“Ami” di William Trivelloni-Libari: parole maiuscole enfatizzano, le minuscole argomentano

Lo scorso novembre William Trivelloni-Libari mi ha inviato “Ami”, il suo libro pubblicato nel luglio 2013 da Edizioni Simple. L’autore mi ha chiesto un parere e sono contenta che lo abbia fatto. “Ami” è un’opera peculiare, che forse non consiglierei a chi è digiuno di filosofia, ma che sicuramente apre nuovi orizzonti.

Diverse angolazioni di una stessa realtà, che si identificano anche nel modo atipico di editare e stampare il libro. Figure e didascalie abbondano, i caratteri tipografici cambiano, parole maiuscole enfatizzano, minuscole argomentano. L’autore si auspica di trovare lettori veramente interessati e non spinti da vincoli di circostanza.“

Ami” si compone di 40 brevi “dissertazioni”, mi piace chiamarle così, pensieri in libertà che trattano di vari argomenti. Riflessioni “postate” inizialmente in forma di note o massime sul social network Facebook, che qui acquistano continuità e una vita propria. Si evince da subito che l’autore, oltre ad avere capacità letterarie, sia dotato di una buona cultura, in grado di spaziare anche nel campo scientifico.

Il filo conduttore dell’opera è la ricerca della verità, sempre accompagnata da una velata ironia che a tratti diventa preponderante. Quello che si apre come una favola, è in realtà un piccolo volume che porta a grandi riflessioni. Le 139 pagine si divorano, nonostante l’autore utilizzi un linguaggio ricercato e specifico, in base alla materia trattata.

Il lettore si concentra sul contenuto e non si perde. L’importante è il messaggio che lo scrittore vuole comunicare, e non importa come si arrivi ad esso. Passando attraverso diverse discipline, quali la matematica, la chimica, l’astronomia, la poesia, la filosofia, la musica, la geometria, la religione, la politica, e mi perdoni William se ne ho tralasciate alcune, si giunge ad un’unica conclusione. Come se l’autore si fosse divertito a farci comprendere la verità, passando attraverso varie esperienze. Sfaccettature di un’unica realtà: la conoscenza si raggiunge attraverso il confronto delle idee e la collaborazione.

Si tratta di una ricerca approfondita di tutte quelle discipline che interpellano la formazione dell’universo, dove l’intelligenza umana smentisce l’uso del falso. Interessante a questo proposito è l’esempio della tombola, che può essere conseguita indipendentemente dall’ordine della serie numerica della tabella.

La verità è definita una “virtù assoluta dell’intelligenza ab origine!”. Trivelloni-Libari si considera “eterno critico e cultore dell’eterodossia” e afferma che l’autorità, se non operata con trasparenza, sarà sempre d’ostacolo alla libertà. Egli vorrebbe collocare razionalmente il male e dichiara che l’uomo deve essere protagonista della propria vita, anziché una cavia predestinata al sacrificio come coloro che hanno una visione distorta della fede.

Interessante è il ragionamento sul concetto di “angelo”. L’autore si chiede perché nessuno abbia pensato a celebrare l’uomo nella sua dimensione corporale, quando è ancora in vita, al fine di esaltarne i valori che sono propri della dimensione umana e non dell’anima. Trivelloni-Libari si propone in sostanza di intentare un dialogo con quanti cercano la vittoria del bene. La libertà intellettuale diventa lo scopo e bisogna saper operare insieme, nell’identico interesse.

Il linguaggio si arricchisce di onomatopee. I suoni arrivano laddove le parole falliscono. L’uomo è dotato di libero arbitrio e la persona vincente è chiunque possa provare a se stesso di essere libero. La moneta, simbolo di valore materiale del potere, assume valenza goliardica, può essere letta come una sorta di gioco che sfida la sorte.

Testa o croce? In fondo, due facce di una stessa medaglia. La meta diventa trovare quell’unica lunghezza d’onda che accomuna tutti. Mi è piaciuto molto il sogno su Che Guevara che diventa persona comune nella dimensione raggiunta dopo la morte. L’uomo è schiavo di quello che vede, la realtà si nasconde.

L’occhio della mente saggia invece elabora attraverso il ragionamento. Celebrazioni di amici e di personaggi importanti del proprio paese non mancano, così come gli aforismi. Questi ultimi riassumono un po’ le riflessioni precedenti. Perché come dice l’autore, “Verba volant, scripta manent”.

“Alchè” rimane William Trivelloni-Libari, con la sua personale interpretazione della vita. Un uomo che identifica con l’amore e la libertà le sue uniche prigioni.

 

Written by Cristina Biolcati

 

2 pensieri su ““Ami” di William Trivelloni-Libari: parole maiuscole enfatizzano, le minuscole argomentano

  1. @ Cristina Biolcati
    Sorpreso e rapito …non saprei meglio definire lo status emozionale che ha rincorso in apnea totale questi tue acrobatiche evoluzioni , queste tue funamboliche capovolte, esibite in così bella critica letteraria.
    . Un ‘esempio di armonia in cui ritrovare l’esecuzione di una danza ,di un’ azione ginnica dove l’atleta al dinamismo e muscolatura degli arti abbia sostituito sensibilità e saggezza intellettiva ..
    Una  ginnastica artistica mentale questa tua recensione, che ritmicamente ed artisticamente ha visto sospinto AMI sulla pedana di arrivo in un esaltante finale coreografico.
    Ti sono immensamente riconoscente. Grazie infinite. Un sentito ringraziamento anche alla redazione Oubliette Magazine
    f.to William Trivelloni – Libari

  2. Grazie a te William. Ti confesso che non sono una persona molto atletica. Ma amo la filosofia, quello sì! :-D

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