Intervista di Cristina Biolcati a Patrizia Berti ed al suo libro “La forza di una donna”

Patrizia Berti è appassionata di scrittura fin dall’adolescenza, ma è con la maturità che ha deciso di “far breccia nei cuori dei lettori”, pubblicando un romanzo che da tempo giaceva abbandonato in un cassetto.

La forza di una donna” rappresenta la sua opera d’esordio, edito nel novembre 2013 da 0111 Edizioni, nella Collana “La Rossa”. È disponibile sia nella versione cartacea che in quella digitale. L’autrice è nata a Cuneo, ma vive e lavora da sempre a Torino.

Oggi è qui con noi, ed ha acconsentito a parlare un po’ di sé ai lettori di “Oubliette Magazine”. Le diamo il benvenuto.

 

C.B.: Ciao Patrizia e grazie per la tua disponibilità. Passo subito a chiederti quale sia la molla che spinge una scrittrice a riprendere in mano un romanzo scritto da tempo, per farlo pubblicare? Quali sono state le sollecitazioni, personali ed esterne, che ti hanno fatto sentire di essere finalmente pronta a compiere questo passo?

Patrizia Berti: Ciao Cristina e grazie a te. Devo essere grata alle mie figlie e al mio compagno che essendo venuti a conoscenza del manoscritto, dopo una sommaria lettura, insistettero perché lo rimaneggiassi, adeguandolo ai giorni nostri. All’inizio fu solo un gioco poi, ironia della sorte, conobbi uno scrittore; Luca Gubellini, il quale volle leggere alcune cartelle e fu appunto lui che mi spronò in tal senso.

 

C.B.: “La forza di una donna” ha un titolo fortemente evocativo. È un romanzo che parla di un universo femminile e del coraggio che si acquisisce come risposta ad una vita piena di vicissitudini, che necessariamente temprano il carattere. Puoi parlarci della trama?

Patrizia Berti: Giulia è una donna normale, con una famiglia normale. Si è sposata giovanissima con un ragazzo che non l’amava, solo perché rimasta orfana. Una vita piatta, noiosa e senza amore, lei vive solo per i suoi figli. La banalità della cosa è il tradimento del marito con la sua migliore amica. Riesce a perdonare nonostante tutto ed è proprio l’amica che le farà conoscere Mauro, un imprenditore egoista, presuntuoso e falsamente perbenista. Se fino a quel momento la storia era scontata, da ora in poi sarà un susseguirsi di avvenimenti imprevedibili, troppo spesso devastanti per una qualsiasi persona, ma che Giulia affronta con una forza incredibile.

 

C.B.: Giulia è quindi la protagonista del tuo romanzo, che decide di dare una svolta alla sua vita. Quanto di autobiografico c’è in questo personaggio?

Patrizia Berti: Ahahah! Questa domanda me l’aspettavo, a dire il vero è ciò che tutti mi hanno chiesto dopo aver letto il libro. Ti rispondo subito. Sono convinta che lo scrittore parta da qualcosa che conosce, ha vissuto o che ha sentito, ma soprattutto ogni scrittore metta nei suoi libri un “cameo” di vita vissuta ed è ciò che ho fatto anch’io. Ovviamente chi mi conosce sa di cosa si tratta.

 

C.B.: Come descriveresti la figura di Mauro? Come nasce?

Patrizia Berti: Per ricollegarmi alla domanda precedente; Mauro nasce per la necessità di proseguire il racconto e distinguerlo dalla banalità dell’inizio, dovevo pur dare una sferzata di energia. La figura di Mauro è quella di un uomo cinico, egoista e dedito solo al lavoro, beh! Diciamo pure che anche la sua figura è banale, di imprenditori così ne è pieno il mondo.

 

C.B.: Quali sono state le difficoltà che hai incontrato e che tutt’ora incontri nel far pubblicare prima, e poi nel pubblicizzare il tuo libro?

Patrizia Berti: Ovviamente tutte le difficoltà che incontrano gli esordienti. Il mio amico scrittore ha creduto fortemente nel mio lavoro e mi ha spronata a continuare, quando è poi stata ora di doverlo presentare alle case editrici, nella migliore delle ipotesi mi veniva richiesto un contributo che ti assicuro non era di entità indifferente. Sono sempre stata contraria a pagare per dover pubblicare, preferivo che il manoscritto tornasse nel cassetto. Poi quando non ci speravo più, la 0111 edizioni mi ha proposto la pubblicazione, avevano creduto in me e questa era già una soddisfazione. La pubblicizzazione ovviamente spetta a me e ti assicuro che è la parte più difficile, il passaparola da solo non basta purtroppo, soprattutto se fatto al di fuori della rete.

 

C.B.: Qual è stato il complimento, da parte dei lettori, che ti ha fatto più piacere?

Patrizia Berti: Tutti i complimenti fanno sempre piacere, specialmente quelli fatti da chi ti conosce, come spesso è avvenuto. Quello che praticamente tutti mi hanno fatto notare è che nonostante l’apparente banalità degli avvenimenti iniziali, con lo scorrere delle pagine si ha voglia di proseguire nella lettura per vedere cosa accade nel capitolo successivo e che arrivati alla parola fine, si ha nostalgia dei protagonisti. Ecco, questo è quello che mi inorgoglisce di più.

 

C.B.: Che progetti hai per il futuro? Stai già lavorando ad una nuova opera?

Patrizia Berti: Uhm… fammi pensare, progetti per il futuro? Diventare una grande scrittrice ovviamente che domande! Ahahah a parte gli scherzi… tutte le mie energie le sto impegnando per questo libro, ogni attimo libero è a lui che lo dedico. È come un bimbo appena nato; va accudito e aiutato a crescere, contemporaneamente sì, sto scrivendo un’altra storia e non puoi immaginare il piacere che provo quando riesco a piazzarmi davanti al pc per dedicare un po’ di tempo a me stessa e alla mia passione.

 

C.B.: A chi dedichi i tuoi successi, Patrizia?

Patrizia Berti: Ovviamente alla mia famiglia che mi ha dato l’input per rimaneggiare “La forza di una donna” e a Luca Gubellini, il mio amico scrittore che ha insistito perché cercassi di farlo pubblicare, facendomi trovare la fiducia in me stessa, necessaria per poterlo fare.

 

La nostra chiacchierata con Patrizia Berti è giunta al termine. La ringrazio di cuore per essere stata con noi e averci dedicato un po’ del suo tempo. Complimenti Patrizia e buona fortuna!

 

Written by Cristina Biolcati

 

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