hanno accolto le forze dell’ordine che come detenuti ci hanno scortato al centro di prima accoglienza.
Alla prima occasione sono fuggito e rintanato nell’animomato.
Le linee metropolitane sono la mia casa che condivido con altri irregolari.
Siamo invisibili, out sider come i topi con cui condividiamo i giacigli e le briciole.
Esodati vitali.
Fabio D’Alessio, dichiaro di accettare il regolamento del presente bando di concorso per partecipare con la seguente poesia:
Il viaggio
Vedute, panorami, posti sconosciuti,
tutto scorre veloce fuori da quel vetro,
e in un attimo ti ritrovi a pensare.
Chissà che fatti han visto quelle colline li.
Chissà che battaglie ha visto quella torre.
E mentre pensi arrivi alla tua meta,
quasi perdendo la tua voglia di arrivare.
ROSELLA LUBRANO
Dichiaro di accettare il regolamento e partecipo alla sezione B
con la poesia “A , COME AMORE”
“A, COME AMORE”
Due persone,
destinate a stare insieme,
prima o poi
s’ incontrano,
non si sa dove,
non si sa quando…
E tu ,travolgente Amore,
puoi arrivare di colpo
o sussurrare da lontano,
non abbiamo voce,
quando sono i nostri cuori a scegliere.
Se l’ Amore dovesse andarsene,
allora dagli le ali,
ma se quell’ Amore,
è destinato ad essere,
la sua casa
è il tuo cuore.
Amedeo Nicolazzi, dichiaro di accettare il regolamento del presente bando di concorso per partecipare con la seguente poesia:
Ti auguro tempo. Non ti auguro un dono qualsiasi, ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; se lo impiegherai bene, potrai
ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo, per il tuo Fare e il tuo Pensare, non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti e correre,ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, ti auguro tempo perché te ne
resti: tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per toccare le stelle e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo, per sperare nuovamente e per amare. Non ha più senso rimandare. Ti auguro tempo per trovare te stesso,per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare. Ti auguro di avere tempo,tempo per la vita.
Amedeo Nicolazzi
Accetto il regolamento e partecipo alla sezione B
Orme invisibili
Orme invisibili
Assiepate
Fra teneri arbusti
Infiorano
Improvvise visioni
Memorie
Mai assopite
Nell’adesso
Del presente
Urlano
Sommessamente
Spumeggiano…
( Eloisa Gattuso)
Io sottoscritta Francesca Morsi accetto il seguente regolamento e partecipo alla sezione B (poesia)
Oleandro
Le giornate in fiore
unica gioia il sole.
L’Oleandro racchiude
la poetica della fragranza.
Mirarlo è divino.
La finestra di mio padre
Dalla finestra dello studio di mio padre ho sempre guardato il mare, dalla mia camera si vedevano i monti, uno scenario da favola, ma sin da piccola sentivo di essere legata a quell’immenso territorio d’acqua salata che costeggiava tutta la terra emersa. Potevo anche restare alcune ore a fissare la sua immensità, mio padre era come me, amava il mare, e per questo motivo potevo entrare nello studio senza chiedere il permesso.
La finestra di mio padre divenne così il mio angolo di riflessione, il mio piccolo studiolo nel quale immaginare viaggi ed avventure.
Paola Lai, accetto il regolamento, sez. A
Roberto Manica, poeta, accetto il regolamento. Sez. B con la poesia “Poetry”
Poetry
Il poeta dell’ombra
sorseggia assenzio
nel comune bevitoio.
Niente è certo
niente è comprovato
se non la sbornia
dopo un peccato.
L’alcool inebria la mente,
sconvolge le membra.
Il poeta dell’ombra
beve ogni notte
piange ogni mattina.
Giovanni Monopoli, poeta, accetto il regolamento.
Sezione B con la poesia Musiche Lontane
Musiche lontane
Tarda il tempo, di note il fruscio in sogno,
tattili dita s’impregnano d’aria al soffice scivolare,
con finestre sul passato spalancate … l’orchestrare
nei silenzi garantiti di musica dolce in accompagno.
Musiche lontane
tasti percorsi in soave danza tra le linee del destino,
tra spartiti lì ad aprire sul leggio, impazienti
nell’intimo a menzionare camminati mai spenti
all’accarezzo di ore schiuse al buon mattino.
Moventi mani
lo scorrere felici, tra le pieghe sospirate… offerte
nell’arte che sprigiona suoni, intenso amore,
tutto così bello, con donati sorrisi pur sofferti
dall’elargita passione sempre più recondita,
relegata nell’antro d’un sensibile cuore.
Musiche lontane
udite, ascoltate, nell’origlio mai così vicino,
strimpella ancora il piano le sue cadenze
mentre una lacrima si tinge d’amor in scrigno
nella stanza ad assaporar della vita le sue essenze.
Accetto il regolamento. Partecipo per la sezione B
Dei nemici, d’amore e di spade.
Guardo il sole
e mi esibisco nella danza della luce
che si riflette nelle lame di una spada
che impugno per difesa.
Accieco i miei nemici
e annuso l’aria che si trascina
con il vento impetuoso.
La mia spada è veloce
come il vento crudele delle tempeste,
quelle che portano impresse
i nomi di demoni feroci
in volo di ritorno dall’inferno.
Ripongo le mie armi stamattina,
il sole è il vento non mi han portato
l’odore del nemico,
ma la voce del mio amante,
che da qualche parte,
in un sogno lontano,
sta sussurrando parole
che si infiltrano nella mia anima
assetata di amore e di lussuria.
– Sulle ali del vento vola una promessa –
Le nostre mani si uniranno presto
e non ci sarà bisogno di katane per difenderci,
ma saremo insieme all’imbrunire
nella danza delle spade,
sostenuti dalla luce della luna e delle stelle
che si riflettono sul nostro amore.
Accetto il regolamento e partecipo alla sezione A
Sabato. Mezzanotte. La metro.
In attesa sulla piattaforma, colma di dolore, non sentivo la stanchezza di una giornata passata in mezzo alla strada. Mettevo insieme qualche passo per arrivare fino alla linea gialla, per poi tornare all’istante indietro, come se fosse arrivata all’improvviso una sferzata a sospingermi lontana dal pericolo. Un vorticare di pensieri. Con gli occhi appannati premevo le dita sulle piastrelle bianche e lucide e seguivo la scanalatura che le divideva una dall’altra, incurante dello sporco che si sarebbe attaccato alle dita. Freddo. Una folata di vento si infilò nei vestiti e tra i capelli. Sospirai. Era l’unica cosa che la mente era in grado di gestire: respirare. Mi aggrappai alle calze procurando uno strappo e con noncuranza mi girai verso i binari. Ancora qualche passo su quelle scarpe impossibili dai tacchi a spillo, traballante, esausta, solitaria. Chiusi gli occhi e nel buio cercai una ragione e dimenticare il perché ero lì. Riaprii gli occhi mi diressi verso una panchina. Fu allora che sul viso disegnai il ghigno storto di una sfida. Il conduttore del treno che stava fermandosi, il suo sguardo seguì le mie mani alla fessura della gonna da novella puttana seduta a gambe aperte in una “prova” di offerta.
FRANCESCA GIUSTINI 28- O6- 2014
dichiaro di accettare il regolamento del presente bando di concorso e partecipo alla sezione B
SOTTO OGNI CIELO
Sotto ogni cielo
nei fondali dell’essere
primo fiore d’oceanica onda
ti cerco e t’invoco
felice connubio d’oscurità e chiarore
senza confine alla felicità di labbra
e prestigiosità d’eloquio
Vengo da te a ineffabile rifugio
in nudità assoluta
suscitata di porporo pegno
con il mio cuore in mano e i battiti negli occhi
da una febbre di passione arsa d’incanto
in una notte sublime
che non conosce il giorno-
Dichiaro di accettare il regolamento del presente bando di concorso e partecipo alla sezione A
LEI ERA ARTE
Mi perdevo in quegli occhi, nella percezione di una calda, enigmatica seduzione che lei portava in sé, e che da essi traspariva in quel cenno di languida espressione, appena intuita nella resa estremamente vera dei toni del ritratto, quasi aulica, eppure riempita di vita attraverso il mio sguardo; giochi di luce, fra il chiaro e lo scuro, disegnavano i volumi del suo viso, dei capelli, delle spalle, e un’aura di colori tenui e sfocati esaltavano il biancore della pelle e le forme armoniose del corpo; lei, assorta e sfuggente, sembrava essere inconsapevole dell’eleganza e della fierezza della sua nudità, e quel rosso pieno delle labbra, vive di sorriso, mi affascinava, così in contrasto col livore delle carni appena avvolte nella trasparenza delle vesti mollemente scivolate lungo i fianchi: l’alchemia del dipinto, creava in me, la consapevolezza della mia invisibile presenza all’interno della tela, con l’energia radiante della vita incisa su quella superficie che resisteva alla liricità che vi era rappresentata, e che difendeva fino allo stremo la sua pregevolezza, il suo attimo tutto per sé, il suo segreto magicamente unito a quell’intimo trionfo di distanza.
Nel contemplarla, vedevo il mondo per la prima volta
Lei era arte
Ada Crippa – 30 /06/2014- Accetto il regolamento e partecipo alla sezione B con l’opera poetica “Niente muore veramente”
“Giacciono l’una sopra l’altra
le morte foglie dei pioppi e dei faggi
tutt’attorno distese, in muta raccolta
ammantano meste (d’amaranto il colore)
la terra delle loro radici –
…quasi a proteggere la Madre
che una breve stagione – le diede:
muti presagi d’intese.
Verrà prima la pioggia
e poi, sarà la neve
la bianca fata della mutazione.
Stilleranno le morte foglie (d’amaranto il colore)
nella bruna terra sopra le radici
e quando il crepitio del ceppo invernale
sarà un’eco lontana
giungerà di nuovo il tiepido calore
sopra le ali degli uccelli
che sono emigrati
ed una volta ancora:
schiuderanno – le gemme”
Dichiaro di accettare il regolament di questo concorso e di partecipare nella sezione B
Glauco Senesi 30.6.2014
Le bianche notti
Ci sono le notti dei silenzi
dove i pensieri
non lasciano spazio ai sogni
sono le bianche notti
senza luna e senza scelte
dove le parole scivolano
oltre ai confini del vento
e i miraggi del futuro
si infrangono sulle scogliere
della mente
Glauco senesi
Fernando Olei, accetto il regolamento per la sezione B
“Sono”
Sono
Ancora
Divorato.
Lo spazio
ingurgita
il presente.
Siamo nella ruota
del tempo.
Siamo otturati
da mesti pianti.
Sono ancora
divorato.
Fernando Olei, accetto il regolamento per la sezione A
Nubi
Dicevano che le nubi non sarebbero rimaste anche in estate. Non vedevo il sole da quasi nove mesi, il cielo terso e grigio non lasciava filtrare un singolo raggio. Era stato l’anno più melanconico della storia dell’isola.
Dicevano che le nubi si sarebbero spostate ad ovest con l’arrivo delle alte temperature, ma le temperature si sono abbassate sempre di più.
Dicevano infine, dopo tre anni, che le nubi non erano altro che una punizione divina per i peccati degli uomini.
Accetto il regolamento.
sez. B
Oillele oillele
siamo i tre
del campo dei fiori
Ollele ollele
mai sarem vincitori
Olle olle
fragranti odori
Accetto il regolamento e partecipo alla sezione B
Gocce
Gocce di pioggia
cadono sulla sabbia
si confondono
tra le onde del mare
cadono sui rami
su foglie ingiallite di alberi sfioriti
una goccia scivola stancamente
nei miei occhi
è una lacrima
che bagna la mia anima
Inquieto
Mi punge il rimpianto
del mio passare lento
tra queste mura.
Dentro la cella
ogni notte è una sirena
ogni notte è fanfara
e io, a letto,
non so stare fermo
non so stare sveglio.
Mi trafigge il trapasso
di un saluto scordato
appeso alla porta.
Dietro le sbarre
ogni stella è una galera
ogni luna e’ una compagna
e io, da domani,
sarò quel che son stato ieri
sarò quel che son stato oggi.
Andrea Vicentini
Accetto integralmente quanto previsto dal regolamento.
Accetto il Regolamento e partecipo per la Sezione B
La piazzetta
Si stava bene
nella piazzetta a vento
dove giravano liberi
i nostri pensieri.
Le nostre parole
asciugavano al sole.
E gli sguardi
sconfinavano nel mare.
Franca Palmieri
L’ultimo tango
Dell’amore non sapeva nulla
e niente avrebbe mai chiesto.
Sentiva il bisogno di baciarlo
dentro le note di un tango
mentre guardava le sue labbra
di un rosa scarlatto
che non perde mai i suoi petali.
Stupita ,attratta ,posseduta e amata
dalla bellezza dei suoi occhi
sentiva imprigionare il cuore dentro il suo
cercando di nascondere emozioni
che vibravano sulla pelle.
Nel suo virtuale
la musica travolgeva
ogni sentimento in passione
sconvolgendo ogni parte
di lei che cresceva nel suo petto
fondendosi nell’immaginario
mentre la pallida luna,
lentamente svaniva
il sapore di un momento .
Giulia Gabbia
Partecipo per la sezione B, accetto i termini del regolamento.
Il volo
Abbandonati nell’amore
ci liberiamo l’un l’altro
con un volo che ci solleva
col nostro stesso respiro
Cosa promette l’abbraccio
l’intima conoscenza
oltre le stesse radici
la trascendenza dei corpi
Cerca tra quelle gioie
non ancora svelate
dove il puro fiorire
erompe ad ogni battito
che di meraviglia riempie.
Raffaele Di Palma.
Accetto il Regolamento e partecipo per la Sezione B
Luisa Lolli, accetto il regolamento, sezione A
Canzone
La canzone di coloro che non dormono non si è mai spenta. Noi siamo ancora reduci dal secolo delle rane nel fondo del lago. Nessuna di loro si è mai spinta in terra ferma, eravam tutti superstiti in un mondo che non riconosceva più l’aria. La canzone era ciò che ci rimase per ricordare, quasi come antichi aedi greci.
Luisa Lolli, accetto il regolamento, sez B
Parola
Pensavo
mesta
alla raccolta di
patate
della zia Petronia.
Donna
dalla forte memoria.
Parola che fu
mai si è risolta.
Parola sfuggente
nelle ombre
di ricordi amari.
La zia Petronia
era serena
senza l’uso della parola.
Luca Olivieri
dichiaro di accettare il regolamento.
Partecipo alla sezione B con la poesie qui di seguito
Il testamento dello stregone
Mi hanno bruciato
come stregone ed eretico,
per ordine del vescovo,
nel 1437,
ma ero solo un erborista,
niente a che fare con la magia,
accuse infondate…
Volevo parlare
ma dissero che mentivo,
volevo solo dirti
-ti amo-
ma non mi fu permesso,
rimpianto…
Avviati con me
verso la luminosa pira,
con l’erba verde-speranza
e rubini rosso-amore
intrecciati nel fondo
dei tuoi occhi.
Un ultimo bacio,
il rosso calore
ci avvolge,
rendendoci in un attimo
amabili angeli amanti,
una carezza ancora,
uno sguardo,
e siamo
scintille d’infinito.
da “petali” (narrativa&poesia 2014)
Regale trama d’acque
(Alla Cascata delle Marmore)
La vedo l’acqua nei tuoi sorrisi permeabili innocenti
zampilla dietro la luce che mi passi e ruota e gioca
dall’abbrivio d’un biancore allegro,
strusciante trillo che ci zittisce.
E’ caldo lento questo, astuto maggio,
non risparmia vette di paradiso
il tuo attimo adorno di gote stupite
a spasso sul letto candido che è il tuo bel viso.
Un controcanto l’acqua che rinforza
avvolge le aspre fronde, le ammansisce,
signoreggiando salta la cascata imprendibile
che avvince bocche e mani
e col suo canto vorticoso ruggisce.
Corpo e ambrosia questa perla innamorante
e spruzzi primordiali, tuffi d’autore,
furie che s’avventano sul nostro spartito
scolpito col rapido avanzare del tuo cuore .
Estatici accenti di cielo si accompagnano al profilo
ancestrale che questa vergine corona d’acque vanta,
eterno e imperioso verbo sinuoso
nel volto disuguale che è il nostro respiro.
Mentre si affaccia dal monte la cruna della sera
delle tue labbra mi resta la festa
e solingo è soltanto il solco metallico di un’eco industriale
che allaccia le braccia dell’ultima goccia.
Giuseppe Mandia
Accetto il regolamento
CONTEST TERMINATO
A BREVE PUBBLICHEREMO I FINALISTI E SEGUIRANNO I VINCITORI DEL CONTEST
STAY TUNED
Carissimi autori, è arrivato il momento di pubblicare i finalisti del Contest, aspettando i nominativi dei quattro vincitori.
Complimenti a tutti i partecipanti
FINALISTI AMARE OLTRE L’OCEANO
SEZIONE A
“La notizia” di Domizia Moramarco
“Oltre l’infinito” di Valentina Gelsomina
“Message in a bottle” di Tania Scavolini
“Il figlio della luna” di Roberta De Tomi
“Puntualità” di Lodovico Ferrari
Senza titolo di Giuseppe Carta
Senza titolo di Saula Astesano
SEZIONE B
“La bambina e il lungo stradone” di Alberto Diamanti
“Lo scoglio sul mare” di Bruno Sportelli
“La notte parla” di Oliviero Angelo Fuina
“Un sasso nel lago” di Fabio Recchia
“Sarà forse quel tempo” di Stefano Peressini
“Migranti notturni” di Luciana Raggi
“Musiche lontane” di Giovanni Monopoli
AVVISO PER I FINALISTI
Lunedì 14 saranno pubblicati i vincitori del Contest :)
In bocca alla giuria :)