“Il vecchio Natale” poesia di Marino Moretti
“Il vecchio Natale”
Mentre la neve fa, sopra la siepe,
un bel merletto e la campana suona,
Natale bussa a tutti gli usci e dona
ad ogni bimbo un piccolo presepe.
Ed alle buone mamme reca i forti
virgulti che orneran furtivamente
d’ogni piccola cosa rilucente:
ninnoli, nastri, sfere, ceri attorti…
A tutti il vecchio dalla barba bianca
porta qualcosa, qualche bella cosa,
e cammina e cammina senza posa
e cammina e cammina e non si stanca.
E, dopo avere tanto camminato
nel giorno bianco e nella notte azzurra,
conta le dodici ore che sussurra
la mezzanotte e dice al mondo: È nato!
Marino Moretti (Cesenatico, 18 luglio 1885 – Cesenatico, 6 luglio 1979) è stato uno scrittore, poeta e romanziere italiano. Fu anche autore di opere teatrali.
È noto soprattutto come poeta crepuscolare. Alla scuola del Rasi conobbe Aldo Palazzeschi con il quale strinse un’amicizia solida e duratura nel tempo.
Era intanto scoppiata la Prima guerra mondiale e lo scrittore, pur non essendo stato ritenuto idoneo al servizio militare, volle partecipare; si arruolò quindi come infermiere lavorando negli ospedali da campo
Inviato a Roma, nel 1916 lavorò presso un’agenzia di stampa della Croce Rossa con Federigo Tozzi con il quale rimase in contatto sino al 1920, anno della sua morte.
Sarà durante gli anni della guerra che avverrà l’esordio di Moretti come romanziere con Il sole del sabato pubblicato nel 1916 ma già uscito nel 1913 su Il Giornale d’Italia, al quale seguirà nel1918 Guenda che otterrà buoni consensi.
Per quanto riguarda le situazioni espresse nei suoi romanzi, Moretti sceglie quelle più immediate e facilmente comprensibili dal comune lettore, sia che rappresenti il mondo popolare dei contadini o quello di ambienti borghesi, riprendendo gli schemi ottocenteschi che vanno dal bozzetto di carattere realistico alla ben delineata tipologia dei personaggi.
L’ideologia dell’autore è già espressa nelle sue poesie dove si sofferma sulla crisi dei valori dell’uomo e sulla mancanza delle motivazioni umane per poter affrontare con serenità la vita.
Nonostante i settant’anni di produzione poetica, Marino Moretti non ha cambiato di molto il suo stile e lo si può inserire nella corrente crepuscolare sin dal suo “Poesie scritte con il lapis” per il quale compare per la prima volta il termine “crepuscolarismo”.
Carlo Bo, di contro, ha voluto sottolineare che negli anni della maturità Moretti ha modificato il suo registro entrando maggiormente nell’ironia e nella filosofia.
Ma, a mio avviso, i crepuscolari hanno sempre attinto fortemente dall’ironia, ne è un esempio calzante la poesia di Guido Gozzano intitolata “Cocotte” nella quale risplende la significativa ironia sulla borghesia ben pensante di giorno e mal operante di notte in chiave semi-seria che strappa un sorriso ad ogni verso.
“[…] «Piccolino, che fai solo soletto?»/ «Sto giocando al Diluvio Universale.»/ Accennai gli stromenti, le bizzarre/ cose che modellavo nella sabbia,/ ed ella si chinò come chi abbia/ fretta d’un bacio e fretta di ritrarre/ la bocca, e mi baciò di tra le sbarre/ come si bacia un uccellino in gabbia./ […]” ‒ “Cocotte”
Info
Leggi poesie e racconti sul Natale
E’ proprio un vecchio natale,caramellato,saccarinato,edulcorato con E221,E225,E658.Peccato,un peccato non stava male nell’insieme.
Massimo, sei un lettore di poesie :)
Grazie mille per tutti i tuoi commenti :)
Buona giornata
^^…..perciò,dovete sapere,illustre signore,che non aspirando io a più elevata posizione mondana, di quella in cui mi trovo,e per amore di quella tranquillità,ch’io penso non poter assicurarmi altrimenti,devo astenermi dall’intraprendere la carriera di pubblico insegnante……..^^ Baruch Spinoza. Confronto Lui con i nostri politici e quelli che ci RAPPRESENTANO.Leggiamo spinoza,ci serve.Grazie a voi per la disponibilità!!
Ci è caro Spinoza, capita sovente di pubblicare qualcosa.