Le Tre Grazie di Antonio Canova tornano a Possagno in tutto il loro splendore, sino al 4 maggio
Tornano nella Gispoteca di Possagno, il paese natale di Antonio Canova in provincia di Treviso, in Veneto, il gruppo scultoreo delle Tre Grazie. Possagno attira ogni anno migliaia di turisti grazie proprio a questa Gipsoteca, luogo dove vengono conservate le riproduzioni in gesso delle statue.
Il termine deriva dal greco antico, dove “gypsos” significa “gesso”, e in questo caso, si tratta di calchi originali. Qui si trovano numerose opere tra cui statue, bozzetti, disegni e dipinti del celebre scultore che operò tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento.
Aperta lo scorso 7 dicembre, la mostra dedicata alla famosa scultura, che la vede tornata al suo antico splendore, proseguirà fino al 4 maggio 2014. I due studi in gesso dell’artista vengono restituiti al pubblico dopo un delicato intervento di restauro.
Canova ha interpretato le Tre Grazie in due modelli simili. Il primo è conservato all’Ermitage di San Pietroburgo e fu commissionato da Giuseppina Beauharnais, moglie di Napoleone Bonaparte.
Mentre il secondo viene esposto a rotazione fra l’Albert Museum di Londra e la National Galleries of Scotland di Edimburgo, ed è una riproduzione della prima, che il Duca di Bedford chiese espressamente al Canova, essendone rimasto a dir poco folgorato. I due studi in gesso vennero invece conservati al museo di Possagno dove, durante i bombardamenti della Prima Guerra Mondiale, furono pesantemente danneggiati.
Grazie alla collaborazione della National Galleries of Scotland di Edimburgo, proprietari del prezioso marmo, è stato possibile scansionare l’opera e, attraverso l’elettronica, si è riusciti a ricomporre le parti mancanti al gesso di Possagno. Oltre all’opera restaurata, uno dei massimi capolavori dello scultore trevigiano, saranno presenti anche le crude immagini dei devastanti danni che i bombardamenti austro-ungarici hanno causato al Museo Canoviano, durante la Grande Guerra.
Le tre figure di donna sono tratte dalla mitologia greca, e rappresentano le figlie di Zeus, Aglaia, Eufrosine e Talia, che solitamente accompagnano Afrodite. Esse rappresentano lo splendore, la gioia e la prosperità. L’idea di unione, data dall’abbraccio della figura centrale, viene rafforzata dal velo che cinge le tre figure.
Da notare a sinistra, il basamento di una colonna , una sorta di altare su cui è posta una ghirlanda. Per motivi strutturali, essa funge da base d’appoggio. La morbidezza delle forme e la loro perfezione, tipica delle opere del Canova, potrà essere così ammirata nei due gessi esposti insieme a tempere, incisioni e disegni preparatori, sempre concernenti questo incredibile gruppo di sculture.
Con la Venere di Milo e il busto di Nefertiti, le Tre Grazie rappresentano la scultura forse più famosa al mondo. Dall’inizio di queste vicende sono passati esattamente due secoli: il modello originale di gesso delle Grazie è infatti datato al 1813. Le opere del Canova continuano ad affascinare, oggi come allora, per la sinuosità delle forme femminili, la loro delicatezza e morbidezza. La ricercata levigatezza del marmo determina un gioco di luci ed ombre che ammaliano chiunque le ammiri.
Un museo che ospita alcune delle statue divenute tra gli esempi più gloriosi dell’arte neoclassica, di cui Canova fu uno dei maggiori esponenti. Approfittando delle vacanze natalizie, varrebbe proprio la pena di fare un bel giro a Possagno!
Written by Cristina Biolcati