Istanbul: scoperto un nuovo relitto durante gli scavi della metropolitana nell’antico porto di Teodosio

Incredibile la scoperta che è emersa dagli scavi della metropolitana di Istanbul, in Turchia. A volte il passato ci giace accanto, nei posti più impensati, ed è lì ad attendere soltanto di essere riportato alla luce.

Un processo che purtroppo non sempre avviene. In località Yenikapi, durante lo scavo effettuato per un’importante stazione di scambio della metropolitana di Istanbul, è stato rinvenuto un nuovo relitto che presenta lo scafo e il carico intatti, molto probabilmente risalenti al V secolo d.c.

Dal 2004 gli archeologi stanno lavorando nell’area di quello che prende il nome di “Progetto Marmaray”. Si tratta della prima volta in cui viene recuperato un relitto, avente scafo ligneo, praticamente integro, ed è opinione dei ricercatori che lì attorno possano trovarsene altri. È la parte superiore di una grossa imbarcazione che misura circa 5 metri.

Molto probabilmente ci troviamo di fronte alla nave da carico più grande che sia mai stata scoperta, unico esempio al mondo le cui anfore facenti parte del carico siano ancora intatte. Sono presenti semi, olive e noccioli di ciliegie trovati nelle ceste all’interno degli scafi. In pratica vi è l’intero carico di una nave affondata che giace ancora nella sua stiva, e che può testimoniare in maniera diretta come si svolgesse il commercio di quei tempi.

Il relitto fa parte di un gruppo più ampio, costituito da 35 navi recuperate durante lo scavo di quella che avrebbe dovuto essere una stazione di scambio della metropolitana di Marmaray, e avrebbe dovuto collegare la parte europea con quella asiatica di Istanbul, passando sotto lo stretto del Bosforo.

Un progetto ambizioso quindi, anche se nessuno avrebbe mai immaginato così tanto. Il consorzio Turco-Giapponese che doveva provvedere ai lavori, per non correre rischi di incappare in eventuali reperti archeologici, aveva scelto una zona esterna all’area dell’antica città di Istanbul.

Ma deve aver sbagliato i conti, perché con l’inizio del progetto ci si è subito imbattuti in quello che può essere considerato uno dei più grandi ritrovamenti di Archeologia Nautica della storia: il Porto di Teodosio. Tale porto è stato costruito in epoca Bizantina, attorno al IV secolo d.c., e ha rappresentato uno dei maggiori porti commerciali del Mediterraneo.

La fondazione di Costantinopoli (antico nome di Istanbul) ha portato ad uno sviluppo dell’area e ad un aumento del commercio, accompagnati dall’incremento della popolazione. Ecco quindi che il porto di Teodosio è diventato il centro più importante di smistamento del grano proveniente dall’Egitto, nonché il possessore della collezione di navi più grande dell’epoca Bizantina.

Il progetto che vanta la supervisione del Museo Archeologico di Istanbul e la cooperazione della Texas A&M University, ha permesso di retrodatare l’inizio della storia della città di Istanbul a circa 8.500 anni fa, tramite il ritrovamento di 4 tombe antiche con scheletri aventi 8.000 anni. Questo prova che il luogo dove è sorta la città di Istanbul era già popolato da genti preistoriche. Durante gli scavi sono stati ritrovati alcuni resti in muratura, interpretati come una prima cinta muraria di Costantinopoli.

I relitti databili fra il VII e il XI secolo, sono conservati presso l’Università di Istanbul e l’Istituto di Ricerche Subacquee di Bodrum, divenuto negli ultimi anni un importante centro turistico della Turchia. Circa 500 pezzi, degli oltre 35.000 reperti recuperati durante gli scavi, sono esposti al Museo archeologico di Istanbul.

Le indagini sul campo proseguiranno almeno fino a fine estate e nel progetto in corso è prevista la ricostruzione in 3D delle navi, per permettere una completa comprensione della struttura. Una volta completato lo scavo, tutti i risultati verranno condivisi con il grande pubblico. Rimaniamo quindi in attesa di riscontri, con la consapevolezza che presto un pezzo di storia si materializzerà davanti ai nostri occhi.

 

Written by Cristina Biolcati

 

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